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Autore: bambi88    13/05/2007    6 recensioni
Lei è bellissima. Lei è famosa. Lei è semplicemente perfetta. Eppure anche la perfezione sa piangere. Soprattutto quando, per una semplice tazza di caffè nero (forse troppo nero, forse troppo amaro), inizia a ricordare il suo passato. Che sa di caffè nero e amaro..."come il rimorso Ino-chan". Una (credo) breve ficcy...spero vi abbia incuriosito.
INSERITO RIASSUNTO DELLE VICENDE FINO A QUESTO PUNTO...riassunto/spiegazione! XD baci!!
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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ino modella 2

L’odore amaro le colpì le narici e, per un attimo, rabbrividì.
Amaro e nero. Il caffè della scuola era davvero disgustoso.
Lo ingoiò, lasciandolo scivolare lungo la gola, avvertendo un lieve tepore avvolgerla.
- almeno è caldo- mormorò accartocciando il bicchiere vuoto.
Strinse il braccio attorno la pancia nuda, perennemente nuda, (come le sue maglie erano perennemente troppo corte), nonostante il clima rigido.
Faceva freddo in quei giorni ed il cielo plumbeo di quella mattina l’aveva messa di cattivo umore.
- ehi, bellezza!- l’apostrofò qualcuno, attraversando il cortile.
Lei scosse solo lievemente la testa, ondeggiando i lunghi capelli biondi, solo in parte celati da uno strano cappello a righe colorate.
Strano, ovvio.
Ma era suo. E solo questo lo rendeva speciale.
Alzò gli occhi al cielo, mostrando, nella piega delle labbra, un lieve disappunto.
Faceva tutto parte della sua commedia.
E, come sempre, stava funzionando.
Quel qualcuno aggiunse, da lontano, un colorito commento sul suo fondoschiena e lei lo ondeggiò, distrattamente ( ma dopotutto lei poteva permettersi di essere distratta), fino alla panchina, al centro del cortile, sulla quale si lasciò cadere stancamente (non era stanca, naturalmente, ma la recita così funzionava meglio).
Accavallò le lunghe gambe magre, accarezzando le calze pesanti che, ovvio, le lasciavano scoperta una grande porzione della coscia, sopra il ginocchio.
Sospirò lentamente, allacciando la giacca morbida e sistemando il cappuccio, scoprendo però il collo latteo.
Guardò l’orologio. Le dieci e cinquanta. Cavolo, era più di mezz’ora che era fuori.
Si alzò e due ragazzine, matricole, pensò, snobbandole, presero a ridacchiare, arrossendo.
Avevano sulla testa, una strano cappello a righe e una lasciava ondeggiare i capelli biondi. Tinti.
- ridicole…- sussurrò, beandosi, però, dei loro sguardi adoranti.

Quando aprì la porta dell’aula vide il volto concentrato di Sakura.
Aveva una mano tra i capelli e mordicchiava ininterrottamente il labbro inferiore. Lo faceva sempre, quando era agitata.
- sono lieto che tu ti sia finalmente degnata di partecipare ad una lezione, Yamanaka-
- lieta anche io di saperla felice della mia presenza prof…ma non è decisamente il mio tipo…- disse lei, camminando con le lunghe gambe da stambecco per i banchi.
Il professor Asuma si voltò di scatto.
Sicuramente si stava chiedendo di quante sigarette avesse bisogno per rilassarsi, con Ino in classe.
La ragazza, oramai, seduta sul suo banco, aprì un quaderno (quasi interamente bianco, a dir la verità, fatta eccezione per qualche scarabocchio confuso ai lati delle pagine) e mise in bocca una delle matite colorate ( ma questa era particolare, la rosicchiava da tre mesi, da quando aveva smesso di fumare).
Ino fissò Asuma riprendere a scrivere strane formule alla lavagna. Era fisica, anzi no, era chimica, rifletté, concentrandosi sui numeri e simboli che il professore spiegava con voce roca.
Ma la concentrazione svanì quando dal banco in prima fila, poco distante dalla cattedra, emerse quel profilo superbo.
I capelli neri ricadevano su una fronte perfetta e gli occhi scuri, magnificamente scuri, fissavano il nulla oltre la parete.
Era stupendo.
Era Sasuke, dopotutto.
Ino avvolse una ciocca dei capelli attorno al dito magro, posando a terra la matita, sempre più inutilizzabile.
C’era qualcun altro che la concentrazione l’aveva persa.
Si voltò verso quella buffa ragazza dai capelli rosa.
- Inutile illuderti- pensò Ino, osservando le guance di Sakura imporporarsi.
Gli occhiali con quella stupida montatura di plastica le ricadevano sul naso piccolo, mostrando, per contrasto, lo spessore delle lenti e l'ampiezza della fronte.
Talpa. Una talpa rosa.
Ino sorrise.
Già, Sakura sapeva essere un ottimo bersaglio da quando si era tremendamente infatuata del suo Sasuke.
Infatuata?...diciamo che come tutte le ragazze degne di nota di quella scuola, Sakura aveva giurato amore eterno a quel ragazzo.
Che non era solamente l’elemento più brillante nella classe, o il giocatore di calcio con più talento nella squadra, era anche, e soprattutto, pensò orgogliosamente Ino, il SUO Sasuke.
- bene, Ino, per piacere, puoi ripetere ciò che ho detto?- la voce di Asuma distolse Ino dai suoi pensieri.
La ragazza sentì che stava impallidendo.
Non aveva pura dei professori, nemmeno dei voti, ma la figura della cretina…questo mai!
Inutile cercare tra gli appunti. O chiedere ai vicini di banco ( uno mangiava e l’altro dormiva sempre). Inutile cercare aiuto in Sakura che, pensò con rabbia, si era voltata per assaporare meglio la sua umiliazione.
Inutile cercarlo in Sasuke. Lui non si era voltato affatto.
Bene, non le rimaneva che l’ultima scelta.
- non mi sento in vena di gentilezze, prof. Sarà questo clima uggioso, ma mi sento incredibilmente malinconica…- disse infine, mostrando i grandi occhioni.
Solitamente funzionava.
Ino credeva che fossero le sue lunghe ciglia, o il suo malizioso sorriso, a far desistere Asuma dal continuare ad infierire.
Ma gli altri ( e questo lo venne a sapere solo dopo) conoscevano quanto Asuma detestasse quelle ciglia e quel sorriso.
Semplicemente, non voleva continuare a vederli.

Quando la campanella suonò Ino trasse un respiro di sollievo.
Aveva anche iniziato a piovere e l’aria fredda entrava dalle finestre scardinate.
- posto del cavolo…- pensò, alzandosi per cercare di fermare uno degli spifferi.
- Potresti coprirti di più,invece di vestirti come un arlecchino a ferragosto, Maialino-
Diavolo quanto Sakura sapesse essere odiosa.
Con quella sua stupida aria da intellettualoide.
Una stupida, perdente, intellettualoide.
- fatti gli affari tuoi, fronte spaziosa!- proruppe con voce algida, mostrando però i denti bianchi.
Stavano ringhiando ancora, come sempre, come due cagne sciolte che si contendevano lo stesso osso.
Un osso che però, su due gambe, stava uscendo dall’aula.
- Sasuke…- mormorò Ino, voltandosi verso la porta, che si chiuse con un tonfo secco.
Era sicuramente bellissimo, ma Sasuke aveva un pessimo carattere.
- Ino?- la voce famigliare alle spalle la costrinse a voltarsi.
Il ragazzo che le si presentò di fronte non era esattamente il tipo con cui una come Ino Yamanaka (anzi, con cui proprio Ino Yamanaka) potesse uscire. A dir la verità anche parlare.
Choiji era grasso. Talmente grasso che Ino a volte si chiedeva come riuscisse a muovere anche un solo passo con tutta quell’immensa mole di ciccia che aveva intorno ( ma Ino era fissata per il peso).
- vuoi che ti accompagniamo a casa oggi?-
Ma Choiji aveva un buon carattere. Lo aveva sempre avuto. E Ino, con lui più che con nessun altro, non poteva smettere di sorridere.
- se proprio non ho altra scelta…-
Ovviamente Choiji sorrise.
Anche Ino non era davvero cattiva.
- sentito Shika?...Ino è dei nostri…-
Una sola risposta.
- che palle, devo allungare il giro. Tempo e benzina buttati al vento.-
Simpatico e solare come sempre.
Shikamaru Nara era stato l’incubo dei suoi pomeriggi interminabili d’infanzia.
Quando le loro madri, ferventi pettegole, si riunivano per prendere un caffè, "la breve pausa", che si prolungava per lunghissime ore.
E mentre loro parlavano, Shikamaru dormiva.
E aveva davvero un sonno robusto.
Per questo Ino ciò che temeva più di tutto era rimanere sola con lui (ma, e questo accadde più tardi, quei pomeriggi che sapevano di caffè, passati accanto a quel ragazzo, le sarebbero mancati).

Ino finì di assaporare il caffè, rabbrividendo.
Quel sapore e quell’odore le ricordavano sempre il momento, e la persona, sbagliati.
Riuscì ad alzarsi dalla sedia scomoda ( ma del più chissà cosa, chissà chi, dannata memoria. Era un arredatore, comunque) dopo qualche altro secondo.
Riprese tra le mani la rivista, che, voltata, giaceva in un angolo del tavolo.
Osservò i suoi lineamenti. Era matura (non è vero, era giovanissima, ma dentro si sentiva così vecchia) e le prime rughe, lei lo sapeva, le solcavano il viso.
Sbuffò ancora.
Aveva avuto fotografi migliori.
E giornate più positive.
Si era davvero svegliata di pessimo umore.
Erano ancora le dieci e già aveva iniziato a ricordare.
- che palle…- mormorò, camminando verso il bagno.
L’aspettava una doccia.
Doveva lavarsi di dosso l’odore di fumo che le impregnava i capelli dalla sera prima.
Lo stesso fumo, amaro e scuro, che respirava quando iniziava a ricordare.
Perché i ricordi erano amari e scuri.
Come il caffè della suola.
Come l’odore della suo fumo.

 

 

Scusate il ritardo!! Non vi preoccupate...non sarà una storia ambientata nel periodo adolescenziale...ma dovrete avere la pazienza (e il coraggio) di seguire i personaggi nel loro flusso di ricordi (che andrà avanti e indietro nel tempo...).
Lo so, forse è demenzialità, ma spero che questo capitolo vi sia piaciuto e la storia continui ad incuriosirvi.
Grazie a tutte coloro che hanno letto il capitolo e a coloro che lesceranno una recensioncina (anche piccina piccina)...

Un grazie speciale a:

Lupus: graaaazie! I tuoi commenti mi fanno sempre un anorme piacere! Spero di non averti deluso troppo...Spero continuerai a seguirmi...baci! ^_^

Erica: grazie! Sei gentilissima. Aspetto un tuo commento per questo capitolo...fammi sapere cosa ne pensi! baci!

Kaho_chan: Effettivamente quando penso a Ino mi viene subito in mente una modella..sarà il portamento, o lo stile...bha (o sarà un pò matta io ^_^). Mi fa piacere che il mi ostile ti piaccia..spero che questo capitolo ti sia piaciuto...Aspetto un tuo parere. Baci!

solarial: grazie davvero...un tuo commento mi ha davvero stupito..mi fa piacere che l'introduzione ti abbia attorato. Spero di non averti deluso. Cercherò di non cadere nella banalità (anche se da questo capitolo, forse, si deduce il contrario ^_^). Aspetto un tuo parere. Baci!

Lyla: ^///^...scusa sto ancora arrossendo per il sapiente!!^_^...grazie per il commento...spero che ti sia piaciuto anche questo chappy!! A presto! Baci

Suzako: O___O...è bellissimo ricevere un commento da una delle mie autrici preferite!! E sapere che il mio lavoro ti ha interessato poi...^____^ grazie grazie grazie! Cercherò di rendere questa ficcy interessante...Aspetto un tuo parere (per me preziosissimo). Baci

una bacio a tutte!!

Roberta

  
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