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Autore: Giulia White    29/10/2012    1 recensioni
Mentre camminavamo lui disse, sempre con un bel sorriso: “Ah, io sono Neal”.
“Liz” ricambiai il sorriso e gli strinsi la mano che mi stava porgendo.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neal Caffrey, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano solo le 21, ma eravamo già sul taxi per tornare a casa, visto che la cena aveva fatto la fine che aveva fatto.  Eravamo quasi arrivati da me quando mi squillò il cellulare. Lessi il nome sul display.
“E ti pareva” commentai a bassa voce
“Pronto, Alice?” risposi.
“Liz! Scusa, spero di non disturbarti, devi trovare una televisione al più presto”
“Scusa?” chiesi, sicura di non aver capito bene.
“Devi vedere il telegiornale in questo preciso momento!”
“Sono quasi sotto casa”
“Cosa..? Oddio è vero che eri uscita con lui! E sei già a casa? Che è successo? No, aspetta, me lo dici dopo, vai alla tv!”
“Aspetta Alice, non posso volare! Piuttosto, cosa ci fai tu a casa alle nove di domenica sera?” chiesi. Non era decisamente un atteggiamento da Alice.
“Guardo il telegiornale, cosa pensi che stia facendo? Muoviti che se no finisce il servizio!”
“Non puoi semplicemente dirmi cosa sta succedendo? Non posso salire in casa subito” lanciai un’occhiata a Neal, che ascoltava la mia conversazione con un’espressione divertita. Sono sicura che riuscisse a sentire anche ciò che diceva Alice, visto quanto urlava quella ragazza. Mi fece cenno di non preoccuparmi, ma scossi la testa, non volevo lasciarlo lì così.
“La scuola chiude! Muovi il culo!” urlò Alice.
“Che cazzo vuol dire che la scuola chiude!?” urlai a mia volta, mentre il taxi si fermava davanti a casa mia.
“Hai capito bene, su canale 5!”
Scesi in fretta dal taxi – “Neal, torno in due minuti, giuro!”- e mi fiondai verso il portone.
Vidi la sua espressione a metà tra il divertito e lo stupito prima di allontanarmi.
Arrivai in casa e accesi la tv. La giornalista stava parlando di affreschi del ‘300.
Lessi il titolo del servizio che scorreva in fondo allo schermo: Columbia High School temporaneamente chiusa per ritrovamento affreschi antichi
“Alice, sei ancora lì?” chiesi, ricordandomi del cellulare.
“Sì!”
“Dio, non ci credo, scuola chiusa!” urlai “Cavolo, pensa se non vedevi il servizio, ci saremmo trovate davanti al cancello chiuso domani mattina” aggiunsi poi.
“Lo so, è tutto merito mio” rispose lei, sempre la solita Alice.
In quel momento sentii bussare alla porta, che avevo lasciato aperta nella fretta.
Mi girai e sulla soglia c’era Neal.
“Tutto ok?” mi chiese
“Oh, sì, assolutamente”
“Buone notizie?”
“La scuola chiude” dissi, raggiante.
“Fantastico” sorrise
“Oh, ehm, entra pure” lo invitai, realizzando che era ancora sulla porta.
Poi mi ricordai anche di Alice al telefono, e le dissi che l’avrei richiamata più tardi, o la mattina dopo.
“I tuoi genitori non ci sono?” mi chiese Neal
“No, la domenica sera hanno il Bridge”
“Bridge? Sul serio?” rise lui.
“Già..assurdo, lo so..bhè, entra!”
“Certo” entrò e chiuse la porta.
“Andiamo di sopra” dissi.
Era un tantino imbarazzante. Non sapevo come comportarmi.
“Vuoi qualcosa da bere?” gli chiesi, tanto per dire qualcosa, e per avere qualcosa da fare.
“Magari..” accettò lui, che stava guardando con interesse ciò che avevo sulle mensole.
“Qualche preferenza?”
“Oh, no, fai tu”
“Ok, torno in un minuto”
Lo lasciai e scesi in cucina. Presi due bicchieri e mi morsi il labbro, pensierosa. Cosa avremmo potuto bere?
Mi diressi verso l’armadio degli alcolici di mio padre. Bourbon o rhum? Vada per il Bourbon.
Tornai di sopra e trovai Neal esattamente come l’avevo lasciato: in piedi, le mani nelle tasche dei pantaloni e ancora con il cappotto addosso, che esplorava la mia camera. Mi chiesi se non ne avesse già avuto occasione l’altra sera.
“Accomodati pure” gli dissi, facendo riferimento alla giacca che ancora indossava.
“Oh, certo” – “E’ bourbon quello?” mi chiese mentre si toglieva il cappotto.
“Sì” sorrisi.
Ci sedemmo sul letto e versai due bicchieri di bourbon.
“Guardiamo un film?” proposi.
“Va bene”
Accesi la televisione e passai un po’ di canali. Alla fine ci fermammo su una commedia romantica, tanto per passare una serata leggera e magari farci un po’ di risate.
Verso le 23.30 il film finì, assieme a mezza bottiglia di bourbon.
“Allora domani non hai scuola?”
“No..ma tu non dovresti saperlo? Eri lì l’altra mattina”
“Sì ma solo per un autentificazione”
“Ah, ho capito”
“Che ne diresti di un pranzo?”
“Sì, va bene” sorrisi.
“Ti passo a prendere per mezzogiorno?”
“Perfetto”
“Allora, io andrei”
“Ok, vado a chiamarti un taxi”
“Oh, no, non ce n’è bisogno, scendo”
Si mise il cappotto e andammo alla porta.
“Ti accompagno in strada, non passano molti taxi a quest’ora”
“Non ti preoccupare..”
“Non è un problema, prendo un po’ d’aria”. Mi girava leggermente la testa, un po’ d’aria fresca mi avrebbe fatto bene.
Ci incamminammo verso Park Ave, la strada principale, ci sarebbero stati più taxi.
Infatti, pochi minuti dopo Neal riuscì a richiamare l’attenzione di un autista, che accostò.
“Buonanotte Liz”
“’notte Neal”
Ci abbracciammo, poi lui salì sul taxi e si allontanò.
 
Nota dell’autrice: Esatto, non sono morta T_T Ci ho messo anni a scrivere questo capitolo, che tra l’altro è anche piuttosto corto e insignificante. Mi dispiace molto, ho una specie di blocco dello scrittore, perdonatemi ç_ç
Pubblicherò il capitolo seguente appena posso, spero presto!
Grazie per il sostegno che mi date sempre con le vostre recensioni :’) Love you all!

  
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