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Autore: SmileGiveMeFive    28/10/2012    2 recensioni
''Tutti quelli che si ferirono a causa dei rami della fitta foresta morirono avvelenati e gli altri vennero risucchiati vivi nel terreno, come se l’isola avesse fame...di morte.''
Sono felice di aver intrapreso quest'avventura di scrivere un racconto a più capitoli ^^ Spero piacerà a qualcuno :) I nostri eroi si riteovano bloccati in un'isola maledetta... come faranno a cavarsela?? Leggete e scoprirete ;)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mugiwara, Roronoa Zoro, Sanji, Z
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Come al solito Rufy se ne stava a sonnecchiare disteso sulla prua della Thousand Sunny e tutta la ciurma riposava, spossata dall’ultima avventura vissuta sull’isola di Thriller Bark. Solo Usopp era sveglio a sorvegliare dall’albero maestro. D’improvviso, con sorpresa di tutti, gridò:’’ C’è un’isola laggiù! Ehi, Nami! Avevi detto che non avremmo incontrato terra ancora per qualche giorno!’’
La navigatrice, leggermente irritata da quell’accusa velata, rispose:
’’ Deve esserci stato un errore, ma potrei scommettere che la colpa non è mia... Avanti, scommetto che qualcuno di voi tonti ha sballato la rotta!’’ Nessuno si sentì preso in causa da quell’accusa. Rufy, che ovviamente alla parola ‘isola’ si era svegliato, fremeva dalla voglia di dire quella frase che tutti i Mugiwara temevano di sentire. Non riuscì a trattenersi.
‘’Forza, ciurma! Approderemo su quell’isola!’’ Stavano tutti per protestare, ma l’enorme sorriso sul volto del loro capitano li fece cambiare idea e si scambiarono un sorriso d’intesa: se quell’isola non era nemmeno segnata sulle carte significava che era una terra priva di particolarità, positive o negative che fossero. Potevano tranquillamente considerarla una vacanza.

Il vento era a loro favore e in una manciata di minuti arrivarono alla costa sud  dell’isola. Nessuno aveva fretta né  curiosità  di esplorare il territorio. Ciò che si proponeva ai loro occhi non era per niente invitante: le uniche zone  libere da alberi  e apparentemente sicure  erano la costa su cui approdarono e il centro dell’isola, notevolmente più scarso di flora. La ciurma al completo scese dalla nave. Zoro si lamentava di aver sonno, Sanji, come suo solito, faceva la corte a Nami e Robin offrendo loro tutti i tipi di pietanze e il resto del gruppo si guardava attorno,  chi incuriosito chi spaventato (provate ad immaginare chi). Rufy non si preoccupava minimamente di contenere il suo entusiasmo e iniziò a correre gridando in preda all’eccitazione. D’un tratto si bloccò. Sorpresi da quell’atto insolito  i Mugiwara lo osservarono aspettandosi da un momento all’altro una sua reazione improvvisa.
Infatti qualche secondo dopo ritornò in sé e con tutto il fiato che aveva in corpo urlò:
’’ESPLORIAMO LA FOREEESTAAAAAAAAAA!!! Forza, chi viene con me?’’
Zoro accennò un sorriso e fece per avvicinarsi al capitano, ma prima che completasse il passo Chopper lo fermò rimproverandolo:’’ Non ti azzardare a fare sforzi! Te l’ho già detto cento volte che non ti sei ancora ripreso e devi riposare!’’ Lo spadaccino rispose contrariato:’’ Sì sì d’accordo... è solo una passeggiata...’’ Finalmente raggiunse Rufy e a sua volta si aggiunse Sanji.  Lo spadaccino e il cuoco si scambiarono uno sguardo fulminante che solo loro erano capaci di esprimere e cogliere.
’’ L’intesa tra quei due è davvero sorprendente’’ pensò Nami con un sorriso quasi di tenerezza. Il trio stava per inoltrarsi nella cupa foresta quando una voce assai rauca impose loro di fermarsi:
’’ Ehi, voi! Non azzardatevi ad entrare nella foresta, stolti!''
Zoro portò le mani alle spade  pronto per sguainarle in caso di necessità. Ma il suo capitano prese l’iniziativa e disse sbuffando:
’’E perchè non possiamo entrare? ‘’  La voce proveniva da un masso accanto alla Thousand Sunny. Alla domanda di Rufy un vecchietto piuttosto magro e barbuto, che probabilmente era rimasto nascosto fin dal loro arrivo, salì sopra quel masso.  
‘’Perché prima è meglio che conosciate ciò a cui state  andando incontro, giovani ingenui. Su quest’isola ogni 50 anni si abbatte una maledizion...’’ Rufy aveva già smesso di ascoltarlo, ma Sanji gli diede un calcio in testa e lo costrinse ad ascoltare quel bizzarro nonnetto.


‘’Stavo dicendo...’’ riprese il vecchio ‘’ah sì! La maledizione:tanti anni orsono c’era un villaggio su quest’isola e gli abitanti vivevano bene. Ovviamente c’erano le caste sociali e un uomo molto povero, che non mangiava da giorni, entrò in una locanda chiedendo umilmente  un pezzo di pane, poiché non aveva soldi con sé ma solo una spada da barattare.
Il locandiere era un uomo malvagio e avido e a quella richiesta rimase offeso e indignato. Allora, per ripicca, gli offrì il pezzo di pane e, fingendo un gesto altruista, gli mise davanti un piatto che sembrava contenere una zuppa, ma che in realtà era una brodaglia appiccicosa e avvelenata. L’uomo ringraziò infinitamente il locandiere, ma al primo boccone si sentì soffocare, poiché quella specie di gelatina gli si era fermata in gola bloccandogli il respiro. Nel giro di un minuto il veleno gli diede il colpo di grazia, uccidendolo lentamente.  Il suo assassino lanciò il cadavere fuori dalla locanda, tenendosi la spada. Un anno dopo, il sindaco del  villaggio, sparì ogni notte per tre giorni, pretendendo dal locandiere la spada del povero disgraziato.
All’alba del terzo giorno l’isola, pur mantenendo la sua forma originale, aveva cambiato consistenza: era diventata di gelatina molliccia che si rivelò anche velenosa. Gli abitanti del villaggio cercarono di scappare ma il terreno rese la loro corsa impacciata.
Tutti  quelli che si ferirono a causa dei rami  della fitta foresta morirono avvelenati e gli altri vennero risucchiati vivi nel terreno, come se l’isola avesse fame...di morte. Questo fatto si ripete ogni 200 anni e voi siete stati sfortunati, poiché  questa maledizione si abbatterà nuovamente sull’isola entro pochi giorni.’’

La ciurma era totalmente assorta nelle parole del  vecchio e nessuno ebbe coraggio a parlare per primo. A interrompere il silenzio fu un enorme rumore di acqua che si abbatte con forza su un muro. Tutti compresero cos’era successo e nei loro occhi si materializzò un’espressione di  incredulità mista a timore. La Thousand Sunny  perdeva pezzi ed era tappezzata di buchi. Com’era possibile che fosse successa una cosa del genere senza che nessuno  di loro avesse visto chi o che cosa ne era la causa? Se la maledizione non era solo una leggenda erano seriamente nei guai...




Abbiate pietà è la mia prima fanfiction! ^^ Non vedo l'ora di finirla :) Sono ben accette recensioni e critiche cosrtuttive ^^
Mi aiutereste molto a migliorare ! Ciao  spero vi sia piaciuta :)
  
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