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Autore: soco amaretto lime    29/10/2012    11 recensioni
"Abbiamo tolto fondi al ballo e alle attività extra, ma era necessario. Non so come mi sia venuta l'idea, forse quando sei arrivato qui sanguinante per la prima volta. Insomma, mi girava per la testa e finalmente ho potuto realizzarla: Programma Protezione Sfigati"
"Eh?" chiesi perplesso, sporgendomi verso di lui come se non avessi sentito.
"Hai capito bene. [...]"
"La prego, mi spieghi meglio, non ci ho capito nulla" mormorai.
"Una guardia del corpo ti seguirà in ogni tuo movimento, conosce diversi tipi di lotta e difesa. Ovviamente sarà in incognito. Ti ho affidato a Way, avete delle situazioni simili, può capirti meglio di chiunque altro. Avete lo stesso orario scolastico e non dovrete separarvi nemmeno un secondo. Non può attaccare per primo, anche se so che ti piacerebbe" sorrise.
"Sarebbe carino" ammisi.
(Il rating cambierà, eccome se lo farà. If you know what I mean.)
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Note abbastanza inutili della cogliona abbastanza in ritardo mlml:
Okay, uhm, ciao donzelle.
Questo capitolo è stato un parto e molti pezzi nemmeno mi convincono ma mi pesa troppo il culo a ricominciare di nuovo, quindi ve lo beccate così.
Aloirs, sta pubblicando la mia donnaH Chià (MissNothing, passate a leggere la sua roba <3 [NON FATELO, VE LO ASSICURA LA SOTTOSCRITTA]) quindi non mi dilungo, se l'html fa cagare è colpa sua (<3), io non ho un pc al momento quindi gnah.
Dunque, sorvoliamo sui miei vari casini scolastici, familiari e chi più ne ha più ne metta, parliamo del capitolo. Questo in teoria è l'ultimo allegro (?) ma conoscendomi tristezza e cazzi vari dureranno solo qualche riga del prossimo LOL non so essere tragica, sorry.
E boh, ringrazio le... Mi pare otto persone che hanno recensito lo scorso capitolo e tutte quelle che hanno messo fra preferiti/seguite/ricordate sta cagata mlml siete fantastiche.
Ringrazio anche le solite: Olla, Giulia, Giulia 2, Chiara (di nuovo), Matteo che figurati se sta leggendo, manco gli piacciono i MCR ma lo ringrazio comunque perché mi ascolta e mi piace da impazzire suonare con una persona intelligente (a momenti) come lui, i burger di soia, le cuffie nuove, le matite e il blocco da disegno nuovi e tutte le altre cose/persone che rendono la mia vita meno tragica Forse ci vediamo sotto. Sì, credo di sì.



Programma Protezione Sfigati



4. It’s karma smiling down.



"...Gee" sospirai mentre portava una mano fredda sotto la maglietta e l'altra ai boxer.
Giocherellò con l'elastico per un tempo che mi sembrò infinito, dopodiché li sfilò completamente, tornando a baciarmi e-
"FRANK" mi svegliai all'improvviso e mi alzai a sedere, Mikey mi fissava seduto a gambe incrociate ad un angolo del letto.
Il cuore mi martellava nel petto un po' per lo spavento, un po' per le cose meravigliose che stavo sognando, un po' per la figura di merda epica. Avrei riso per il resto dei miei giorni se l'erezione non fosse stata la mia.
Portai subito lo sguardo in basso, il rigonfiamento si vedeva dal fottutissimo piumone e c'era anche una leggera macchiolina, da aggiungere alle altre della collezione.
"Frank. Buongiorno" mi salutò con un sorriso inquietante in viso. Va beh, Mikey è sempre inquietante quando sorride. È inquietante il solo fatto che lo faccia.
"Ciao Mikey" risposi con la voce più acuta di qualche ottava e sicuramente arrossendo.
"Quando avevi intenzione di dirmelo?"
Ma che...
"Eh?!" chiesi scandalizzato, fissandolo con gli occhi sbarrati.
"Oh, andiamo, lo sai"
Abbassai di nuovo lo sguardo, la macchiolina assumeva una forma interessante e io avevo un fottuto bisogno di una sega o sarei esploso.
Ninfomane di merda.
"Dai, non glielo vado mica a dire!"
Diciamo che quella era la minima preoccupazione.
Insomma, eravamo nel novantanove. In New Jersey. Come minimo mi aspettavo che mi sputasse addosso, magari con qualche insulto fantasioso. Invece mi stava chiedendo perché non gli avessi confessato prima la cotta per suo fratello.
Dopo qualche minuto a contemplare la macchia che iniziava a seccarsi, mi arresi con un sospiro e deciso a fare in fretta per chiudermi in bagno a liberare non solo la vescica.
"...Sicuro?"
"Sicuro, andiamo, non siamo mica alle elementari, non ti sfotterò e non lo racconterò in giro"
"E va bene. Credo che mi sia piaciuto da... Subito, da quando mi ha sorriso in presidenza"
Mikey annuì leggermente "Romantico. Hai intenzione di dirglielo?" disse tornando serio.
"Non... Non credo. Cioè, forse sì ma non ora, ci conosciamo da così poco. Ma Gerard è...?"
"Gay, sì. Frankie, da quando vi conoscete lo vedo più solare, tranquillo... Conosco bene Gerard, di sicuro non gli sei indifferente ma è comunque troppo presto, fai bene a voler aspettare. È una persona molto... Complessa, devi solo aspettare che si apra, sono sicuro che lo farà. Ci sono un sacco di cose che ancora non sai"
"Sì Mikey, ma non me le dice" protestai alzando lo sguardo su di lui.
"Devi solo dargli tempo, non è così facile per lui"
Annuii silenziosamente, sempre più confuso. Cotemplai la macchia per qualche altro secondo, poi sollevai la testa di botto.
"Cazzo Mikes, Gee non ha sentito nulla, vero?!" sbraitai sull'orlo di una crisi isterica.
"Nah, tranquillo, è andato a scuola a vedere se hanno trovato le chiavi" fece spallucce alzandosi dal letto.
"Grazie al cielo" sospirai di sollievo, poi feci per alzarmi "Mikes, ti spiace?" chiesi con sguardo allusivo.
"FRANK MA CHE DICI?!" domandò scandalizzato facendo uno scatto all'indietro e cadendo rovinosamente a terra, facendomi scoppiare a ridere. Caddi anche io, rotolandomi a terra.
"Mikey cazzo... Non intendevo..." risi coi lacrimoni.
Mikey si era rannicchiato nell'angolo opposto al mio, tentando di mantenere una faccia seria.
"Dicevo..." dissi ancora con un sorriso coglione, alzandomi con una mano davanti ai boxer "Se non ti spiace, mi chiudo al cesso"
"Fai pure. Non mi diventare cieco"
"Fottiti" ridacchiai uscendo dalla stanza e attraversando il corridoio.

**

Alzai la testa dal divano quando sentii la porta aprirsi, per un attimo avevo temuto fosse Watkins o Eliza.
Che paranoico del cazzo.
"Ciao Gee" gli sorrisi tornando a guardare la tv, Mikey mimava un "checca" con le labbra, al quale risposi con un "suca" altrettanto silenzioso.
Gerard si buttò accanto a me.
"Trovate le chiavi?" chiesi.
"No, ho cercato ovunque. A questo punto sospetto di Eliza. Comunque lunedì dovrebbe venire il fabbro a cambiare la serratura, dopo scuola"
Mi rabbuiai qualche secondo.
Da lunedì ognuno dorme a casa sua. Da lunedì dormo di nuovo da solo nel mio tristissimo letto da segaiolo.
"...Frank?" mi voltai all'improvviso quando mi accorsi che Gee mi stava parlando "Sempre da un'altra parte, eh?" ridacchiò. Emisi un versetto isterico annuendo.
"Dicevo, hai fame?"
"Oh, certo che ne ha" rispose Mikey prima di me "Con tutte le energie che ha bruciato stamattina..."
"Mikey" dissi accompagnando dei risolini isterici "Caro, caro Mikey. Che cazzo dici?"
Mi sorrise -due volte in un giorno, seriamente preoccupante- e poi si volatilizzò al piano di sopra senza una parola. Speravo solo che non portasse giù il piumone sporco per sventolarlo davanti alla faccia del fratello e fargli notare quanto fossi checca/pervertito.

***
Dopo una giornata a non fare nulla che non fosse bere birra e ingurgitare porcate sicuramente dannose per qualsiasi organo vitale e non e guardare film di dubbio gusto stile Nekromantik (che avevamo fermato praticamente dopo dieci minuti, Mikey era corso a vomitare. O, secondo la mia teoria, il cadavere lo attizzava) decidemmo di non sprecare anche la domenica e fare qualcosa di socialmente utile o quantomeno di vedere la luce del sole.
Il parco era il posto più vicino e dove c'erano meno possibilità di incontrare compagni di scuola e bulli vari, così optammo per quello, non sapendo esattamente cosa avremmo fatto. Probabilmente saremmo stati sdraiati sull'erba a non fare un cazzo e sfottere i bambini, quindi quello che avevano fatto sul divano di casa mia, con l'unica differenza che quello che veniva preso per il culo era Mikey e non un moccioso.
"Porto un pallone?" chiesi innocentemente.
"Stai scherzando, spero" Mikey mi fulminò, seguito dal fratello "Non toccherò un pallone al di fuori del perimetro scolastico"
Feci spallucce, infilai in tasca chiavi, sigarette e cellulare -assolutamente inutile visto che gli unici che mi chiamavano erano Mikey e Gerard e una volta al mese mio padre, ma per quel mese aveva già dato- e uscii di casa, seguito dagli altri due, che come me fecero una smorfia dolorante alla luce del giorno.
"Ricordatemi perché lo stiamo facendo" dissi storcendo il naso respirando l'aria pulita -neanche tanto, ma sicuramente più dell'odore di chiuso/cadavere di casa mia- mentre attraversavo il vialetto "Potremmo semplicemente starcene in giardino, no?"
"No, Eliza sa dove abiti, meglio starci il meno possibile in casa" rispose Gerard stropicciandosi gli occhi tentando di abituarsi alla luce.
Che fottuti nerd.
"Ragazzi, idea: se mettiamo uno smoking e ci piazziamo davanti alle altalene dei bambini?" propose Mikey.
"Fratello, non per infrangere i tuoi sogni malati, ma primo: non voglio essere giudicato penalmente per tentate molestie su minore; secondo: io e Frank saremmo poco credibili come slenderman, l'unico con la sua silhouette sei tu" disse Gerard con un patpat alla spalla di Mikey. Quest'ultimo mi guardò sperando nella mia collaborazione, ma feci spallucce con un "Ha ragione Gee".
Varcammo il cancello -una serie di pali storpi di qualche metallo scadente e totalmente inutile- e attraversammo il prato abbastanza sminchio fino ad arrivare allo scivolo/casetta di legno passando sicuramente per drogati, visti gli sguardi a metà fra il preoccupato e lo sconvolto -neanche tanto alla fine, eravamo in New Jersey infondo- dei genitori della decina di bambini che si trovavano lì.
Salii le scalette per primo, sedendomi in un angolo sugli assi scheggiati e ricoperti di scritte dal dubbio senso, godendomi la scena dei due fratelli Way che sbattevano la testa contro il tetto altrettanto scritto della casetta e che inventavano imprecazioni fantasiose.
Mi guardarono male quando non riuscii a trattenete una risatina e si sedettero agli altri angoli.
"Allora..." iniziai cercando un argomento di conversazione, quando vidi una testina bionda e riccioluta spuntare dalle scalette.
"Smamma, mostriciattolo" dissi assottigliando gli occhi, mentre il ragazzino se la dava a gambe.
Tirai fuori il pacchetto di sigarette dalla tasca e ne infilai una fra le labbra, mentre tentavo di recuperare l'accendino dalla tasca posteriore dei pantaloni senza alzarmi. Stavo per rinunciare all'impresa quando mi arrivò quello di Gerard in testa.
"Ahia" lo guardai male. Accesi la sigaretta e glielo rilanciai, poi rimasi a fissarlo per un po'.
Dopo qualche minuto arrivai alla conclusione che non fosse moro naturale.
Deduzione arguta, Frank, la ricrescita marroncina si vede da tre metri di distanza.
"Hai bisogno di una tinta" dissi distrattamente.
"Mh?" chiese voltandosi verso di me.
"Hai cinque centimetri buoni di ricrescita. Dovresti anche tagliarli un po', sai? La frangia ti arriva agli zigomi" aggiunsi con una smorfia mentre lui si portava qualche ciocca dietro l'orecchio, lasciando le altre trentordici a coprirgli gli occhi. Sensato.
"Hai tinta?" chiese.
"Forse" schiacciai il mozzicone della sigaretta contro il legno, osservando con attenzione la scritta "Cavallona cerca cazzo grosso da succhiare" con tanto di numero di telefono e sperando che fosse uno scherzo fatto a qualche poveraccia, perché, andiamo, "cavallona"?! Tornai a guardare Gerard, che aveva tirato fuori una penna da non si sa dove -dal culo, probabilmente- e stava scrivendo qualcosa sul legno.
Mi sporsi per leggere meglio e vidi le prime cifre del mio numero di telefono sotto la scritta "Pompini gratis".
"Potevi fare di meglio" ridacchiai indicando la scritta che leggevo prima. Gerard si avvicinò per leggere, finendo inevitabilmente con la testa in direzione del mio pacco.
Frank, trattieniti, ti prego. Andiamo, è una settimana che non fai figure di merda -non con lui, almeno.
"'Cavallona cerca...' oh mio dio, seriamente?!" rise allontanandosi dai miei pantaloni "Vi prego, chiamiamo" 
"Appoggio" annuii. Ci ritrovammo entrambi a guardare Mikey.
"Scordatevi di chiamare dal mio telefono" disse sgranando gli occhi e aderendo con la schiena alla parete dall'aspetto vecchio e davvero poco stabile.
"Dammelo" disse serio Gerard con gli occhi ridotti a fessure. 
"Gerard, no!" esclamò strisciando lungo la parete mentre il fratello gli si lanciava addosso "Gerard, che stai... Gerard fermati!" strillò quando la mano del maggiore si avvicinò pericolosamente al suo pacco.
"Dammi. Il. Cellulare." ringhiò con un ghigno.
In quel momento mi venne in mente che bastava chiamare con l'anonimo, ma era una situazione troppo divertente per ricordarlo agli altri due.
"Okay" mugolò Mikey passandogli il Motorola.
Gerard tornò vittorioso vicino a me, non prima di strizzare comunque le palle al fratello, che rotolò tenendosi il pacco e piagnucolando.
"Usa l'anonimo" dissi.
"Giusto" annuì lui, dopodiché digitò il numero e mise il vivavoce, posando il telefono fra noi due.
Dopo qualche squillo si sentì un "Pronto?" abbastanza confuso.
Guardai Gee con un sopracciglio alzato e le labbra serrate tentando di non ridere come un coglione.
"Uhm, chiamo per l'annuncio" Gerard rise sotto i baffi -che non aveva. Seriamente, a parte qualche peletto sulle braccia, sembrava completamente glabro. Un po' come il ratto rosa di Kim Possible. O forse era una talpa- giocherellando con una scheggia del pavimento.
"Che cazzo...?!"
"Oh, andiamo, 'cavallona'" continuò pur sentendo una voce maschile.
"Way?!" 
Oh cazzo, Watkins.
"Ehm, no, chi è Way?" provai a salvarlo io, faccia e voce davvero poco convinte.
"Iero, testa di cazzo, domani vi spacco-" Gerard riattaccò e lanciò via il telefono, che finì sul pacco di Mikey, il quale aveva appena finito di lamentarsi.
"Cazzo" mormorai con gli occhi sgranati.
"Porca puttana... Questo è il karma, non è possibile" gemette Mikey.
"Parli di Watkins o del telefono sulle palle?" chiese Gerard ridacchiando.
"...entrambe" 
"Cazzo Frankie, come minimo è sterile adesso, ridi! Sembra che ti sia morto il cane!" disse Gerard dandomi un pugnetto sul braccio. Lo guardai male pur non avendo un cane -ma lo avrei avuto prima o poi.
"Gerard, domani moriremo noi, o almeno io" dissi piano.
"Ah, ma per quello ci sono io! Non ti sfiorerà nemmeno!" mi sorrise prendendomi una mano.
I suoi sorrisi inquietanti non erano esattamente rassicuranti, ma almeno ci aveva provato. Quei denti così piccoli... Non che mi sarebbe dispiaciuto ficcargli la lingua in gola, in ogni caso.
Solo quando mi lasciò la mano mi resi conto che l'aveva presa e persi un battito.
Boccheggiai per un attimo, alla ricerca di qualcosa da dire, ma finii con l'aprire e chiudere la bocca un paio di volte.
"Uhm, vuoi andare a casa?" chiese, Mikey da dietro mimava con le labbra l'ormai convenzionale "checca". Presi il cellulare dalla tasca e glielo mostrai minacciosamente, lui si mise una mano fra le gambe ed iniziò a scendere dallo scivolo con un urletto abbastanza ambiguo.
Lo seguii sorridendo, con Gerard dietro, e tornammo a casa fermandoci in pizzeria e alla videoteca nel tragitto. A Mikey sarebbe venuta una disfunzione erettile a forza di colpi alle palle e film horror. Tornò da noi tutto contento e saltellando (per quanto gli riuscisse, fra gambette storte e pacco dolorante) e sventolandoci davanti la custodia di Toy Story.
"Mikes, non ho un lettore DVD" dissi prontamente.
Way Jr. tornò indietro a testa bassa e tornò allegro dopo un po', avendolo trovato in cassetta. Che coglioni.
***
Mi infilai sotto le coperte, aspettando che lo facesse anche Gerard. Mikey si era addormentato sul divano e indovinate chi non aveva nessuna voglia di trascinarlo fino in camera?
"Frankie, domani mi presti una maglietta?" chiese Gee entrando in camera e togliendosi quella che aveva, passando poi ai pantaloni e rimanendo in boxer.
Respira, su.
"Uhm, sì" biascicai con la faccia contro al cuscino per prevenire il rossore. Anzi, nasconderlo ormai.
Si lanciò accanto a me sfiorandomi con una gamba congelata e facendomi rabbrividire.
Ripensai al pomeriggio, mi aveva tenuto la mano... Per evitare che avessi una crisi isterica, ma mi aveva pur sempre tenuto la mano ed era fantastico. Probabilmente avrei passato la notte a pensare a quanto sarebbe stato bello se lo avesse rifatto, se Gerard non mi avesse abbracciato e lasciato un bacio sulla tempia.
"Non ti farà niente, te lo prometto" mi fissò negli occhi.
Non piangere, Frank. Non. Piangere. Cazzo.
Nascosi la testa contro al suo petto, lacrime o non lacrime. Almeno avevo la scusa per toccarlo.
Fai schifo.
"Buonanotte Gee"
"'Notte Frankie"
***
Quando il mio culo sbatté contro qualcosa di duro, mi obbligai ad aprire gli occhi e reprimere una di quelle bestemmie talmente fantasiose che persino una suora avrebbe apprezzato.
Mi guardai velocemente intorno sperando che nessuno mi avesse visto cadere dal letto come una testa di cazzo e mi alzai massaggiandomi il culo quando fui sicuro di essere solo nella stanza.
"Gee?" biascicai guardando distrattamente l'orologio che avevo al braccio, senza guardare veramente. Dopo qualche secondo e nessuna risposta, riguardai il quadrante e mi resi conto che entro un quarto d'ora sarei dovuto essere col culo su una di quelle sedioline merdose di scuola.
Mi lamento io, ma figurati come stanno quelli della stazza di Watkins.
Se lo meritano.

"Gee?" chiamai più forte iniziando ad accelerare i movimenti. Spalancai la porta del bagno e non mi soffermai nemmeno a fissare le chiappe pallide del fratello mentre pisciava, mi infilai lo spazzolino in bocca con una mano e con l'altra mi ricoprii di deodorante, non c'era tempo per una doccia.
E che nessuno osi dire che il deodorante sulla puzza è solo peggio perché, cazzo, erano le otto e un quarto del mattino e dovevo fare in fretta.
"Frank" Mikey mi fissò con un sopracciglio alzato mentre si rialzava i pantaloni.
"Mh?" sputacchiai un po' di dentifricio sullo specchio.
"Che problema hai?"
"Che problema hai tu, perché non mi avete svegliato?! Gerard?!" sbraitai.
Guardò perplesso l'orologio.
"Cazzo" urlò lanciandosi fuori dal bagno.
Mi sciacquai velocemente la bocca e lo seguii, prendendo tre maglie a caso, gli diedi la più grande che trovai per Gee e una per lui, ed infilai i primi jeans che vidi.
"Pronto!" urlammo contemporaneamente, sentivo di star dimenticando qualcosa.
"Gerard!" esclamò Mikey correndo al piano di sotto sentendo la porta aprirsi.
Mi sbattei una mano sulla faccia seguendolo.
"Dove cazzo eri?!" chiesi sull'orlo di una crisi isterica.
"A comprare il caffè, in questi giorni l'abbiamo finito" rispose innocentemente.
"Ma ce n'è un sacco nella dispensa" dissi perplesso, ottenendo in risposta sguardo e sorrisino inquietante alla Way. Avevano finito cinque confezioni in due giorni, porca puttana, mi chiedevo come facessero a essere ancora vivi.
"Comunque, perché così agitati?" domandò mentre sculettava tranquillo fino in cucina e versava un po' di caffè nel filtro.
Rimasi un secondo incantato, nonostante avesse su quei jeans da tre giorni e fossero sporchi di terra ed erba. Il culo restava quello, no?
"Fraaaank?" cantilenò.
"Ah, oddio, uhm" scossi la testa e per qualche secondo tentai di ricordare la domanda che mi aveva posto e poi la risposta "Ah, cazzo, fra..." guardai l'orologio" cinque minuti dobbiamo essere a scuola porca puttana" starnazzai.
Gerard guardò tranquillamente il suo, di orologio.
"Ma no, stanotte c'è stato il cambio dell'ora, no?" 
"Gerd, è la settimana prossima" disse Mikey.
"Cazzo" sputacchiò in giro un po' di caffè e corse fuori trascinandoci per le braccia, presi gli zaini per un pelo.
Mentre correvamo lungo il marciapiede me ne resi conto.
Non ho pisciato.

Note alla fine del capitolo abbastanza merdoso mlml:
Ci siete rimaste male all'inizio, eh? :troll: no va beh, arriverà quel momento, arriverà <3<3
Qualche chiarimento (abbastanza inutile):
Dunque, la cosa del "cavallona" è vera, cioè, avevo tipo otto anni e mi ero arrampicata su uno di quei giochetti di legno -che immagino servano ad arricchire i medici, con tutte le volte che ho rischiato di ammazzarmi- e ho letto sta roba, ansia. Mini Frà alla scoperta del sesso orale.
-Cough- 
Ho qualche problema con le date, dunque, non so se precedentemente ho scritto a che anno sta Frank, in ogni caso è l'ultimo, e secondo answers USA si è diplomato nel 99 quindi toh. E soprattutto, non ricordo e non trovo su internet quando hanno perso piede i DVD! Cioè, io ricordo che quando ero piccola avevo le cassette, i DVD sono arrivati secoli dopo, avrò avuto almeno sei anni, non so, ricordi confusi, ma dal poco che ho trovato dice intorno agli anni 80 quindi boh.
Il titolo è preso da Reckless degli You Me At Six, anche se forse ci stava meglio "I'll never let them hurt you, I promise" ma sticazzi, mi girava di più questo, è più cazzone.
Insomma, scenetta strappalacrime del cazzo anche in questo capitolo, ne prevedo un'alta concentrazione anche per il prossimo. Ora torno a leggere i tweet di quel coglione di Frank che si diverte come un bambino al lunapark con sto cazzo di Frankenstorm. 
Oh, ultima cosa, chiamiamola "bozza". È una chicca di Chiara, in teoria doveva essere la trama del capitolo, un biscottino a chiunque riesca a decifrarlo oltre me. Quanto posso aver riso? 
"Tipo gerarf e frnak cazzeggiani bella cosaa dei vamvkni e quando sentono la voce di ian si nasxondono e restano lì mentre bruxa l ebra xkn elia e fanno disxorsi subauanto odino frnakbbalbalvalabalaka"

Okay, me ne vado sul serio. Vi amo tanto (?) e se raggiungo di nuovo le undici recensioni come nel primo capitolo sarò una donna felice, se no vanno bene anche le solite sette (?) cioè, se mi cagate ancora è grasso che cola.
Alla prossima (spero presto, col fatto che so già più o meno cosa succederà, in teoria dovrebbe arrivare in tempi accettabili) e grazie cwc
Frà

Se non avete un cazzo da fare e volete chiacchierare, sono Fra_aw su twittah.


   
 
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