Meredith: Damon credo che tua sorella abbia bisogno di essere cambiata.
Damon: Dammi la pulce. – la cambiò e poi tornarono in camera. – Eccoci qui. Fresca e pulita. Chi la vuole?
Elijah: Damon, Stefan devo parlarvi.
Meredith: Fate pure, però lei resta con me.
Elijah: Va bene. – e scesero. – Devo dirvi una cosa … Vi voglio bene.
Stefan: Lo sappiamo e te ne vogliamo anche noi. – e si abbracciarono.
Il mattino dopo Elijah chiamò i suoi genitori.
Mikael: Pronto?
Elijah: Ciao papà.
Mikael: Ciao Elijah. Tutto bene?
Elijah: Si si. Voi state bene?
Mikael: Si si. Stiamo tutti bene. Non sei al lavoro oggi?
Elijah: E’ nata mia figlia.
Mikael: Sul serio? La mia nipotina è nata?
Elijah: Si. Una settimana fa.
Mikael: Quando possiamo venire?
Elijah: Quando volete.
Mikael: Il prima possibile.
Elijah: Ok.
Mikael: Ciao. Ti faremo sapere.
Elijah: Ciao papà. – e riattaccò.
Salì poi su di sopra.
Meredith: Amore chi hai chiamato?
Elijah: I miei genitori.
Meredith: Wow. Così noi due li conosceremo.
Elijah: Non ti dispiace, vero?
Meredith: No, certo che no. Dovrò vestirmi bene. Devo fare una bella figura.
Elijah: Sarai bellissima anche con la camicia da notte.
Meredith: Grazie amore mio.
Elijah: E la cucciola come si veste?
Meredith: Mette la tutina che le ha comprato Rose.
Elijah: L’ho già vista io?
Meredith: No. Sorpresa anche per te.
Poi squillò il telefono.
Elijah: Damon puoi rispondere.
Damon: Si. – e rispose.
Mikael: Ciao Elijah.
Damon: Pronto. Chi è?
Mikael: Mi scusi. Sono Mikael Smith. Il padre di Elijah.
Damon: Mi scusi lei.
Mikael: Ho fatto il numero giusto vero?
Damon: Si si. Sono Damon Salvatore.
Mikael: Damon Salvatore? Il figlio della ragazza di mio figlio?
Damon: Si, sono io. Aspetti, glielo chiamo.
Mikael: Grazie.
Damon: Elijah c’è tuo padre al telefono.
Elijah: Arrivo.
Damon: Ok.
Elijah: Ciao papà. Dimmi.
Mikael: Ciao Elijah. C’è un aereo domani.
Elijah: Perfetto. Chiedo a due miei amici se posso venire con me a prendervi.
Mikael: Grazie. Ci vediamo. – e riattaccò.
Elijah: Damon puoi chiedere a John e a Rick se possono venire con me all'aeroporto?
Damon: Va bene. Però noi ce ne andiamo.
Elijah: Perché? Non li volete conoscere?
Stefan: No. I “nonni e gli zii” li vedremo poi.
Elijah: Ma? Vi prego.
Damon: Sai che non ci piacciono i posti affollati. E poi avete bisogno un po’ di privacy.
Elijah: Ma devono essere invitati.
Damon: La casa è di Elena.
Elijah: Questa me la pagate.
Stefan: Scusaci.
Damon: Cosa possiamo fare per farci perdonare?
Elijah: Per prima cosa un abbraccio e farete dormire i miei qui.
Stefan: Solo questo?
Elijah: Aspettate. Questa sera cucini tu Damon.
Damon: Va bene, papà.
Elijah: Prego ricompense. – e si abbracciarono tutti e tre. – Ah Damon sappi che se non cucini domani cucinerai il giorno dopo. Per tutti.
Damon: Ci tieni proprio a farmi fare una figuraccia!
Elijah: Smettila. Perché ti preoccupi. Tanto cucini bene.