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Autore: La_Sakura    16/05/2007    3 recensioni
Basta così poco per ricadere nel baratro? Ora che tutto era perfetto, bastano poche parole per far ricomparire i fantasmi del passato? E questi fantasmi fino a che punto posso far ricadere Lavinia nel baratro? Passato presente e futuro si accavallano, realtà e sogno non si distinguono più... che ne sarà di lei?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daichi Ozora, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'This is my life'
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-Lavinia, hai mai pensato ad un tuo ritorno a Barcellona

-Lavinia, hai mai pensato ad un tuo ritorno a Barcellona?-

-A dir la verità… no…- rispose la giovane, con lo sguardo perso fuori dalla finestra –Non ho più niente da spartire con quella città.-

-E i tuoi amici? Mi hai sempre detto di avere un rapporto speciale con Lucas e Mattias…-

-Ed è vero: sono i punti di riferimento più importanti della mia vita, ma non voglio tornare a Barcellona. Non sono ancora…-

-Pronta?- la interruppe il dottor Yamamoto, concludendo la frase per lei.

-Sì. Non so se potrei rivedere certi posti…-

-Come il porto?-

-Ma lei lo fa apposta?- esclamò Vinny sorridendo.

-Lavinia, sono due mesi che frequenti il mio studio, ormai penso di conoscerti abbastanza bene: so che per te è ancora una ferita aperta, quella storia… ma non vorrei che tu ti aggrappassi a questa cosa per sfuggire i tuoi problemi. Io credo che tu abbia superato i tuoi traumi, ma non hai il coraggio di dimostrarlo. La mia diagnosi, per dirla tutta, è che tu ti crogioli nel fatto che le persone si preoccupano per te: hai paura di dover affrontare la vita da sola, e questo perché hai sempre avuto accanto a te qualcuno. Tsubasa, che ha sostituito tuo padre quando quest’ultimo è morto; Daichi, che ha sostituito Tsubasa quando vi siete trasferiti in Giappone; e Shinichi, che ti ha sorretto quando Daichi è stato ucciso. E ora che Shinichi si è allontanato da te, hai ritrovato Tsubasa. Ma tu che cosa vuoi dalla tua vita, Lavinia? Vuoi rimanere per sempre sotto alla protezione di qualcuno, o vuoi prendere in mano le redini del tuo cammino e gestirlo a modo tuo? Ora come ora è questo il tuo problema.-

-Problema? E perché problema? Tutte le donne sentono il bisogno di avere un uomo accanto. Perché il mio deve essere un problema?-

-Perché tu non vivi la tua vita, ma fai in modo che gli altri ti spingano lungo un cammino qualsiasi.-

Vinny rimase in silenzio: continuava a guardare fuori dalla finestra rapita dagli uccellini che annunciavano la primavera.

-Ha ragione, forse dovrei tornare in Spagna… in fondo, è là che tutto ha avuto inizio.-

-Questo non significa che tutto deve avere fine lì: Lavinia, devi chiudere un capitolo e aprirne un altro. Sei giovane, devi solo prendere coscienza del fatto di avere delle qualità da poter sfruttare.-

-Qualità^ che qualità posso avere dottore? La qualità di una ragazza che rovina la vita delle persone. Mi guardi attentamente: cos’ho combinato di buono nella mia vita? Niente… non sono riuscita a rendere felice nemmeno Shinichi!-

-Non dire così: tuo padre era felice della tua nascita, e Tsubasa è felice quando sei con lui. Quel tipo di felicità che gli permette di andare avanti, giorno dopo giorno, e di sorridere alla vita. Come puoi pensare di non rendere felice nessuno?-

-Io…-

-Credo che ti farà bene andare un po’ a Barcellona: credi che Lucas e Mattias ti ospiterebbero?-

-Sì, credo di sì. Non dovrebbero esserci problemi.-

-Parti… ne riparliamo tra un mesetto.-

La congedò con un sorriso: era sicuro del fatto che quella vacanza avrebbe fatto bene alla ragazza, le avrebbe permesso di guarire definitivamente.

 

-Ehilà, Tsubasa!-

-Ryo! Che piacere! Come stai?-

-Io bene: sono venuto a comprare delle fragole per Yukari. La gravidanza le fa sempre questo effetto!-

-E io che credevo che la storia delle voglie femminili fosse una bufala!-

-Senti, e Lavinia? Come sta?-

-Sta bene, o almeno così sembra: credevo che mandarla a Barcellona fosse una follia, invece il dottor Yamamoto mi ha rassicurato. Dice che è il modo migliore per farla uscire dalla sua psicosi. Ripercorrendo il percorso che l’ha condotta a questa diciamo malattia potrà riuscire ad uscirne… oppure rimanerci per sempre.-

-C’è anche questa eventualità?- esclamò Ishizaki osservando l’amico con aria sconcertata.

-Sì: il dottore ovviamente non l’ha detto a Vinny, per cercare di incoraggiarla a migliorare. Ma la mia paura è che la sua debolezza prenda il sopravvento.-

-Secondo me devi avere fiducia in lei.- disse l’ex difensore avvicinandosi alla cassa del supermercato e prendendo il portafogli dalla tasca dei pantaloni –L’hai sempre tenuta sotto una campana di vetro per proteggerla dal mondo esterno, e questo di certo è comprensibile, ma mi permetto di darmi un consiglio da padre.- aspettò che anche Tsubasa pagasse la sua spesa, poi superarono le porte a vetri –Lascia che faccia le sue esperienze: positive o negative che siano, le permetteranno di forgiare il carattere. Io Vinny la vedo ancora come una bambina, e scommetto di non sbagliarmi di molto se dico che certi suoi atteggiamenti ti ricordano i primi tempi che stava a casa tua.-

-Ma cosa dovrei fare Ryo! Io voglio solo aiutarla! Voglio solo permetterle di essere felice…-

-E alla tua felicità non pensi? Da quant’è che non ti prendi un po’ di tempo per te? Senti, io sono preoccupato per te, Tsubasa: ti vedo invecchiato, e non sto parlando di rughe o capelli bianchi. Parlo di spirito: dov’è finito il ragazzino che ci ha condotto alla vittoria dei campionati nazionali giovanili?-

-È morto con Daichi…-

-Senti, vieni a cena da noi, stasera: Yukari sta preparando un manicaretto squisito.-

-Ti ringrazio, ma non voglio disturbare.-

-Non accetto rifiuti, Tsubasa. Alle 8 a casa nostra!-

 

Camminava per strada facendo dondolare la borsa della spesa: si guardava attorno con aria serena, la natura si stava risvegliando dopo il lungo inverno appena trascorso. Forse anche Lavinia si stava risvegliando dopo un lungo assopimento. Forse anche lei stava rifiorendo come i giardini in primavera. Sorrise pensando alla ragazza che probabilmente in quei giorni stava ritrovando se stessa: ce l’avrebbe fatta, Vinny era una ragazza forte, avrebbe tirato fuori la grinta e sarebbe uscita da quel tunnel buio in cui si trovava da tre anni. E lui si sarebbe fatto da parte: non aveva più nessun motivo per rimanere accanto alla ragazza, una volta guarita. Non aveva più bisogno di lui. Nessuno aveva più bisogno di lui. Sorrise mestamente quando si accorse di essere davanti a casa di Sanae: fu un gesto automatico, quello di suonare il campanello.

Quando la donna aprì la porta fu decisamente sorpresa di ritrovarsi davanti il calciatore.

-Ciao- disse lui imbarazzato –Passavo di qua e…-

-Entra!- rispose lei sorridendo –Stavo giusto preparando un the, ti va?-

Stupito dalla reazione della donna (si aspettava una porta sbattuta in faccia) entrò e si accomodò in salotto, mentre Sanae preparava un piattino con dei biscotti.

-Allora, come stai? Senti la mancanza di Vinny? Atsushi mi ha detto che è partita praticamente senza preavviso…-

-Sì, in effetti la sua è stata una decisione dettata soprattutto dal dottor Yamamoto… come se quell’uomo volesse sbarazzarsi di lei…- aggiunse poi sorridendo.

-Come ti senti?-

-Vuoto. Questo è poco ma sicuro. Vuoto e… beh, con la consapevolezza che sarà così per sempre: quando Vinny guarirà, perché lo farà, non avrà più bisogno di me. E allora io rimarrò solo, perché ho perso tutto ciò che avevo di più caro al mondo: ho perso Daichi, ho perso Lavinia, e ho perso anche te…-

-Tsubasa…-

-No, Sanae… non ti preoccupare… non devi giustificarti, io sono stato un idiota, mi sono comportato veramente di merda, non mi accorgevo nemmeno di ferirti. Mi limitavo a pensare “Ci amiamo, andrà tutto bene” quando invece avrei dovuto dimostrartelo, oltre che a dirtelo. Il disprezzo che nutri nei miei confronti e la diffidenza che hai nei confronti di Lavinia sono più che giustificati, e la colpa è solamente mia, come sempre del resto. Non c’entra Vinny, non c’entra nemmeno Atsushi, che sta cercando di esserle amico, c’entro solo io. È con me che te la devi prendere, solo ed esclusivamente con me!- era come se avesse le lacrime agli occhi mentre parlava –Io sono stato uno stupido, e il bello sai qual è? Che me ne accorgo solo ora! Che lo capisco solo ora! Che mi rendo conto di come ti ho trattato e mi chiedo come diamine fai a rivolgermi ancora la parola… io voglio solo il tuo bene… ti amo Sanae…-

-Tieni…- disse la donna porgendogli la tazza –Bevi questo… ti farà bene e ti farà evitare di dire delle stupidaggini.-

Il sorriso dell’ex manager (della SUA ex manager) lo rilassò, così si sedette meglio sulla poltrona e sorseggiò la bevanda.

-Vedi, Tsubasa… tu sbagli… non devi abbatterti così, devi fare di tutto per combattere. Spero che Vinny sia diversa da te. È vero, io non la vedo di buon occhio, è innegabile: vedo in lei qualcosa che forse nessuno di voi può vedere. Vedevo in lei la persona che ostacolava la nostra relazione.. e in fondo così è stato, no? Ma anche io voglio che guarisca, non sono così cinica. E lo voglio perché se lei starà bene, anche tu starai bene… e potremo finalmente stare insieme…-

Per poco Tsubasa non si strozzò con il the che stava bevendo:

-Co… come scusa?-

Sanae per tutta risposta sorrise e gli si avvicinò per baciarlo: era finito il tempo del ricorrersi. Ora era tempo di essere felici. Insieme.

 

Questo capitolo è dedicato ad una personale in particolare, una persona speciale. Mi ha tenuto compagnia nella maggior parte delle notti degli ultimi sei mesi, mentre io vivevo un’esperienza fenomenale; mi ha sostenuto e incoraggiato nei momenti di difficoltà, non solo quelli che riguardavano le mie crisi creative ma anche quelli riguardanti la mia vita privata. E di questo le sono molto grata. È riuscita a comprendere appieno cosa mi passava per la testa (e questa è un’impresa, questo è poco ma è sicuro!).

Per questi motivi ho deciso di dedicarti questo pezzo, ho deciso di fare quello che tu hai sempre voluto cippettando sul messenger: li ho ricongiunti. Non saranno rose e fiori tra loro, ma il passo che ha fatto Tsubasa è riuscito a sbloccare la situazione. Chissà se al suo ritorno, Vinny apprezzerà… e soprattutto, chissà se tornerà! (muahahahah!)

Un abbraccio grande Poianuccia mia, ti voglio bene.

Un ringraziamento enorme anche a tutte coloro che continuano a seguirmi e che mi recensiscono: senza di voi, non sarei in grado di continuare a scrivere fanfiction…

Bacioni a tutte

Sakura

   
 
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