28/10/2012
2 recensioniTitolo: Uman & The Wolf.
Titolo del capitolo: Never Let Me Go. {by Florence & The Machine}
Numero del Capitolo: 2/?
Fandom: Teen Wolf.
Personaggi: Stiles Stilinski; Derek Hale. {Sterek}
Rating: Giallo. {In futuro potrebbe variare fino al rosso}
Desclaimer: I personaggi appartengono agli aventi diritto.
Angolo Autore: In questi giorni sono inebriato dall'ispirazione, il che mi ha fatto scrivere flash-fic una dopo l'altra. So di avervi lasciato con l'amaro in bocca in Drumming Song, fermandomi al ''Baciami'' senza raccontare il bacio in sé; e so anche dovrei farmi perdonare, ma non lo farò in questo capitolo. La scena descritta in questa flash è la famosa sopravvivenza in piscina e trovo la canzone più che adatta - di fatti non è stata scelta su misura ma, al contrario, è stata la suddetta scena a venirmi in mente ascoltando Never Let Me Go. Spero vi piaccia, sia la canzone e sia le emozioni che ho voluto riporre in questo breve racconto.
Un'ultima cosa, navigo in questo fandom da tempo e la maggior parte delle fanfiction che ho avuto il piacere di leggere erano dal punto di vista di Stiles; proprio per questo motivo, ho voluto immedesimarmi in quella che è la contorta e difficilmente interpretabile mente di Derek. Spero di essere riuscito nel mio intento...
Spoiler: La fic successiva a questa è terribilmente angst, mentre l'ho scritta mi bruciavano gli occhi - cosa alquanto rara.
[...] and the arms of the ocean are carrying me,
and all this devotion was rushing over me,
and the question of heaven, for a sinner like me,
but the arms of the ocean deliver me. [... ]
L'acqua è gelida e il tuo corpo totalmente anestetizzato, lasciando che vaghi a bruciapelo lungo tutte quelle molecole di cristallo. Hai il fiato corto e la vista appannata, le labbra anch'esse di un colore viola dalla bassa temperatura corporea. Un paio di braccia ti sostengono, le avverti sulla tua pelle e per un attimo -un singolo istante- vorresti ti lasciassero andare, sprofondando in quella che potrebbe essere una pace interiore, un silenzio per la tua mente. Vorresti raggiungere il fondo di quella piscina, poggiarci il capo e chiudere gli occhi, arrestare il tuo cuore e il tuo respiro - assopirti in un sonno eterno, sfuggendo da quella che è una realtà troppo crudele, un passato straripante di dolore, un presente colmo di problemi ed un futuro dal sapore apatico. Ma quelle braccia di strattonano, una mano calda ti regge per un fianco ed un'altra -solidale- stringe una tua spalla. Sono forti, sono determinate, sono prive di qualsiasi debolezza e prive di qualsiasi paura: sono quelle di Stiles Stilinski. E ti aggrappi a loro, alla sicurezza che ti danno, alla loro volontà di vita e a quella di non abbandonarti, per nessun motivo. Sulle tue labbra senza vita appare un sorriso innocuo -invisibile- e tutt'un tratto ti dai dell'idiota, dell'egoista per la millionesima volta nella tua vita, dello stupido per aver solo pensato -o immaginato- alla possibilità di morire, senza alcun rimpianto per la fine che avresti fatto, per tutto quello che non avresti più vissuto.
Volti lo sguardo verso il suo, osservando la sua espressione esausta: la bocca serrata mentre inspira fortemente dalle narici, in modo tale da non lasciar entrare l'acqua; gli occhi carichi di un'energia che nemmeno tu possiedi, nonostante il licantropo -tra i due- sia proprio tu.
«Non lasciarmi andare.»
E' un sussurro, il tuo - probabilmente anche una preghiera. La esprimi con la tua solita freddezza, con il tuo solito tono diffidente, con quell'aria omicida ma -dentro te- non è altro che un sorriso, uno di quelli che scaldano una giornata di freddo invernale. Lui ti guarda con quell'aria buffa -quasi divertita- e stringe maggiormente la presa sul tuo corpo, rilasciando aria dai suoi polmoni. E la vostra è una promessa, pattuita non solo con le parole ma anche con gli occhi, con un contatto intimo tra le vostre membra, con il suo sangue nelle tue vene.
«Mai...»