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Autore: Someonelikeme    27/10/2012    2 recensioni
Il cancro dovrebbe essere solo un segno zodiacale non anche una malattia
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Non mentirmi, voglio la verità.


Avevo urlato, forse anche troppo. In preda al panico corsi su per le scali fino alla porta di "camera mia". 
Iniziai a riempire la valigia con le poche cose che avevo messo fuori. Le lacrime mi appannarono gli occhi e i singhiozzi mi facevano mancare il respiro.
"Cosa stai facendo?" Michael era alle mie spalle. Non gli risposi e continuai a trafficare con la valigia "Fermati!" mi bloccò i polsi "...avanti smettila" mi dimenai "Lasciami!" lo spinsi via "Ti calmi per favore?" mi massaggia i polsi e con il viso bagnato e i capelli arruffati mi accasciai sul pavimento piangendo sonoramente. Michael non disse niente, si sedette di fianco a me e mi accarezzò la testa. "Perchè mi prendono tutti per il culo?" mi sforzai di dire "Nessuno ti ha presa per il culo, Giada" mi accarezzò i capelli "Si! mia madre non vuole dirmi come mai mi ha lasciata vivere da mia nonna, che d'altronde ho scoperto da 5 minuti che non è davvero mia nonna" mi asciugai una lacrima "Tu gli hai mai chiesto di parlartene?" Un dubbio affiorò in me. Effettivamente non avevo mai chiesto a mia madre di parlarmi della mia infanzia. "No...io...io credevo me lo avrebbe detto lei... mi scostai i capelli dal viso"Forse non sapeva come dirtelo e aspettava che tu glielo chiedessi..."  lo guardai "ma non dovrebbe essere un suo dovere mettermi al corrente di queste cose?" sospirai "Si, ma forse aveva paura di dirtelo..." abbassai la testa "..senti, lei è qui fuori. Vuoi parlarle?"annuì.
Seduta su quel pavimento freddo il mio sedere si era congelato e in più non riuscivo ad alzarmi.
"Sembro un procione in pensione" sospirai scrollandomi i jeans "Posso?" mi voltai verso di lei. "Sei già entrata che lo chiedi affare?..." risposi acida"Giada, io non voglio che tu sia arrabbiata con me, ma cerca di capirmi...io" "Cercare di capirti? ma capire che cosa? che devo scoprire solo dopo 16 anni che la donna con cui ho vissuto non è davvero mia nonna? che mi hai mentito per tutto il tempo e che nessuno me l'ha mai detto?" "Posso spiegare..." avanzò verso di me 
"Si...si puoi, m devi iniziare dal giorno in cui hai deciso di mettermi al mondo" mi sedetti sul letto "D'accordo..." si sedette anche lei "Avevo la tua età quando conobbi tuo padre...me ne innamorai subito, ma non ci mettemmo insieme. Una sera di due anni dopo andai ad una festa e c'era anche lui. Facemmo amicizia e da lì iniziammo ad uscire insieme...ci mettemmo insieme la sera del mio diciannovesimo compleanno. Io ero innamorata persa di tuo padre, ero proprio cotta a puntino..." sorrise" ...una sera di qualche mese dopo lo invitai a cena da me, avevo casa libera. Guardammo un film sul mio letto e la cosa successe nel modo più naturale possibile. Facemmo l'amore e fu la prima volta più bella che si potesse desiderare...ora penserai "si è fatta mettere incinta alla prima volta, poveraccia"...l'anno pensato in molti, ma a me e tuo padre non dispiaceva avere un bambino, avevamo già parlato di avere un futuro insieme, ma non ci aspettavamo arrivasse così velocemente..." i suoi occhi erano lucidi "Poi? dopo che sono nata cos'è successo? se vi amavate così tanto perchè vi siete lasciati?" chiesi incuriosita "Io e tuo padre non ci siamo mai lasciati..." sospirò "...un anno dopo la tua nascita si arruolò, era l'unico modo per mettere pane in tavola, ma le cose non andarono bene. Tre mesi dopo dalla sua partenza ci fu un attentato in Iraq e lui ne fu vittima. Lo riportarono in Italia, il suo corpo era completamente ustionato e i medici dicevano che non c'era niente che potevano fare... se ne andò dopo pochi giorni..." Le lacrime scivolavano sul mio viso senza nemmeno che me ne accorgessi "Perchè non me l'hai detto?" sentì un nodo alla gola "Eri solo una bambina... » si asciugò una lacrima "Ora non sono più una bambina..." "Lo so!" cercò di sorridermi "Chi è mia nonna? La mia vera nonna..." "Si chiama Jan, vive a Los Angeles" "Non può essere..." mi strinsi la testa tra le mani "Marisa era la migliore amica di Jan, quando le chiesi se potevi stare con lei accettò subito perchè non aveva avuto l'opportunità d'avere figli. Jan sa della tua esistenza e più volte mi ha chiesto di vederti, ma non gliel'ho mai permesso perchè non sapevo come avresti reagito..."
Piansi rumorosamente. Mi sentivo tradita, ferita, presa in giro, umiliata, come se nel mio cuore si fosse creata un enorme voragine. La persona che per 16 credevo fosse mia nonna si era rivelata una maschera di carnevale. Non volevo una nuova nonna e non volevo nemmeno quella vecchia, in questo momento non volevo nessuno. 
"Giada... " le scrollai il braccio dalla mia spalla e la guardai male "Per favore esci!" le dissi guardando il vuoto "Piccola per favore..." mi sussurrò "TI HO CHIESTO PER FAVORE DI USCIRE DA QUESTA STANZA E LASCIARMI SOLA!"  le urlai contro 
Annuì e senza altri indugi si chiuse la porta alle spalle. Mi ranicchiai sopra le coperte e piansi tutte le lacrime che mi rimanevano, piansi talmente tanto che mi addormentai.
 
"Funny, hei svegliati!"  mi lamentai coprendomi il viso con il cuscino "Ti conviene alzarti prima che ti butti un secchio d'acqua addosso..." "Sono sveglia!" mi alzai di scatto nel centro del letto "...rompi palle" dissi strofinandomi gli occhi "E' ora di cena. Vieni a mangiare?" mi guardò dolcemente "Non ho fame » sospirai "ma se quando sei arrivata hai detto che saresti potuta svenire dalla fame..." rise  "Quando sono arrivata non mi sentivo ancora così..." mi coprì il viso con il cuscino "E come ti senti ora?" mi accarezzò i capelli  "uno schifo!" dissi ancora coperta dal cuscino "Ti chiamerò Funny " spostai il cuscino dalla faccia e lo fissai  "Perchè?" mi sedetti composta di fianco a lui "Funny significa buffa" "So cosa significa non sono cretina, intendevo dire perchè proprio Funny?" "Perchè per me sei diversa dalle altre, in più ti trovo buffa quindi è un soprannome adatto" mi sorrise "Sei un'idiota, lo sai?" lo guardai inarcando un sopracciglio "Non mi chiamo mica Giada" gli suonai una cuscinata sul viso e scoppiammo a ridere.   
"Vuoi che ti porti la cena qui?" lo fissai. "No, credo che mi addormenterò" giocherellai con il laccio della sua felpa  "Digiuna?" mi guardò male "Se ho fame ti sveglio e mi prepari qualcosa" gli sorrisi. Sospirò roteando gli occhi "Buona notte Funny" mi scoccò un bacio sulla fronte e mi lasciò sola.
Sprofondai sotto le coperte e mi addormetai cullata dalla voce di Justin che mi ricordava che per me c'è sempre.


 
What's up guuuuyyyss?

Sono a casa con la febbre *sad*
questo capitolo è strano, lo ammetto, ma dovevo parlare del passato di Giada sennò non avreste capito nulla.
Sto lavorando al prossimo capitolo, devo lasciarvi senza fiato.
Ringrazio ancora coloro che hanno recensito e hanno messo la mia storia tra le preferite, ricordate e seguite.
Spero di aggiornare presto. 
Un bacio

Merì


 
   
 
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