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Autore: MadChemestry    15/05/2007    5 recensioni
Questa storia narra della 350a edizione del BR act, un programma creato dalla Repubblica della grande Asia nel quale gli studenti di una classe selezionata vengono portati in un luogo isolato e, sorvegliati da strettissime regole, devono uccidersi a vicenda entro tre giorni di tempo (in caso contrario moriranno tutti). Chi sopravviverà tornerà a casa. (questa fict è stata tratta dal manga Battle Royale. Non è necessaria la conoscenza del fumetto in quanto si svolge prima del manga in questione, la lettura è quindi aperta e consigliata a tutti ^^ [o almeno da 16 anni in su])
Genere: Triste, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XXVII

Capitolo XXVII Scelta

Tre giorni dopo il Programma

Kikyo stava affliggendo qualcosa al muro della sua cameretta, stese la mani sopra il foglio di giornale che stava incollando con lo scotch per farlo ben aderire, le scostò poi, osservando bene il foglio:

Un immagine di Fuyuko attaccata a delle macchine per respirare e ad una serie di tubi, seppur i suoi occhi fossero aperti, il suo sguardo era indifferente e non osservava l’obbiettivo sotto di essa era scritto l’articolo a caratteri piccoli.

Data 18 Maggio 2012

In data odierna, Manae Fuyuko, studentessa sedicenne della Classe 2D dell’istituto superiore che ha sede a Uchiko, è perdurata per due giorni, diciannove ore e dodici minuti durante la trecentocinquantesima edizione del programma. La ragazza è sopravvissuta degnamente fino alla fine del gioco, la studentessa ha cercato di opporre resistenza ai soldati che avrebbero cercato di portarla all’elicottero per il ritorno a casa, è stata quindi sedata. Purtroppo la ragazza risultava allergica al tipo di sedativo usato, si è quindi generata un infezione che ha distrutto parte della materia cerebrale della ragazza. Portandola in un coma diagnosticato come irreversibile. Le ingenti spese per il mantenimento dell’attrezzatura sarà addebitato allo stato fino alla fine del mese, dopo di che i genitori dovranno provvedere al mantenimento della primogenita. La ragazza è ora ricoverata all’ospedale locale della sua stessa città.

Kikyo osservò il foglio, leggendolo sommariamente, il suo volto venne rigato da una lacrima che scese lentamente fino al mento, dal quale gocciolò sopra il pavimento, la ragazza si passò una mano sugli occhi, asciugandoli, per poi scendere rapidamente le scale. Era in strada, gocce di piombo scesero sopra di lei, pioveva esattamente come il giorno della partenza in gita della classe, la sua amica Fuyuko era a casa, ma era come se non ci fosse, prese la bici slegandola dalla catena, si avviò ad andazzo rapido per le strade, mentre pensava incessantemente alla ragazza.

Il paesaggio era smorto, i mezzi di trasporto erano pochi e passavano alquanto raramente, pozzanghere nere attorniavano i marciapiedi, manifesti della fondazione che raffiguravano Fuyuko e festeggiavano la conclusione della “350th Edition” erano ovunque, tappezzando l’area, molti di essi aderivano male alla superficie dei muri sui quali erano affissi.

Era arrivata, era nel cortile dell’ospedale, era un edificio bianco in genere, eppure la pioggia sembrava scolorirlo dandole un aspetto grigiastro, poggiò la bici su una ringhiera e la avvolse con la catena,saldandola per bene, sospirò per poi avviarsi verso le porte automatiche che si aprirono lasciando entrare la ragazza bagnata fradicia.

Nelle corsie dell’ospedale erano la classica prassi, porte che si aprono, passi calcolati, visi impeccabili, sguardi serie e vuoti di vita, come fossero tutti automi, Kikyo si avviò verso la reception, parlando poi con la donna anziana dietro la scrivania.

-Manae Fuyuko-

-E’ una sua parente, giusto?-

-Esatto…- mentì lei, ma era abituata a gabbare la donna, che aveva ormai una certa età.

-Stanza T78, piano tre-

-Grazie-

La ragazza si voltò e percorse la corsia a destra, premette il pulsante per richiamare l’ascensore, che arrivò poco dopo lasciando passare alcuni infermieri e qualche altra persona, la ragazza entrò dentro l’ascensore insieme ad una donna dal vestito rosso, le porte fecero per richiudersi quando una mano bloccò le porte, ne entrò un uomo in camice bianco.

-Scusate-

Entrò e premette il tasto tre mentre stava per farlo Kikyo, che indietreggiò senza dar conto all’uomo, interessata invece alle spie luminose che indicavano il piano, la luce passò dal numero “0” ad illuminare il numero “1”, poi il “2” ed infine il “3”, l’ascensore emise un dlin dlon, per poi aprirsi su una scia di infermieri intenti ad entrare, la ragazza ed il dottore uscirono dalle porte per poi seguire entrambi la stessa corsia, ambedue erano incuriositi da questa coincidenza ma non lo davano a vedere, stavo osservando le insegne delle stanze, per poi imbucarsi entrambi nella stanza T78.

Fuyuko aveva gli occhi chiusi, il respiratore alla quale era legata era in piena funzione, così come tutti gli aggeggi che la tenevano ancora in vita, l’elettrocardiogramma rivelava una funzione vitale minima, ma non per questo precaria, un uomo abbondantemente fasciato e con le stampelle stava seduto vicino a lei, fissò i sue, senza dire nulla.

Il dottore osservò Kikyo, per poi dirle:

-Quella ragazza era tua amica?-

-…Lo è ancora-

-Questo mondo fa schifo…-

Kikyo si voltò verso lui, poi fece un cenno di assenso, lui proseguì.

-Prendi, leggi pure appena esci di qui, non farti vedere da nessuno, se non sei interessata, brucia il messaggio-

la ragazza prese il pezzo di carta che il medico gli mostro, lui si avviò invece verso un altro letto dove giaceva l’ormai noto professor Inoue, era avvolto di bende al torace e aveva dei tubi anche lui, stava dormendo paciosamente, il dottore si sedette vicino a lui e iniziò a trafficare in maniera curiosa con i tubi.

Kikyo raggiunse Fuyuko e si sedette fra lei e l’uomo, questi parlò a lei, ma sempre osservando il vegetale.

-Era amica tua eh?-

-…-

-Sai, le mie figlia… forse le conosci… Kuniko e Momoko Abashi-

-Oh… si, le conosco… Kuniko è carina, una bambolina…-

-Sono degli angeli tutti e due, ora…-

-… mi dispiace…-

-Che dici? Non è colpa tua… è solo colpa di questo fottuto sistema… scusa…-

-No… ha ragione…-

-Però Inoue ha avuto quel che si meritava…-

-Lo conosce?-

-Abbastanza, si-

-E’ terribile, perché proprio a lei…?- nuove lacrime solcarono il viso della giovane

-Guarda il lato buono… ormai non soffrirà più… non vedrà più quanto questo mondo marcio continuerà a distruggersi… come le mie figlie…- anche l’uomo iniziò a piangere, ma le sue erano lacrime di gioia, le mani di lui andarono a poggiarsi sulla spalla, prima come incoraggiamento, poi come appoggio per tornare in piedi e avviarsi fuori dalla porta con le stampelle -…fidati, in questo mondo… i morti e i vegetali sono quelli che vivono meglio…-

Le parole risuonarono forte nella mente di Kykio, che si alzò anche lei, portando una mano sul volto di Fuyuko –Continua a vivere… anche se così, tu continua a farlo… e vivi nel tuo mondo privo di crudeltà e ingiustizie… diverso di quello a cui siamo condannati noi…- si allontanò nuovamente, uscendo dalla stanza, lo sguardo tornò sull’amica, per poi girarsi ed apprestarsi ad uscire dal posto.

Il dottore aveva assistito a tutto questo, tornò poi a trafficare con i tubi.

-Ricordati, Inoue. Tocca sempre finire ciò che si comincia…-

Detto questo, uscì dalla stanza con passo rapido, facendo le scale per poi uscire da quelle antincendio, un suono stridulo si sentì per tutto l’edifico, sentito anche da Kikyo che stava passando davanti alla reception, una voce all’altoparlante interruppe il segnale acustico.

-Emergenza! Embolia del paziente Inoue stanza T78, al paziente è stata iniettata aria nelle vene! Emergenza!-

Kikyo sbarrò gli occhi ed uscì rapidamente dall’ospedale, aprì poi il foglio datole dal medico, era un pezzo di carta che raffigurava il logo della grande Asia con una croce sopra, vi era scritto:

Fratelli e Sorelle

Stufi della tirannia dell’egemone

Dei parenti e compagni morti

Lotta contro i tuoi nemici

Proteggi o Vendica i tuoi amici e la tua famiglia.

Unisciti ai ribelli.

Firmato:

Majo Takumi

La ragazza guardò la strada, aveva finito di piovere e una macchina sportiva rossa a gran velocità si fermò davanti a lei, il dottore si sporse dal finestrino.

-Sono Majo Takumi. E tu sei dei nostri?-

Una domanda, un dilemma.

Kikyo osservò l’uomo con la faccia stupita.

Epilogo:

Fuyuko Manae morì due anni dopo, i genitori ridotti sul lastrico non riuscirono a mantenere i costi ingenti dei macchinari medici. Inoue morì prima, inutile il tentativo dei medici di farlo salvarlo dopo l’ultimo attentato di Takumi. Lui, invece, stava conducendo i ribelli in giro per il mondo, alla ricerca di informazioni inerenti il programma e i principali luoghi dove poteva essere svolto, nel tentativo di prevederli e impedirli. Kikyo era fra questi, essendosi unita quasi subito, nessuno la cercò, venne data per dispersa, si pensa a un rapimento da parte di pedofili date le testimonianze di alcuni paramedici che l’hanno vista salire su un auto rossa che i genitori non sono riusciti ad identificare.

Ciao a tutti, ragazzi^^

Questo è l’ultimo. spero da voi atteso, cap.

Spero che sia stato all’altezza delle vostre aspettative.

Ringrazio che mi ha seguito fin’ora, chi mi seguirà e chi semplicemente ha letto qualche capitolo sporadicamente.

Lasciate pure i commenti finali ^^

Grazie ^^

  
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