Salve a
tutti!Sono Eagle
Fire , equesta è la mia prima
fanfic….è tragica,ve lo dico subito,ma potrebbe
anche non esserlo per alcuni.Provare per giudicare,no?Buona lettura!
1
CAPITOLO:IL MIO ANGELO
Era una
calda mattina di
quel martedì 7
maggio…Nadija Hiwatari
suona il suo piano come sempre,lasciandosi trasportare dalle note delle
sua
musica…le dita della donna premevano delicatamente e
incessantemente i tasti di
quel magico strumento.I suoi capelli argentati e gli occhi color ametista facevano da
contrasto alla sua pelle
liscia e chiara…in momenti come quelli si sentiva la donna
più felice
dell’universo!Cosa poteva chiedere di più?Ha un
marito stupendo e cosa ancora
più importante ha un figlio meraviglioso!Susumu
Hiwatari,così si chiamava il
marito.Lui, giapponese,è un uomo alto e snello coi capelli
corti neri come la
pece e i lineamenti del viso tipici di quel paese; lavora alla Hiwatari
Enterprise azienda fondata da suo padre, Soichiro Hiwatari.Lei e Susumu
si
erano conosciuti tanti anni fa a Mosca.Come tutti i giorni Nadija era
in
ritardo al lavoro…correva a più non posso per
poter arrivare in orario(cosa
alquanto impossibile per una ritardataria come
lei!)ma….sbam!Come al solito la
sfortuna girava sempre dalla sua parte….o no?Per sbaglio si
era scontrata con
un tizio straniero che cercava in tutti i modi per farsi
perdonare…-izvinite!izvinite!-continuava a ripetere
l’uomo in modo un po’
goffo.
Chi
l’avrebbe mai
detto!Nadija quel giorno aveva incontrato la sua anima gemella!Dopo
quel
piccolo incidente, Nadija cercava sempre un modo per incontrarlo tra le
vie dei
sobborghi antichi di Mosca.
La cosa
più triste, è che
il bel l’uomo che aveva incontrato per più di una
volta se ne era andato….ormai
il suo viaggio di affari era concluso,e doveva ritornare assolutamente
in
Giappone.-yaponija….-continuava a ripetere la giovane dai
capelli color
dell’argento….quel paese era decisamente molto
lontano per lei…e poi con
quali mezzi poteva raggiungere quel
posto?L’aereo?Noooo…troppo
costoso.Il treno?Fare il giro intero della Russia
poteva essere lungo più di un
mese….con la
Transiberiana poteva,avrebbe raggiunto poi a Vladivostok la nave che
l’avrebbe
portata in Giappone….Già.Ma
c’è un altro problema!Non sapeva in che
città
cercarlo!Ad un tratto ricordò di aver ricevuto
dall’uomo della sua vita,un
biglietto con l’indirizzo e il luogo dove
lavorava….guardò attentamente il
biglietto:bingo!Tokyo!Ecco dove si trovava!
Le lunghe
ore trascorse
in quel treno cominciavano a stancarla…ma il ricordo del suo
dolce Susumu la
tranquillizzava e la confortava.Avrebbe percorso l’ intera
Russia per poterlo
rivedere anche per una volta sola!Questo è una delle sue
caratteristiche
principali del suo carattere:decisa e determinata!Non lasciava nulla in
sospeso.Questa sua determinazione la portò molto
lontano….era finalmente
riuscita a raggiungere la persona che amava …aveva fatto una
grande fatica ma
ne era valsa la pena…infatti, divenne madre del piccolo
Kai,la sua unica
ragione di vita.Ma purtroppo…il suo corpo fragile non aveva
sopportato il
grande sforzo del parto…e presto sarebbe successo quello che
temeva di più in
assoluto….
Mentre la
giovane Nadija
continuava a suonare il suo piano,li vicino a lei sta il piccolo Kai
che
ascolta attento la musica stupenda che la madre sapeva
comporre…Kai Hiwatari,3
anni,un piccolo bambino dagli occhi color
viola e dai capelli argentati e neri.Forse quella dei
capelli neri è la
sola cosa che ha ereditato geneticamente dal padre.Al resto
assomigliava molto
alla madre, non solo fisicamente ma anche caratterialmente!A volte
Susumu
guarda con diffidenza il figlio,creando una specie di barriera
invisibile….e,
anche se è piccolo,Kai lo ha capito.Suo padre ce
l’aveva con lui!
-Che
c’è Kai?Vuoi forse
ascoltare la mia musica?-disse sorridendo la madre.Kai era estremamente
preoccupato per sua madre: quasi tutti i giorni stava sempre
male…ma quando la
guardava attraverso i suoi occhioni viola così felice, non
poteva fare a meno
di essere felice anche lui!
Ma fino a
quanto questa
felicità poteva durare?Non lo sapeva nemmeno
lui…ma avrebbe passato gli ultimi
giorni insieme alla madre in modo felice!-Kai, ti voglio molto
bene!-disse
Nadija.-Anche io ti voglio bene mamma!-
Passò
un anno…ormai Kai
compì 4 anni.-Mamma,tu credi negli angeli?- -come mai questa
domanda,Kai?-
-curiosità…-disse il piccolo arrossendo in viso
dalla vergogna che aveva nel
aver formulato quella domanda.-Certo che ci credo!- -e tu, un giorno
andrai con
loro?-la voce di Kai si sentiva a mala pena,sforzandosi di non
piangere, mentre
la madre venne colta di sorpresa da quello che le aveva appena
detto.-Kai!Cosa
dici?Certo che no!Io resterò con te per sempre!-
Menti…
Pensò
Kai…aveva capito
tutto fin dall’inizio,non era certo stupido!
-Da che
cosa lo deduci?-
-stai sempre male…- questa volta la
voce
di Kai si fece
più strozzata.
La madre
prese Kai in
braccio stringendolo a sé.-Stupidino!guarda che non
è nulla di grave!-la voce
di Nadija non era per nulla convincente;-tsk!Non morirò
così facilmente!voglio
vedere mio figlio sposarsi e avere una famiglia!Voglio diventare
nonna!- questa
volta la sua voce si fece più squillante e allegra, mentre
guardava Kai pieno
di punti interrogativi.La mamma a
volte dice cose davvero strane….
Lunedì
1 ottobre,a Tokyo fa freddo e il tempo è
nuvoloso.Come al solito Kai era
all’asilo come tutti gli altri bambini della sua
età.Una telefonata improvvisa
sconvolse la maestra della sua classe.
-Kai, tuo
padre sta venendo a prenderti!- -
perché?-era l’unica cosa che gli uscì
dalla bocca.In realtà…..
Suo padre
lo portò a casa,dove incontrò la zia
Mine,la sorella minore di Susumu
che
anche lei lavora alla Hiwatari Enterprise.La trovò piangere
come una fontana ,
mentre vicino a lei, stava il dottore che cercava di tranquillizzare la
zia.Il
cuore di Kai incominciò a battere forte sempre di
più, la paura lo
assaliva….paura di cosa?
Ho paura di perdere la persona più importante per me…
Il
dottore accompagnò Kai nella stanza dove si trovava sua
madre.Era lì, distesa
sul suo letto e respirava faticosamente…Kai si sentiva
completamente
inutile….non poteva fare niente per poter aiutare in qualche
modo sua madre?Ma
in fondo era solo un bambino…cosa poteva fare?
Il
piccolo Kai si avvicinò alla madre.-Kai….che
sorpresa trovarti qui…come stai?-
- tu, mamma?-
-non
c’è male….- Kai non sapeva cosa
dire…sentì gli occhi pieni di lacrime
calde…
-Kai…ascolta…non
devi preoccuparti per me, io starò bene….-
-vai dagli angeli?- questa volta una lacrima
rigò il viso di Kai –
si,Kai…vado dagli angeli…da lassù ti
proteggere da ogni male e ti starò sempre
vicino…- non
dire così…!Non
voglio!Io…
-Ti
voglio bene Kai,sei la persona più importante
per me…e anche tuo padre…non mi pento affatto di
averti dato alla luce…perché
il mio più grande desiderio è quello di vederti
felice…Kai…sii felice!- Queste
erano le ultime parole di Nadija
Hiwatari….
-N….no…io…-Kai
era avvolto dalla
disperazione più totale…-mamma!!!Non te
ne andare…!!!Non lasciarmi da
solo!!!!mammaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!
Avrei voluto dirti anche
io per l’ultima volta che ti voglio bene…..
Il primo capitolo è questo1ètriste,ma spero piaccia lo stesso!ciao a tutti e alla prossima!!