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Autore: ohmygoddems    30/10/2012    0 recensioni
Una ragazza simpatica, solare allegra.
Ecco come tutti vedevano Mara.
Come tutti credevano che fosse.
Non sapevano quanto lei soffrisse.
Non ne avevano idea.
Solo lui se ne accorse.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.
 
Sono le sette del mattino.
 
Non voglio alzarmi, non voglio lasciare il mio letto.
Non voglio lasciare l’unico posto in cui posso essere tranquilla, lontana dal dolore, da ogni cosa brutta. La scuola, perché devo andare in un posto dove posso solo stare male ?
Il cuscino profuma di buono, l’ambiente è confortante. Sono comoda, lontana da ogni pensiero.
 
-  Mara sono le sette! Sveglia dormigliona! – sentivo mia 
madre che urlava dal piano di sotto. Addio dolce risveglio.
 
Mi alzo di controvoglia, metto le mie calde pantofole a forma di leone e corro in bagno, come ogni giorno. Entro, chiudo la porta a chiave e mi guardo allo specchio, odio quel momento.

- Sono orribile, che novità – mormoro. Odio guardarmi allo specchio, odio quell’immagine. Sempre la stessa ragazza brutta e grassa.
 
Mi lego i capelli in uno chignon improvvisato, mi sciacquo il viso. Ho gli occhi gonfi e le occhiaie. Ieri non sono riuscita a non piangere. Perché, perché proprio a me?
 
Cerco di aggiustare il tutto con un po’ di trucco. Correttore e fard sono da tanto tempo i miei migliori amici, mi salvano in questi momenti terribili.
 
Metto un po’ di mascara, per nascondere per il meglio il tutto. Perfetto, ora sembro una ragazza a cui non è scesa neanche una lacrima. Provo puntualmente a fare finta di tutto il resto. 
 
Le guance troppo piene, le labbra che sembrano due mongolfiere e i capelli crespi che sembrano un cespuglio. Ovviamente con scarsi risultati.
 
Corro in camera. Apro l’enorme armadio davanti a me. Bene, il momento peggiore. Pur avendo milioni di vestiti non riesco a trovarne neanche uno. Perché? Perché sono grassa e di certo questo non gioca a mio favore. Alla fine scelgo un paio di jeans e una felpa molto larga, almeno non mi devo forzare di tenere a freno la pancia e mi sento a mio agio.
 
Scendo al piano di sotto dove c’è mia madre che prepara le frittelle. Ma siamo pazzi? Ma si, mettiamoci altre calorie!
 
- no, mamma. Veramente sono in ritardo. – riesco a non toccare cibo con questa banale scusa, ma che funziona sempre. Prendo il mio zaino e corro fuori.
 
Appena oltrepassata la porta tiro fuori dalla tasca il cellulare e le cuffie, metto ‘Skyscraper’ e mi isolo dal mondo, è la parte più bella della mattinata. Insieme a Demi inizio a camminare, il più lentamente possibile, e dopo dieci minuti arrivo nel cortile della scuola dove ad aspettarmi ci sono le mie uniche due amiche Clara ed Emily. Mi accolgono con un gran sorriso e io ricambio, anche se di malavoglia.

Odio il lunedì, ma Clara ed Emily sembrano quasi ‘amarlo’. Ah vero la loro vita è bellissima.
 Suona la prima campana e tutti entriamo nelle proprie aule. 
 
Mi sento osservata, succede sempre, mi sento come se fossi …..’inadeguata’.
 
Prima ora : storia. Mi piace la storia, non so il perché ma mi affascina molto. Il professore mi chiede di leggere. Perché a me? Cavolo mi sento in imbarazzo. Inizio a leggere. Tutti girati verso di me. Sento delle risatine dagli ultimi banchi, ma certo! Cassandra! Sempre lei, ma perché c’è l’ha tanto con me? Boh. Non le ho fatto niente di male, almeno credo.
 
Suona la campanella, la mia salvatrice. Sgattaiolo subito fuori, cercando di non attirare sguardi indiscreti. Mi avvicino al mio armadietto. Per fortuna hanno deciso di adattare alcune caratteristiche puramente ‘americane’ nelle scuole. Al mio armadietto mi sento sicura, soprattutto dagli occhi dei miei cosiddetti compagni. 
 
Mi si avvicinano Clara ed Emily. Iniziano a scherzare ed io cerco di stare al loro gioco, non voglio che mi chiedano cos’ho o perché sono triste. E così inizio a ridere, sono diventata un’ottima attrice nel passare degli anni, ormai credono tutti che sia una ragazza solare e allegra. Certo così hanno visto all’esterno, ma nessuno può capire cosa mi passa per la testa.
 
Tra il mio sorriso finto e le chiacchiere banali delle mie amiche, scorgo la cosa più bella e perfetta che potessi mai vedere.
  
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