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Autore: Sayumi    14/05/2007    5 recensioni
Lei è fredda come il ghiaccio, intoccabile, impossibile non notarla per la sua freddezza, ma forse lui, ragazzo normale, ma allo stesso tempo diverso dagli altri, riuscirà a sciogliere tutto quel ghiaccio... Lo scoprirete solo leggendo :P
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Miss Iceberg

Salve ragazzi… come questo capitolo si intitola “L’ultimo saluto” anche io vi do l’ultimissimo saluto per questa fic… non so quando tornerò con una nuova storia… al momento sto lavorando, studiando e ho una montagna di fantasy da leggere… (aspettatevi anche la possibilità di ritrovarmi con una storia in quel genere… U_U stavo pensando se riprendere o no una vecchia trama di molti anni fa …) che dire… con il dispiacere nel cuore vi do l’arrivederci. Per Miss Iceberg ho concluso…
Spero di non deludere con il finale che ho scelto… ma come la storia è nata di getto anche il finale ho cercato di farlo altrettanto di getto… Molti probabilmente lo troveranno breve… ma preferisco comunque lasciare immaginare a voi cos’altro potrebbe succedere…

Ringrazio quindi Hatori, Chaosreborn_the_Sad, etoil noir, Ginny002, kagome84, Brucy, machi, Gaia, Giuly n, ciocco, e kikka_hachi… spero di non aver dimenticato nessuno dei commentatori della fic… e ringrazio anche coloro che hanno comunque letto fino alla fine^^

Spero a presto^^

By Sayu

Miss Iceberg

Capitolo 7

L’ultimo saluto…

Mi sedetti di fianco a lui che pareva quasi illuminato dalla mia comparsa.

-Emma! Non mi avevi detto della tua decisione di trasferimento... come mai ?- chiese riferendosi alla scelta dell'anno prima di mollare l'Accademia di Belle Arti per restauro.

Alzai le spalle e fissai le mattonelle della stazione. -Non faceva per me, invece ora mi trovo bene...- sorrisi, come non sorridevo da tanto, come forse non avevo fatto mai. Mi sentivo felice, e il merito era soprattutto di Marco.

-Mi fa piacere!- sorrise, poi di colpo si incupì. -Mi mancate tanto voi della vecchia scuola...- disse.

-Anche a me mancano le superiori...- ammisi, con un po' di tristezza.

-Allora, a fidanzato come stiamo?- chiese ammiccando e dandomi un colpetto al braccio.

Arrossii un poco e poi mi voltai verso l'entrata, sperando che il mio lui arrivasse. -Dovrebbe arrivare a momenti!- Tornai a guardarlo con un po' di vergogna.

-Wow! Ti perdo di vista per un po' e tu cambi così di colpo! Non è la prima volta... ogni volta che ti succede qualcosa ne esci sempre mutata!- disse lui, dandomi una pacca sulla spalla.

-Tutti dobbiamo crescere no?- in fin dei conti anche tu sei cambiato... pensai con amarezza, ripensando all'amico che avevo e che ora mi rendo conto non esiste più.

Lo osservai nei gesti, era gentile, ma non era il ragazzino spiritoso che una volta mi stava seduto di fianco e mi consolava quando piangevo. Sospirai e poi mi voltai di nuovo verso l'entrata. Micael ci stava guardando curioso, mentre vedevo scendere Marco dalle scale. -Aspetta qui!- dissi a Luca, mentre correvo incontro all'oggetto della mia attesa.

Una volta di fronte a lui gli scoccai un bacio e lo trascinai. -Vieni ti voglio far conoscere una persona...- gli sussurrai appena, portandolo vicino a Luca.

Lo sguardo che si scambiarono non fu certo dei più amichevoli. Marco mi prese per la vita e lo sentii stringermi. Continuai a far finta di niente, ma scrutandolo notai un pizzico di gelosia. -Tesoro, questo è un mio ex compagno delle superiori, Luca.- lo presentai.

-Piacere, Marco- si presentò lui. Era freddo, certo, era strano come aggettivo riferito a lui.

-Complimenti sei riuscito a farti chiamare "Tesoro" da lei... nessuno ci era mai riuscito, prima- commentò quasi acido Luca. Non capivo cosa stesse succedendo, ma se non ci salvava il treno sarebbe stato un problema.

Fortunatamente le mie preghiere furono esaudite e il treno si fermò proprio davanti a noi. -Il nostro treno- feci trascinando Marco verso di me. -Ciao!- salutai con la mano e salimmo appena le porte si furono aperta.

Micael si sedette a distanza fortunatamente, così da poterci permettere di parlare più appartati.

-Cosa c'è?- chiesi preoccupata, guardando Marco negli occhi non appena fummo abbastanza appartati.

-Non mi piace il commento che ha fatto il tuo amichetto!- sibilò lui, voltandosi verso il finestrino e appoggiando la schiena contro il sedile.

-Non siamo più amici...- precisai io. -Solo conoscenti.-

-Certo, si vede da come ti guarda!- brontolò lui irritato e incrociando le braccia.

-Non fare il geloso, sai che non ce ne è bisogno!- mi lamentai io sfiorandogli il braccio.

-Lo so, ma visti come vi ho visti io sembravate una coppia perfetta!- fissava ancora fuori dal finestrino e teneva il muso.

Lo presi per il meno e lo costrinsi a guardarmi negli occhi. -Almeno un migliaio di volte all'anno ce lo ripetevano alle superiori, ma la sai una cosa? Ora sono qui con te, non con lui!- lo lasciai andare, mettendo io il broncio.

-Fammi indovinare? Magari leggete gli stessi fumetti, giocate tutti e due di ruolo e vi piacciono gli stessi film!- alzò la voce girandosi verso di me.

-E con questo? Non è in base a queste cose che si stabilisce un rapporto!- sibilai irritata da quelle insinuazioni.

-Ma avete molte più cose in comune di quante ne abbiamo noi due!- lo fissai apertamente negli occhi.

-E allora? Non voglio un fidanzato così! A me tu piaci proprio perchè sei diverso da tutti gli altri!- esplosi, mi alzai in piedi e mi diressi verso un altro sedile.

-Vieni qui! Non abbiamo finito!- sibilò lui afferrandomi il polso.

-Se la pensi così allora è finito tutto!- ora sentivo i lati degli occhi bruciarmi. Mi pesava dire quelle frasi, ma non sopportavo le sue parole.

-Non ci pensare nemmeno!- mi tirò verso di se e mi spinse contro il sedile. -Non ti lascio per questa scemenza!- lo guardai negli occhi, erano lucidi come i miei.

-E allora non dire più che starei meglio al fianco di un altro!- sussurrai tutto d'un fiato.

Lui rimase in silenzio, a guardarmi, poi mi abbracciò tirandomi verso di se. -Scusami...- disse in un sussurro.

Le lacrime presero a scendere senza controllo e cercai di nasconderle ma lui fu più veloce. -Non piangere! Ti prego...- mi sussurrò accarezzandomi la testa.

Non rividi più Luca alla fermata della stazione, quindi la discussione non si ripeté.

La mia vita con Marco divenne parte della routine di tutti i giorni e dopo tre anni, un'impresa di restauro di mobilio antico in comune e una villetta pagata attraverso il mutuo, ci sposammo.

In quanto a Ilenia e Mara, la prima si è sposata, il fidanzato è perennemente cornuto, ma comunque felice, si occupa dei loro bambini e ignora tutti i dispetti che la moglie gli combina. La seconda invece è attualmente single, lei dice "per scelta" sua madre aggiungerebbe "altrui".

Luca, a quanto mi è stato riferito, si è sposato poco dopo di me e ora si occupa dei suoi bambini.

Ma tutto il resto è decisamente un'altra storia.

Fine

  
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