Fanfic su artisti musicali > Miley Cyrus
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Autore: cyrusaddicted    30/10/2012    4 recensioni
'Avevo le lacrime agli occhi e le mie ginocchia iniziarono a cedermi facendomi cadere a terra, non mi alzai, non ne avevo la forza, Nick se n'era andato. Io avevo perso l'amore della mia vita.'
#nileystory
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21

 
MILEY
 
Il giorno dopo mi svegliai tardi e Justin era già andato a lavorare, sospirai, quasi sollevata di non doverlo affrontare e mi alzai. Andai a trovare Demi, era da un po’ che non passavamo un po’ di tempo tra amiche e chiacchierammo del più e del meno, poi lei però dovette andare a lavorare, così chiamai Nick per chiedergli se aveva da fare. Mi disse che aveva l’intera giornata libera e così andai da lui.
Appena arrivai mi fece entrare in casa e mi baciò dolcemente, poi si mise a guardarmi sorridendo e a quel punto mi venne un dubbio.
-Perché sono ancora davanti alla porta?- di solito non mi faceva nemmeno entrare che mi aveva già trascinata in camera da letto.
-Perché oggi c’è un cambio di programma- disse ancora con quello splendido sorriso sul volto.
-Ma avevi detto che eri libero…- dissi confusa, che senso aveva farmi andare lì se poi aveva da fare.
-Il cambio di programma ce l’ho con te Miley, hai detto che eri stanca di venire qui solo per un motivo, quindi ho deciso di uscire con te, nel vero senso della parola- disse avvicinandosi a me e prendendomi i fianchi.
Io lo guardai sorpresa, non pensavo che sarebbe arrivato questo giorno, ho realmente pensato che saremmo stati costretti a nasconderci in eterno. Ma come al solito, Nick era capace di stravolgermi quando meno me l’aspettavo -Davvero?- dissi incredula.
-Davvero- rispose lui eccitato.
Lo abbracciai felice, finalmente stavamo per avere un appuntamento normale come le coppie normali, non riuscivo a crederci -Aspetta, ma come facciamo coi paparazzi?- anche se Nick era ‘solo’ un calciatore, era comunque oggetto di gossip e più volte, anche in Texas, si era ritrovato a dover ignorare dei giornalisti che lo fotografavano.
-Tu fidati di me- disse prendendomi la mano.
Ed io lo feci, mi fidai pienamente di lui. Mi portò verso l’uscita sul retro, di cui scoprì l’esistenza solo in quel momento e mi fece entrare nella sua macchina, una Mustang Cobra, che a quanto pare amava più di qualsiasi altra cosa al mondo, eccetto me, almeno spero. Mi guardai attorno e mi voltai verso di lui -E se ci vedessero?-.
-Miley tranquilla- disse lui appoggiando la mano sulla mia -i finestrini sono oscurati, non ci vedrà nessuno-.
-Va bene- dissi rilassandomi sul sedile -a proposito, dove stiamo andando?-.
Come da copione, Nick mi rispose semplicemente -E’ una sorpresa- ed uscì dal garage senza ulteriori indugi.
-Ma perché voi uomini dovete sempre fare i misteriosi?- dissi mettendo il broncio.
Lui rise, una di quelle risate che ti sciolgono il cuore, e disse -Perché ci viene naturale- e mi fece l’occhiolino.
A quel punto risi anch’io e smisi di assillarlo con le mie preoccupazioni, mi limitai semplicemente a guardarlo, non potevo farne a meno, ogni volta che lo guardavo rimanevo incantata. A un certo punto si fermò, ed io mi guardai attorno disorientata -Dove siamo?-.
-All’aeroporto- disse lui correndo ad aprirmi la portiera.
-Nicholas, ti devo confessare una cosa- gli dissi sforzandomi di essere seria -per ‘voglio uscire con te’ non intendevo ‘portami in un posto completamente a caso giusto per prendere una boccata d’aria’-.
Lui fece finta di ridere e mi guardò -Miley, non è un posto a caso questo, lo vedi quel jet?-.
Io mi voltai verso il punto in cui stava indicando Nick e vidi un jet su una piattaforma di decollo, annuì e tornai a guardarlo, lui sorrise e disse -sta aspettando che saliamo per portarci a New York-.
-Cosa?!- urlai voltandomi verso di lui.
-Non ti ho mai portata a mangiare fuori, adesso voglio farlo- disse fiero di sé, mi trascino sul jet e mi fece sedere, si diresse verso la cabina del pilota e dopo qualche minuto tornò da me, si sedette e l’aereo iniziò a decollare. Non potevo credere che il mio bellissimo ragazzo mi stava portando a mangiare a New York. A New York, capite?! Non ci ero mai stata, ricordo che quando eravamo ragazzi gli dicevo sempre di volerci andare, e lui mi stava accontentando.
Ci mettemmo meno di quanto previsto e quando scesi dal jet vidi una di quelle macchine che usano le guardie del Presidente degli Stati Uniti parcheggiata a pochi metri da noi. Quello che doveva essere l’autista era in piedi davanti al muso dell’auto e ci stava guardando. Quando Nick mi prese la mano e si avvicinò a lui, capì che era lì ad aspettare noi. Mi voltai verso Nick -Non badi a spese tu eh?-.
-Non per le persone che amo- mi prese per la vita e mi strinse a lui.
Salimmo in macchina ed ebbi il dubbio che quella fosse proprio una delle auto usate per il Presidente, aveva gadget di tutti i tipi, alcuni non sapevo nemmeno dire a cosa servissero. Ma per fortuna non rimanemmo lì dentro a lungo, perché l’auto si fermò proprio davanti ad un locale. Nick mi aiutò a scendere e mi ci portò dentro, era una fusione tra un bar e un ristorante, da una parte aveva dei tavoli apparecchiati per mangiare, mentre dall’altra c’era un bancone, dietro al quale lavoravano due baristi, e un paio di tavolini da caffè con al centro un menù. Ai lati di ognuno vi era uno di quei televisori a schermo piatto appesi alla parete, per ora accesi entrambi su un canale di gossip.
Nick mi portò verso la zona ‘ristorante’ e mi fece sedere ad un tavolo appartato, ormai era già ora di pranzo, quindi ordinammo subito da mangiare e finalmente ci comportammo come una coppietta normale. Era bello poter stare con lui in pubblico, speravo che l’avremmo fatto più spesso. Mangiammo tutto lentamente e proprio quando stavamo per iniziare il dessert qualcosa richiamò la mia attenzione, qualcosa che era appena stata detta da un uomo alla tv. Mi girai per ascoltare attentamente e quando mi accorsi di ciò che stava succedendo dissi a Nick -Nick dobbiamo tornare a casa-.
Lui si voltò a guardare la tv e dopo neanche due secondi mollò qualche grossa banconota sul tavolo e mi trascinò via dal locale.


Stavolta l'ho pubblicato subito, siete contenti? In realtà dovete ringraziare x11nightsinJune se sto continuando a postare i capitoli, perchè mi sta facendo venire voglia di scrivere recensendo sempre :') quindi fare un salto da lei a leggere le sue splendide storie non vi farebbe male u.u comunque, ho deciso di finire in fretta questa FF e non postare più nulla perchè vedo che sono calate tantissimo le visualizzazioni (sempre se vi interessa e.e) e non ha senso scrivere per il nulla (?) quindi dopo questa storia vi prometto che non dovrete più subire alcuno scempio scritto da me. Beh spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche se me l'ero immaginato moooolto meglio >.<
  
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