Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: harrys    31/10/2012    3 recensioni
Halloween per me era stata da sempre una seccatura, una stupida festicciola americana durante la quale avvenivano migliaia di omicidi e rapimenti in tutto il mondo, una credenza sciocca che incitava milioni di bambini ad elemosinare caramelle per le vie più periferiche e pericolose del loro paese, con lo scusante di 'essere considerati trasgressivi'.
-
- Mi sono innamorato di te e di tutti i tuoi più piccoli dettagli, amore mio, mi dispiace se ti ho ferita e se ti ho fatto star male. Adesso sono qui per te -
Asciugai le lacrime sulla manica della mia felpa, tirai su col naso e sorrisi, sorrisi perché quella volta era davvero felice, felice perché avevo ritrovato il mio migliore amico, il mio confidente, la persona che più avevo amato nella mia vita.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic





Your hand fits in mine

 like it’s made just for me

"Città in festa: numerosi sondaggi confermano che Halloween è la festa più amata dai teenager!".
Spensi la tv, portando l'ennesimo biscotto alle labbra. Halloween per me era stata da sempre una seccatura, una stupida festicciola americana durante la quale avvenivano migliaia di omicidi e rapimenti in tutto il mondo, una credenza sciocca che incitava milioni di bambini ad elemosinare caramelle per le vie più periferiche e pericolose del loro paese, con lo scusante di 'essere considerati trasgressivi'.
Suonò il campanello - per la terza o quarta volta -, mi trascinai pesantemente verso la porta e guardai dallo spioncino: questa volta era un bambino travestito da vampiro, coi capelli laccati all'indietro e due finti canini che sporgevano sul labbro inferiore.
Sussultai, sentii una fitta allo stomaco. Chiusi gli occhi.

- Odio questa festa, odio questa festa - borbottai.
Zayn sbuffò, tirandomi per il polso. - Dopo possiamo mangiare tutte le caramelle, non vedo l'ora -
Sbuffai, lanciando un'occhiataccia al mio amico: indossava il vestito di Dracula, che aveva riciclato dal Carnevale passato, e la famosa dentiera di cui andava fiero.
Suonammo ad un'altra porta, ci venne ad aprire una ragazza. Era carina, aveva lunghi capelli rossicci e un mucchio di lentiggini sulle guance.
- Dolcetto o scherzetto? - urlammo in coro.
- Che schifo, tu sei grassa - esclamò la ragazza, con una smorfia. - Che schifo, va' via - e ci richiuse la porta in faccia.
Scoppiai a piangere, Zayn mi prese per mano.
- Non è vero, sei bella - si limitò a dire, e poi mi abbracciò.

You never want to know how much you weight
You still have to squeeze into your jeans
But you’re perfect to me

Mi morsi avidamente il labbro inferiore, lacrime scorrevano impercettibilmente sulle mie guance.
- Perché piangi? - chiese innocentemente il bambino.
- M-mi è entrato qualcosa nell'occhio - risposi, accennando un sorriso.
Riuscii a convincerlo; gettai una manciata di caramelle nel suo cestino di vimini e gli raccomandai di affrettarsi a tornare a casa, perché c'era in programma un temporale.
Se ne andò, ringraziandomi per le caramelle. Mi buttai sul divano e piansi, piansi come un bambino che si sbuccia un ginocchio alla sua festa di compleanno.
Tornai a sentirmi quella bambina che tutti odiavano, quella che la ragazza dal fisico perfetto aveva definito grassa; e poi pensai a Zayn, il mio miglior amico, l'unico che mi aveva da sempre apprezzato per il mio carattere timido e pigro, e non aveva mai fatto cenno al mio aspetto fisico.
Ma io e Zayn avevamo litigato.

- Che te ne frega, Zayn? - urlai, scaraventando un cuscino sul pavimento. - Chi sei per decidere con chi devo stare? -
- Sono il tuo migliore amico, e ho il dovere di proteggerti - gridò.
- Ed è qui che ti sbagli - gli puntai un dito contro. - Tu non hai il diritto di decidere della mia vita, Mark è un ragazzo stupendo e tu l'hai etichettato come uno stupido.. -
- Non l'ho etichettato, lo conosco bene e ne sono certo, ti vuole solo sfruttare.. fidati di me, Mary - sibilò, prendendomi per mano.
La ritirai, incredula. - Come ti permetti? Vattene, Zayn, ora -
Mi puntò addosso i suoi occhi nocciola, lucidi per quelle lacrime che era pronto a versare. Lo spinsi per una spalla verso la porta, sulla quale sbatté la schiena. Mi guardò per l'ultima volta e poi uscì, andando incontro alla tempesta che sembrava tirarsi via ogni minima particella che le capitasse a tiro. E che non riportò mai più indietro.

Zayn. Avevo bisogno del mio migliore amico, quel ragazzo timido e sensibile a cui avevo dato l'anima ma da cui, da quando avevo conosciuto Mark, avevo ricevuto soltanto odio e atti di pura gelosia.
Mi strinsi nella coperta, asciugando frettolosamente le lacrime che correvano lente lungo le guance.
Io e Mark ci eravamo lasciati, proprio a causa di Zayn; era un tipo geloso, e vedeva l'amicizia tra di noi come l'inizio di una storia d'amore che l'avrebbe messo sicuramente da parte.
Guardai in basso: la pancia fuoriusciva da sopra la cintura, nascosta da quella felpa enorme che avevo comprato appositamente per nascondere le mie curve che facevano ribrezzo pure ad un parassita. Due tronchi al posto delle gambe e dei fianchi larghi - il cui unico pregio era il piccolo tatuaggio a forma di stella nera - servivano a completare il tutto e a rendermi ancora più ridicola.
Odiavo il mio aspetto, l'avevo sempre fatto. Odiavo il mio essere grassa, la mia assente femminilità, il mio continuo fissarmi allo specchio alla ricerca di un qualcosa che potesse piacermi e piacere.
Suonò il campanello. Mi alzai di scatto, strofinando i polsi sotto gli occhi con la speranza di togliere via il trucco colato a causa delle lacrime.
Mi avvicinai alla porta, presi un mucchio di caramelle e aprii la porta.
- Jade -
Mi tappai la bocca con una mano per non urlare.
Non era possibile, stavo sognando.
- Zayn - sibilai.
- Sono un idiota -
Era bagnato dalla testa fino ai piedi, la maglietta aderiva perfettamente agli addominali scolpiti e i capelli, generalmente sparati all'insù, erano invece arruffati sulla testa.
- E-entra, sta diluviando fuori - sussurrai, spostandomi di lato per farlo passare. - Vuoi una coperta? Se vuoi ti preparo un caffé, io.. -
- Sono un idiota - ripeté. - Ho lasciato andare la persona che più ho amato nella mia vita, la mia migliore amica, la mia confidente. Odiavo Mark perché ero geloso, perché speravo ci fossi io al suo posto. Volevo dirti io che eri bellissima, che mi piaci da morire da quando ci siamo conosciuti. Ho sbagliato, ne sono consapevole, meriterei due o tre schiaffi, anzi di più - fece una pausa, riprese fiato. - In questi anni mi sono sentito inutile, morto senza di te. Ho cercato di rifarmi una vita, ma non ce l'ho fatta. Ed è per questo che sono qui, dopo sei anni, a chiederti perdono -
Chinai lo sguardo, lacrime mi solleticavano imperterrite le guance; lo guardai negli occhi, lucidi come quell'ultima volta in cui avevamo litigato, sinceri come quando mi aveva detto che ero bella, ad otto anni.
- Non ho conosciuto nessuna ragazza da quando abbiamo litigato, tu sei stata l'unica a cui ho pensato. Chiamami stupido, chiamami sfigato, ma tu sei stata il mio pensiero fisso, penso di essere diventato pazzo.. ma non fa niente, cioè, non è colpa tua, non te la prendere -
Scoppiai a ridere, scuotendo la testa. Zayn aveva la dote di riuscire sempre a farmi ridere come una matta, anche nei momenti più difficili della mia vita - come quando mi avevano operato ad una gamba e lui era venuto all'ospedale con addosso una tunica sacerdotale.
- Mi sei mancato da morire, Zayn - dissi solamente, gettandomi poi tra le sue braccia e lasciandomi stringere forte a sé, come non faceva da anni.
Non volevo essere orgogliosa e rispedirlo a casa riempiendolo di insulti; tenevo a lui da morire, non potevo lasciarlo andare di nuovo.
- Mi sono innamorato di te e di tutti i tuoi più piccoli dettagli, amore mio, mi dispiace se ti ho ferita e se ti ho fatto star male. Adesso sono qui per te -
Asciugai le lacrime sulla manica della mia felpa, tirai su col naso e sorrisi, sorrisi perché quella volta era davvero felice, felice perché avevo ritrovato il mio migliore amico, il mio confidente, la persona che più avevo amato nella mia vita.
Mi si avvicinò, il suo corpo combaciava al mio come se fosse stato creato per me, avvertivo il suo respiro soffiare sulle mie labbra. E poi ci baciammo, dopo sei anni di litigi e incomprensioni, sei lunghi anni che avevano fatto nascere in noi quel desiderio sempre più accanito di stare insieme e rendere l'uno l'amore dell'altro.
- Ti va di fare dolcetto o scherzetto? - sibilò, puntando i suoi occhi nocciola sui miei.
Sorrisi, maliziosa. - Magari dopo - sussurrai, e ci adagiammo piano sul divano.
Posso semplicemente dire che, da quel giorno, cominciai a rivalutare la festa di Halloween. Parecchio.

I’m in love with you
and all these little things
  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: harrys