Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: AlexisLestrange    28/10/2012    5 recensioni
La leggenda narra che la Ninfa Eco, una delle Oreadi che vivevano sulle montagne,
era solita parlare e cantare molto. La sua attitudine maliziosa scatenò l'ira della dea
Era, che la punì, togliendole la voce, permettendole solo di ripetere l'ultima sillaba
delle parole che le venivano rivolte...
Dedicata a Sedra Starr, la mia prima e unica Bitchester.
DISCLAIMER: Il titolo è ispirato all'omonima canzone dei Nightwish.
Genere: Comico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Supernatural - Season ½'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dean bussò appena sul legno. Si sentirono dei rumori confusi di oggetti rovesciati
provenire da dentro, poi la porta si aprì e ne uscì Leanne, i capelli biondi più
scompigliati di solito, mezza svestita, scalza, con un libro stretto sottobraccio.

«Oh, siete voi!» esclamò, sussultando appena, poi sorrise e, sporgendosi a sbirciare
oltre di loro, vide la macchina parcheggiata nel vialetto. «State partendo?»

«Sì.» Dean sorrise appena, a sua volta. «Passavamo a salutare. Come stai?»

Leanne si passò una mano tra i capelli, e l'altro notò solo in quel momento che era più
pallida del solito e che aveva gli occhi circondati da occhiaie.

«Non male» rispose poi, alzando le spalle, e alla loro sarcastica alzata di sopracciglia,
sorrise. «Mi riprenderò, davvero! Devo solo raccapezzarmi in tutta questa faccenda, e
poi sarà tutto come prima, più o meno».

«Continuerai a studiare?» chiese Sam, accennando al libro che stava stringendo.

Lei vi lanciò un'occhiata confusa, poi sorrise ancora. «Oh, ma questo è solo un vecchio
libro di poesie di papà, le stavo rileggendo. In ogni caso, sì, penso di sì... è solo che,
sapete, giurisprudenza mi sembra così priva di senso, adesso!»

«Posso capire» fece Sam, sorridendo a sua volta. «Ma non lasciar perdere, ti prego. È
quello che...»

«...Che mio padre avrebbe voluto, lo so» concluse lei, e per un attimo un'ombra le
passò sul viso pallido. «Che devo dire? Sarò il primo avvocato con il complesso del
sovrannaturale».

Dean sorrise. «Ed Ethan, come sta?» chiese dopo un attimo di silenzio.

Leanne si morse un labbro, insicura. «Lui... non lo so, non ne ho idea» ammise, e si
passò di nuovo una mano sui capelli, anche se Dean avrebbe giurato di aver visto un
luccichio nei suoi occhi chiari. «La sta prendendo... bene, immagino. È stato sveglio
tutta la notte, ha sepellito Sedra e poi... ha scritto fino all'alba. Credo volesse
comporle un'epigramma, o qualcosa del genere».

«Mi dispiace» mormorò Sam, e sul volto di lei comparve l'ennesimo sorriso incerto.

«Passerà, anche a lui» disse, con una strana decisione. «È più forte di quel che
sembra. Dopotutto, è cresciuto, non è più il mio sciocco fratellino».

Si scambiò un'occhiata con Dean che Sam fece accuratamente finta di non vedere.

«E così, voi continuerete a...?» riprese Leanne, osservandoli attenta.

«...a cacciare?» concluse per lui Dean, annuendo appena.

«A cacciare, sì» ripeté lei, come se stesse testando il suono della parola. «Fate
attenzione, allora».

«Ne facciamo sempre» rispose lui, con un sorriso divertito.

«Ed immagino non serva a molto» concluse lei, ridendo. «Grazie di tutto, allora, e
chissà, magari ci rivedremo, un giorno o l'altro».

«Chissà» sorrise Sam, alzando appena le spalle. Si voltarono, ed avevano appena
cominciato ad allontanarsi quando lei chiamò di nuovo.

«Ehi, Dean!»

Lui si voltò di scatto, aggrottando appena le sopracciglia. «Sì?»

Leanne arrossì appena, prima di parlare. «Riguardo a quel bacio, nella foresta...»
iniziò, imbarazzata.

«Nessun problema» la anticipò Dean automaticamente. «So che è stato il demone,
non potevi farci nulla».

«Sì... beh...» Leanne rise mordicchiandosi un labbro, prima di parlare. «Volevo solo
dirti, non mi è proprio dispiaciuto».

Sam non riuscì ad evitare di ridacchiare, mentre Dean, sorpreso e compiaciuto,
metteva insieme qualcosa che suonò come: «Oh... beh... neanche a me».

«Allora, ciao» fece di nuovo lei; i due fratelli si voltarono di nuovo per andarsene, ma
ancora una volta una voce li interruppe.

«Ve ne stavate andando senza salutarmi?»

Era Ethan. Si girarono immediatamente, e lo videro sulla soglia, anche lui un po'
scompigliato, la bocca e gli occhi aperti in un'espressione di sincero disappunto.

La notte sembrava aver portato tutto tranne che riposo: aveva gli occhi rossi e
segnati dalle occhiaie, il volto pallido, e pareva aver perso tutta la sua giovialità.

«Ethan!» si affrettò a rispondere Dean, avvicinandosi di nuovo. «Noi... non volevamo
disturbarti, sai, abbiamo saputo che hai lavorato tanto».

A quelle parole, in ogni modo, un sorriso gli illuminò il volto, mentre lui rispondeva,
con un orgoglio solo in parte soffocato dalla stanchezza: «Oh, sì! Non ho fatto che
scrivere, da ieri, sapete? Ho deciso di comporre un poema epico in tre libri sulle
avventure mie e di Sedra! Il metro sarà lo stesso di Virgilio, mentre per lo stile...»

«Progetto ambizioso» lo interruppe Dean, con un sorriso divertito.

«Sarà un successo, ne sono sicuro!» esclamò Ethan, e una scintilla gli animò gli occhi
azzurri per un istante, anche se nel suo tono c'era una foga eccessiva, quasi febbrile.

«Faremo in modo di recuperarne una copia, allora» fece ancora Dean, e finalmente
anche l'altro sorrise di nuovo nel modo entusiasta che gli era solito.

«Ethan, puoi spiegarmi una cosa?» chiese Sam, dopo una piccola pausa, esitando
appena, e quello volse gli occhi azzurri su di lui. «Come facevi a sapere
quell'esorcismo, ieri?»

«Me l'ha insegnato Sedra, ovviamente» rispose lui, con una sicurezza disarmante.
«Qualche ora prima, nella foresta. Me l'ha detto e io l'ho imparato».

«Beh, complimenti, allora» fece Dean, sinceramente colpito. «Io ho sempre qualche
problema a ricordarmelo, specie con la parte finale». Gli strizzò l'occhio con aria
complice, ed Ethan sorrise di nuovo.

«Sono stato bravo?» gongolò, con lo stesso entusiasmo di un bambino che ha appena
ricevuto un complimento dalla maestra. «Dite che potrei fare il cacciatore anch'io?
Come mio padre?»

Sam e Dean si scambiarono un'occhiata tra il sorpreso e il terrorizzato.

«Ascolta, Ethan» rispose Sam, in tono incredibilmente solenne. «Io credo che sia
meglio che tu continui a scrivere poesie. È quella la tua vera vocazione, dopotutto, no?
Il tuo talento è la vera eredità di tuo padre, ed è giusto che tu la metta a frutto».

Il ragazzo annuì, serissimo. «È quello che farò, allora!» disse, convinto, e a Leanne
scappò un sorriso affettuoso.

«Dobbiamo proprio andare, adesso» fece Dean, con un'occhiata al fratello.

«Buona fortuna» fece Leanne, in un tono più dolce del suo abituale, ed Ethan annuì.

«Anche a voi» rispose Dean; per la terza volta, si voltarono allontanandosi, e per la
terza volta, sentirono dei passi frettolosi dietro di loro e quando si girarono, videro
Ethan che li raggiungeva correndo.

«Aspettate!»

Il giovane si fermò davanti a loro, ansimando, poi alzò lo sguardo, e sorridendo,
spiegò: «Ieri ho finito anche la vostra poesia. Quella sul nostro incontro, ricordate?
Tenete» aggiunse, e gli porse un pezzo di carta ripiegato in quattro.

Sam lo prese, stupito e perplesso. «Beh, grazie, Ethan».

«Di nulla» fece quello, e un sorriso enorme gli si aprì sul viso, come quello della prima
volta che l'avevano visto. «Ci si vede!»

E detto questo, si voltò e corse via. Dean ridacchiò, riprendendo a camminare, mentre
Sam scuoteva la testa divertito.

«Se Ethan diventa un cacciatore, giuro che mollo tutto e mi do all'opera lirica» commentò
Dean, salendo in macchina.

Sam si sedette nel posto accanto, aprendo il foglietto. «Vediamo un po'...» mormorò
tra sé; lesse qualche riga con le sopracciglia aggrottate, poi scoppiò a ridere.

«Cosa c'è?» chiese subito Dean, voltandosi verso di lui.

«Nulla» fece lui, senza smettere di sorridere. «Ma ora ho capito perchè Leanne era
sollevata all'idea che non avessimo letto nulla del fratello».

Gli passò la pagina, e Dean si afferrò e lesse in fretta, per poi ridere a sua volta.

«Non è possibile» sogghignò; appallottòlò il foglio e lo gettò nel sedile posteriore,
mettendo in moto con un rombo, mentre la macchina si allontanava sul sentiero.

Il foglio, in un angolo del sedile, si ridistese appena, come stiracchiandosi, mosso da
mani invisibili, lasciando intravedere l'inchiostro delle parole scribacchiate da Ethan
con tanta dedizione.

                      «A Dean e Sam, i fratelli Winchester.

                                 Allorchè lor giovan cavallieri perduta avean la via
                               come agnelli fuor dal gregge rinvenuti a casa mia,
                                      capei del grano uno, scuro cipiglio l'altro
                                     fraternità amorevole sotto l'apparire scaltro;

                                 Oh, potea codesta gioia l'animo mio risollevare!
                                Qual speme mi lasciaron, col loro eroico salvare!
                                  Io ignoravo allora il futuro debito mio immenso,
                                ma ringraziar Fortuna devo, se a tutto ciò ripenso.

                               Che poi il mal per nuocere, non sempre venga tutto,
                                 nella gioia o nel dolore, nella festa oppur nel lutto,
                                     per monti e valli e campi oramai è risaputo;
                           ma dunque, chi opporsi può a ciò che il Fato ha voluto?»




Note dell'autrice:



Ed un'altra storia giunge qui alla conclusione.

Per prima cosa, vorrei ringraziare, ovviamente, chi è arrivato fino a qui, leggendo fino all'ultima riga -o dovrei dire verso?-
di questa long, chi ha seguito la vicenda di Ethan e Leanne fino all'ultimo, chi, volta per volta, ha lasciato un commento,
un'ipotesi, una speranza, e chi semplicemente l'ha letta.

Mi sono affezionata a questa storia più che alle altre, devo ammetterlo. Sarà che mentre scrivevo Ethan mi faceva una
tenerezza assurda, sarà che Leanne è così affine a Dean che scrivere di lei è un piacere, sarà che Sedra e Echo sono
state un modo per unire la passione per Supernatural con quella per la mitologia greca.

Questa è la terza del ciclo di long cominciato con ''Home Sweet Home'', e ce ne sarà molto probabilmente una quarta,
che comincerò non appena avrò un pò di tempo. Insomma, restate sintonizzati per ulteriori news, e ancora un grazie
gigantesco, a chi è rimasto con me fino alla fine.

Un bacio!

-Relya
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: AlexisLestrange