Note dell'autore: Eccomi con il secondo capitolo, sono
riuscita ad aggiornare con un solo giorno di ritardo e di questo
ne sono più che felice, spero che comunque la storia continua a piacervi
e spero di non deludervi.
Capitolo II
In aiuto degli Ood
Superarono un cancello e camminarono tra gli
stabilimenti, il Dottore fece strada salendo su una
scala, sia Donna che Rose lo seguirono. Si ritrovarono in alto e riuscirono a
vedere una schiera di Ood che usciva in ordine da uno degli stabilimenti verso
un'altra destinazione. Uno degli Ood cadde a terra e il soldato accanto a lui
si avvicinò intimandogli di alzarsi con la frusta in mano.
"Ma non avevate detto che erano dei servitori?"
chiese Donna
"Sembrano più degli schiavi" continuò
"La differenza non e mai molta, non trovi" disse Rose.
"Non era sembrato così l'ultima volta che gli
abbiamo visti e non ho fatto domande" intervenne
il Dottore
"Strano da parte tua" continuò Donna.
"Eravamo piuttosto presi da quello che stava
succedendo" rispose Rose per entrambi.
"Al punto che non ho potuto aiutarli e sono morti,
sono in debito con loro!" continuò il Dottore guardando dritto davanti a
loro.
"Guardate, quello deve essere il capo" disse
Rose, vedendo un uomo uscire da uno degli stabilimenti con altre persone dietro
di lui.
"Sarà meglio che non ci veda, andiamo" invitò
il Dottore spingendo entrambe via, scesero nuovamente le scale e si rimisero a
camminare tra gli edifici, il Dottore tirò fuori la cartina del posto e si mise gli occhiali.
"Credi davvero di riuscire ad aiutarli?" chiese
Donna.
"Suppongo, devo almeno capire che sta
succedendo" rispose il Dottore.
"Gli occhi rossi da cosa pensi siano causati questa volta?" chiese invece Rose.
"E' quello che dobbiamo capire" le rispose il
Dottore guardandosi attorno.
"L'ultima volta cosa era successo?" chiese
invece Donna.
"Oh nulla di che, una specie di essere o entità,
aveva preso il controllo degli Ood e volevano ucciderci" spiegò Rose con
calma.
"E come avete fatto?" chiese ancora Donna.
"Abbiamo ucciso quell'essere e loro erano liberi, quasi" spiegò ancora Rose.
"Già, solo che rimasero su una specie di asteroide
ed io non ho fatto in tempo a salvarli prima che finissero in un buco
nero" aggiunse il Dottore.
"Allora dove pensi di andare?" chiese Rose
avvicinandosi al Dottore guardando la cartina che teneva.
"Sono un po’ confuso, la cartina non è molto
chiara" rispose corrugando la fronte e guardandosi attorno.
"Guarda qui, sembra una sezione non accessibile a
tutti" disse lei indicando sulla cartina.
"Sembra un invito per noi, allora" scherzò lui
sorridendole, all'improvviso dietro di loro un fischio si voltarono
e Donna stava indicando una porta.
"Dove hai imparato a fischiare?" chiese il
Dottore avvicinandosi e mettendo via la cartina e gli occhiali.
"Alle partite del West-End" rispose con un moto
di orgoglio la rossa. Il Dottore prese il cacciavite sonico per aprire la
porta.
"Cosa pensi che ci
sia?" chiese Rose, proprio mentre la porta si apriva.
"Diamo un'occhiata" le disse sorridendo e
agitando le sopraciglia. Entrarono e si ritrovarono in un grande magazzino
pieno di container sistemati in diverse file.
"Woah sembra grande quasi quanto la soffitta del
Tardis!" esclamò Donna guardandosi intorno, mentre s'inoltravano.
"Che cosa conteranno tutti questi container?"
chiese Rose.
"Esportazioni di Ood" spiegò
il Dottore, una mano meccanica si muoveva sopra le loro teste.
"Vedete, sollevano i container e li portano negli
hangar dei razzi, pronti ad essere spediti in ogni
angolo delle tre galassie" spiegò camminando con calma tra quei enormi
container.
"Aspetta, mi stai dicendo che questi container sono
pieni di Ood?" chiese Donna.
"Tu che pensi?" chiese
ironico il Dottore; Rose si avvicinò ad uno di essi.
"Diamo un'occhiata all'interno?"
chiese aprendone uno, trovandosi davanti molti Ood sistemati e in attesa di
essere trasportati.
"Oddio che puzza!" disse Donna.
"Quanti saranno?" chiese Rose, il Dottore si
fece avanti.
"Un centinaio? Forse anche di più."
Rispose il Dottore
"Un immenso impero basato sulla schiavitù"
affermò Donna con rabbia.
"Non è poi diverso dalla tua epoca" ammise il
Dottore.
"Io non ho schiavi" si difese Donna
"Chi pensi che cucia i tuoi vestiti?" chiese
ancora il Dottore con una punta di critica.
" Dottore …" stava per richiamarlo Rose.
"Ecco perché te ne vai in giro con noi umani" intervenne invece Donna.
"Non lo fai per mostragli l' Universo,
ma per tiragli frecciatine gratuite" continuò Donna con rimprovero
mettendo a disagio il Dottore e facendo scappare un piccolo sorriso a Rose.
"Scusa" disse mortificato
"Non scusarti, Spaceman" lo richiamò facendogli
scappare un piccolo sorriso.
"Infondo il Dottore non ha tutti i torti, solo che
da noi è meno visibile, ma c'è" continuò Rose.
"Credo che tu abbia passato un po’ troppo tempo con
lui" le rispose Donna.
"Non capisco la porta è aperta, perché non
scappate?" chiese Donna, uno degli Ood si avvicinò di poco spostando il
suo traduttore.
"Per quale ragione?" chiese innocentemente.
"Per essere liberi" rispose Rose.
"Io non capisco questo concetto" continuò l'Ood
"Cos'è quella specie di palla per detersivo?"
chiese ancora Donna.
"Serve per la traduzione, vero?" chiese Rose al
Dottore.
"Non nasceranno con quella, vero?" chiese
ancora la rossa.
"Ood la parola “cerchio” vi dice qualcosa?" chiese
il Dottore, a quel punto le luci delle sfere degli Ood si illuminarono.
"Il cerchio deve essere spezzato." Dissero
all'unisono, Rose iniziò nuovamente a sentire la musica che l'aveva condotta al
primo Ood.
"Wow mettono un po’ paura" disse Donna timorosa
guardando gli Ood.
"Dottore?" chiese confusa,
tirandogli al mano.
"Che cos'è il cerchio?" chiese ancora il
Dottore ignorando Rose e Donna.
"Il cerchio dev'essere spezzato." Continuarono
gli Ood.
"Perché?" chiese ancora il Dottore.
"Così possiamo cantare." Continuarono gli Ood.
"Dottore, quella canzone"
continuò Rose rendendosi conto che erano loro a cantare quella canzone che
continuava a sentire.
"Lo so, la sento anch'io" le disse con calma,
all'improvviso risuonò l'allarme.
"Oh questo è per noi, via" disse il Dottore
prendendo la mano di Rose e uscendo dal container, seguiti come sempre da
Donna.
"Ti ricordi da dove siamo arrivati?" chiese
Rose correndo a perdifiato tra quei container.
"Più o meno!" disse
continuando a correre, a Rose scappò un piccolo gemito di frustrazione sapendo
che stava improvvisando come sempre.
"Dottore, c'è una porta." Disse Donna, Rose non
fece in tempo a voltarsi che lei e il Dottore girarono l'angolo.
"Dottore, Donna è rimasta indietro" disse
costringendolo a fermarsi.
"Dov'è finita?" chiese guardandosi indietro, ma
un paio di soldati li raggiunsero bloccandogli la
strada.
"Via" disse prendendo la mano di Rose e
correndo via.
Corsero ancora per un po’, chiamando Donna; Rose non
lasciava la presa sulla mano del Dottore, si voltò indietro e vide che nessuno
li stava inseguendo.
"Dottore li abbiamo seminati" disse Rose
fermandosi per riprendere un attimo il fiato.
"Dobbiamo trovare Donna" aggiunse lui
accostandosi a uno dei contener.
"Credo che l'abbiano presa" continuò Rose, osservando
il Dottore
"Che fai?" chiese poi non capendo perché
avvicinava l'orecchio al contener.
"Cerco di capire se Donna è qui dentro",
rispose lui un po’ scocciato.
"Tranquillo credo che la sentiremo da lontano"
disse lei, poi sentirono un rumore metallico
avvicinarsi verso di loro.
"Cos'è stato?" chiese
Rose, i due si voltarono vedendo che il braccio meccanico si azionava
avvicinandosi a loro.
"Non ci credo" disse Rose sorpresa
"Pronta?" chiese invece lui prendendole la
mano.
"Sempre" rispose sorridendo per poi iniziare a
correre, seguiti dal braccio meccanico, Rose lasciava che il Dottore la
conducesse, e sapeva che in fondo anche lui si stava divertendo, insomma non
capitava tutti i giorni una cosa del genere.
Il Dottore con la sua agilità e velocità la portava tra i
container, assicurandosi che il braccio non si avvicinasse troppo a loro,
spesso nelle curve per darsi spinta colpiva con il
piede un container.
Davanti alla loro strada si trovarono dei contenitori sul
pavimento, e il braccio era troppo vicino a loro per fermarsi, con una spinta il Dottore portò Rose davanti e senza rendersi conto
si ritrovò a terra con lui che la proteggeva, vide il braccio scendere a grande
velocità su di loro, per poi fermarsi improvvisamente a qualche metro di
altezza da loro.
"Si … si è fermato?" chiese Rose con il fiato
corto e il corpo del Dottore ancora su di lei.
"Sembra di sì, stai bene?" chiese lui
guardandola.
"Sì." Rispose sorridendo, si guardarono
un attimo e scoppiarono a ridere.
"C'è mancato poco" scherzò lui non riuscendo a
trattenere la sua risata.
"Aspetta di raccontarlo a Donna, non ci crederà
mai." Continuò Rose.
Le loro risate furono bruscamente interrotte nel sentire
qualcuno caricare un fucile, si voltarono trovandosi diversi ragazzi che gli
puntarono delle armi.
Fine
Capitolo II
Note finali: Ci saranno
diversi errori di grammatica e punteggiatura, già me lo so, e vi chiedo scusa,
spero in futuro di correggerli.
KillerQueen