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Autore: releuse    29/10/2012    2 recensioni
"Quello che conta realmente in un saint... dovresti saperlo, El Cid". L’espressione placida e serena di Sisifo sembrava volergli sempre insegnare qualcosa e lui, ogni volta, nonostante si sottoponesse al più rigoroso addestramento, nonostante facesse di tutto per affinare ulteriormente le proprie capacità, si sentiva imperfetto, come se, realmente, qualcosa gli mancasse.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Capricorn El Cid, Pegasus Tenma, Personaggi Lost Canvas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti !
Premetto che è la primissa volta che scrivo sul fandom di Saint Seya (e forse anche l'ultima;p), poichè mi dedico a tutt'altro fandom... solo che non ho resistito, questa breve shot ha preso vita da sola. Sono fan di Saint Seya ormai da decenni (faccio parte della generazione fine anni '80;p) e ho sempre visto le sfumature yaoi/shonen ai, mi sono appassionata a moltissime coppie, ma non mi era mai capitato di scrivere qualcosa. La folgorazione è avvenuta con Lost Canvas, che ho amato alla follia, sia anime che manga e, non appena ho letto di Sisifo e El Cid mi sono letteralmente sciolta di fronte al bellissimo rapporto di questi due. Sono uno l'opposto dell'altro, ma si cercano, si completano... soprattutto El Cid ha bisogno di Sisifo per continuare a combattere, come se lui fosse il vero senso della sua battaglia. Soprattutto quando lo perde. Questa breve shot affronta il momento in cui il cavaliere del Capricorno vaga nella Morfia con Tenma, cito le frasi del manga stesso, che ho trovato bellissime e le espressioni di El Cid quando si parla di Sisifo, si addolciscono sempre. Poi, quando non risponde a Tenma circa l'importanza del saggittario per lui... è bellissimo. Che, poi, potrebbe sembrare che il seme sia totalmente El Cid... secondo me lui è seme fisico, ma il vero seme psicologico è Sisifo, la colonna portante fra loro! Amo questi due ragazzi e a loro dedico queste riflessioni (che farebbero parte di una storia più ampia,vabbè:D).sperando che qualcuno le condivida come me.
Buona Lettura!!


Releuse







                           Il valore di un saint






“Sisifo è davvero così importante, da costringere un uomo del tuo valore a ridursi in quello stato?”


Che domanda era quella del saint di Pegasus?
Se in un primo momento gli era parsa stupida e banale, d’un tratto qualcosa, in quelle parole, lo scosse, finché una voragine si aprì sotto i suoi piedi e nel suo petto. Un baratro nero come la pece e senza fine sembrava volerlo risucchiare. El Cid arrestò il passo e non avvertì neppure Tenma urtargli contro, ormai in preda a un rimescolio di sensazioni e di ricordi.

Il cavaliere del Capricorno era sempre stato convinto che affilando fino all’estremo la sua lama, sarebbe stato in grado di vincere qualsiasi nemico, qualsiasi battaglia. Per questo aveva perfezionato la sua tecnica, rendendo d’acciaio il proprio braccio e il proprio cuore.

“Tuttavia non è l’unica cosa che conta, in un saint…”

Quella volta, Sisifo gli aveva sorriso, serafico. “… eppure dovresti saperlo” L’espressione placida e serena sembrava volergli sempre insegnare qualcosa e lui, ogni volta, nonostante si sottoponesse al più rigoroso addestramento, nonostante facesse di tutto per affinare ulteriormente le proprie capacità, si sentiva imperfetto, come se, realmente, qualcosa gli mancasse. E ciò che gli mancava, di sicuro, era posseduto dal saint del Sagittario.
Sisifo era una persona tenace e determinata, ma allo stesso tempo dotata di un animo gentile e premuroso che concedeva a chiunque lo circondasse. Quel sorriso argentino e pulito era in grado di trasmettere serenità… anche a uno come lui. La sua fiducia nella dea Athena, inoltre, era immensa, forse non esisteva altro saint dotato di una tale devozione.

Davanti all’ultimo portale rimasto in piedi nella Morfia, Tenma riconobbe con stupore il proprio villaggio.

“Probabilmente è un ricordo del tempo in cui andò a cercare la grande Atena.” E, mentre pronunciava quelle parole, mentre il suo cuore veniva attraversato da una fitta dolorosa, El Cid comprese ogni cosa. “Devi sapere che egli aveva anche il compito di indagare sulle due divinità gemelle…” Ormai il saint del Capricorno parlava più che altro a se stesso, con la mente errava in quei ricordi lontani, fra mura di villaggi, stuoli di persone, dove lui e Sisifo si erano confusi più volte, apparentemente come semplici uomini.  “… mi è capitato di seguirlo per dargli una mano qualche volta…”

Nonostante la delicatezza e il pericolo insito nella missione, El Cid si era sentito sereno in quel periodo. Qualche volta Sisifo era anche riuscito a strappargli un sorriso. Lui era l’unica persona che aveva intaccato il suo rigore, riuscendo a fargli perdere la ragione, a fargli assaggiare l’ebbrezza di essere vinto dalla follia. Il tremito che lo aveva avvolto quella notte non l’avrebbe mai dimenticato.

“Sisifo… fermami. Ordinami di fermarmi. Ti prego.”
“No… non fermarti, El Cid. Non fermarti…”

Eppure, quando Sisifo era tornato al santuario con la Dea Atena ancora bambina, qualcosa, nell’animo del Sagittario, era cambiato. El Cid non si dava pace. Perché aveva seguito così alla lettera l’ordine di rientro del Sommo Sacerdote? Perché aveva lasciato che Sisifo si recasse da solo al villaggio? Se l’avesse accompagnato, forse quel dolore l’avrebbero diviso in due. Forse Sisifo non avrebbe mai cambiato la sua espressione nei confronti di chi lo circondava. Forse non gli avrebbe mai preteso un amplesso in modo tanto disperato, quasi chiedendogli di fargli male. Come per punirsi, per liberarsi da qualcosa che lo aveva macchiato indelebilmente.

Se soltanto l’avesse seguito in quel dannato villaggio… ora il senso di colpa non sarebbe stato così forte. Invece, ancora una volta aveva seguito il suo rigore. Quella disciplina alla quale aveva votato la sua vita era diventata la rovina di Sisifo. El Cid l’aveva capito troppo tardi.

La disciplina non è l’unica cosa che conta in un saint… Sisifo aveva ragione.

“Anche per questo ho accettato l’incarico di liberarlo!! Andiamo, Tenma di Pegasus!” Alzò la voce, più resoluto che mai. Se fosse riuscito a salvare Sisifo, a cancellare il dolore che l’amico aveva nel cuore, forse anche il suo senso di colpa sarebbe potuto svanire.

Sisifo era tanto importante da ridurlo in quello stato?
A quel pensiero gli venne da sorridere… certo che lo era! Per salvarlo sarebbe stato disposto a ridursi in qualsiasi stato. Non gli importava di perdere un braccio, di perderli entrambi, di ridursi a brandelli. Finché avrebbe avuto anche un solo briciolo di coscienza, avrebbe lottato fino alla morte.

“Sei conciato proprio male, El Cid. È per salvare me che hai brandito la tua spada da solo nel mondo dei sogni? Ti sono grato”

Nell’udire la voce di Sisifo, El Cid si era sentito sollevato. Grazie alla distorsione che lui stesso aveva creato nella Morfia, Atena era riuscita a entrare nel sogno del saint del Sagittario, risvegliandolo dal suo torpore, impedendogli di tramutarsi in uno spectre. Ma non c’era più tempo per la gioia, ora aveva una missione come saint. Di fronte a lui c’era il nemico. Alle sue spalle stava per giungere la freccia intrisa del potere della Grande Atena.

“El Cid… tu sei come una spada… tu sei… Excalibur!”
Ora sapeva cosa fare.

“Sì, sarò la tua spada, Sisifo. Fino alla fine.”

FINE 
  
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