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Autore: _Giulietta88_    30/10/2012    5 recensioni
Londra, Inghilterra. Una scuola d'arte, due ragazze e cinque ragazzi. Ellie e Elis, le due ragazze invisibili e maltrattate dai cinque, considerati i mostri sacri della scuola. Una vecchia amicizia, l'amore segreto e pieno di passione, un corso di teatro inaspettato, tradimenti e bugie, tutto contornato da un gruppo di ragazzi e ragazze destinati a stare tra di loro.
Dal Capitolo 1:
Durante le precedenti vacanze estive aveva supplicato, nel vero senso della parola, i suoi genitori per mandarla a Doncaster, la cittadina dei nonni, per respirare una nuova aria. E così aveva preso quella geniale idea. Sarebbe cambiata e quando sarebbe ritornata a Londra e avrebbe messo i piedi a scuola il gruppetto dei 'popolari' avrebbe detto “cazzo”. Ovviamente si riferiva ai cinque bulli, che dai tempi delle medie, la torturavano con violenze fisiche, ma sopratutto psicologiche. Louis Tomlison, Harry Styles, Niall Horan, Liam Payne e Zayn Malik si sarebbero zittiti, per sempre, e non avrebbero più urlato nei corridoi della scuola 'sfigata', 'poveretta' o 'bruttona'.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2. In the arms of his father.

 

 

 

 

« Stai bene? »

.....

« Mi sento come un gatto investito da un trattore, ma si, per il resto sto bene. »

 

Gli altri 3 giorni della settimana la passò a casa e i suoi genitori non fiatarono. Mangiò poco, sicura che loro non l'avrebbero notato.

Entrambi erano medici, entrambi chirurghi, perciò non c'erano molto in casa, proprio come quella sera. Fuori diluviava e lei era sola, con indosso una felpona con scritto 'I love Batman' di suo fratello maggiore, Brad, che viveva in Italia con sua cognata. In famiglia erano 6: mamma, papà, Brad, lei, Ashley e Ben, però non vedeva Brad da un anno circa, perché era sempre occupato nel suo lavoro, ma sapeva che lui le voleva bene.

Suo fratello era molto diverso da lei, fisicamente. Alto, magro, biondo e con gli verdi. Teneva sempre quei capelli in una cresta alzata disordinata e si era tinto alcune ciocche castane da poco, o almeno così facevano vedere le foto su Facebook e Twitter.

In Italia conviveva con una ragazza, Giulia ed era davvero carinissima, ma lei come sorella era molto gelosa e il pensiero che, insomma, lei facesse delle cose sconce con suo fratello la faceva rabbrividire. Però, costretta da sua madre, aveva fatto la ragazzina educata quand'era venuta qui e aveva compreso, alla fine, che la “cognata” non era male, ma anzi era simpatica e con buon gusti sulla moda, anche se totalmente differenti dai suoi.

Scese in cucina per bere un sorso d'acqua, scendendosi fino a metà coscia la felpa e decise di andarsi a stendere un po' sul divano di pelle bianca, dove giocavano da piccoli lei e Niall insieme alla baby sitter, mentre aspettavano che i loro genitori rientrassero dalla pizzeria in cui cenavano il sabato sera.

A quel pensiero le scese una lacrima e poggiò la schiena sullo schienale, portandosi le ginocchia al petto, osservando le gambe quanto le fossero dimagrite. Sentiva di non avere forza, ma ogni volta che vedeva il cibo, la faccia di Liam Payne le si parava davanti, insieme ai suoi amici.

Afferrò un album sbiadito di foto, che aveva preso lei prima ed osservò una scritta in corsivo, da bambini. Niall & Ellie, in blu e rosso. I loro genitori gli avevano messo tante foto vicine prima della partenza del biondo e loro, l'ultimo giorno, si erano divertiti a incollarli con la colla a stick.

Lo aprì e vide loro due che giocavano su un'altalena, loro due che erano sporchi di gelato al cioccolato e ancora loro due che correvano dandosi la manina. Bei tempi quelli in cui non si doveva preoccupare di nascondere col fard i lividi nelle braccia.

Nel silenzio più assoluto sentì suonare una volta il campanello ed Ellie sobbalzò, scordò la sua “tenuta da casa” e scostò le tende bianche della finestra per vedere chi era, ma non vide nessuno, così aprì la porta e si vide davanti Louis Tomlinson col suo ciuffo alzato moro con sfumature bionde naturali (?) e gli occhi color oceano. Provò a chiudergli la porta in faccia, ma lui fu più veloce e si intrufolò dentro casa, chiudendogli la porta dietro le spalle.

« Posso.. posso parlarti, per favore? »

Scosse la testa ed andò a sedersi sul divano, accendendo la tv. Sbuffò quando sentì Louis sedersi accanto a lei e stare in silenzio.

« Louis.. che vuoi? » Sbottò spazientita da quel silenzio. Si girò a guardarlo e vide che il moro si stava torturando le mani, con gli occhi bassi.

« Ellie sono qui per Niall.. I-io so della vostra infanzia, ecco. E.. mi dispiace davvero tanto veder piangere il mio migliore amico da giorni. Ci sta davvero male.. Non ti chiedo di ascoltare me, ma almeno lui.. so che non ha mai alzato neanche un dito verso di te, in questi anni, e ci tengo anche a scusarmi con te per ciò che abbiamo fatto. Sai.. questi anni non sono stati il massimo per noi, specialmente per Liam. »

A quel nome si irrigidì e si iniziò a massaggiare la testa che le doleva leggermente. Era lì solo per questo?

« Dai solo una possibilità al biondo, credo che lui ti voglia ancora.. bene. »

Sussurrò, alzandosi poi dal divano e lasciandomi lì leggermente scossa. Perché ora le interessava tanto di lei? Provava pena? Beh.. poteva tenersela per lui!

« Tomlison.. Anche se Horan non mi ha mai alzato un dito, non significa che io lo perdoni. Lui era lì quando voi.. v-voi.. »

La voce si incrinò e vide il moro passarsi una mano tra i capelli spettinati. Si avvicinò, come per abbracciarmi, ma lei scattò in aria e si allontanò, guardandolo impaurita. Si accorse solo allora delle gambe scoperte e vide Louis fissare i lividi, così si nascose dietro il bracciolo del divano, abbassandosi le maniche della felpa per non far vedere le braccia.

« Carina la felpa, sai.. Andresti d'accordo con Liam. Lui ama Batman. Comunque non voglio farti del male, Ellie.. »

Assottigliò lo sguardo come a dire 'mi prendi in giro?' e il solo pensiero di condividere anche una minima cosa con Payne le faceva schifo. E poi.. quale ragazzo di 18 anni amava batman? Bah! Ma era impressione sua o la voce del ragazzo sembrava esseri spezzata? Si, dai, sarà solo la sua impressione. Non c'era motivo di piangere.. Lui l'aveva picchiata e ora provava pena? Non li avrebbe perdonati mai e poi mai.

« Per te non sono Ellie, ma Green. »

Borbottò passandosi una mano tra i lunghi capelli boccolosi biondi e quando sentì le lacrime pizzicarle gli occhi, andò dritta verso la porta e la aprì, fissando il pavimento in direzione di Louis.

« Voglio che tu te ne vada, Louis. Se ti aspettavi un grazie, hai proprio sbagliato.. Non è così facile. »

Sventolò la mano per fargli segno di andarsene e il moro sembrò capire. Si alzò dal divano e strinse le sue mani dentro le tasche dei jeans griffati, a vita bassa.

Prima di allontanarsi dalla sua vista si girò e nervosamente le urlò « Fallo per Niall, ti prego! »

Ellie sembrò non sentirlo e si chiuse la porta dietro le spalle, scivolando con la schiena contro di essa. Chiuse gli occhi e i singhiozzi la scossero per molto, mentre le lacrime le scendevano sulle guance. Non aveva la forza di alzarsi. Perché tutto ciò succedeva a lei? Forse, quel dannatissimo giorno a scuola, avrebbe fatto meglio a tacere. O ancora meglio non avrebbe dovuto cambiare il suo essere per cercare di non finire di nuovo nel ripostiglio della palestra a disinfettarsi i tagli di nascosto, come gli anni precedenti.

Dalla finestra udì il rumore di un auto che posteggiava e pensò essere suo padre. Aveva ragione. La chiave scattò dietro la sua schiena e quando vide il possente uomo dai capelli brizzolati entrare con la valigetta da lavoro in mano, tirò un sospiro di sollievo.

Suo padre la fissò sconvolto, poggiò il cappotto sul divano e prese in braccio la figlia, stringendola tra le sue braccia possenti, rassicurandola e portandola in camera sua.

« Shh piccola, passerà tutto. Parola del tuo papà. »

Disse, cullandola dolcemente al suo petto e così Ellie si addormentò tra le braccia sicure del padre, contenta di non essere sola in quel mondo che viaggiava al contrario rispetto a lei.

L'ultima cosa che sentì prima di abbandonarsi alle lenzuola fresche fu la voce preoccupata della madre, che accanto al marito, sussurrò « Dobbiamo fare qualcosa, Bob. ».

 

 

Angolo di un'autrice figa (?)

Ecco qui il secondo capito. Non succede granché, cioè.. si succede, ma nulla di quello che pensavate voi.

Anzi.. Non lo pensavate perché nessuno mi ha cagato. Niente recensioni, niente ricordate, nulla di nulla.. Beh, se vi fa schifo, ditemelo. Ditemi dove sbaglio, così o correggo oppure la cancello proprio. Ma meglio di questo silenzio snervante.

Volevo farvi vedere il volto della super-Ellie-tinta xD

E ovviamente una bella gif in onore di Louis, oggi!

Nooo, non si vede che io amo Lou alla follia, tanto da avere stampato sull'armadio tutte le sue facts con Harry *---*

Baci baci,

Gossip girl. No, scherzo, Giù.

 

 

Quella figacciona di Ellie.

 

 

 

Elis (la prima ragazza che parla nella gif).

 

 

 

E il nostro mitico Louis.

 


 

  
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