Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
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Autore: areyoukiddinme    01/11/2012    2 recensioni
"Non pensavo potesse succedere a me.
Siamo così fragili noi umani. Così stupidi, crediamo nell’amore, nelle cose per sempre, quando sappiamo che neanche la nostra vita sarà per sempre. Ci giuriamo fedeltà, cresciamo insieme e ci differenziamo dagli animali..ma in fondo cosa siamo? Carne e anima, anche se credo che qualcuno non ce l’abbia. Facciamo errori, ci scusiamo ma non ci pentiamo mai veramente, vogliamo sempre aver ragione. Ci divertiamo, ci innamoriamo, facciamo sesso, cantiamo, suoniamo, balliamo, ci nascondiamo dalla vita. Ci vantiamo della bellezza, ci reputiamo intelligenti…ci spaventa l’ignoto, ma la realtà, la verità ci spaventa ancora di più."
Risvegliarsi da un sonno troppo lungo e non ricordare nulla, morire dentro quando invece si inizia a ricordare, a riordinare ogni tassello del puzzle.
Questa storia non parla d'amore o odio eterno, questa storia parla di un legame così forte che solo due fratelli possono avere..nonostante tutto.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo sei.

Passai così poco tempo con Caroline, parlammo così poco, ma mi bastò per sentirmi più in forze. Quella ragazza mi ha datto tutta la carica che miriadi di medicinali provano a darmi da ormai più di un mese. Ho capito che le persone che amo hanno bisogno di me quanto io ho bisogno di loro. E se è vero che non voglio essere lasciato solo, io non devo abbandonarle. Ho chiamato Tomo, poco fa. Gli ho detto che è urgente. La sua voce era preoccupata quando mi ha detto che sarebbe arrivato in pochi minuti; chissà cos'ha pensato. Lo attendo qui nella mia stanza, mi sono anche vestito per l'occasione. Ero stufo di indossare pigiami su pigiami, vestaglie: mi mancavano i miei vecchi jeans e miei poncho. Seppure avevo cambiato abbigliamento sto aspettando nell stesso modo di ogni giorno: seduto sul mio letto. Sento bussare alla mia porta; deve essere Tomo. Mi alzo velocemente per andare ad aprire e come mi aspettavo era lì dvanti a me con i suoi capelli lunghi legati nel solito codino e la sua barba incolta, nera come la notte.

<< Che è successo? Va tutto bene? Ti senti bene tu?>> parla con affanno come se avesse corso da casa sua fin qui. Trattengo una risata guardandolo.

<< Si, Mofo, siediti.>> Tomo mi guarda con la bocca aperta e uno sguardo perplesso mentre si siede sulla sedia accanto al mio letto.

<< Mi vuoi dire che c'è?>> resto in silenzio e passeggio nella stanza fermandomi vicino alla finestra.

<< Ho una grande idea.>> sono entusiasta, voglio che lo sappia subito ma anche che si interroghi fino all'ultimo su cosa potrebbe essere.

<< Oh buon Dio...cosa?>> Ecco qua. Ha spento il mio entusiasmo.

<< Tutto qui? Non sei contento o esaltato?>>

<< Non so che idea ti è venuta, Jared. Magari stai progettando una fuga da qui scavando la terra con un cucchiaio da minestra, immagino che qui ne abbiano molti, e dei migliori pergiunta..>>

<< Ma se sono sonfinato quissù!>>

<< Beh..sarebbe stato figo, però! Insomma, dimmi.>>

<< Voglio che mio fratello si svegli.>> mi guarda come se aspettasse qualcos' altro, una fine a quella frase.

<< E quindi? Lo voglio anche io!>>

<< Nel senso, voglio svegliarlo io!>>

<< Lo sapevo che sarebbe stata un'idea stupida. Come intendi farlo, Jared? Non puoi..non..non sei tu a deciderlo, insomma! Mi dispiace ricordartelo, ma Shannon è in coma ormai da più di un mese..e la sua situazione è stabile: non migliora, ne peggiora.>>

<< Dio, Tomo! Lo so! Ma..>> Spalanco le tende che coprono la mia finestra e subito i raggi del sole invadono la mia stanza. Mi appoggio al vetro e guardo di sotto.

<< Loro Tomo..loro possono aiutarci.>> Lo sento alzarsi dalla sedia e avvicinarsi a me.

<< Gli Echelon?>>

<< Si, loro.>>

<< Come possono aiutarci, Jared? mi dispiace ricordaryi anche questo ma loro sono lì sotto da tantissimo tempo..e a parte il tuo risveglio e la tua riabilitazione non è successo altro.>>

<< No, no. Tu non capisci. Qualche giorno fa, qui in ospedale si è infiltrata una di loro, Tomo! Una Echelon, Caroline.>>

<< E con ciò?>> Continua a non capirmi, ad essere scettico.

<< Puoi anche non credermi, ma da quando quella ragazza è venuta fin quassù ho ritrovato un po' della mia forza, Tomo. Ho più speranza. E' come se lei mi avesse fatto arrivare il messaggio di tutte quelle persone lì sotto. Loro continuano a crederci, a sperare..perchè noi dovremmo mollare?>> lo guardo negli occhi e spero che ogni mia parola lo abbia colpito al tal punto da appoggiare la mia idea. Sospira Tomo, abbassa lo sguardo e ha l'aria di uno che le ha pensate tutte per migliorare le cose, ha l'aria di uno che ha iniziato ad arrendersi al destino.

<< Quindi cosa dovremmo fare?>>

<< Si! Era questo che volevo sentire!>> batto le mani e alzo improvvisamente la voce, eccitato per la sua risposta.

<< Dobbiamo far salire degli Echelon, Tomo. Nella stanza di Shannon.>> i suoi occhi si sgranano. Prima che iniziasse a parlare continuo a spiegargli la mia idea.

<< Shannon è confinato lì dentro, solo da non so quanto. Hai visto dov''è, no? Quella stanza non rappresenta Shannon. E' buia, è fredda, non è sua! Voglio fargli sentire il calore che fin ora non ha sentito..e voglio farlo nel modo che lui vorrebbe, con le persone che ama più di ogni altra cosa. Voglio solo che tu mi aiuti, Tomo. Se mio fratello non si sveglierà..almeno saprà di non essere solo.>> lo guardo quasi implorante, con il fiato sospeso attendo una sua risposta. Tomo sospira di nuovo, sposta lo sguardo da i miei occhi e improvvisamente guarda fuori dalla finestra, scrutando l'esterno per una manciata di secondi.

<< Farò in modo che ci siano tutti, Jared.>> A quelle parole lo abbraccio, lo stringo con tutta la mia forza.

 

Cappello, occhiali, guanti, maglia pesante, poncho, jeans invernali, anfibi. Ho tutto. faccio un respiro profondo per calmare l'eccitazione. Sto per uscire di qui, anche se per pochi minuti, dopo un intero mese. Non vedo l'ora di sentire l'aria fresca sul mio viso, il freddo invernale, i rumori della strada, le auto che sfrecciano e i loro clacson che suonano incessanti. Mia madre e Tomo sono con me, pronti a tornare lì fuori dopo appena dici minuti al caldo dell'ospedale. Non sembrano entusiasi quanto me. Entro nell'ascensore e Tomo spinge il bottone che comanda quella scatola metallica di portarci al piano terra, alla hall di quel posto. Sento l'ascensore scendere lentamente e guardo i numeretti sul display dello stesso scendere gradualmente fino a terminare con una "T" che indicava il piano terra. Le porte si aprono facendo un leggero rumore dovuto al meccanismo idraulico che apre le porte e piano piano osservo ogni cosa. C'è un via vai di dottori, persone che non conosco, bambini. Seppure lo scenario dovrebbe essere triste poichè in un ospedale di solito ci vengono le persone malate, per me è meraviglioso poter vedere tutti quei volti nuovi. Mi tremano le gambe, mi sudano le mani, sono in ansia. Mi sembra di dover salire su un palco, ho paura e sono eccitato all'idea, ho paura persino di piangere. Le porte in vetro della hall dell'ospedale si aprono scorrendo ai lati e subito sento il freddo investirmi. Socchiudo gli occhi e respiro a pieni polmoni quell'aria che non sentivo da tanto, ma la mia tranquillità viene subito spezzata dalle urla stupite e felici di tutti quei ragazzi che erano per noi lì sotto da troppo tempo. Mi avvicino velocemente e dietro a me Tomo che con voce gentile mi ricorda che non sono ancora pronto per un bagno di folla ma amo sentire le loro voci all'unisono, amo sentirli chiamarci. Amo questi ragazzi. Li saluto a gran voce, vorrei abbracciarli uno per uno, stringerli e asciugare le loro lacrime. Cerco di farli stare in silenzio per poter parlare e avvertirli della mia idea. Noto Caroline tra la folla che che ci guarda sorridente, in lacrime. Le faccio segno di avvicinarsi, le spiego il nostro piano e le chiedo di informare tutti coloro che sono presenti. Mi giro a guardare quella folla strepidante, felice, soddisfatta. Spero che ognuno di loro senta il mio amore.

   
 
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