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Autore: KillerQueen86    15/10/2012    3 recensioni
SERIE:Quarta stagione con Rose
"Allora dove siamo?" Rose si voltò verso il Dottore notando che dondolava sulla sue gambe sorridendo come un matto, pronto per quello che sarebbe successo.
"Giro del mistero." Disse, e Rose spalancò gli occhi dalla sorpresa.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Donna Noble, Rose Tyler
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quarta stagione con Rose'
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Note dell'autore: Con un giorno in ritardo rispetto a quanto avevo previsto, eccovi il primo capitolo di "La canzone degli Ood" (ma ai traduttori faceva schifo il titolo Il pianeta degli Ood -.-?).

Ammetto che sto avendo grosse difficoltà a scrivere questa storia, perché non so di preciso le scene da scegliere e aggiungere Rose, quindi perdonatemi in anticipo se la storia non vi piace ;)

 

La canzone degli Ood

 

Capitolo 1

Il giro del mistero

 

Tra i corridoi del Tardis c'era troppa tranquillità, voleva dire che il Dottore era impegnato a "sistemare" qualcosa del Tardis e Donna non si era ancora alzata.  Erano passati un paio di giorni dalla loro avventura a Pompei e si erano divertiti a girovagare per asteroidi e pianeti comprando un sacco di cose carine, un po’ delle quali le avrebbe portate a sua madre.

Arrivata nella sala principale, si trovò il Dottore sdraiato sulla grata a lavorare sotto la console, come aveva pensato.

"Se per colpa tua dovrò farmi la doccia fredda, te ne pentirai." Disse la biondina con ironia entrando e attirando l'attenzione su di sé.

"Oh bene eccoti qui." Disse il Dottore senza spostare lo sguardo da quello che stava facendo.

"Vai allo schermo e dimmi quello che vedi." Continuò senza mai staccarsi dal suo lavoro.

"Oh ciao anche a te Dottore, si sto bene, ho dormito splendidamente, grazie di averlo chiesto." Scherzò la ragazza mettendosi davanti allo schermo, il Dottore borbottò qualcosa d'incomprensibile.

"Che cosa dovrei vedere?" chiese lei un po’ annoiata.

"Non vedi nulla?" chiese uscendo la testa da sotto la console.

"I soliti simboli, perché?" chiese lei nuovamente non capendo.

"Maledizione, devo aver confuso i fili." Borbottò ancora, mettendosi nuovamente a lavorare sotto la console, facendo incuriosire ancora di più Rose.

"Dottore, cosa stai facendo?" chiese sistemandosi a gambe incrociate vicino a lui, tentando di guardare a cosa lavorava.

"Oh un piccolo programma per lo schermo del Tardis." Spiegò staccando una matassa di fili, che causò una piccola scintilla.

"Che tipo di programma?" chiese ancora costringendolo a mettersi seduto per poterlo guardare.

"Nulla di che … solo un piccolo programma." Rispose in modo vago, strofinandosi la nuca.

"Che programma?" chiese ancora lei troppo curiosa dal suo atteggiamento.

"Oh ... beh, un programma che ti aiuterebbe a leggere lo schermo in caso di necessità." Spiegò con calma.

"Una specie di traduttore? perché?" chiese lei non capendo il motivo di questo programma.

"Pensavo mi fosse vietato leggere quei simboli." Continuò lei.

"Oh non dire scemenze non ti è vietato." La richiamò.

"Da quando viaggiamo, il Tardis non li ha mai tradotti." Continuò lei, sulla difensiva.

"Lo so, ma ho pensato che sarebbe utile che tu riuscissi in qualche modo a leggerli." Spiegò il Dottore.

"Si … nel caso che … tu sai …." Cercò di spiegare, ma Rose lo baciò interrompendolo.

"E' …. È questo per cos'era?" chiese sorpreso per il bacio improvviso.

"E' un gesto molto dolce da parte tua, farmi leggere la tua lingua." Gli rispose con dolcezza accarezzandogli la cravatta.

"Oh beh, in questo caso …" disse soddisfatto, per poi riprendere a baciarla.

"Oh vi prego, avete un centinaio di stanze a vostra disposizione, potreste evitarlo di farlo qui?" risuonò la voce di Donna che stava entrando in quel momento nella stanza della console. Rose e il Dottore scattarono sorpresi e si allontanarono.

"Buongiorno Donna." La salutò la biondina arrossendo un po’.

"Vorrei evitare di assistere a certe scenette sdolcinate s'è possibile, grazie" Continuò ancora mettendosi seduta sul sedile.

"Dormito bene?" chiese Rose cambiando subito discorso.

"Splendidamente." Le rispose sorridendo, Rose si mise accanto a lei, mentre il Dottore finse di fare qualcosa alla console.

"Allora Spaceman, vuoi lasciarci tutto il tempo qui a guardarti, o ci porti da qualche altra parte?" chiese la rossa eccitata all'idea di un nuovo viaggio, il Dottore si volto verso le due, appoggiandosi alla console e incrociando le braccia al petto.

"Dove vorresti andare?" chiese.

"Ah non so, vedi tu" gli rispose quasi sfidandolo, il Dottore sembrò pensarci su, finché a un tratto scattò facendo sussultare le due compagne.

"Ci sono!" urlò.

"Rose, Donna alzatevi, hanno bisogno di una mano." Disse iniziando a girare attorno alla console.

"Allora stavolta dove si va?" chiese Rose elettrizzata.

"Non ne ho idea." Rispose sorridendo mentre continuava a schiacciare pulsati, su pulsanti.

"E' allora come mai tutto questa fretta?" chiese la rossa non capendo la sua agitazione, ma il Dottore non ebbe tempo di rispondere il Tardis tremò segnando la sua partenza, i tre dovettero tenersi saldamente per non cadere.

Con un tonfo la navicella si fermò e Donna cadde a terra nonostante si stesse tenendo saldamente.

"Tutto bene?" chiese Rose aiutandola ad alzarsi, tentando di non scoppiare a ridere.

"Oddio mi sembrava di essere su un ottovolante" Si lamentò ridendo, mentre riprendeva fiato.

"Allora dove siamo?" Rose si voltò verso il Dottore notando che dondolava sulla sue gambe sorridendo come un matto, pronto per quello che sarebbe successo.

"Giro del mistero." Disse, e Rose spalancò gli occhi dalla sorpresa.

"Giro di cosa?" chiese Donna

"Giro del mistero, vuol dire che potremmo essere ovunque nel tempo e nello spazio" spiegò Rose.

"Oltre quella porta potremmo trovarci in qualsiasi punto del tempo dell'immenso universo." Continuò cerimonioso il Dottore, mentre Donna eccitata guardava sia la porta sia il Dottore.

"Tutto bene?" chiese il Dottore.

"Terrorizzata!" rispose sincera Donna.

"Insomma la storia è una cosa, ma addirittura un pianeta." Disse con la voce un po’ stridula eccitata all'idea.

"Se vuoi, ti riporto a casa." Scherzò il Dottore guadagnandosi uno sguardo fulminante della rossa.

"Smettila di prendermi in giro." Si difese con grinta.

"Non dargli ascolta Donna, te lo fa a posta" Aggiunse Rose, afferrandola per un braccio.

"Capisco benissimo come ti senti, tutte quelle emozioni che sembrano esploderti nel petto: Paura, gioia, meraviglia, li proviamo anche noi, credimi." Continuò la biondina.

"Scherzi, dopo tutto questo tempo?" chiese a entrambi.

"Ovvio altrimenti perché continuare a viaggiare" intervenne il Dottore avvicinandosi alle due.

"Ok, d'accordo usciamo insieme" disse tirando Rose con sé verso la porta, per poi fermarsi nuovamente lasciando la presa su Rose.

"E' così pazzesco, sono nata a Chiswick, viaggiavo con pacchetti vacanza e ora guardatemi … questo è … è … non riesco neanche a trovare le parole adatte" Disse per poi uscire di corsa, trascinando di nuovo Rose.

Le due ragazze furono investite da una volata di vento freddo, un'immensa distesa di coltre bianca copriva l'intero paesaggio.

"Adesso lo so … ghiacciato" Urlò Donna infreddolita, nessuna delle due era preparata a un clima così freddo e rigido, dietro di loro il Dottore uscì dal Tardis.

"La neve" esclamò con un sorriso infantile, facendosi avanti a tutte e due.

"Neve vera, finalmente, mi mancava." Disse guardandosi attorno.

"Proprio come quella notte a Cardiff, ricordi?" disse rivolgendosi a Rose.

"Già … e non sarebbe male avere lo stesso abbigliamento."  Disse la ragazza tremante dal freddo, in effetti, una minigonna di jeans e una maglietta non erano per niente adatte al freddo.

"Fa un po’ freddo non trovi?" aggiunse Donna.

"Ma guardate che spettacolo" Disse allargando le braccia verso il paesaggio innevato davanti a loro.

"Già bellissimo, e freddissimo." Disse Donna battendo i denti.

"Per te è facile con quello non sentirai nulla." Si lamentò Rose saltellando da un piede all'altro.

"Milioni di pianete e milioni di galassie, e finiamo su questo." Continuò lui ignorando il commento di Rose.

"Molto bene. Bellissimo*" Aggiunse con un simpatico accento italiano, voltandosi verso le due che sforzarono un sorriso.

"Dice Donna: Nata a Chiswick, una vita fatta di lavoro e riposto." Continuò il Dottore iniziando a camminare tra la neve, Rose né approfittò entrò nuovamente nel Tardis portandosi anche Donna.

"Non credi che si accorgerà che non ci siamo?" chiese la rossa mentre di corsa attraversavano la stanza della console.

"Nah, quando inizia a parlare è capace di continuare per ore, ore, senza fermarsi mai." Rispose Rose gettandosi nella stanza del guardaroba che il Tardis aveva avvicinato alla console.

Grazie alla navicella le due riuscirono a trovare degli abiti adatti in pochissimo tempo, quando uscirono nuovamente il Dottore si era appena voltato a guardare verso le sue spalle.

"Scusa stavi dicendo?" chiese Donna con ironia mentre si riavvicinarono al Dottore.

"Meglio?" chiese lui

"Splendidamente" Rispose Rose sorridendo dolcemente.

"State comode?" chiese ancora lui.

"Ovvio." Rispose Donna mentre si avvicinava a loro.

"Sicura di stare comoda?" chiese guardando Rose, camuffata in un enorme giubbotto blu, sopra un paio di pantaloni neri.

"Certo che sì." Rispose la biondina guardandosi bene.

"Credo che sia rimasto male, perché ti sei tolta la minigonna" scherzò Donna, Rose si voltò a guardarlo notando un certo imbarazzo.

"Non dire fesserie" Si difese il Dottore.

"Stavo dicendo" iniziò cambiando discorso.

"Guardalo come cambia subito argomento" Scherzò ancora Donna.

"Cittadine delle Terra … " continuò il Dottore ignorandola, ma un rumore lo fece fermare, i tre guardarono in alto, vedendo un enorme razzo che sovrastava le loro teste.

"Un razzo, un vero razzo che mi venga un colpo!" esclamò Donna.

"Eccola una navicella spaziale, tu hai una scatola; quella è una Ferrari." Continuò Donna per poi cominciare a camminare, Rose trattenne una risata nel vedere la faccia delusa del Dottore che andava dal Tardis a Donna.

"Ma … ma …" tentò

"Su Dottore non prendertela" disse Rose afferandolo sotto braccio.

"Ringrazia che il Capitano Jack non era qui a sentire la battuta di Donna." Disse sorridendogli, e trascinarlo con sé, seguendo Donna.

Camminarono tra la neve per un po’, dimenticandosi quasi la direzione presa dal razzo che ormai era giunto a destinazione.

"Oddio ha visto quant'è alto?" disse Donna a Rose, mentre passavano su un ponte interamente ghiacciato.

"Sembra come in quel libro Le cronache di Narnia." Disse Rose aggrappandosi al braccio del Dottore.

"Credo che il razzo sia andato di là." Indicò il Dottore dritto davanti a loro, Rose ne approfittò lasciò la mano al Dottore e corse in quella direzione.

"Vediamo chi arriva prima" Urlò prima di scomparire.

"Non cacciarti nei guai" Urlò invece il Dottore, anche se la ragazza non poteva più ascoltarlo.

"Che vuoi che succeda in questo posto splendido?" aggiunse Donna avvicinandosi di più.

"Credimi Donna, quella ragazza attira i guai come una calamita" Avvertì il Dottore, Donna stava per risponderla ma venne interrotta.

"Dottore" Urlò Rose.

"Che ti dicevo" Disse andando verso la direzione che aveva preso Rose, Donna lo seguì.

I due raggiunsero la ragazza inginocchiata accanto ad un Ood morente tra la neve, il Dottore percepì nell'aria un suono, una specie di musica, sicuramente proveniva dall'Ood, la domanda che si poneva era se anche Rose era riuscita a sentirla.

"Che cos'è?" chiese Donna arrancando dietro il Dottore.

"Un Ood, si chiama Ood." Rose rispose a Donna.

"Puoi aiutarlo?" chiese Rose verso il Dottore, mentre tirava fuori il suo stetoscopio.

"Non lo so, non so dove hanno il cuore, non so neanche se hanno un cuore!" ammise il Dottore cercando di trovare il cuore.

"Ma la sua faccia" Donna aggiunse un po’ disgustata.

"E' un essere vivente Donna, solo un po’ diverso da noi." Continuò Rose, la rossa chiese scusa e s'inginocchiò accanto a lei.

"Cercate di parlargli tenetolo sveglio." Disse il Dottore.

"Stai tranquillo, loro sono i miei amici, Donna e il Dottore" Disse Rose accarezzandogli il petto.

"Come ti chiami?" chiese Donna un po’ impacciata.

"Designato Ood Delta 50" Rispose gentilmente voltandosi verso di loro.

"Lui è un Dottore è quel che ti serve, un Dottore" Tentò di rassicurarlo.

"Cosa ti è successo, lo sai?" chiese Rose.

"Il cerchio … il cerchio" Tentò di parlare con sofferenza.

"Non sforzarti a parlare" Gli disse Donna.

"Il cerchio deve essere spezzato" Aggiunse il povero Ood sofferente.

"Di quale cerchio parli?" chiese il Dottore.

"Delta 50, mi senti, Delta 50" tentò di chiamarlo il Dottore, l'Ood si voltò versò di lui e in un attimo aprì gli occhi e si avventò contro, i tre si allontanarono immediatamente notando che il colore degli occhi era diventato rosso, l'Ood si accasciò a terra ormai privo di vita.

"E' morto" Disse Donna avvicinandosi, il Dottore cercò di fermarla ma lei non ascoltò.

"Mi dispiace tesoro, siamo arrivati tardi." Disse Donna accarezzando la testa dell'Ood.

"Che facciamo, lo seppelliamo?" chiese ai due.

"Ci penserà la neve." Rispose il Dottore.

"Che cos'era? Cos'è un'Ood?" chiese Donna.

"Sono i servitori degli umani nel futuro" Spiegò brevemente Rose.

"In genere sono molto pacifici" Continuò il Dottore.

"Dottore, i suoi occhi" Disse Rose avvicinandosi a lui.

"Lo so!" rispose ricordando l'ultima volta che era successo.

"Che significa?" chiese Donna non capendo.

"Problemi." Rispose brevemente il Dottore iniziando a camminare, le due gli furono subito accanto.

"Rose come lo hai trovato?" chiese il Dottore piano.

"Ho sentito come un eco, una specie di canzone, perché?" chiese lei non capendo.

"Nulla solo curiosità." Rispose lui tranquillamente, le prese la mano e le sorrise.

 

Fine

Capitolo I

 

Note Finali: Spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto, e io spero tanto di non essere uscita dai caratteri dei personaggi, ripeto ho avuto diverse difficoltà.

Spero che continuiate a seguirmi, chiedo anche scusa per possibili errori di grammatica e punteggiatura.

KillerQueen86

   
 
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