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Autore: haroldsvoice    28/10/2012    9 recensioni
2 gennaio del 2002.
 Mi trovavo in giardino con mia madre. L’erba era coperta da un sottile strato di neve ed io mi trovavo con lei su un vecchio dondolo, arrugginito dalla pioggia e dalla brina. Il suo braccio circondava il mio collo, tenendomi stretta al suo petto e la mia testa poggiata sul suo morbido collo. Potevo benissimo sentire il suo delicato profumo alla lavanda, misto all’intenso odore di smog, causato dal costante passaggio di auto sulla strqdina all angolo di casa mia..
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Tutte le macchine si fermarono di colpo, la gente per strada corse a vedere l'uomo a terra accerchiandolo, cercando in qualche modo di soccorrerlo. Passai tra la folla, raggiungendolo, mi chinai verso di lui.
Aveva un braccio rotto e il labbro inferiore lacerato. Il sangue che fuoriusciva dal capo scorreva lungo il viso, si univa a quello che fuoriusciva dalla bocca, continuando a scorrere fino a terra creando una pozza su quell'asfalto rovente, scottato dal sole. Aprì leggermente gli occhi. In quel nero intenso vi era riflesso uno sfarzo di luce del sole. Qualcuno più in alto l'avrebbe aiutato.
Chiamai di fretta l'ambulanza che venne a prenderlo, caricandolo con una barella. Io andai con lui. Eravamo diretti d'urgenza verso il pronto soccorso. Sembrava grave. Lo portarono di fretta in una stanza in cui non potevo entrare. La numero 213. Se se ne fosse andato ora, non l'avrei più rivisto al di fuori di una bara.
E mi trovavo lì, fuori da quella maledetta stanza, dietro a quel fottutissimo muro a piangere.
L'attesa era straziante.
Dopo un po' arrivò un medico con un camice bianco;
'Si rimetterà presto, non c'è rischio di morte.' Sorrise, rassicurandomi.
Feci un enorme sorriso e sfilai dalla tasca destra dei jeans un fazzoletto per asciugare le lacrime.
'Quando potrò rivederlo?' Domandai all'uomo.
'Potrà tornare a casa solo fra qualche giorno, ma se vuoi, per ora, hai un minuto per salutarlo. Veloce.'
Non fece tempo a finire la frase che mi fiondai sulla porta e corsi accanto al suo lettino. Aveva la parte superiore del capo tutta fasciata, ricoperta di bende, dalla quale fuoriuscivano ciuffi di capelli neri. Aveva parecchi cerotti distribuiti sul viso ed un braccio, fasciato anch'esso.
Misi delicatamente una mano sulla sua spalla, per paura di fargli del male.
'Come stai, papà? ' 
'Beene' Disse balbettando.
'Hanno detto che ti rimetterai prestissimo.'
'Che bello' Tirò un sospiro sforzato.
Arrivò sempre lo stesso dottore.
'Il minuto è passato, devi lasciare la stanza, dobbiamo operare.'
'Ciao papà, a presto.' Sussurrai.
Uscii dalla stanza accompagnando dolcemente la porta. Non riuscivo a trattenere il sorriso! Mio padre sarebbe tornato!
Okay, un problema;
Ero nuova di qua, non sapevo dove fosse casa. Chiamai un taxi, provando a descrivere all'autista la via di casa mia.
Finii da tutt'altra parte. Scesa dal taxi mi sedetti su di una panchina.
Perfetto, mi ero persa e il cielo non preavvisava buon tempo: era scuro e coperto da nuvoloni grigi.
 
Una decina di minuti dopo.
Era tardi, il cielo si fece buio ed iniziò a scendere qualche goccia. Pioveva.
I miei capelli iniziarono ad inumidirsi e il trucco iniziava a colare dagli occhi.
'Che ci fai sotto la pioggia? ' Chiese una voce proveniente da dietro. Era una voce maschile, una voce angelica.
Mi voltai e vidi un ragazzo alto, occhi verdi come smeraldi, capelli castani, ricci perfettamente scompigliati. Aveva un sorriso meraviglioso, con delle piccole fossette attorno alla bocca. SPLENDIDO.

Rimasi in silenzio.
'Ehi, guarda che non ti mangio! ' Disse quasi sottovoce.
'Si, lo so.' Risposi con tono scocciato.
'Ti conviene tornare a casa se non vuoi ritrovarti più bagnata di una fontana.' Disse.
'Okay, questa era pessima come battuta.' Dissi, accennando ad un sorriso.
'Ah, allora anche tu hai i denti! ' Disse il riccio.
'Quella era pessima, ma questa ancora peggio.' Feci un risolino.
'Sei sempre così gentile? ' Domandò ironico.
'Evidentemente..' Risposi sollevando le sopracciglia.
'Dai, meglio che andiamo.' Disse.
'Eehm, tu vai pure.'
'Ti accompagno a casa, dove abiti? Non ti ho mai vista prima d'ora.'
'Io mi sono appena trasferita, sono arrivata poche ore fa. Non ti so dire dove abito, mi sono persa.'
'Chiama tua madre e fatti venire a prendere, no? ' Chiese perplesso.
Alla parola MADRE iniziarono a scendermi le lacrime e mi sentivo mancare il respiro.
'Mia madre? ' Chiesi singhiozzando.
'Si, c'è qualcosa che non avrei dovuto dire? '
'Senti, non mi va di parlarne! tanto meno con il primo che passa! ' Urlai, mentre le lacrime continuavano a scendere ininterrottamente dai miei occhi. Non riuscivo a controllare il nervoso e continuavo a gridare contro il riccio ed a sbraitare.
Mi prese le braccia e mi strinse a sé cingendomi con le sue.
'E' tutto okay, stai tranquilla.' Mi rassicurò sottovoce.
Le mie lacrime si unirono alla pioggia bagnando la sua giacca.
'Grazie...' Dissi con voce spezzata dal continuo respiro soffocato.
'Vivo qui da diciotto anni, conosco benissimo la città, ti accompagno a casa io.' Si offrì.
'Va bene, mi hai convinta! ' Accettai sorridendo.
Ci avviammo alla ricerca di casa mia.
'Oh, che scemo! Dimenticavo.. Come ti chiami? ' Chiese.
'Bella. Bella Henke.' Risposi.
'Ti si addice come nome..Comunque io sono Harry.'
'Piacere! ' Dissi facendomi una piccola risata.
'Quella dovrebbe essere casa mia! Si, proprio quella! ' Gridai indicando la casa.
'Bene, ora vai ad asciugarti che t'ammali! ' Disse protettivo.
'Eh tu chi sei? Mia mamma? ' Chiesi ironica.
'Ti prego, non tocchiamo l'argomento MAMMA! Non vorrei che tu ricominciassi a piangere! ' Rispose.
'No tranquillo, va tutto bene' Sorrisi.
'Comunque se ti va di parlarne, io ci sono' Mi disse.
'Si, grazie.'
Ci salutammo con un cenno ed ognuno per la propria strada.
Presi le chiavi ed entrai in casa.
Mi misi con le spalle contro alla porta e scivolai a terra.
Dio, quanto era bello quel ragazzo! I suoi bellissimi occhi verdi, il suo sorriso così.. Così indescrivibile, quei suoi ricci splendidi.
MERAVIGLIOSO
Non avevo mai visto un ragazzo così bello prima d'ora. Finalmente qualcosa di buono in questa schifosa giornata. 
Però... 
Non avevo il suo numero, non sapevo dove abitasse, non sapevo praticamente nulla di lui.. Chissà se lo rivedrò. Chissà.
Eh.. No, non mi sono innamorata! E' solo simpatico ed è un bel ragazzo, ma non provo assolutamente niente per lui! Ne sono certa.
Cercai di auto convincermi.
 
Ero a casa sola, la casa era praticamente vuota, in salotto vi era solo una vecchia poltrona beige.
Non avevo niente da mangiare, tutto ciò che avevo erano circa una ventina di dollari.
Magnifico Bella, stasera dieta! 
 
Andai in bagno, c'era una doccia! Miracolo! Presi dalla valigia bagnoschiuma e shampoo e mi diedi una sciacquata. Misi l'accappatoio, asciugai i capelli e mi cambiai in pigiama. 
Dopodiché mi rannicchiai sulla vecchia poltrona e pian piano mi addormentai, sognando lo sguardo di quel ragazzo, Harry.
 
La mattina seguente.
Mi svegliai verso le sette e mezza, avevo scuola alle otto, dovevo prepararmi. Che strazio!
Mi lavai la faccia, i denti e misi un velo di trucco.
Indossai dei jeans chiari e una camicetta rossa a quadri molto scollata. Infilai un paio di converse bianche, raccolsi i capelli in una coda di cavallo e legai un foulard, come fosse un cerchietto, creando un fiocco all'estremità della testa. 
Non avevo libri, quindi presi una borsa;
Ci misi un astuccio con una matita, un pacchetto di sigarette, l'accendino, cellulare e portafogli. Ero pronta.
Uscii di casa chiudendola a chiave e mi incamminai verso scuola, seguendo le indicazioni sui cartelli e chiedendo qua e là informazioni sulla strada. 
 
Arrivata dinnanzi alla struttura: era enorme.
Ero sola con una sigaretta in bocca, in un angolo, aspettando il suono della campanella. Sarei dovuta andare nell'aula di biologia.
Spero di non perdermi! 
DRIIIIINNNNNN!
La campanella squillò d iniziai ad incamminarmi nei corridoi sotto gli sguardi della gente. 
In lontananza vidi quel bellissimo ragazzo, Harry avvicinarsi ad una ragazza bella, alta, bionda.
Si baciarono.


SPAZIO ALL'AUTRICE
Ciaaao, Sono sempre io, la rompi palle! C: 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! A 15 recensioni pubblico il quarto capitolo. 
Recensite, recensite, recensite! Un bacio. 
Nichi <3
  
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