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Autore: Bea_chan    15/05/2007    14 recensioni
...“Una vecchia leggenda narra che gli innamorati o le anime concepibili, in un modo o nell’altro, siano uniti per il mignolo della mano sinistra da un sottile Filo Rosso”... D’accordo, ma come vi sentireste se, improvvisamente e per puro caso, vi ritrovaste uniti, nel senso stretto del termine, ad uno dei vostri peggiori nemici? No, non diciamo assurdità: scommetto che ognuno di voi, dal primo all’ultimo, non resisterebbe che tre minuti prima di farsi una Avada Kedavra a freddo, magari chiedendo al vostro compagno di sventura di prendere nota del testamento, accertandosi ovviamente che non lo corregga al momento della vostra alquanto vigliacca dipartita.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene sì ^^
Sono tornata, anche con questa Fanfiction..
Mi mancava, se devo essere sincera. Ogni volta che la scrivo, mi diverto, è una sorta di calmante naturale.
Bene, scusate l'immenso ritardo, sono imperdonabile.
Ma il Liceo è una tortura.
Ci si vede in fondo ^.-
Buona Lettura°*


***


- Straordinario.. -
Filius Vitius si sistemò meglio gli occhialetti sul naso e girò intorno ai due ragazzi, radicati al centro dello studio del professore.
Passò una mano nel ridotto spazio tra i loro corpi, adesso l’uno affianco all’altro, come due soldatini sull’attenti per l’ispezione del generale.
Emise uno squittio estasiato, muovendo la mano avanti e indietro, incontrando solamente aria.
- Assolutamente straordinario! -
Hermione Granger si accorse con orrore del tremito che faceva vibrare impercettibilmente la palpebra sinistra di Malfoy, corredato da uno spasmo involontario del pugno. Decise che, se non voleva essere incriminata anche per aver aggredito un professore, doveva fare qualcosa.
Si diede un tono, ignorando i versetti entusiasti dell’uomo ogni volta che la mano trovava solo aria, cioè perennemente.
- Professore, cosa ne pensa? -
Vitius sembrò accorgersi solo in quel momento della presenza dei due giovani.
Li fissò con occhi sognanti, un sorriso compiaciuto sul volto e si tolse gli occhiali, riponendoli nella tasca della veste blu scuro.
- Non avevo mai visto gli effetti di questo incantesimo… - passò lo sguardo da Hermione a Draco, che aveva ancora un’espressione di profondo disappunto –Ma è meraviglioso!-
Hermione fu vivamente tentata di sbattersi una mano sulla fronte a perfetta immagine della disperazione; Malfoy ebbe anch’egli l’impulso di sbattere la mano sulla faccia di qualcuno, su quella del professore per la precisione.
- Cosa dobbiamo fare, adesso?- chiese poi la ragazza –E poi, come le ho già spiegato, all’inizio non eravamo così attaccati, non è che ha un rim… -
S’interruppe, indispettita, notando che Vitius non la stava minimamente ascoltando. Seguì l’uomo con lo sguardo mentre saliva sopra un alto sgabello e cercava di prendere un libro sulla fornita libreria.
Questo si attaccò con tutte le sue forze alla costola del volume, appendendosi ad esso per disincastrarlo dallo scaffale, ma non riuscì nel suo intento.
Malfoy sbuffò sonoramente.
- Ehi Granger, non potremmo fare da noi? - mormorò al suo orecchio – Vitius non mi sembra molto affidabile… -
Hermione aggrottò le sopracciglia, perplessa. Effettivamente, anche lei aveva pensato che avesse maggior competenza, invece perseverava nel trattarli come un reperto di storica importanza.
Il giovane sembrò leggerle nel pensiero, fatto sta che l’afferrò saldamente per un polso e si rivolse al professore, ancora impegnato con il tomo pesante almeno una tonnellata e grande quanto lui, se non di più.
- Lasci perdere, professore- esordì, trascinandosi dietro Hermione e afferrando la maniglia della porta –Possiamo fare da soli, non c’è prob… -
- Un attimo! - strillò Vitius, ancora appeso al libro.
Malfoy inarcò un sopracciglio, perplesso.
Da quando Hogwarts era caduta così in basso?
Mezzosangue, mezzo giganti, mezzi pazzi…mancavano solamente i mezzi demoni e, nel sacro nome di Salazar, se ne sarebbe andato seduta stante, sdegnato.
Hermione, dal canto suo, era impegnata ad ignorare la mano di Malfoy ancora attorno al suo polso destro. Le pareva che tutte le terminazioni nervose del suo corpo si fossero concentrate in quei sette centimetri di pelle.
Aveva un tocco deciso, leggermente tiepido e asciutto.
Piacevole, come sensazione…

…No, per Merlino, assolutamente no!
Scosse la testa repentinamente, costringendosi a guardare il professore, che adesso era riuscito ad appropriarsi del libro e lo stava portando alla scrivania, nascosto sotto il peso della grande copertina marrone scuro.
Lo poggiò a fatica sul ripiano e si arrampicò sulla sedia, sistemandosi di fronte ai due.
- Avevo letto qualcosa di questo Incanto, credo di potervi trovare una soluzione… - illustrò, cominciando a sfogliare le spesse pagine di pergamena.
Hermione abbozzò un sorriso, udendo Malfoy trarre un sospiro sollevato.
Era andata meglio di quanto credessero: tempo cinque minuti, esattamente un quarto d’ora prima della mezzanotte, sarebbero stati di nuovo Hermione Granger e Draco Malfoy.
Di nuovo liberi d’insultarsi a piacimento senza rischiare di finire l’una in braccio all’altro.
Di nuovo acerrimi rivali, nemici giurati.
La dolce quotidianità…


***


Hermione, in quel preciso momento, apprese appieno la nozione di catastrofe.
Spalancò la bocca, inorridita e letteralmente sconvolta. Dal canto suo, Malfoy aveva perso qualsiasi contegno si fosso imposto e aveva gettato alle ortiche ogni tentativo di tenere un atteggiamento distaccato.
Insomma, neanche un Dissennatore sarebbe rimasto impassibile all’affermazione appena uscita dalla bocca del professor Vitius.
Dunque, mentre la giovane era ancora paralizzata nella stessa posizione da pesce rosso in preda ad un’agonia respiratoria, Draco scrutò l’uomo dritto negli occhi.
Se quello sguardo grigio fosse stato una bacchetta, il professore sarebbe già caduto stecchito sul pavimento da un pezzo.
- Come sarebbe a dire “non c’è soluzione”? - ripetè in un fioco mormorio – Significa che lei non ha trovato un rimedio o… -
- No, no- Vitius scosse la testa, chiudendo il libro con un gesto secco – Vuol dire che non è mai stato trovato un contro incantesimo per questa particolare fattura, o per lo meno, in questo libro.. - picchiettò dolcemente un dito sulla copertina – non dice niente a riguardo… -
Malfoy cercò di tenere un’espressione neutra, malgrado il tremito della palpebra fosse diventato incontrollabile, mentre un piccolo Draco, nella sua testa, si mise a bestemmiare con vigore in Serpentese, anche se non era totalmente sicuro che la sua pronuncia fosse esatta.
Hermione Granger vide tutta la vita scorrerle d’innanzi agli occhi.
Aveva già avuto simili esperienze: ogni avventura suicida vissuta con Harry e Ron, ad esempio, mentre orde di Mangiamorte incappucciati e armati di bacchetta e voglia di uccidere li fronteggiavano con la ferma intenzione di toglierli di mezzo nel modo più doloroso possibile.
Si vide crescere, invecchiare, morire
L’unica cosa che stonava era la pallida e arrogante figura perennemente al suo fianco e non volontariamente: Draco Malfoy.
La ragazza avvertì l’impellente bisogno di recarsi in bagno per vomitare il suo disappunto.
Optò per rifilarlo in faccia al professore.
- Professore, lei deve trovare una soluzione! - strillò, facendo un passo avanti e trascinandosi dietro un Malfoy leggermente sconvolto dalla sua reazione – Io non posso restare attaccata a questo qui! -
- Il questo qui in questione si trova completamente d’accordo - ribattè caustico il giovane, rivolgendosi ad Hermione, che lo ignorò.
Fissò il professore, gli occhi pericolosamente lucidi e imploranti.
- Dev’esserci per forza un modo per…staccarci - incalzò – Almeno, tornare momentaneamente alla distanza precedente, così è davvero troppo! - mugugnò, strattonando la mano sinistra e incontrando la ferma resistenza di quel dannato Filo Rosso.
Vitius valutò attentamente la faccenda. Poi, sospirò.
- Posso solo dirvi di ritrovare quel libro, signorina Granger, nel frattempo vedrò di cercare un'altra contro fattura.. -
- Ma…per le lezioni, i nostri compagni.. - Hermione agghiacciò – I professori… -
- Di questo non vi preoccupate - sorrise l’uomo, scendendo dallo sgabello e piantandosi di fronte a loro – Dirò a tutti i miei colleghi che state svolgendo una ricerca per conto del sottoscritto, siete esonerati dal frequentare i corsi fino a… - si picchiettò un dito sul mento, perplesso - A quando risolveremo questa questione -
Malfoy fece di tutto per trattenere il sogghigno soddisfatto che minacciava di dipingersi sulle sue labbra, mentre la Granger, per la terza volta, rimase a bocca aperta.
Niente lezioni?
Una maratona non-stop di ventiquattro ore gomito a gomito con Draco Lucius Malfoy?
Cos’aveva fatto di male, nella vita, per meritarsi questo?
- Mi raccomando, anche con i vostri compagni, silenzio assoluto - ribadì il professore, spingendoli sulle ginocchia e pilotandoli verso la porta, che aprì in un ampio gesto – Usate lo stesso pretesto della ricerca, ma vi consiglio di farvi vedere in giro il meno possibile… - proruppe in una risatina nasale, dando un’ulteriore spintarella dietro il ginocchio di Malfoy, facendolo inciampare fuori dallo studio, insieme ad Hermione.
Questa si voltò, mentre l’uomo stava per chiudere la porta.
- Credevo che almeno lei, profes… -
- Mi spiace, signorina Granger - Vitius stava facendo tutto per non scoppiare a ridere loro in faccia – Vi consiglio di trovare quel libro e di seguire le indicazioni della formula -
- Ma…-
Hermione cercò di mostrare il suo disappunto, ma proprio mentre stava per lanciarsi in una filippica contro l’inettitudine del professore, quest’ultimo sbattè loro la porta in faccia senza tante cerimonie, privando entrambi del tempo necessario a replicare.
La Caposcuola del Gryffindor fissò contrita la porta di mogano, desiderando immensamente sfruttare l’incantesimo Reductor sulla serratura e, successivamente, sull’occupante della stanza.
Malfoy sbuffò, incrociando le braccia.
- Splendido, Granger, un elfo domestico, a tuo confronto, si sarebbe sicuramente fatto valere di più… - ironizzò tetro.
La giovane sospirò, affranta, avviandosi per il corridoio con un riluttante Draco a fianco.
- Credo sia meglio andare… -
Poco dopo, entrambi si bloccarono a metà del corridoio, udendo una risata sguaiata, simile ad un ululato divertito, provenire dallo studio del professore d’Incantesimi. Evidentemente, non era riuscito a resistere oltre.
Malfoy imprecò ed Hermione cacciò un singhiozzò sinceramente disperato.
Aveva la vaga impressione che sarebbe stato solo il primo di una lunga serie.


***


Mentre salivano le scale, ancora fianco a fianco, Hermione sentiva, di contrasto, lo stomaco scendere sempre più in basso: ormai aveva affittato un monolocale dalle parti del basso ventre, lo poteva quasi udire traslocare.
Perché dai rumori sinistri che emetteva, non poteva essere altro…
Malfoy le rivolse un’occhiata in tralice, inarcando un sopracciglio.
- Cosa diamine ti succede? -
- Cosa non mi succede, da circa un’ora abbondante? - replicò tetra, massaggiandosi l’addome con una smorfia – Ho mal di stomaco.. -
- Non me n’ero accorto - fece notare con un sorrisetto velenoso il giovane, salendo un altro gradino. Poi si bloccò, a circa due terzi della scalinata.
- Granger.. -
- Cosa c’è, adesso? -
- Dove stiamo andando, si può sapere…? -
Hermione lo fissò, incredula. Per poco dimenticò la partita di Quiddich in corso nelle sue viscere, che dalla violenza era da classificarsi tra quelle “Gryffindor VS Slytherin”, mentre fissava Malfoy, che ricambiava placidamente lo sguardo.
- Come sarebbe a dire dove andiamo? - ribattè – Alla Torre del Gryffindor, devo pur dire qualcosa ai miei amici, prima di sparire inghiottita da quest’incubo… -
Almeno scrivere le mie ultime velleità, pensò in un sospiro rassegnato.
Draco si rabbuiò.
- Scordatelo -
- Eh? -
- Io non ci entro, in quella Torre di…di pazzi -
Hermione si girò verso di lui, pericolosamente vicina. Pregò, per l’ennesima volta, che non passasse anima, sia viva che morta. I fantasmi, poi, erano dei gran chiacchieroni…
- Allora fai un favore al mondo - corrugò la fronte, abbassando la voce in un sussurro furioso – Tagliati quell’inutile appendice che ti fa da braccio e liberami dalla tua presenza, così ci risparmiamo questa tortura! -
Malfoy sogghignò.
- Mi piacerebbe, ma questo - alzò il braccio sinistro e agitò pigramente la mano – Mi serve ancora…Però possiamo rimediare - il sorriso impertinente s’accentuò – Tagliamo il tuo -
La ragazza s’incupì ulteriormente, cercando di riprendere la sua salita sulle scale, incontrando tuttavia la ferma resistenza della sua zavorra.
Inutile, non aveva speranze sul piano fisico. Però…
Si girò nuovamente verso Malfoy, fronteggiandolo.
- Trattiamo -
Il ragazzo la fissò, perplesso.
- Su cosa, di grazia? -
- Tu mi accompagni alla Torre e io nei Sotterranei, visto che anche tu devi avvertire i tuoi compari…e non fare quella faccia - Hermione lo zittì, notando la sua espressione scocciata – L’ha detto anche Vitius -
Malfoy ridacchiò con aria saputa.
- Non sei mia madre, Granger, e non credo le piacerebbe nemmeno che ti paragonassi a lei, quindi piantala… - ricominciò a salire i gradini, trascinandosela dietro – Però credo che mi convenga accettare -
Hermione sospirò, disperdendo il nervosismo.
Cominciava ad ascoltarla, almeno in minima parte e se la faccenda conveniva anche a lui, ma del resto, era sempre Malfoy.
Erano quasi sul pianerottolo del corridoio che portava alla Torre, quando Hermione incespicò sull’ultimo gradino, causa una dolorosa fitta al ventre.
Stava giusto per lasciare il calco della sua faccia sul pavimento, quando un paio di mani pallide la afferrarono saldamente, impedendole di cadere distesa sulla rossa passatoia scolorita.
- Non sei nemmeno capace di camminare... - la rimproverò soffice e scocciata la voce del ragazzo.
La giovane trattenne il respiro, rendendosi conto di essere, nuovamente, troppo vicina: la stava praticamente tenendo in braccio, una presa forte e sicura sul maglione grigio della divisa. Sentiva le dita eleganti premerle sulla pelle, la morbida stoffa era solo una ridicola barriera.
Si divincolò bruscamente, rimettendosi in piedi e schiarendosi la voce.
Dannazione, era arrossita un’altra volta!
Rammentò di farsi dare, in seguito, un’occhiatina da Madama Chips, c’era decisamente qualcosa che non andava nei suoi vasi sanguigni…
- …Grazie - borbottò, dirigendosi verso il ritratto della Signora Grassa.
Malfoy si strinse nelle spalle.
- L’ho fatto solo perché altrimenti trascinavi giù anche me, sia chiaro - si giustificò, indugiando sul pianerottolo. La guardò allontanarsi, passandosi una mano nei capelli, vagamente a disagio.
L’aveva sorretta in un gesto automatico, quasi senza pensarci. Era l’occasione buona per toglierla definitivamente di mezzo, rapidamente e sfruttando la scusa dell’incidente. E invece…
Perché…?
…No, un attimo…

Draco si rese conto solo in quell’istante che Hermione si era allontanata anche troppo, rispetto a prima. Che forse…?
La giovane sobbalzò. Si girò lentamente verso di lui, fissandolo negli occhi, speranzosa.
- Ci siamo…staccati? -
- Non so, però almeno due metri di distanza ci sono tutti - osservò l’altro, valutando la distanza.
La Caposcuola annuì, ricominciando a camminare. Un metro dopo, fu costretta a fermarsi. Provò a fare un altro passo, cauta, incontrando ancora quella resistenza ormai conosciuta.
Sospirò e si voltò verso Malfoy.
- No, siamo solo tornati al punto di partenza… -
- Meglio che niente - masticò il giovane, raggiungendola riluttante – Se non altro, non rischio più di entrare in contatto con te… -
- Lo stesso vale per me, Malfoy, non dubitarne - rispose acida, ormai d’innanzi al dipinto.
La donna del quadro la fissò, vagamente sconvolta.
- Signorina Granger… - indicò con il dito paffuto il giovane, disgustato, poco dietro di lei – Cosa…? -
- E’ una lunga storia, Signora - l’interruppe Hermione, stancamente – Adesso ci faccia entrare, dobbiamo fare una cosa -
La donna s’indignò.
- Ci faccia? -


***


- Hermione!! -
Un coro di voci isteriche accolse la sua entrata attraverso il buco del ritratto e subito una calca fremente di persone circondò la ragazza, senza notare l’alquanto scocciata appendice che si trascinava dietro.
- ‘Mione, eravamo in pensiero, sai? -
- Già, insomma, in Biblioteca… -
- …Sola… -
- …e con Draco Malfoy, specialmente -
I due fautori di tutte quelle affermazioni ansiose, degne della madre più apprensiva, si rivolsero uno sguardo saputo. Hermione vi lesse tutto il disprezzo contenuto nelle parole che avevano appena pronunciato, come se il solo nome del giovane Malfoy fosse insieme un insulto e una constatazione.
- Emh, ragazzi.. - la flebile voce di Dean Thomas li riscosse.
Harry e Ron lo fissarono, perplessi.
- Dean, che ti prende? -
- Già, sembra che tu abbia visto un Dissennatore… - ridacchiò Ron.
- Allora Potter sarebbe già svenuto da tempo, Weasley -
La tetra e velenosa voce che aveva formulato quella frase ebbe lo stesso potere ghiacciante di un degno Dissenatore in forma smagliante.
Una selva di Gryffindor in rosso e oro fissarono decisamente sconvolti colui che aveva parlato, fermo sulla soglia appena dentro il Buco del Ritratto, le braccia conserte e un’espressione a dir poco assassina sul volto.
- Chiamatene uno vero, gente.. - mormorò Seamus Finnegan.
Draco forse udì il commento, forse no, fatto sta che rimase comunque impassibile, limitandosi a fissare di rimando il Duo oltre la testa ricciuta di Hermione, intenti a squadrarlo tra lo sconvolto e il disgustato.
Harry spianò l’indice contro lo Slytherin, aprendo la bocca, probabilmente per investirlo di parole oltraggiate e, molto probabilmente, della medesima maturità di una conversazione fra bambini dell’Asilo, mentre Weasley arrossiva violentemente in zona orecchie, indignato.
Hermione decise che l’entrata in scena era durata anche troppo, per i suoi gusti…
- Emh.. -
- Senti, tu.. -
- Ragazzi, vado di.. -
- ..Come ti permetti di.. -
- ..Sopra a prendere le mie cose, se.. -
- ..Entrare qua dentro senza permesso, e per di più.. -
- ..Vogliate scusarmi.. -
- ..Farla da padrone! -
Gli occupanti della Sala Comune del Gryffindor alternavano sguardi perplessi e vagamente interessati dalla Granger a Potter, rispettivamente, ognuno impegnato nel suo personale discorso.
Perfino Weasley, miglior amico di entrambi, non sapeva più a chi dare ragione o quale filo logico seguire. Si limitò ad annuire quando tacquero e aggiungere un energico – Proprio così! -
Nessuno preferì indagare a cosa si riferisse quell’esclamazione e Ron ringraziò mentalmente i presenti.
Draco Malfoy sospirò rumorosamente, visibilmente esasperato.
Diamo ad un Gryffindor la libertà di parlare e decretiamo la fine del Mondo. Il rampollo dei Malfoy considerò in aggiunta, nella distratta riflessione in merito, che andava anche negata la libertà di riprodursi.
Ceppi interi di Gryffindor avevano portato più guai dello stesso Signore Oscuro, il che, visto secondo i canoni del buon Godric, era un’onta deplorevole.
Comunque, l’affermazione di Ron strappò un sorriso soddisfatto ad entrambi gli oratori, che rispettivamente ringraziarono.
- Quindi ora, senza ulteriori indugi, porta il tuo c.. -
- Vado in Camera -
La frase di Hermione ebbe due funzioni: stroncare sul nascere la volgare espressione che stava per uscire dalla boccuccia di Potter e far contemporaneamente tacere tutti i presenti.
- Ma..Herm, cosa..? -
- Togliti Ronald, non ho tempo da perdere - lo rimbeccò affettuosamente la ragazza, scansandolo e avviandosi alle Scale che portavano al Dormitorio femminile.
Gli sguardi caddero, pesanti come macigni, sullo Slytherin ancora lì.
- Ma qualcuno mi spiega che diamine succede? - chiese, cominciando ad infuriarsi, il povero e snobbato Ron.
Harry stava ancora ponderando sul fatto che Hermione non aveva nemmeno accennato a liberarsi di Malfoy.
Povera ragazza, tra il disastro che aveva combinato nella scorsa lezione di Pozioni e questo, doveva essere esaurita.
- Niente che ti riguardi, Weasel - rispose svogliatamente il clandestino in quella Torre – E comunque, dubito che la tua testa vuota capirebbe qualcosa.. -
Mormorii indignati dai Gryffindor.
- Ehi, pallone gonfiato, alza i tacchi immediatamente se non vuoi finire fuori a calci - intervenne nuovamente Seamus, con fare arrogante.
E fu allora che, effettivamente, Malfoy si mosse.
Ahimè, il biondo Slytherin si rabbuiò ulteriormente, quando i passi della Gryffindor, ormai a metà della scala femminile, oltrepassarono i tre metri consentiti, costringendolo così a seguirla.
Vi è forse qualcosa di più umiliante?, pensò, praticamente disperato.
Draco desiderò ardentemente poter sparire all’istante, inghiottito dal pavimento.
Qualsiasi cosa pur di risparmiarsi una passeggiata umiliante in mezzo a quel branco Rosso e Oro, dietro come una sorta di cucciolo ammaestrato ad una sporca Mezzosangue.
Ovviamente, questo movimento non passò inosservato. I borbottii indistinti di ogni Gryffindor presente nella Sala Comune si sprecavano.
- Malfoy, guarda che l’uscita è da quella parte - affermò perentorio Potter, pronto se necessario a placcarlo con la forza e a trascinarlo fuori di persona.
- Lo so benissimo, Potter! – sbottò l’altro, praticamente sibilando, una pronuncia in Serpentese che perfino lo stesso Salazar avrebbe accolto con un’autentica e sentita ovazione.
- E allora perché accidenti stai andando verso il Dormitorio Femminile? -
- E perché stai seguendo Hermione?! -
I due migliori amici della fanciulla succitata si sentirono in dovere di corrergli davanti e bloccargli il passo, spalancando le braccia.
Il tic al sopracciglio sinistro di Malfoy ricominciò implacabile.
- Toglietevi - il tono era vagamente urgente, mentre le iridi grigie saettavano su per le scale – Dico sul serio -
- E credi che ce ne freghi qualcosa..? – aggiunse Harry, mentre Ron annuiva partecipe – Ora tu te ne vai, non costringermi a… -
- Haaaarry, Roooonald! – la voce di Hermione proveniva dalla sommità delle scale – Lasciatelo passare, altrimenti non posso prendere le mie cose -
Mai ci fu giorno più umiliante per il Magico Duo.
L’espressione di Weasley era incredula, mentre fissava disgustato Malfoy, fermo d’innanzi a loro, più o meno la stessa espressione sul volto.
- C-che cosa…? – il Bambino che Ebbene Sì E’ Sopravvissuto passò lo sguardo da Malfoy alle scale – Hermione, ma che… -
- E levati – mugugnò di nuovo il biondo, scansando i due e proseguendo la sua avanzata verso le scale.
Ron sembrava sul punto di piangere, mentre Harry ancora non aveva ben recepito il concetto.
Aveva bisogno di Malfoy… per fare cosa?!
Hermione era totalmente impazzita.
Nel frattempo, ai piedi delle scale, si stava consumando l’ennesimo dramma, sempre assistito da praticamente ogni Gryffindor fosse presente. E chi se lo perdeva un simile spettacolo?
- Granger, t’avverto, non voglio vederti in chissà che senza dubbio orribili e svestite condizioni, per cui… -
- No, Malfoy, non salire le scale! -
- Cosa? -
L’avvertimenti di Hermione era giunto troppo tardi.
Quando la suola del piede sinistro di Draco si posò sul primo scalino e già la gamba destra completava il passo, giungendo fino al terzo in sequenza, le Scale presero vita.
O meglio, divennero uno scivolo liscio.
- Ma porc… -
Il rumore assordante di qualcosa che scivola giù per le scale coprì l’alquanto scurrile imprecazione dello Slytherin, che piombò a pancia in giù dritto in Sala Comune, sbattendo il mento regale e, cosa ancora più grave, stropicciandosi i vestiti.
- Tutto bene, là in fondo? -
Malfoy preferì di gran lunga non rispondere, limitandosi ad imprecare in chissà che lingua Oscura, rialzandosi malamente.
Il boato delle risate dei Gryffindor, comunque, avrebbe coperto qualsiasi parola…
- A-aspetta che… lo dica a Ginny! – ululava Ron, tenendosi il ventre scosso dalle risate, mentre Harry era praticamente piegato in due. Quanto a Seamus e Dean, erano in lacrime, a terra.
- Io non mi sarei.. m-mai perso un simile spettacolo! – aggiunse Neville, anche lui in preda ad un attacco di risate devastanti.
Draco Lucius Malfoy si voltò verso lo scale, inviperito, sempre trattenuto da quel dannato Filo Rosso, che non gli permetteva di andare lì di persona a spaccargli tutti i denti. Altro che bacchetta…
Avrebbe persin rischiato di prenderle dai Gryffindor presenti, una Rissa in piena regola, pur di far tacere tutte quelle risate.
Sospirò, infuriato.
Cos’altro doveva succedergli, ancora?


***

Misero, quel sì vago
sanguigno fil che tira,
tronca, annoda, assottiglia, attorce e gira
la bella man gradita,
è il fil de la mia vita.

Donna che cuce, G.B. Marino


…to be continued…


***

Eeeeeccoci qua !
Passiamo subito ai ringraziamenti, dovuti:

Anfimissi: visto chi era xD? E sì, direi che è piuttosto sadica come idea, ma d'altronde sono una Slytherin dichiarata ^.- Ghghg.. Comunque! Un bacino no no, tento sempre di tenerli IC, e non credo che basti un filo, anche se Rosso, a farli diventare più.. affettuosi xD Ma chissà, la Vita è piena di sorprese..^.- Magari in futuro, chi può dirlo! Un bacione cara, grazie !

Erin: ma grazie mille ^//^ Mi lusinghi, non merito tutti questi complimenti! Visto che alla fine ce l'ho fatta? Mi spiace per il ritardo .__. Bye ^^

LoryHerm: era Vitius xD E Silente non credo proprio che sarebbe un'idea saggia, visto che loro, in quel reparto, non ci si sarebbero neanche dovuti avvicinare, ad essere sinceri.. xP Quindi, andiamo sul sicuro e rechiamoci dal professore più permissivo ^^ Bacio !

White_Tifa: soddisfatta anche qua, e grazie per aver commentato anche la neonata "Slavery", cara ^.- Ranma 1/2, vero xD Quando Shampoo lega Ranma con il filo e quasi riesce a sposarlo, ma Akane taglia il filo con le forbici durante la cerimonia! Peccato, io supporto la AkaneXRyoga >.> Non si sono ancora uccisi semplicemente per..convenienza, come puoi vedere xD Come farebbero a trascinarsi dietro il cadavere di qualcuno, dato che comunque non si stacca? Eeeh, son problemi, sì sì.. Direi che prima di andare d'accordo, ce ne vuole ancora xD Tanti baci, bella, alla prossima ^.-

LauraJoe: wow, leggere i tuoi papiri di complimenti mi fa sempre molto piacere ^^ E credo che adesso abbiano imparato la lezione: evitare di insultarsi troppo, non credo che nessuno dei due voglia ripetere la traumatica esperienza di stare così attaccati :P La McGranitt, per la cronaca, è ancora in analisi dopo quella visione u__u E Piton ha praticamente già capito che c'è qualcosa che non va xD Spero che anche questo capitolo ti ispiri per lo studio, o magari hai già finito ò.ò Invece io sto praticamente affogando nei libri..>.> Vabbè! Alla prossima, carissima, grazie ancora ^.- Besos!

Baby_Bunny: ebbene sì, Vitius ^.- Aggiornato, visto xD? Sayonara!

Steelrose Alchemist: grazie mille ^//^ Cerco proprio di tenere ogni PG il più IC possibile, io che odio gli OOC >.> Quindi.. vedo che, almeno per te, ci sono riuscita ^^ Ne sono orgogliosa! Baci ^.-

Arys92: purtroppo non ho continuato subito, ma ce l'ho fatta ^^ e grazie mille anche a te! Vero, anche a me piace molto questa leggenda *.* Bye!

Hikaru_Angelic: aiutoo, tutto scritto in maiuscolo ò.ò Deve piacerti proprio..xD Comunque, almeno in parte le loro idee combaciano, pare.. Miracolo. Alla prossima cara, baci ^*^

Diletta: carissima, che piacere trovarti qua ^^ E hai davvero mantenuto la tua promessa, sono commossa.. *.* Visto? Anche una criticona come me scrive, magari male, ma scrive :P Spero di risentirti presto, torna anche a trovarci sul Blog ^.- Ci fa sempre piacere! Baciotti :*

Aleptos: ecco, ecco xD Visto? Aggiornata ^^ Smakkete :*

Bene, per il momento è tutto!
Vi saluto, ragassuole belle, al prossimo capitolo con... un imbarazzante problema e l'inzio della ricerca del Libro Perduto ^.-
Arrivederci a tutte ^*^

  
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