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Autore: Winry977    27/10/2012    1 recensioni
Essere condotti alla roulotte di una band da un cane per non vedenti non è una cosa che capita a tutti. Cosa potrebbe succedere?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando rinvenni, il mio corpo era avvolto in coperte molto calde che mi davano una sensazione di conforto. Ero un po' scombussolata e mi ci volle parecchio per riordinare le idee. “Allora, ricordo di essere uscita dalla roulotte.. mmm... mi pare che fosse perché avevo ricevuto una brutta notizia... .... ah si! Suzanne...” mi rabbuiai, ricordando il motivo principale per cui ero uscita. Eppure mi sfuggiva qualcosa... Qualcosa che aveva a che fare con Ashley. Socchiusi istintivamente le labbra, cercai di articolare il suono del suo nome, ma non emisi alcun suono che ricordasse la mia voce. Dalle mie corde vocali si sprigionò un suono che ricordava un animale quasi strozzato. “Bene, benissimo” pensai con ironia.

Mi misi a sedere sul bordo del letto, e venni sorpresa da alcuni dolori alle ossa delle gambe. “Mi sfugge qualcos'altro... perché mi fanno male le ossa?” mi alzai, ma dovetti subito appoggiarmi al muro per evitare di cadere a causa dei miei barcollamenti. Un forte senso di nausea mi attraversò la trachea, e, indugiando parecchio, cercai di recarmi al bagno il più velocemente possibile, riversando nel gabinetto un conato di vomito.

“Cristo, è stato terribile” pensai quando tutto finì. Ringraziai tra me e me la mia memoria tattile, che mi aveva guidata verso il bagno senza farmi inciampare troppe volte.

Decisi di recarmi in soggiorno, dal quale sentivo provenire delle voci. Quando arrivai, a tentoni, fino l'asse della porta e mi ci appoggiai, tutti esclamarono il mio nome.

-Noah!

Cercai di stamparmi in faccia un sorriso, ma neanche il tempo di formularlo che due braccia calde mi circondarono, distaccandomi dall'asse. -Oddio! Ci hai fatti preoccupare da morire! Quella sera ti abbiamo cercata ovunque!- esclamò con voce tremante il proprietario delle braccia, nonché Jinxx.

Non appena si staccò io rimasi perplessa dalle sue parole. “Quale sera?”.

Un altro abbraccio arrivò da una persona di cui riconobbi l'odore dolce.

-An..dy?- mormorai con quel poco di voce che avevo. Sentii i suoi capelli strisciare delicatamente contro la mia guancia, dandomi un senso di formicolio.

-La tua voce! La tua bellissima voce se n'è andata!- esclamò.

Cercai di schiarirmi la voce e di ripetere il suo nome, e mentre lo pronunciavo venni percossa da un brivido. Forse lui c'entrava qualcosa con Ashley. Volevo un suo chiarimento a tutti i costi.

Andy si scostò da me, ma il suo odore rimase percepibile nell'aria.

-Cavolo! Hai dormito per tre giorni filati! Sembra persino strano che tu ti regga in piedi!- esclamò Christian. Sorrisi, ma mi portai una mano alla gola, cercando di far capire che non avevo voce.

-Non puoi parlare...- commentò Ashley.

-Hai perso la voce a causa del troppo freddo.- lo incalzò Jake con un tono di voce molto cupo.

Cercai di ricordare la direzione della voce di Ashley, e mi girai da dove la avevo sentita provenire. -A... Ash...- mi sforzai -Ti... dev...o parl...are...- la gola cominciò a bruciarmi, dei forti brividi mi colsero alla sprovvista, seguiti da un accesso di tosse che mi piegò in due. Questione di attimi e svenni.

 

Quando mi svegliai sentii il profumo di Andy vicinissimo a me, e immaginai che stesse dormendo. Il suo respiro mi scompigliava in modo quasi impercettibile il ciuffo. Cercai di riaddormentarmi, dicendomi che quando Ashley si fosse svegliato gli avrei chiesto una spiegazione a tutto. Attesi da sveglia quel momento per molto tempo. Non riuscivo a prendere sonno, e, dopo molto tempo, mi decisi a riprendere il mio iPod -che era poggiato sul comò- e a riavviarlo nella solita riproduzione casuale. Partì “If you can't hang” e brano dopo brano la mia mente si liberò ed io mi avviai verso la strada dell'assopimento, che però fu interrotto da dei passi provenienti dall'interno della stanza.

-Ash...?- mormorai io.

-Oh, sei sveglia. Non ti sforzare... devi stare a riposo.

Mi accigliai, riponendo le cuffie attorno l'iPod.

-Lo so che mi vuoi parlare, ma sono ancora le sei del mattino, e...- lo interruppi, facendo gesti a vuoto che indicavano di uscire insieme da quella stanza e di metterci in cucina per parlare meglio.

-Ma non puoi rischiare così!

Feci spallucce, e cercai di alzarmi.

-Ok, ok. Aspetta che ti aiuto.

 

Quando mi sedetti su una sedia dalla superficie fredda si decise a parlare. -Chiedi pure, se ce la fai con la voce.

Feci un respiro profondo e spifferai un'unica frase. -C'è qualcosa che tu mi hai detto di Andy, ma non ricordo cosa...

Rimase in silenzio per un po'. Poi si decise a parlare e mi raccontò del bacio di Andy. Un forte deja-vu mi colpì. Era tutto chiaro, anche se ovviamente non era quella la motivazione del mio quasi ibernamento.

-Ehm... Che farai ora con lui?

Alzai le mani indicando che non sapevo cosa fare. Non avevo mai considerato l'idea di mettermi con Andy. Gli volevo davvero bene ma non avevo mai pensato di andare oltre.

-Ora.. sono confusa... ho troppi pensieri per la testa...- sospirai. Mi venne un enorme dubbio: cosa avrei fatto quando loro fossero tornati in America? Quando si fossero rimessi al lavoro e a girare per il mondo? Che fine avrei fatto io? Mentre i dubbi mi sommergevano la testa, mi assopii sul tavolo.

  
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