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Autore: jonghina    27/10/2012    2 recensioni
Citazione.
“Può esistere un ragazzo che trasuda femminilità da tutti i pori?” questo pensiero le balenò in testa.
-Lo so, a primo impatto lo scambierei anche io per una ragazza.-. La sua nuova amica, se cosi si poteva definire, continuò a parlale a bassa voce.
-Ma come puoi notare indossa una divisa maschile.-.
Sumin si l'imitò ad annuire, continuando a fissare quel ragazzo che non si era minimamente mosso dalla sua posizione iniziale. Continuava a fissare il paesaggio fuori dalla finestra e la sua espressione non accennava nessun tipo di sentimento: poteva essere arrabbiato o frustrato , scocciato o forse anche felice. Ma il suo volto non trasmetteva niente.
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Need you.


Note: Dico subito che questa FanFiction è stata elaborata dalla mia mente malata pochi giorni fa... e quindi non ho le idee ben chiare di come portala alla fine, ma un paio di capitoli li ho già in mente XD

Per prima cosa volevo avvisare che i nostri ragazzi * cioè gli SHINee* non sono famosi idol ma semplici studenti di un liceo. Ma prometto che i loro caratteri non cambieranno.

La protagonista di questa storia ha dei segreti ma sopratutto ha una fobia che la porta ad allontanarsi dalle persone ( questo lo scoprirete in seguito anche se sono sicura lo capirete alla fine di questo capitolo). Che altro dirvi..mmh sperò che vi coinvolga come storia perché penso sia molto piacevole da leggere^^ Non c'è un personaggio principale tra gli Shinee in questa storia anche se uno di loro spicca un po' di più in confronto a gli altri.

Buona lettura aspetterò con ansia le vostre recensioni.


Prologo.


Coraggio Sumin non avere paura, non ti mangiano mica.” Sumin ferma davanti alla soglia di un porta scorrevole color grigio topo cercava di darsi coraggio ricordandosi che le persone oltre quella porta non erano belve feroci ma normali studenti del liceo.

Certo, entrare cosi all'improvviso nella vita scolastica di questi ragazzi non mi darà vita facile, sarò sicuramente emarginata dall'intera classe e forse anche presa di mira dai bulli”

Sumin fissava con occhi ben spalancati la finestrella posta sopra la porta.

Data la sua bassa statura non riusciva a vedere al suo interno ma supponeva che in quel momento la professoressa fosse ferma dietro la cattedra e che annunciasse l'arrivo di una nuova compagna di classe.

Sumin deglutii un paio di volte ma con scarsi risultati, si rese conto che non aveva più saliva in bocca dato la forte tensione che si era impadronita di lei. Un forte odore di nuovo, che proveniva dalla sua divisa, le salii lungo le narici provocandoli un certo disgusto. La tesa le girava le gambe a malapena la sorreggevano. E se ora svengo? Pensò mentre con piccoli passi indietreggiava da quella porta che le metteva un'ansia terribile addosso.

Ad un tratto, la voce della professoressa oltrepasso le mura spesse di quella stanza, echeggiando nel lungo corridoio della scuola.

-Forza ragazzi un attimo di silenzio.-. La voce autoritaria di quella giovane donna fece sobbalzare la ragazza.-.Su entra!.-. La incitò ad entrare.

Sumin prese un lungo respiro gonfiando i polmoni e per un momento si tenne tutta quell'aria ferma nella gabbia toracica.

Se ora non ispiro morirò” pensò per poi cacciare via tutto quell'ossigeno accumulato con un solo soffio.

Afferrò l'incavo della maniglia e con un solo scatto apri la porta.

Con piccoli passi varcò la soglia tenendo ben fisso lo sguardo sulla professoressa che le sorrideva entusiasta.

Mentre camminava, sorpassando i primi banchi, si sentiva addosso gli sguardi dei suoi compagni che seguivano ogni suo piccolo movimento. Sentiva le labbra secche e desidera bere un bel bicchierone di acqua ghiacciata, ma in quel momento aveva ben altro a cui pensare : doveva presentarsi all'intera classe.

Ormai era arrivata in prossimità della cattedra e il suo unico pensiero era : se sarebbe mai riuscita a dire delle frasi sensate davanti a quei ragazzi che la guardavano incuriositi.

-Forza presentati-. La donna fece un cenno del capo verso la classe.

Sumin era immobile con sguardo ben fisso sulla donna.

-Su, cosa aspetti presentati i a tuoi compagni.-. La donna con un tono di voce pacato incitò Sumin a parlare.

La ragazza molto lentamente cominciò a voltarsi verso i banchi, stringendo con forza i lembi della gonna scozzese color miele. Prese un lungo respiro. E si inchinò verso i suoi nuovi compagni.

-Mi chiamo Moon Sumin e-e-e-. Lo sapeva, era sicura che avrebbe balbettato davanti a gli occhi di quei ragazzi che la fissavano. Sentii in sottofondo un ridacchiare di alcune ragazze alle prime file.

Strabuzzo gli occhi, mentre ancora chinata, fissava le scarpe da ginnastica che aveva ai piedi.

-Silenzio!-. La professoressa riprese il controllo della classe sbattendo violentemente il palmo della mano contro la cattedra.

-Non preoccuparti per la presentazione, scegli un banco e siediti-. La donna, con una leggere pacca, spinse Sumin verso i banchi. Lei si rialzò con un leggero scatto facendo svolazzare qua là i capelli ondulati castano chiaro che gli arrivavano fino a metà schiena.

Con passo dolce si avviò verso il fondo della classe passando tra i banchi. Stringeva con forza le due fasce imbottite della sua cartella. Sentiva il mormorio dei compagni che borbottavano qualcosa si incomprensibile mentre lei gli passava accanto e si sentiva presa di mira come un bersaglio su uno scaffale in parco divertimenti che aspettava di essere sparato da un fucile ad aria compressa.

Passò con un po' di timore le prime tre file, ma poi verso la fine riprese fiato. Un banco vuoto posto all'ultima fila nella seconda colonna le parve perfetto.

Appese la cartella sul uncino che sporgeva dal banco e con estrema grazia prese posto sulla sedia spingendo leggermente in avanti il banco.

Dopo essersi sistemata l'arricciatura della gonna poso le mani sul banco ,congiungendole.

-Allora iniziamo la lezione.-. La donna con gonna alta fin sopra il cinto e una camicia bianca quasi trasparente infilata nella molla della gonna, cominciò a scrivere sulla lavagna dettando quello che leggeva da un libro aperto che aveva tra le mani.

Sumin non poteva fare altro che ascoltare la lezione in totale silenzio. Non aveva avuto ancora il tempo di passare dalla biblioteca e ritirare i libri che le servivano.

Ma la sua concentrazione durò poco, infatti dopo pochi minuti la sua attenzione si concentrò sulla sua compagna di banco.

Quella ragazza fissava fuori dalla finestra e non sembrava prestare la minima attenzione alla lezione. Pensò subito che il suo profilo era perfetto, il naso e le labbra disegnavano una linea perfetta, il suo collo lungo e fine e i sui capelli corti a caschetto castani quasi dorati risplendevano alla luce del sole mattutino, era perfetta senza ne anche una imperfezione, assomigliava a una di quelle bambole di porcellana che vedi nelle vetrine dei negozi di antiquariato.

-Hey, hey..- Una voce femminile bisbigliò a Sumin che ancora imbambolata continuava a fissare la sua compagna di banco.

-Hey nuova arrivata!-. Finalmente Sumin uscì da quello stato di trans e rivolse la sua attenzione a una ragazza seduta difronte a lei con mezzo busto girato verso il suo banco.

-Ciao.-. La ragazza dai capelli biondo cenere la salutò con un sorriso accecante.

Poi le porse la mano invitandola a stringerla. Sumin titubò per alcuni istanti ma con un presa decisa strinse la mano di quella ragazza che gentilmente si stava presentando a lei.

-Io sono Park Ji Woon, piacere.-. La ragazza dai capelli biondi agitò la mano facendo ondeggiare quella della compagna.

-Io sono..-.

-Sumin, si lo so ero in classe quando ti sei presentata.-. Jiwoon le sorrise mentre lentamente scioglieva quella stretta di mano.

-Scusami posso farti una domanda?-. Chiese a Jiwoon con tono di voce basso.

-Certo! Chiedimi quello che vuoi.-.

Sumin rivolse lo sguardo alla ragazza che poco prima fissava cosi intensamente.

-Chi è quella ragazza?-.

La sua nuova compagna scoppio in una risata fortissima e la professoressa la riprese chiedendole di fare silenzio. Jiwoon si alzò scusandosi e poi riprendendo posto sulla sedia in maniera composta. Ma non le ci volle molto voltarsi di nuovo verso il banco alle sue spalle.

-Sumin-ah sei veramente forte.-. La ragazza continuò a ridacchiare.

-Ma perché? Cosa ho detto di sbagliato?.-. Le domandò un po' confusa, non riusciva a capire perché la sua compagna fosse scoppiata a ridere dopo la sua domanda.

-Ma perché quella ragazza in realtà è un ragazzo.-.

-COSA?!-. Sumin non si rese contò che il suo tono di voce, nel esclamare il suo stupore ,era molto alto.

-Signorina Moon qualcosa non va?.-. La Professoressa la fulminò con lo sguardo.

Sumin si alzò in piedi e si scuso con l'intera classe. Poi riprese posto con sguardo basso.

Diede una veloce occhiata a quella che credeva essere una sua compagna di banco e notandolo bene non avevo prestato attenzione alla sua uniforme che era tipicamente maschile.

Può esistere un ragazzo che trasuda femminilità da tutti i pori?” questo pensiero le balenò in testa.

-Lo so, a primo impatto lo scambierei anche io per una ragazza.-. La sua nuova amica, se cosi si poteva definire, continuò a parlale a bassa voce.

-Ma come puoi notare indossa una divisa maschile.-.

Sumin si l'imitò ad annuire, continuando a fissare quel ragazzo che non si era minimamente mosso dalla sua posizione iniziale. Continuava a fissare il paesaggio fuori dalla finestra e la sua espressione non accennava nessun tipo di sentimento: poteva essere arrabbiato o frustrato , scocciato o forse anche felice. Ma il suo volto non trasmetteva niente.

-E' sempre cosi silenzioso?.-. Domandò a Jiwoon senza staccare gli occhi dal suo compagno di banco.

-Beh, di solito non parla mai con nessuno...-. Una lunga pausa fermò la spiegazione della ragazza. - Ad eccezione dei sui quattro compagni.-.

Finalmente Sumin staccò gli occhi da quel ragazzo e li posò su Jiwoon.

-Ah è vero tu non conosci i Cinque Diamanti.-.

-I Cinque-cosa?-.chiese stupita.

-I Cinque Diamanti, dopo la lezione te li faccio vedere.-. Jiwoon le sorrise soddisfatta e finalmente si girò verso la professoressa per seguire la lezione.

I Cinque Diamanti.. che nome stupido” Sumin sbuffò adagiando la testa sulla mano e concentrandosi sulla lezione, ma i suoi tentativi furono vani, perché con la coda dell'occhio continuava a fissare quel ragazzo che imperterrito scrutava fuori dalla finestra.

E' veramente un ragazzo? Allora perché non ho paura di lui?”.




  
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