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Autore: Brooklyn_Rogers    01/11/2012    2 recensioni
Si tratta di una serie a sé, che comincia qualche anno prima dell’incontro fra Ichigo e Rukia, anche se questi non appariranno mai nella storia. I protagonisti saranno un nuovo personaggio e la sua Zampakuto. La storia seguirà la loro crescita e il loro imparare l’arte del combattimento fino all’incontro con Hitsugaya, che ormai figura come un diciassettenne, e Oshiko, la sorellina di Yoruichi, un’indomabile quindicenne in fuga dalla Soul Society. Da qui in poi la storia si intreccerà con questi due personaggi e la trama sarà più complessa.
Un piccolo avvertimento! Io ho visto Bleach solo fino alla fine della 2° Serie (il salvataggio di Rukia), quindi tutto ciò che riguarda Hitsugaya e gli altri personaggi che nominerò, sarà riferito solo a quella serie.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hitsugaya Toushirou, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-E per stasera abbiamo finito.- sentenziò Tsuki dopo aver sconfitto l’ultimo hollow.
-Non mi hai nemmeno rilasciato. Così mi annoio!- si lamentò il fratello.
Erano passati alcuni anni da quando Tsuki e Kazuko avevano raggiunto lo shikai. Adesso la prima era un’vivace bambina di nove anni che si buttava anima e corpo in ogni cosa che faceva; il secondo un ragazzino piuttosto riservato che non faceva altro che continuare ad attirare l’attenzione su di sé, nonostante ciò che volesse era tutto il contrario.
-Abituati. Se non ho più bisogno di rilasciarti per combattere gli hollow non è mica colpa mia.- disse lei vagando con lo sguardo attraverso lo scenario che fino a poco tempo prima era quello di una battaglia, alla ricerca del suo corpo.
-L’hai lasciato lì.- bofonchiò additando un angolo nel vicolo. Tsuki vi si avvicinò, ma non ebbe il tempo di entrarci.
Le figure di due ragazzi si stagliavano nella nebbia, piuttosto sfocate.
-Siete voi due quelli che ci fregano tutto il lavoro?- chiese il ragazzo, diventando appena più visibile nella foschia.
-Lavoro? Siete shinigami?- chiese Tsuki aguzzando la vista. Il ragazzo scoppiò a ridere.
-Ti sembriamo shinigami? Noi siamo solo due ragazzi che sono nati per proteggere questo mondo dagli hollow.- spiegò.
-Io sono Oshigami, la figlia della notte, affiorata dal cuore gelido della luna.- disse una ragazza appena emersa dall’oscurità, con i capelli di un colore indefinito, fra il nero e il blu, come il cielo in una notte particolarmente luminosa. Fra le ciocche scure ne spiccava una bianca, probabilmente la rappresentazione dell’astro che l’aveva generata.
-Io sono Kumoko, il giovane forgiato nella fiamma incandescente del sole.- ora riusciva a vederlo bene. Aveva gli occhi dello stesso colore della volta celeste, profondi e senza una nuvola.
-Noi siamo Tsuki e Kazuko Okamuto.- disse la ragazza ormai convinta di trovarsi di fronte a due avversari formidabili.
-Bene. Noi siamo qui per sbarazzarci di voi, non ne possiamo più di farci rubare gli hollow da due bambini viziati. Forza, Oshigami, prendi la tua falce di luna!- disse poi alla ragazza che obbedì, piuttosto controvoglia.
-Tu non combatti?- lo derise Kazuko, senza però dargli il tempo di rispondere, perché si era trasformato nella zanpakuto dalla guardia a forma di croce dei quincy.
-Oggi mi sento buona, ti lascerò scegliere. Vuoi essere sconfitta per mano di uno shinigami o di un quincy?- la ragazza si limitò a guardarla minacciosa, stringendo in mano una falce d’argento.
-Va bene… a quanto pare sarai accontentato, Kazu!- entrambi gli avversari sembravano non comprendere, fino a quando Tsuki appoggiò la mano sulla lama di Okami.
-Viaggia sulla schiena del vento, Okami.- le due spade uncinate apparvero fra le mani della shinigami azzurra, che le incrociò verso i nemici.
Oshigami si avventò contro di lei, la falce sguainata che lasciava un’ampia falla nella difesa. Tsuki non perse tempo e, con la spada destra, lacerò la pelle della ragazza.
-E voi pretendete di poter combattere gli hollow? Non rientra neppure nel vostro vocabolario, quella parola. La difesa è debole e l’attacco nemmeno tanto forte. Ma si può sapere chi vi ha addestrati?- chiese la ragazza unendo le due armi tramite gli uncini e scatenando una corrente d’aria che mandò all’aria Kumoko. Oshigami si fermò e chinò il capo.
-Noi non siamo stati allenati da nessuno, non siamo due ragazzini viziati che nella vita hanno avuto tutto facile!- urlò Kumoko.
-Stai zitto! Noi non abbiamo avuto nulla facile! Non parlare senza conoscerci! E se proprio vuoi saperlo, non siamo per niente viziati: mia madre è stata portata via quando io avevo cinque anni e Kazuko è orfano dalla nascita! Se non altro, i vostri “genitori” sono sempre lì nel cielo.
-Kumoko… non voglio combattere contro di loro.- la falce di Oshigami sparì appena la ragazza pronunciò queste parole. Il figlio del sole la guardo stupefatto.
-Oshigami, che stai dicendo?- la ragazza gli lanciò uno sguardo piuttosto inquietante. Lui annuì.
-Adiamo via.- corsero lontano in un secondo, come fulmini, senza dare ai due fratelli il tempo di fermarli. Kazuko tornò alla sua forma umana, osservando la sorella rientrare nel suo corpo.
-Uffa! Non ne posso più! Dobbiamo trovare qualcuno con cui combattere! Non ha nessun senso combattere qui!
-Sapete, ragazzi, l’altro giorno parlavo con Yoruichi.- entrambi si voltarono nella direzione da cui veniva la voce.
-Urahara-sensei? Che ci fai qui?- chiese Tsuki osservandolo.
-Come dicevo… parlavo con Yoruichi e mi chiedevo quale sarebbe stata la vostra brigata se foste nati nella Soul Society. Siamo giunti alla conclusione che sareste sicuramente finiti nell’undicesima.
-E perché? C’è differenza fra le brigate?- chiese Kazuko.
-Kazu… se non ci fosse stata alcuna differenza, forse ne sarebbe stata creata una sola, no? Comunque perché proprio in quella?
-Perché l’undicesima è la specializzata nel combattimento e tutti i suoi membri, compresi il capitano, sono dei fanatici della battaglia. Adorano combattere, come voi due e considerano tutto un gioco.- i due fratelli si sorrisero, come se fossero complici di un segreto.
-Comunque… chi erano quei due?- Tsuki scosse le spalle.
-E io che ne so? Forse solo due shinigami impazziti che si credono chissà chi.- ipotizzò la bambina.
-No. Quella non era una zanpakuto.- disse Kazuko, che aveva la possibilità di “parlare” con le altre armi da shinigami.
-Chissà, forse li rivedrete.
 
-Oggi abbiamo una nuova compagna.- disse l’insegnante alla classe, ma Tsuki non ascoltava, stava ancora pensando allo scontro della sera prima.
Non guardò quando nella sua classe entrò Oshigami, non si accorse del reiatsu familiare che si avvicinava.
-Undicesima brigata… suona bene!
-C’è qualcosa che vuoi condividere con la classe, Tsuki?- lei deglutì e scosse il capo con forza. Poi notò la ragazzina del giorno prima e sgranò gli occhi.
-Tu sei quella di ieri!- esclamò alzandosi di botto.
-La bambina viziata.- replicò lei indicandola.
-Smettela subito!- le riprese la maestra ed entrambe si sedettero, non senza lanciarsi un’occhiata di sbieco.
-Tsuki, ripeti le basi della geometria.
-Mi dispiace, ma non ho potuto studiare, ieri. Ho qui la giustificazione firmata da mio padre.- la bambina porse un foglietto alla maestra, che lo lesse e decretò che le parole di Tsuki erano vere.
-Succede spesso, Tsuki. Vuoi spiegarmene il motivo?
-Io e mio fratello abbiamo molti impegni e spesso nemmeno lui, che è alle medie riesce a studiare.
-Dovete riuscire a conciliare i vostri impegni con lo studio.- disse la maestra e riprese la lezione.
 
-Ferma!- Tsuki afferrò Oshigami per un braccio, all’uscita della scuola.
-Cosa vuoi? Non penso che continuare il combattimento di ieri non ti importi molto. Sbaglio o sei in cerca di avversari potenti?
-Oshigami, io e Kazuko siamo molto impegnati e non abbiamo più nemmeno un po’ di tempo libero e voi volete combattere gli hollow. Io e mio fratello potremmo allenarvi, o in alternativa farvi conoscere qualcuno che vi alleni. Dopo potreste combattere gli hollow e noi non saremmo costretti a fare tutto da soli.- Oshigami sorrise.
-Solo a una condizione.
-Quale?
-Devi insegnarmi come hai fatto a manovrare il vento!- Tsuki scosse la testa.
-Non è merito mio, il vento è il potere di Kazuko, o per meglio dire di Okami.
-Guarda che lo avevo capito! Volevo vedere la tua reazione, ma a quanto pare sei rimasta come sempre.- poi si calò davanti agli occhi la ciocca che alla luce del giorno era diventata nera come le altre.
-Comunque io ci sto!- le due si strinsero la mano e si incamminarono verso l’emporio di Urahara, dove Tsuki aveva progettato di allenarsi…
 
Da quel momento io, Kazu, Oshigami e Kumoko ci alleniamo ogni giorno insieme. Sono passati solo tre mesi, ma già sento che non posso più fare a meno di quei due, sono sicura che è questo che si intende con amici per sempre… a pensarci, la mia vita è proprio strana: papà è un guerriero quincy, mio fratello è una spada, e i miei maestri sono una donna-gatto e un ex-shinigami innamorato del suo cappello.
Se è vero che ci guardi sempre devi sapere una cosa: mi manchi, mamma.
  
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