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Capitolo 6 ~ Ritorni
inattesi
Parte prima
BIP BIP
BIP
L’orologio suonò,
destando Goku dal suo sonno leggero.
-Obiettivo raggiunto.
Prepararsi all’atterraggio- lo avvertì la voce metallica del computer di
bordo.
Goku si raddrizzò,
sistemandosi la cintura di sicurezza, mentre sentiva la navicella penetrare
l’atmosfera terrestre, immettendosi nel cielo azzurro e luminoso, per poi
schiantarsi a terra, creando un’enorme voragine.
Il portello si spalancò,
e ne uscì Goku, pantaloni rossi, camicia bianca e una leggera armatura nera che
gli copriva solo la spalla destra.
Si guardò intorno:
finalmente era tornato sulla Terra, dai suoi amici.
Poteva sentire le loro
auree, seppure deboli: Gohan, Chichi, Bulma…c’era anche Vegeta, caspita, la sua
aura era la più grande insieme a quella di Piccolo…Assieme a quella di Bulma
sentì un’altra aura, pressoché sconosciuta, alla Capsule Corporation. In un
primo momento riuscì solo a percepire che si trattava di una donna. Poi,
improvvisa, un’immagine: alta, capelli scuri, lunghi e mossi, un sorriso
stupendo…e due bellissimi occhi
verdi.
“Sylvia?!” pensò. “Non
può essere…”
C’era una sola cosa da
fare: andare a controllare di persona. Si alzò in volo e, più veloce che poté,
si diresse al centro della città.
*
*
Seduta in giardino con
Bulma, Sylvia sorseggiava il suo cocktail, guardando assorta
l’orizzonte.
Bulma aprì la bocca per
dire qualcosa, ma in quel momento sentì la voce di Vegeta che la
chiamava
-DONNA!!!!-
Bulma trasalì -Se non la
smette di chiamarmi “donna” e non usa il mio nome, giuro che lo lego ad una
sedia e glielo faccio imparare a forza!- esclamò Bulma non proprio paziente,
alzandosi per andare a vedere perché Vegeta l’avesse
chiamata.
Sylvia ridacchiò e,
scuotendo la testa, mescolò il contenuto del suo bicchiere con la
cannuccia.
-Come fai a sapere che
non sta chiamando te?- chiese una voce maschile alla sua
destra.
Sylvia trasalì e si
voltò verso la fonte della voce, coperta dalla luce rossastra del tramonto. Si
alzò per vedere meglio chi fosse quell’uomo. E…
-Oh, mio Dio…- balbettò,
lasciando cadere il bicchiere che si frantumò a terra e portandosi una mano
sulla bocca, incredula -Non posso crederci…- mormorò
-Perché no? Eppure sono
qui…- disse quello con voce divertita, avvicinandosi
meglio.
Grazie all’ombra
proiettata dall’ albero poco lontano, Sylvia riuscì a vedere un giovane dai
capelli neri, sparati in diverse direzioni, gli occhi neri e profondi, il fisico
robusto…
-GOKU!- gridò e corse
verso di lui, saltandogli letteralmente al collo e abbracciandolo stretto. Non
era possibile…Lui, lì…-Oh, Goku, Goku!-
Goku sorrise ricambiando
l’abbraccio -Sylvia…- mormorò. Era tornata, era lì, lo stava
abbracciando…Improvvisamente, fu come se tutto quel tempo non fosse passato,
come se fossero ancora loro due, stretti nell’abbraccio che li avrebbe visti
separati per i sei anni successivi. Era così bello sentirla ancora vicina a
lui…Ma la vedeva in qualche modo diversa, cambiata, più adulta, più
cresciuta.
-Goku, quanto mi sei
mancato!- stava dicendo Sylvia.
-Anche tu mi sei mancata
tantissimo, Sylvia…Come sono felice di rivederti…- Goku la scansò per osservarla
meglio, tenendole le mani -Sei sempre bellissima-
-Grazie- sorrise lei
radiosa, guardandolo negli occhi -Non posso crederci…Sei tornato! Io pensavo che
tu fossi…fossi morto!- esclamò Sylvia -Cos’è successo?-
-Non importa di me, ora
dimmi di te. Non mi aspettavo di trovarti qui dopo tutti questi anni..- sorrise
Goku stringendole le mani tra le sue -Quando sei tornata?-
-Oh, da poco…quasi un
mese…- cominciò Sylvia, ricambiando la stretta, ma venne interrotta da Bulma,
che si affacciò in giardino -Ehi, Sylvia tutto bene? Ho sentito il bicchiere
rompersi e pensavo…- s’interruppe di botto quando vide, in piedi vicino a Sylvia
e vestito in modo strano…Goku.
-Goku!!- gridò Bulma.
Dietro di lei apparve all’improvviso Vegeta, che evidentemente si era affrettato
ad uscire alle parole di Bulma.
-Tsk! Kaaroth! Che
diavolo ci fai qui, non eri morto?- disse sgarbato come sempre. Ma Bulma si era
accorta da tempo, causa i continui allenamenti di Vegeta, che il principe non
aspettava altro che il ritorno dell’eterno nemico per misurarsi in combattimento
con lui. La donna sorrise di sottecchi. Era sempre il solito,
Vegeta.
-Eheh…già! Così
sembrava!- sorrise Goku imbarazzato, portandosi una mano dietro la nuca, suo
gesto tipico.
Sylvia lo osservava: non
era cambiato di una virgola, anche quando erano piccoli era solito fare quella
mossa, che la faceva inevitabilmente sorridere: sembrava un bambino troppo
cresciuto.
Improvvisamente si voltò
verso l’orizzonte -Oh, ecco gli altri…Avranno sentito la mia aura! Si, ci sono
Piccolo, Gohan…Gli altri non sono ancora tornati in vita?- chiese rivolgendosi a
Sylvia.
-No, le sfere si
riattiveranno la prossima settimana- rispose la ragazza.
-Capisco…- Goku le
sorrise ancora e Sylvia lo ricambiò.
-Papà!- esclamò Gohan,
ancora in volo, agitando un braccio nella sua direzione. Goku abbandonò lo
sguardo di Sylvia solo quando il figlioletto atterrò e gli corse incontro. Goku
lo prese in braccio e lo fece volteggiare in aria, strappando un sorriso di
tenerezza a Sylvia.
-Piccolo mio, quanto mi
sei mancato!- esclamò Goku dando un bacio sulla guancia a Gohan -Ma…sei
cresciuto tantissimo! E che aura hai sviluppato!- lo lodò, scompigliandogli i
capelli. Poi si rivolse a Piccolo.
-Ciao…Anche tu sei
migliorato, eh? Hai un’aura grandissima- notò il Saiyan.
Piccolo fece una smorfia
sarcastica -Merito degli allenamenti…Ne hai mai sentito
parlare?-
Goku sorrise e rispose
per le rime -Si, ho già sentito qualcosa del genere…- disse, prima che
scoppiassero tutti a ridere. Tutti tranne Vegeta, che scattò come una
molla.
-Basta ciance inutili!-
tutti si zittirono -Kaaroth, dimmi come hai fatto a sconfiggere Freezer e a
trasformarti in Super Saiyan!- esclamò deciso.
-Calma, principe dei
Saiyan!- disse serafica Bulma, guardando Vegeta con un sorrisino -Prima ci
sediamo e dico a mia madre di portare qualcosa da mangiare,
ok?-
-Grazie Bulmina sei
gentilissima! È da un bel po’ che non mangio!- esclamò Goku, che come sempre
aveva bisogno di qualcosa da mettere sotto i denti.
Bulma sorrise e si voltò
verso casa, mentre Vegeta la guardava allontanarsi con un’espressione
infastidita sul volto, come ogni volta che quella donna gli teneva testa. E il
bello era che lui non l’aveva ancora disintegrata. Strano, rimanendo su quel
pianeta stava sviluppando una dose sorprendente di
pazienza.
Goku sorrise tranquillo
-Non so come ho fatto a trasformarmi in Super Saiyan, sono tornato sulla Terra
per scoprirlo- rispose guardando Vegeta e mettendo una mano sulla testa di Gohan
-Ma posso dirti come ho fatto a sconfiggere Freezer: con la sua stessa arma, che
gli si è ritorta contro- rivelò, mentre Bulma tornava dagli amici, che si
stavano accomodando sulle sedie in giardino.
-Balle! Il pianeta stava
per esplodere! Come hai fatto a scappare?- chiese arrabbiato Vegeta, ignorando
la sedia che Bulma gli aveva porto.
-Beh, vicino alla nave
spaziale di Freezer ce n’erano altre cinque…- cominciò
Goku.
-Quelle della squadra
Ginew- disse Vegeta beffardo -Certo, avrei dovuto
immaginarlo-
-Sono salito su una di
quelle e sono partito, appena prima che il pianeta esplodesse- disse il
Saiyan.
-Ma…sono passati quasi
due mesi da quando sei riuscito a scappare papà! Dov’eri? Io e la mamma ti
abbiamo aspettato tanto!- rincarò Gohan caloroso.
-Vedi, piccolo, quando
sono scappato e ho schiacciato il pulsante per la partenza, c’era già una
destinazione impostata, il pianeta Yardrat- spiegò Goku, rivolgendosi al
figlioletto.
-Yardrat?- fece di nuovo
Vegeta -Si, mi ricordo che Freezer aveva ordinato a Ginew e ai suoi di
conquistarlo…-
-Esatto- annuì Goku
serio -Quando sono arrivato c’erano solo detriti, e soltanto alcune decine di
abitanti erano riusciti a scampare al massacro. Mi hanno curato, ero ridotto
piuttosto male dopo lo scontro…Sono stati molto gentili. Dopo una settimana ero
già in forma- disse soddisfatto -Il problema era la navicella: dopo il mio
atterraggio era ridotta in frantumi, e ci è voluto più di un mese per
aggiustarla-
-Nel frattempo ti sarai
allenato, immagino- ipotizzò Piccolo.
Goku gli sorrise
calorosamente -Sagace- notò -Si, mi sono allenato…E ho imparato una nuova
tecnica-
Vegeta sbuffò -Certo,
gli abitanti di quel pianeta conoscono un sacco di tecniche strane, anche se
sono dei combattenti incapaci-
-L’avrei detto in un
altro modo, comunque si, è così- rispose Goku annuendo -La tecnica che ho
imparato è…il teletrasporto!- rivelò, sul viso un’espressione gioviale. Sylvia
pensò che sembrava un bambino che mostrava agli amici il suo giocattolo
preferito.
-Cosa?! Davvero papà?!-
esclamò Gohan entusiasta -Mi fai vedere? Daidaidai..!-
-Dopo, quando torneremo
dalla mamma…Le faremo una sorpresona, vedrai!- gli promise Goku scompigliandogli
i capelli.
-Ehi, Goku, vieni a
mangiare!- gli disse Bulma vedendo arrivare la madre con le
vivande.
Il giovane Saiyan non se
lo fece ripetere due volte e, seguito a ruota da Vegeta e dagli altri, si
rimpinzò con la cena abbondante di mamma Brief.
*
*
Dopo cena Goku prese da
parte Sylvia per fare una sana chiacchierata: entrambi erano curiosi di sapere
come avevano passato i loro ultimi sei anni lontano l’uno dall’altra.
-Scusa, non volevo
saltarti addosso in quel modo quando sei tornato- mormorò Sylvia
imbarazzata.
-Non devi scusarti,
Sissy- rispose Goku sfoderando il suo sorriso.
-Nessuno mi chiamava
così da 1 sacco di tempo…- rise Sylvia.
-Beh,per forza, solo io
posso farlo!- Goku allargò le braccia, guardandola negli occhi -Dai, vieni a
fare una passeggiata- la invitò.
Sylvia accettò di buon
grado. Camminarono per un po’, e quando si furono allontanati dalla casa, Goku
si rivolse a Sylvia.
-Allora, dimmi di
te…Cos’è successo in tutti questi anni?- chiese con la sua solita
giovialità.
-Oh, beh, tantissime
cose- rispose Sylvia -Ho avuto moltissime soddisfazioni in campo
professionale-
-Davvero?- fece Goku
stupito -Sono contento per te!-
-Grazie- sorrise Sylvia
-Ho visto che sono cambiate un po’ di cose anche da parte tua…non immagini
quanto piacere mi abbia fatto sapere che hai avuto un
figlio-
-Ti ringrazio, Sylvia-
Goku abbozzò un sorriso. -Mi fa piacere sentirtelo dire-
Ma la ragazza notò che
il tono dell’amico si sforzava di suonare neutro; quando il giovane ebbe finito
di parlare e si voltò verso di lei, Sylvia vide un profonda scompiglio negli
occhi del Saiyan.
-Ascolta…- la ragazza si
fermò e se lo ritrovò davanti. Solo allora si accorse di quanto fosse cambiato:
non era più il ragazzo dai tratti giovanili, ma un uomo maturo; non era più il
ragazzino con l’allegria negli occhi: le sue iridi nere erano diventate
profonde, penetranti, si poteva notare tutto quello che aveva passato in quei
sei anni. -Io…- cominciò, ma lui la interruppe.
-So cosa stai per dirmi-
la interruppe Goku serio. Era più adulto, più autoritario…più bello. -Mi ricordo
benissimo della nostra promessa-
-No, aspetta, ascolta,
io non volevo dire questo…- lo fermò Sylvia.
-E cosa?- sorrise Goku
esortandola -Avanti, dillo-
-Ecco…vedi…- balbettò
evitando di guardarlo -Mi sono sposata anch’io- buttò lì la
ragazza.
-Davvero?- chiese Goku
piacevolmente impressionato. Sylvia…sposata… -Mi fa…mi fa
piacere…-
-Si, beh..- cominciò
Sylvia facendo le spallucce -Ma ora ci siamo lasciati, siamo stati sposati per
poco-
-Oh- fece Goku cercando
di non far vedere quanto fosse sollevato da quella risposta -E come mai non
state più insieme?- chiese con tatto.
-Non eravamo fatti l’uno
per l’altra- rispose semplicemente Sylvia -Beh, succede in una coppia…Stancarsi
dell’altro, o semplicemente non provare più attrazione, scoprire che quello che
vi ha legati all’altro è solo affetto e non amore, nonostante
tutto…-
Goku sentì quelle parole
martellargli dentro e avvertì un nodo spiacevole allo
stomaco.
-Non sempre succede
però- disse, scacciando quella sgradevole sensazione
-Per fortuna…- disse
Sylvia, ponderando la risposta di Goku.
Sapeva che era tornato
da troppo poco tempo per tirare qualche conclusione riguardo la loro promessa,
ma Sylvia restò turbata da quelle parole.
Subito, però, si diede
della sciocca: non poteva certo pretendere che Goku l’amasse ancora dopo sei
anni di lontananza, e lei non poteva chiedergli una cosa del genere, tanto più
che il Saiyan aveva avuto un figlio da sua moglie.
Improvvisamente si pentì
amaramente di essere tornata.
*
*