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Autore: Darkry    28/10/2012    4 recensioni
L'amore a volte fa male, soprattutto perchè è pericoloso. A volte ci si innamora della persona sbagliata nel momento meno opportuno. E questo, è un guaio.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO



  


47. CENERE INFRANTA.

http://www.youtube.com/watch?v=AfiHclsOj0o

 
 
Ryan vide il corpo di Angela cadere a terra.
Corse accanto a lei e la prese in braccio, il sangue caldo che gli macchiava i vestiti, che tingeva di rosso scuro il petto bianco della ragazza.
Un urlo acuto e lancinante si levò nell’aria, straziando lo spazio, racchiudendo ogni cosa, alberi, erba, sangue e terra.
La vampira si portò le mani alla testa e migliaia di schegge di cenere schizzarono nell’aria, graffiando Ryan, Mike e Andrea, che caddero in ginocchio.
Tutti i vampiri esplosero in un miscuglio di carta vetrata, cenere e sangue, sparpagliandosi nell’aria.
Il silenzio attutito circondò ogni cosa, mentre il vento sollevava terra e cenere e li portava via, spazzando ogni cosa in una nuvola nera.
Lontano.
Una voce vibrò nell’aria.
Convocati.
Una luce calda li avvolse.
Ryan si strinse il corpo di Angela al petto, piangendo silenziosamente.
Forza.
Sono solo.
Tutta la mia anima è sola.
Devo essere forte.
Non mi devo far portare via dal dolore.
Le lacrime non smettevano di scendere, un dolore cupo e straziante nel petto, era come se gli avessero strappato l’aria, o il cuore.
Ed ora eccolo, lì.
Da solo, a soffrire per l’unica ragazza che aveva amato davvero, che aveva fatto soffrire fino a farla morire, che non era riuscito a proteggere.
Angela.
Un nome santo ma maledetto.
Il nome dell’unica ragazza che amava, che non era riuscito a proteggere, a cui avrebbe ripetuto all’infinito le parole “Ti Amo”, senza mai stancarsi.
L’unica ragazza che si sarebbe stretto al petto, che non avrebbe mai abbandonato, l’unica accanto alla quale voleva vivere, continuare la sua esistenza eterna e invece ora aveva avuto ciò che si meritava.
Lei era morta e lui era sopravvissuto.
Destinato a soffrire per sempre.
Solo.
Si sentì sollevare, strinse ancora di più il corpo di Angela a sé.
Non l’avrebbe lasciato per nessuna ragione al mondo.
Socchiuse le palpebre, le ciglia imperlate di lacrime che gli appannavano la vista.
Il volto di Angela immerso nella luce, la sua pelle candida, fredda e dura, i suoi splendidi occhi grandi chiusi.
Non si sarebbero più riaperti.
Mai più e lui avrebbe dovuto ricordarsi per sempre del momento in cui lei li aveva chiusi per salvarli.
Avvicinò le labbra alle sue.
Immobili, fredde, dure.
Ryan la baciò, toccò ancora una volta quella pelle fredda che tante volte l’aveva circondato con il suo profumo avvolgente.
Quella stessa pelle così tenera e fragile, quella pelle che lui aveva fatto torturare e martoriare.
La terra riprese consistenza sotto le sue ginocchia.
Alzò lo sguardo.
Mike e Andrea erano dietro di lui, sconvolti.
Intorno a loro c’era nebbia, tanta nebbia.
Il terreno era scuro e bruciato.
E all’improvviso, dal nulla apparvero le sagome di tre porte.
La prima bianca, la seconda color crema e la terza marrone, con venature nere e rosse.
Una voce li fece trasalire.
Davanti a loro, avvolta da luce grigia e lampi, si stagliava la figura di un giovane bellissimo.
Lucifero, avvolto in una tunica di nubi nere e fulmini avvicinò il suo volto al loro.
E sorrise.

“Noi, delle Tre Porte, vi siamo grati per il vostro servigio e per l’incorruttibilità della vostra Anima.”
Accanto a Lucifero apparve un’altra figura, di una bellezza differente a quella dell’angelo dannato.
Dietro di lui si libravano due enormi ali di nuvole bianche.

“Vi ridoniamo la Vita, piccoli mortali. Da oggi e per sempre voi sarete umani. La vostra Anima è pura e grazie al vostro sangue, la lama maledetta del pugnale è ritornata pura, in grado di distruggere il corpo delle Anime Nere. Avrete forza e resistenza fisica notevole, vivrete a lungo e  tutti i vostri discendenti avranno gocce del vostro sangue puro e la vostra Forza. Se se ne presenterà l’occasione, saranno chiamati a combattere per le Tre Porte e per proteggere gli equilibri. Andate, figli di Adamo e di Eva. Andate con la nostra riconoscenza e la nostra benedizione. Da oggi, sarete Guerrieri della Luce.”
L’angelo Gabriele e Lucifero scomparvero e loro furono catapultati nuovamente nella radura.
Fu come riuscire dall’acqua dopo che si ha trattenuto per troppo tempo il fiato.
I ragazzi si portarono una mano al petto ansimando.
Il loro cuore batteva.
Il sangue caldo sciolse il ghiaccio che gli bruciava le vene e riprese a scorrere lento e regolare nel loro organismo, regalando loro colore e calore.
Ryan si guardò per un attimo le mani, ritornate calde e rosee.
Poi rivolse lo sguardo al corpo di Angela, accanto al suo.
Aveva riacquistato colore.
Il cuore di Ryan cominciò a battere velocemente.
-Angela!- disse, afferrandole una mano e baciandola.
Aprì gli occhi.
Rossi.
Come il sangue.
No.
Rossi come l’amore.
Sorrise, i denti bianchi e brillanti le labbra rosse piene, le guance rotonde che si curvavano allegramente all’insù.
Alzò leggermente la testa, i capelli neri all’indietro e si gettò su Ryan, baciandolo.
I denti batterono tra loro e i due ragazzi mormorarono un ahia senza staccarsi l’uno dall’altra, rotolandosi nell’erba.
-Ti amo. – mormorarono insieme.
Scoppiarono a ridere, le braccia forti di Ryan a circondare la vita di Angela, i loro visi vicini, l’uno a respirare il profumo dell’altra.
Mike e Andrea si scambiarono un sorrisetto malizioso.
-Non devo più bere sangue, vero? No, perché mi faceva schifo quella robaccia!- esclamò Andrea arricciando il naso.
Le labbra sexy di Mike la attiravano con una follia irresistibile, ma lei cercava di tenere duro.
Non gliel’avrebbe data vinta subito!
-Certo che no! Oggi ci andiamo a fare un bel gelato!- mormorò lui ridendo e prendendole una mano.
Andrea sentì un dito di Mike percorrerle la linea della gamba e rabbrividì, sorridendo.
Alzò lo sguardo su di lui e le si mozzò il respiro in gola.
I suoi bellissimi occhi blu riempivano tutto il suo spazio visivo.
Mike le baciò gli angoli della bocca, mentre le sfiorava lo zigomo con il pollice.
Andrea sospirò, serena.
Poi si buttò su Mike e rotolarono di parecchi metri nell’erba, ridendo.
-Andrea ma che cazz … ?- disse Mike tra una risata e l’altra ma Andrea gli tappò la bocca con un bacio lungo, dolce e morbido.
-Tu non ti decidevi e allora ho preso io l’iniziativa!- disse staccandosi, con un sorriso grande sulle labbra gonfie di baci.
-Ci stavo arrivando!- esclamò Mike vagamente risentito.
Andrea alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa. –Sì … Mike il momento romantico era passato da un pezzo e tu continuavi ad accarezzarmi la guancia senza darci dentro con la lingua!- disse lei scocciata.
-E questo sarebbe romantico?- chiese lui sconcertato.
Andrea scoppiò a ridere e si accasciò sul suo petto, accarezzandogli i riccioli scuri con le punta delle dita.
-Siamo vivi.- sussurrò, piano.
-Sì- le rispose Mike con un sorriso che aleggiava sulle labbra.

 

Non erano più vampiri.
Erano umani.
Avrebbero vissuto più a lungo e i loro figli e i figli dei loro figli sarebbero stati diversi.
Avrebbero avuto una forza fuori dal comune, una resistenza maggiore, ma sarebbero stati Vivi.
Pronti e capaci di intervenire se il mondo ne avesse avuto bisogno o se le Tre Porte lo ritenevano necessario.
Loro erano i Guerrieri della Luce.
Loro erano The Warrior’s Light.
E combattevano le Ombre.
Perché il ferro si sa, non brucia.
Ma non è indistruttibile.

 

 

3 ANNI DOPO
.
 

 
 
Mike lavorava come boscaiolo in una delle foreste del Nord.
Lui e Andrea si erano sposati e vivevano in una casa dissociata, nel bosco.
Non avevano voluto rinunciare alla loro libertà e Andrea non voleva rimettere piede in città per nessun motivo al mondo.
Gli piaceva la sua vita.
Gli piaceva Andrea.
Andava matto per la sua famiglia.
Nonostante avesse una forza superiore a quella di tutti i suoi compagni di lavoro, Mike tornava a casa ogni giorno con la schiena spezzata.
Ma sorrideva alla vista della sua famiglia.
Non vedeva l’ora di entrare in casa e baciare Andrea, di fare l’amore con lei, di accarezzarla e di prenderla in giro.
Di gustarsi un po’ di cibo vero, che gli preparava lei.
Mike sorrise, prima di aprire la porta di casa.
La musica si sentiva anche da fuori.
Spalancò e la scena che gli si parò davanti gli fece venir da piangere per la felicità.
Era la stessa scena di tutti gli altri giorni, ma era così bella che gli veniva voglia di scoppiare in lacrime e abbracciare sua moglie, baciandola dalla punta dei piedi fino a quelle dei suoi capelli profumati.
Andrea stava cantando a squarciagola una delle tante canzoni di Eminem, saltando sul divano con il pancione, incurante di far svegliare la piccola Lily, lì accanto.
Mike si chiuse la porta alle spalle e si avvicinò ad Andrea, il cuore che batteva impazzito, come ogni volta.
-Non dovresti sforzarti così. – le disse lui.
Andrea lo guardò, continuando a cantare e gridò : -FUCK YOU, FUCK YOUUUUUUUUUUU!!!!
-Ah sì, eh?
Mike la prese in braccio, attento a non premere le mani sul pancione e la mise seduta, tappandole la bocca con un bacio.
Lei fece resistenza per un po’, ma poi si lasciò trasportare dalle labbra di Mike, e dalla dolcezza della sua lingua.
Mike sorrise e appoggiò un orecchio al pancione di Andrea.
-Come sta il mio piccolo ometto, oggi?- sussurrò dolcemente.
Il bambino calciò e Mike sfiorò i piedini attraverso la pancia della moglie.
-Si vede che sarà un giovanotto in gamba. – disse Andrea, sogghignando.
Mike la guardò con aria interrogativa. –Beh, ti ha appena preso a calci!!- rise lei.
Mike scosse la testa, mettendosi le mani tra i capelli, con finta esasperazione.
Si avvicinò alla culla intagliata in legno di quercia e prese tra le braccia Lily.
La piccola aprì gli occhietti, sbadigliando e gli ficcò due dita nel naso, ridendo.
Mike la lanciò un paio di volte in aria, mordicchiandole i piedini rosei e freschi.
Lily aveva gli occhi di un azzurro-grigio molto intenso e aveva folti boccoli castani, nonostante avesse appena un anno di età.
Mike ne andava pazzo.
Due figli!
E una moglie fantastica.
Il bambino sarebbe nato di lì a poco e Mike accompagnava Andrea ogni volta dal dottore, in città, e non la lasciava mai.
Avevano deciso di chiamarlo Pietro.
Mike l’avrebbe portato a pescare e gli avrebbe insegnato a costruire fuochi d’artificio, una volta che sarebbe stato più grande.
Poi avrebbero giocato tutti a calcio e lui e Andrea avrebbero raccontato ai loro bambini una storia.
Una storia fantastica, una storia bellissima e triste, ma vera.
E i bambini l’avrebbero raccontata ai loro figli e i figli ai loro figli e così via, fino a quando non sarebbe stato necessario il loro intervento.
-La cena è pronta.- gli sussurrò Andrea all’orecchio, baciandolo dolcemente sulla guancia e prendendogli la piccola Lily dalle mani.
-Hai scritto, oggi?- le chiese lui, sedendosi a tavola.
Andrea sorrise e gli porse dei fogli.
Mike adorava leggere le canzoni che scriveva e poi gli piaceva sentirgliele cantare, con quella voce dolce e magnifica.
In quegli anni, aveva imparato che l’amore era tutto.
Il suo odio, il suo rancore, erano scomparsi mentre un sentimento più grande riempiva ogni momento della sua giornata, ogni suo singolo pensiero, ogni suo gesto.
La sua vita, aveva un senso.
Uno scopo.
Ed era per quello che avrebbe lottato, era per quello che avrebbe insegnato ai suoi figli a combattere per ottenerlo.
Il suo scopo era amare.
E non importa chi tu sia, o cosa sia, non importa se sei vivo o morto, buono o cattivo.
Se i tuoi sentimenti sono puri, ogni cosa è possibile.
L’amore è ovunque, vibra frizzante nell’aria intorno a noi, in attesa che una scintilla lo faccia esplodere in un uragano travolgente di passione.
 


*** 


-Ehi, ragazzi! È appena iniziata la partita di football!
-Davvero? Chi è sceso in campo?- Ryan si sedette accanto a Ruggiero, un pacco di patatine in mano.
-Oh, ora fanno vedere gli schemi di gioco.- rispose il padre di Angela, infilando la mano nel sacchetto di patatine.
La ragazza scosse la testa, sorridendo silenziosa.
Aver ricominciato a vivere era una cosa … strana.
Quando si era uccisa, aveva avuto come l’impressione di essersi alleggerita, in qualche modo la sua anima non era più legata al suo corpo ma fluttuava sospesa, lì, incapace di andarsene.
Lei e Ryan erano tornati a casa.
Avevano riportato suo padre indietro e ora vivevano tutti lì, insieme.
Ruggiero sembrava essersi rassegnato all’idea che Ryan fosse il ragazzo di Angela e ormai non faceva più commenti, ma si limitava ad scrutarli con occhiatacce di rimprovero quando tornavano a casa tardi, la sera.
Andavano entrambi all’università e la sera uscivano con i vecchi amici di Angela, che si erano un po’ stupiti nel vederli insieme.
Ma la cosa che Ryan e Angela preferivano in assoluto era incontrarsi in qualche luogo sperduto con Mike e Andrea.
Esploravano boschi, andavano al mare insieme, si esercitavano con la loro nuova forza.
Ricordavano tutto ciò che avevano passato.
Ormai non c’era più imbarazzo tra loro.
Lei e Andrea erano diventate grandi amiche, sebbene si vedessero poco, ma bastava un pensiero, una decisione e lei e Ryan andavano a trovarli senza esitare.
Mike e Andrea erano una coppia felice, sposata, con dei bambini e un lavoro fisso.
Lei e Ryan, invece, avevano deciso di aspettare.
Lì c’era tutta la loro vita, i sogni a cui un tempo avevano rinunciato e che ora volevano continuare a coltivare.
Lì c’era suo padre, i suoi amici, la sua vita.
Lei e Ryan si amavano.
Ma sebbene fossero morti, sebbene avessero scoperto cose che la maggior parte della gente si chiede, sebbene fossero cresciuti, in tutto quel tempo, avevano solo diciannove anni.
E volevano viverli.
Insieme.
Angela si sentì circondare la vita da due braccia forti e calde.
La mano tremò e i cereali al cioccolato si sparsero sul piano cottura.
Ryan affondò il viso nei suoi capelli e Angela si lasciò cullare all’indietro, gli occhi semichiusi.
-Sei mia. Lo sai questo, no?- le sussurrò mordicchiandole un orecchio.  
Ad Angela scese un brivido di piacere lungo la schiena e sorrise.
-Ne sei sicuro?- sussurrò voltandosi, con gli angoli della bocca rivolti all’insù.
Ryan la osservò con aria interrogativa e Angela poggiò lentamente le labbra sulle sue, piano, dolcemente.
-TU, sei mio.- mormorò tra un bacio e l’altro, mettendogli le braccia attorno al collo.

   

 
* WHAWAIEAH!
 


Oddio, ragazzi non ci credo.
È … è … finita.
Tutta.
Non è possibile.
No!
No, no, no, nooooo!
Mi sento vuota e inconsolabile.
Spero che questa storia non sia stata una totale schifezza perché mi ci sono affezionata talmente tanto che non reggerei se mi diceste che invece lo è stata.
Morirei.
Suicidio, credo.
Oddio.
Non ci credo.
Sto piangendo!!
Consolatemi vi prego e … se volete davvero farmi sapere cosa ne pensate anche dell’Epilogo beh … sono qui.
Con pacchi di fazzoletti vuoti ovunque, lacrimoni che scendono e un gran senso di solitudine ad opprimermi il petto.
Douch.
Ringrazio vivamente tutti voi che mi siete stati accanto.
Margaret Moonstone, con le sue recensioni pazze che mi facevano morire dalle risate ogni volta.
Grazie!
Niniane, con i suoi consigli che mi hanno aiutato a crescere e a migliorare.
Con le tue recensioni sempre attente e precise mi hai fatto sentire “meglio” in un certo senso, mi hai fatto capire che non si diventa mai bravi, ma che ogni scusa è buona per migliorarsi sempre, e sbalordire ancora di più tutti coloro che ti seguono.
Grazie!
Aniasolary … :) Non so cosa dirti. A volte sei quasi una parte di me, entri nella mia testa e mi rubi le idee -anzi, ci Rubiamo le idee xD-, mi ascolti sempre quando sono disperata o iperfelice ….
Mi chiedo come mai tu non mi abbia ancora mandata a quel paese xD.
Sei dolcissima, ti sei sempre mostrata partecipe e sei stata a dir poco fondamentale per gli ultimi capitoli, mi hai aiutato ad andare avanti quando ti dicevo che NO, io non ero brava, in quei momenti di disperazione, insomma, mi hai consolato e per questo non smetterò mai di dirti Grazie.
Mi hai aiutato a macchinare le mie pazze idee e mi sei sempre rimasta accanto :)
Grazie!
Un grazie speciale ad Angela, l’amica a cui dedico questa storia, la persona straordinaria che ogni giorno, bello o brutto, mi strappa sempre un sorriso, e mi fa sentire felice. :)
Sei speciale davvero.
Questa storia è ispirata a lei, che quando Angela è morta mi ha tormentato senza sosta, minacciato, corrotto, persuaso e tanto altro affinchè io cambiassi le sorti della protagonista xD
In quei momenti gioivo profondamente perché avevo già scritto l’epilogo ma continuavo a dirle che tutto si sarebbe, Forse, deciso dal suo comportamento con me.
Inutile dire che ci ha provato. ;D
La mia si chiama sadicità, cara. :p
Per te ho un consiglio.
Sii sempre te stessa e continua a dimostrare ciò che sei, senza mai vergognarti, come hai fatto fin’ora.
Sei fantastica e sappiamo bene che nessuno riuscirà mai a metterti i piedi in testa o a scavalcare i tuoi principi.
Solo, non crederti troppo Dio, okay? xD
Un po’ di egocentrismo ci sta, ma cara, non so se mi spiego, qui quella che ti farà fare successo sono io ;D
Grazie a chi, tra i miei amici di ogni giorno, ha seguito questa storia costantemente, anche mentre attraversavamo “fasi” difficili. :)
Grazie a tutti voi che avete inserito queste storie tra le preferite, seguite o ricordate.
Mi avete dato motivo di esserne fiera, di sorridere ogni volta che qualcuno si aggiungeva, insomma mi avete fatto sentire un pizzichino importante ;p
Grazie!
Ed infine … grazie ancora a tutti voi, e al rapporto sincero che abbiamo instaurato pian piano :)
Ne vado più che fiera!!
Spero di continuare i rapporti e di non perdervi mai <3
Il mio ultimo bacio ricolmo d’affetto (per questa long).
Sotto ho messo due nuovi banner realizzati da me e anche sopra ce n'è uno. c:
 
 Kry. :)
<3
D’:
no lol.
I’m too sad.
 
W Mike, Andrea, Angela e Ryan!
4ever in my heart!!
 

 

ORDER OF THE PHOENIX*

  

 
  
  
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