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Autore: LaLaura    29/10/2012    2 recensioni
La vita dei nostri carabinieri preferiti resterà sempre la stessa?
*E' la mia prima storia che scrivo, spero vi piaccia, siate sinceri vi prego! Per favore scrivete dei commenti! :)
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Laura]
Finalmente era lunedì, finalmente di nuovo a lavoro, io e i miei colleghi ci eravamo visti a casa mia tutte le sere, con Orlando non avevo avuto l’occasione di parlare in privato, ma forse era meglio così; la ferita si vedeva ancora e l’occhio nero era meno visibile. Ma tutto andava bene.
 
[Orlando]
Stavo entrando in laboratorio insieme agli altri e Laura aveva appena aperto la porta del suo ufficio quando un brano suonato al pianoforte cominciò a risuonare in tutto il laboratorio, proveniva dall’ufficio di Laura, tutti ci  precipitammo a vedere, nel video si vedeva una giovane donna seduta al pianoforte, Laura era immobile.
[Laura]
Quella musica risuonava nella stanza, la mia squadra era tutta la, - “Non si ferma!” – gridò Daniele
“Stai fermo!” – gli dissi io, ero paralizzata da quella musica, da quel video, non sapevo cosa fare
 
[Orlando]
Quando la pianista finalmente si alzò capimmo che quella era Laura, ma il video continuava, spuntò  un uomo islamico sembrava e cominciò  a parlare l’unica cosa che disse in italiano fu “Muori!” così finiva il video, Laura era basita non muoveva un muscolo, non disse nulla.
 
[Laura]
Mi hanno trovata, faranno del male a me e a tutti i miei colleghi, devo ancora soffrire?  Tutti mi guardano, non conoscono il mio passato, questo è vero, forse è arrivato il momento di parlarne
Una mano si posò sulla mia spalla era Orlando, si c’era sempre lui, mi guardò e da li capii che tutti volevano una spiegazione.
Mi allontanai mi voltai e dissi solamente Accomodatevi. Un vortice di emozioni mi colpiva, i ricordi si facevano sempre più spessi nella mia mente e questo mi distruggeva.
 
[Orlando]
Tutti si accomodarono, Laura ci guardò tutti dopo pochi secondi uscì di corsa dalla stanza, stavo per uscire quando Ghiro mi ordinò di sedermi e stare calmo.
Dopo pochi minuti rientrò, aveva un volto ancora più turbato e disse solo “Aspettiamo una persona!”
“Laura ora che facciamo?” – chiese Bart, forse ancora l’unico pensante
“Tu e Orlando andate a prendere i video della caserma, non li guardate, mandate una richiesta scritta, non uscite dal laboratorio fin quando io non vi do il permesso, e prendete anche i turni di oggi!” – così dicendo uscì .
 
Dopo due ore tornò  in sala riunione, il suo umore era uguale a quello di prima, ma i suoi occhi erano tornati forti come li ricordavo.
“Ragazzi, vi presento un mio caro amico e collega, il capitano Cristian  Menzo.”  - dalla porta entrò un uomo dai capelli rossi ed era molto alto, si avvicinò a capeggiare il tavolo insieme a Laura, ci scrutava poi fece un cenno a Laura e lei annuì.
 
[Laura]
Cristian per me era un ancora di salvezza, era tutto per me.
“Ragazzi, quello che ha detto quell’uomo è che mi ha trovata e mi vuole uccidere!” – dissi tutto d’un fiato
 
[Orlando]
Era persa nei suoi pensieri, stava forse viaggiando nei tempi addietro, si fermò, poi Cristian gli si avvicinò al suo orecchio e gli sussurrò qualcosa.
 
[Laura]
Sentii la voce molto calma e serena al mio orecchio “Continua!”
“Tutto ebbe inizio tre anni fa… partii insieme a miei due colleghi per catturare dei terroristi, questa spedizione durò due anni circa, eravamo in Islam, io ero una schiava, mi ero fatta catturare perché non portavo il velo, no dalla polizia, ma dai terroristi, i miei due colleghi furono invece reclutati come terroristi,  uno dei due morì  era il co-capo insieme a me. I terroristi li catturammo tutti, tranne uno, quello del video.” – dissi tutto d’un fiato, credevo di aver chiuso per sempre quel capitolo della mia vita
 
[Orlando]
Era scossa nel dire quelle parole, Cristian era un po’ dietro di lei e le stringeva una spalla, Laura non aveva ancora detto qualcosa questo lo percepivo, si fermò a guardarmi per poi abbassare di nuovo lo sguardo, Cristian la avvicinò a se e le sussurrò qualcosa di nuovo.
 
[Laura]
“Digli tutto!” – mi sussurrò
“Lo devo fare per forza?Non ce n’è bisogno!” – gli dissi con rabbia, ma ugualmente con tono pacato
“Sono i dettagli a fare la differenza!” – disse poi lui ad alta voce facendo irrigidire i presenti
 
[Orlando]
Dopo un lungo istante di silenzio Laura era turbata e non voleva parlare poi si decise, la voce era sicura, ma molto bassa –“ Stavo sempre chiusa in casa…-“
“Devi dirgli tutto! “ – gridò Crtistian esasperato dal silenzio di Laura che stava esasperando anche noi
“Mi hanno malmenata e hanno abusato di me, per tutto il mio soggiorno, dormivo legata, stavo legata tutto il giorno a terra, non mi facevano neanche mangiare il più delle volte, era tutto così brutto, ma fortunatamente qualcuno lo abbiamo preso, Cristian l’ho mandato in Italia perché lo stavano scoprendo e se scoprivano lui scoprivano tutti, ce ne mancavano solo due, ne stavamo uccidendo uno però il secondo ci scoprì, il capitano Cielo per farmi scappare si fece uccidere…” – aveva gli occhi lucidi, la voce tremava, guardò Cristian e lui fece cenno di continuare
“Il capitano Cielo era il mio fidanzato, appena tornavamo volevamo sposarci, lo scoprirono così chi ero veramente, se no tornavo in Italia e tutto questo non succedeva…” – aveva uno sguardo lucido, lontano anni luce da noi, una lacrima le rigò il viso, lei l’asciugo velocemente per poi stringersi nelle braccia del suo amico
 
[Laura]
Avevo finalmente raccontato tutto, quei ricordi li volevo seppellire e invece sono tornati a galla, facevano ancora male, molto male, tutti mi guardavano perplessi e stupiti e io mi sentivo senza forze, ero rinata appena avevo messo piede a Roma e invece sono ricaduta. Mi feci cullare da quell’abbraccio per qualche secondo poi mi allontanai, vedevo ancora lo sgomento negli occhi dei presenti, questo forse gli faceva paura, un altro incubo pensavano.
-“ Ragazzi, voi state tranquilli io farò tutto e vi proteggerò” – dissi in tono calmo
 
[Orlando]
Era così ostinata quella ragazza dalle buone maniere, capivo solo ora perché mi voleva aiutare, aveva perso anche lei una persona a lei cara per lavoro, per questo era così forte, ne aveva viste tante forse troppe
“Che vuoi fare?” – gli chiesi allora
“Nulla, ce… lui attaccherà, dobbiamo stare attenti, mi dovete isolare così sarò facile preda…e tutto andrà per il verso giusto…!” – Cristian  faceva cenno di no con la testa e io ero su tutte le furie, diceva cose insensate
“Qua nessuno viene lasciato solo!” – dissi io alzandomi
“Serra siediti! Cristian… ascolta, torna a casa.. lasciami i fascicoli e se avrò bisogno di te ti chiamo!” – disse prima rivolta a me e poi rivolta a Cristian
“Ne sei sicura?” – chiese allora Cristian guardandola in faccia
“Si..” – uscì solo quello dalla bocca di Laura, poi lei gli si buttò al collo e dopo poco lui se ne andò
 
[Laura]
“Ragazzi… io in questo momento non so cosa fare… quindi andiamo tutti a casa che è meglio!” -  non avevo la forza di fare nulla in quel momento, era tardi, potevamo riprendere tutto domani senza fretta
 
“No… sinceramente io vorrei vedere il video e trovare delle tracce!” – disse Ghiro
“Ma non siete stanchi?” – chiesi io
“No! Siamo solo in pensiero!” – disse Bart
“Va bene! Allora a lavoro! Io e Orlando andiamo ad interrogare i carabinieri che erano all’entrata, Bart e Costanza visioneranno i video della sicurezza e Ghiro il computer! A lavoro!” – stavano tutti per uscire quando una cosa la dovevo dire – “Grazie ragazzi!” – gli altri mi sorrisero per poi uscire, però il telefono riecheggiò nella stanza
“Pronto” – risposi
“Kamila!Ti ho fatto una bella sorpresa a presto!” – era lui, era Halim
 
[Orlando]
Laura, si irrigidì per poi dire : Era lui!
[Laura]
Eravamo tutti sconcertati, la prima io, stavo per aprire bocca quando mi risuonò il telefono era il maggiore :”Laura, hanno ucciso una ragazza di sedici anni, malata di cancro…”
[Orlando]
“A cosa precisamente?” – chiese Laura quasi urlando
“Aveva il NBL, ma era guarita, stava uscendo dall’ospedare”
“O dio…” – disse lei con un filo di voce
“Aspetta Laura, c’era un biglietto c’è scritto : Alla perfetta Kamila. Ma non è scritto bene, in tre parole ci sono due errori!” – concluse il maggiore
“Grazie..” – chiuse lei
 
“Ragazzi.. già ha fatto la prima vittima.” – disse lei in un respiro
“Chi è?” – chiese Bart
“Una ragazza, malata di NBL.”
“Di che?” – chiese Ghiro
“Neuroblastoma, è un cancro, ha scelto con precisione la sua vittima… e io so chi è!” – disse lei
“Come?” – chiesi io, non capivo
“C’è pure un biglietto a Kamila, mi chiamavo così in islam la perfezione… e poi vi devo dire un’altra cosa, la ragazza aveva sedici anni ed era guarita, e io sono stata malata di NBL e a sedici anni ero guarita.. e questo il terrorista lo sapeva, l’avrà scoperto ad una mia intervista dopo il concerto, ho cominciato a suonare quando mi sono ammalata a quattro anni…Ora per favore andate a lavorare, non chiedetemi altro.”- aveva sofferto, si sentiva dalla voce, era così fragile in quel momento
[Laura]
Erano usciti tutti, almeno credevo, volevo stare sola
“Laura, vieni!” – mi disse con voce dolce indicandomi il posto sul divanetto accanto a lui
 
[Orlando]
Era ancora troppo scossa, ma  si accomodò vicino a me e rimase zitta, guardava a terra e delle volte alzava lo sguardo verso la foto ancora proiettata sulla LIM.
“Laura…” –la richiamai accarezzandole la mano, l’aveva così liscia e morbida, i capelli erano un po’ più lunghi dalla prima volta che l’avevo vista, gli toccavano le spalle, gli stavano bene, nel video erano lunghi.
Laura si girò e aveva quegli occhi grigi lucidi, pieni di lacrime, mi guardava per chiedermi aiuto, quegli occhi erano una preghiera, aveva paura, la sua rigidità e la sua forza in quel momento erano andati a farsi fottere, voleva piangere, ma non ci riusciva, l’abbracciai e si mise a piangere, così senza fare rumore, come una bambina che si era sbucciata un ginocchio, aveva un dolce profumo, un profumo antico. Il nome Kamila era azzeccato, era veramente perfetta
 
[Laura]
Quell’abbraccio era tutto quello che mi serviva in quel momento
 
[Ghiro]
Non avevamo trovato molto alla prima visione ed eravamo tutti molto stanchi, Laura ci fece scortare tutti a casa e anche lei fu scortata, ma da più uomini.
Che giornata! Pensammo tutti, Laura non disse nulla a noi e neanche ad Orlando, ci disse lui.
Kamila, che nome…





















Spazio autrice:
Se pensavate che ero morta, non vi davo torto! Mi scuso veramente tanto sono sparita, ma sono sempre impegnatissima, ansi ora ho deciso di continuare gli studi fuori l'accademia, gli studi scientifici vengono meglio! Sono sempre troppo impegnata, scusatemi tanto, spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate! :* spero di postare altri capitoli sia di questa che dell'altra stroria il prima possibile! 
Kiss
L.
  
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