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Autore: ItsRi    26/10/2012    5 recensioni
Quando tutto ti crolla addosso in un istante, inaspettatamente, quasi come nelle scene assurde dei film... come può reagire una ragazza di appena 16 anni?
Se non riuscisse ad essere forte e inconsciamente stesse cercando di uccidere se stessa... come potrebbe riprendere a vivere se la vita le sembra ingiusta, ostile?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sicilia, 13 agosto 2012  H:18.00
 
«Sei sicura di voler andare, Rita?» le chiese la zia in una valle di lacrime.
«Non è questo il mio posto. Spero tu possa capire...» non diede a vedere il suo dolore, rimase composta anche davanti alle lacrime della zia.
Quanto era cambiata in due anni? Non era più la stessa ragazza di prima e a 18 anni si ritrovava sola.
Arrivò in aeroporto e dopo un’oretta fu il momento di salire a ‘bordo’.
Si mise comoda, chiuse gli occhi per una frazione di secondo e mille immagini le passarono per la mente.
L’ultima volta che aveva visto la sua amata casa, la sua amata terra, non era per niente felice. 
Il cuore le batteva forte. Ormai per lei la vita era una battaglia giornaliera....
‘Non mollare!’ si ripeteva ‘Non mollare adesso, stai tornando a casa’.
Cercò di distrarsi e iniziò a cercare qualcosa di interessante nella borsa.
Fazzolettini, il cellulare, un CD... Lo tirò fuori dalla borsa.
Sorrise rendendosi conto che non lo ascoltava da troppo tempo.
‘Up All Night’ c’era scritto in copertina e sotto vi era la foto di cinque bellissimi ragazzi inglesi che l’avevano accompagnata con le loro voci durante uno degli anni più duri della sua vita.
Non sapeva molto su di loro, a stento i nomi, ma a lei non interessava. 
Quei ragazzi le avevano rubato il cuore con le loro voci e lei, nei due anni precedenti, non aveva avuto neanche il tempo di fare l’adolescente, magari saltando su e giù per casa col CD di quei ragazzi a tutto volume. 
La sua vita era diversa, nessuno sapeva cosa si celava dietro quel viso apparentemente spensierato, dietro quel portamento fiero, dietro quel sorriso e quella sicurezza che mostrava...
L’occhio le cadde sul ragazzo riccio, con gli occhi verdi e le fossette.
Era un viso fin troppo familiare, ma quando frugava nella sua testa per ricordare qualcosa non ci riusciva. 
Lo strizzacervelli che l’aveva seguita nei due anni precedenti, le aveva detto che quel ragazzo era sicuramente ricollegabile a qualcosa che stava cercando di rimuovere dalla sua testa e dal suo cuore. Ma lei non era ancora riuscita a capire chi fosse e perché le sembrava così familiare.
Tra un sospiro e l’altro Rita arrivò all’aeroporto più vicino a Holmes Chapel, il Ringway International Airport, prese un taxi e in circa quarantacinque minuti fu a casa... I quarantacinque minuti più lunghi della sua vita.
Arrivò davanti casa, l’avvocato le aveva detto che tutto ciò che avevano lasciato i suoi genitori sarebbe toccato a lei.
Scaricò le valigie dal taxi nero e le poggiò a terra. Respirò profondamente. 
Un ragazzo le si avvicinò. «Mi scusi, le serve qualcosa?» chiese il tipo arrivando alle spalle di Rita. Lei non si voltò a guardarlo. «No, nulla. Credo di conoscere bene casa mia.» un velo di amarezza nella sua voce, ma la felicità di sentirsi a casa. 
«Casa sua? Qui non ci abita più nessuno da un pezzo...» nella voce del ragazzo si percepiva tanta tristezza. 
«E’ casa Williams, no? Io sono Rita Williams, quindi...» la ragazza si voltò a guardare quel tizio e restò sconvolta vedendo quegli occhi verdi che la fissavano.
Il ragazzo era più sconvolto di lei. «Rita? Sei tu?» la squadrò dalla testa ai piedi.
Rita non rispondeva. «Non ti ricordi di me? Sono Harry! Siamo praticamente cresciuti insieme, le nostre madri erano amiche del cuore...-»Harry era incredulo, aveva così tanta voglia di vederla?
Rita si ricompose. «Mi ricordo di te, adesso sì!»
«Prima no?» chiese lui quasi seccato, lei le sorrise, era un sorriso sincero per la prima volta in due anni. 
«Ti do una mano a portare tutto dentro, okay?» Rita annuì.
Con la mano tremante aprì la porta d’ingresso. Tutto era come l’aveva lasciato dopo la morte dei suoi genitori. Non c’era nulla fuori posto.
«Conosco questa casa come le mie tasche!» esclamò Harry felice.
Lui e Rita avevano passato tutta la loro infanzia insieme, poi si erano allontanati durante l’adolescenze senza un motivo preciso. 
Si voltò a guardare quel ragazzo dagli occhi verdi. 
Un flash: Rita a terra, le mani tra i capelli, Harry accanto a lei la guardava disperato. 
Ecco cosa stava cercando di dimenticare. Rita vide Harry per l’ultima volta il giorno della morte dei suoi genitori per questo non riusciva a ricordare chi fosse il ragazzo sulla copertina del CD.
Harry si lasciò cadere sul divano del salone, Rita si voltò a guardarlo.
«Non ti ricordavo così...» fece Harry guardandola «...ti ricordavo più semplice, ecco. Niente tacchi, bracciali o trucco.» Rita sorrise amareggiata.
Se solo quel ragazzo avesse saputo cosa nascondeva quella ragazza del Cheshire dietro quei vestiti, quel trucco, quei bracciali....
«Si cambia, Harry, si cresce...» Rita guardò fuori dalla finestra che dava sul giardino.
«Mamma sarebbe tanto felice di rivederti, sai? Dovresti fermarti a cena da noi.» 
«Anne, oh Anne! Che gran donna! Harry non voglio disturbare...» Rita stava accampando qualche scusa per evitare di incontrare Anne, la donna che le aveva fatto da seconda madre, la donna che con sua madre ci era cresciuta...
Harry intanto aveva già chiamato sua madre per avvertirla.
«Okay, mamma ci sta aspettando!« Rita lo guardò in cagnesco «Eddai, non farai tardi. Abito nella porta accanto, Rita.» fece Harry mimandoglielo.
Avrebbe potuto opporre resistenza così come aveva fatto nei due anni precedenti ogni volta che qualcuno cercava di esserle amico, ma non stavolta...
I due ragazzi si avviarono verso casa di Harry.
Anne, la madre di Harry, uscì in giardino e corse ad abbracciare Rita che rimase quasi paralizzata da quel contatto. 
‘Chissà com’è abbracciare l’unica figlia della tua migliore amica... defunta.’
Anne iniziò a piangere ma anche stavolta Rita rimase impassibile, sorridendo a stento alla donna bellissima che le dimostrava tutto l’affetto e il dolore che stava provando. Anne la invitò ad entrare dentro, seguita da Harry.
Si sedettero attorno al tavolo rettangolare della cucina. 
«Spero non ti dispiaccia... oggi pizza.» la donna guardava attentamente Rita che le sorrise annuendo silenziosamente.
Un silenzio imbarazzante scese in casa Styles e Rita decise di rompere il ghiaccio.
«E Gemma?» chiese sorridendo «Che combina?»
Gli occhi di Anne si illuminarono vedendola sorridere. «Gemma studia a Londra.» disse fiera di sua figlia. Rita le strizzò l’occhio come per dire ‘Niente male!’
«Sono curioso.» ammise Harry «Cosa hai fatto in questi due anni? Dove sei stata?»
Rita esitò un attimo prima di rispondere, si impose di restare calma. 
«Ho abitato da mia zia, in Italia, dalla sorella di mia madre.» si finse entusiasta.
«E’ stato difficile ambientarsi ma è stata una bella... esperienza.» Mentiva.
«Cosa vorresti fare adesso? Continuerai a studiare o...?» incalzò Anne.
‘Cosa vorrei fare adesso? Vivere.’ Avrebbe voluto urlarlo al mondo. 
«Non saprei.» rispose vagamente Rita «Ci sto ancora pensando...»
«Tu Harry? Cosa vorresti fare adesso che hai finito la scuola?» chiese Rita.
Anne soffocò una risatina, Harry la guardò incredula.  «Tu... Tu non sai chi sono io? Fai sul serio?» Rita uscì dalla borsa il CD, Harry sorrise.
«Così sei una mia fan, eh» le strizzò l’occhio per scherzo, Rita rise.
«Ho scoperto oggi che fossi tu uno dei ragazzi in copertina, sai?» 
Harry si rabbuiò. «Non ti ricordavi di me...?»
«Ricordo ogni singolo giorno della mia infanzia passato qui con te, con tutti voi. Lo strizzacervelli che...» Rita si accorse di straparlare, ma ormai non poteva tirarsi indietro, avrebbe raccontato l’indispensabile. «...che mi ha seguita ha detto che non riuscivo a ricordarmi di questo ragazzetto con gli occhi verdi perché era sicuramente riconducibile a qualcosa che inconsciamente stavo cercando di dimenticare.» La ragazza dagli occhi marroni si fermò a guardare Harry per rassicurarlo. «Insomma, l’ultima volta che si siamo visti...» Harry annuì.
«Sei stata da uno psicologo, piccola?» chiese Anne con le lacrime agli occhi.
«Oh, sì! Ma niente di che. Zia pensava fossi troppo scossa e non voleva le rimanessi sulla coscienza così ci sono andata un paio di volte...» altra bugia.
La discussione stava prendendo una piega sbagliata, decise di farla concentrare sulla carriera di Harry.
«Voi e la vostra musica mi siete stati molto d’aiuto nell’anno passato. Ecco adesso però vorrei sapere com’è iniziato tutto...»
Harry fece un respiro profondo e iniziò a raccontare, Anne ascoltava quel discorso con occhi pieni di felicità. Era fiera di Harry!
«Ti farò conoscere i ragazzi, te lo prometto!» Rita si finse una fan sfegatata in preda alle convulsioni. 
Il tempo era trascorso in maniera piacevole e veloce quella sera, troppo piacevole. Rita non si lasciava andare, non parlava con nessuno. 
Eppure con Harry ed Anne, era tutto diverso. 
Si era fatto tardi, Rita decise di tornare a casa e qui arrivò la parte più difficile... 





---------------------------------------------------------Rita's corner.------------------------------------------
Gente sono tornata. 
Fatemi sapere cosa pensate di Anne, Rita, Harry. 
Fatemi sapere come pensate che continuerà la storia.
Okay? Bacio!
  
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