“Ginny,
saresti così cortese da smettere di rotolarti per il
pavimento?”
Ginny
si zittì, ma solo per pochi istanti, poiché riprese subito a
rotolare.
“E
tu Hermione, saresti così gentile da non nasconderti dietro quel
libro?”
Harry
Potter ci stava provando con tutto se stesso, ma ogni cosa risultava
vana.
Hermione
apparve da dietro la copertina, ma dopo pochi istanti in cui i suoi occhi
incontrarono quelli verde smeraldo dell'amico, tornò a ridere senza
ritegno.
Harry
gettò la spugna e tornò ai suoi compiti; la notizia di Ron gonfio come una
zampogna a quanto pare doveva far scattare la molla
dell'’ilarità.
***
“Buongiorno
Harry”
Harry
si sistemò gli occhiali e guardò l’amica, “Ti sei ripresa dall’ilarità di
ieri?”, chiese.
“Spero
di sì, anche se ti confesso che se ci ripenso mi viene ancora da ridere!”, Harry
scosse la testa disperato e lei si servì di una fetta di pane tostato e della
marmellata di more.
“Verrai
a trovarlo in infermeria?”
“Certo”,
ripose spalmando la marmellata sul pane tostato con maestria, “Non mi perderei
Al
tavolo delle Serpi sembrava tutto scorrere nella tranquillità più
assoluta.
Tiger
e Goyle avevano fatto fuori due torte al cioccolato nel giro di pochi minuti,
Draco Malfoy aveva dato fuoco alla Gazzetta del Profeta, Blaise Zabini stava
servendosi di un buon tè e Pansy Parkinson stava rifacendosi il
trucco.
Ma
in quella giornata che sembrava essere perfetta, arrivò una nota stonata; Cormac
McLaggen aveva dimenticato la sua identità, difatti si era accomodato al tavolo
Verde-Argento senza alcuna esitazione, quasi come se fosse una cosa
normale.
“Come
ci si sente ad essere stati puniti per un crimine non commesso?”, chiese
beffardo prendendo il vassoio con il bacon, ma il tragitto del vassoio non durò
poi molto, infatti venne afferrato dalle regali mani di Draco Malfoy e venne
rimesso al suo posto.
“Piuttosto
bene, McLaggen”, rispose altrettanto beffardamente, e di certo il caro Cormac
non si aspettava una risposta del genere.
“Devi
averlo ridotto proprio male”, dette il manforte David
Urquhart.
“Già,
gli ho anche rotto il setto nasale”
“David
da quanto non rompiamo il setto nasale a un Grifondoro?”, chiese Draco al suo
compagno, come se davvero non ricordasse l’accaduto.
“Non
lo so Dra, ma so per certo che è trascorso parecchio tempo!”, uno strano
scintillio s’impadronì dei due ragazzi, Cormac stava iniziando ad aver paura,
anche perché la fama dei Serpeverde nel fare a botte era conosciuta e temuta in
tutta la scuola.
“Che
ne dici di vederci alla fine delle lezioni al limite della Foresta
Proibita?”
“Ma-
Malfoy, non c’è un'altra soluzione?”
Cormac
McLaggen. L’imponente Cormac McLaggen stava tremando di fronte a due ragazzi di
cui lui era il triplo.
I
due si guardarono, “Se non vuoi avere il setto nasale rotto puoi benissimo
andare a costituirti con
Un
timido raggio di sole illuminava il volto tumefatto di
Ron.
Distrutto
da cazzotti ben assestati, aveva riscontrato anche una frattura al braccio e
ovviamente il setto nasale rotto. Era ridotto ad uno straccetto, sembrava aver
preso le sembianze di quei vestitini miserabili con cui venivano abbigliati gli
elfi domestici.
Un
visone triste, molto triste.
La
piccola di casa Weasley non era rimasta impassibile a quello scempio, aveva
infatti promesso a se stessa che quell’idiota di Cormac McLaggen non l’avrebbe
passata liscia, dopo tutto lei era passata alla storia per via della sua bravura
nel lanciare fatture Orcovolanti, in qualche modo doveva sfruttare quella sua
abilità.
Harry
si sentiva in colpa, lui e la sua sfiga erano sicuramente la causa di quel
massacro, e infine Hermione era intristita per via della violenza che si
generava tra ragazzi solo per quello stupido sport che era il Quidditch e che
mai avrebbe capito.
Ron
ovviamente non riusciva a parlare, quindi stettero lì a raccontargli qualcosa e
per farlo stare in compagnia, anche se il pensiero costante di Ginny era volere
Cormac McLaggen morto. Non chiedeva poi tanto…
Il
suono della campanella della prima ora di lezione non tardò ad arrivare, e il
castello fu come invaso da una mandria di bufali.
Draco
Malfoy passeggiava solitario per il quarto piano mentre si rigirava il romanzo
tra le mani come a volerne valutare
la fine più adatta.
Dato
in pasto alla Piovra Gigante o vederlo consumarsi tra le ardenti fiamme del
camino di Serpeverde?
Uno
dei dilemmi più grandi della storia dell'’uomo.
Guardava
quel libro con disgusto, una storia un po’ troppo sdolcinata, molto banale e
priva di sentimenti autentici. Sembrava tutto troppo
stilizzato.
Poteva
davvero essere così semplice quel sentimento chiamato
amore?
Poteva
davvero donare emozioni così forti da farti sembrare tutto
perfetto?
Lasciò
perdere quei quesiti, non voleva di certo impelagarsi su certi temi che aveva
sempre odiato.
Qual
è l’indirizzo dell'’amore era una semplice storia d’amore ambientata in tempi
moderni nella caotica città di New York. L’autrice, era stata una studentessa di
Hogwarts e la sua curiosità l’aveva spinta a voler conoscere i babbani e le loro
abitudini.
Visse
per anni da babbana nonostante discendesse da una casata di Purosangue, fino a
quando si innamorò di un medico; e dalla sua improbabile storia d’amore nacque
quel romanzo che divenne nel giro di poche settimane uno dei romanzi più
ricercati dal mondo magico, uno dei pochi libri di quel mondo che non parlava di
magia.
I
due protagonisti erano totalmente diversi, le antitesi per
eccellenza.
Lui
viziato, arrogante, presuntuoso e troppo preso dal suo lavoro da non riuscire a
ricordarsi di avere una vita da vivere.
Lei
energica, determinata, vitale e troppo presa dall’aiutare gli altri da non
rendersi conto di aiutare se stessa.
Per
uno strano scherzo del destino si ritrovano faccia a faccia, nasce subito una
relazione basata sull’amore-odio, una di quelle relazioni in cui si è pronti a
mentire a se stessi per evitare di complicarsi la vita con quello strano e
tumultuoso sentimento che prima o poi cattura tutti.
Draco
Malfoy aveva letto quella presentazione così tante volte da averla ormai
imparata a memoria, era così impressa nella memoria che iniziò a credere di aver
scritto lui quella immane e banale stronzata.
***
“Ho
letteralmente divorato questo splendido romanzo…”
Se
per letteralmente divorato Padma Patil intendeva che aveva mangiato
quell’ammasso cartaceo, Draco Malfoy era pronto a chiederla in moglie, ma quando
si rese conto che ne parlava con occhi luccicanti con
Si
accomodò come sempre al suo mitico banco in fondo all’aula; gambe distese i cui
piedi finivano ad incrocio sul banco, sprofondato sulla sedia osservava tutti
con sguardo minaccioso, forse più minaccioso del solito.
“Adesso
che anche Malfoy ci ha degnanti della sua presenza, possiamo iniziare”,
Sharon
e Trevor, così lontani eppure così vicini.
Sperò
con tutto se stesso, che quella frase fosse uno scherzo, che il vero tema non
fosse quello.
Ma
quando Hermione indicò la lavagna capì che quello era lo stupido tema partorito
da quel sonnifero vivente della Professoressa Romance.
Subito
una mano saettò in aria per la prima volta da quando il corso era iniziato:
Justin Finch-Fletchley stava enunciando parola. Un avvenimento quasi
apocalittico, quasi perchè sarebbe stato apocalittico se quel demente
avesse detto qualcosa di logico.
“Sharon
è il mio personaggio preferito…”, decisamente non era stato
apocalittico.
“Sì
Granger, per me Gondeberga ha avuto un ruolo rilevante nella storia”, disse
Draco, stanco di quel gregge di incompetenti senza una loro visione del mondo seria e
interessante.
“Gondeberga
il gatto di Trevor?”, chiese Antony Goldstein schifato.
Draco
ghignò, “Quante Gondeberga conosci?”, rispose acido.
Hermione
per poco non si soffocò con le risate, “Sembra incredibile Malfoy, ma anch’io ho
un debole per quel gatto… sarà il nome… credo…”
Draco
non credette alle sue orecchie,
“Ed
io che credevo che non potesse esistere un nome peggiore di quello che hai dato
a quella palla di pelo arancione…”
“Già…
ma a quanto pare al peggio non c’è mai fine…”
Allibiti.
Sconvolti.
Scioccanti.
Impietriti.
I
7 erano con la mandibola raso terra. Hermione Granger e Draco Malfoy non stavano
litigando furiosamente, ma conversando civilmente accompagnati da una nota di
divertimento innaturale.
Gli
occhi che andavano dall’uno all’altra. Le orecchie che captavano quello scambio
di simpatiche considerazioni su uno stupido gatto… erano in una dimensione
parallela, non c’era altra soluzione.
“Gondeberga
è il mio mito”
“E’
anche il mio!”
“Qualcosa
in comune, finalmente”
Il
sorriso ancora sulle labbra delle ragazza, lo sguardo sereno e divertito di lui,
nessuno dei due fece caso a quelle frase forse banale, ma no se pronunciata dal
Purosangue per eccellenza.
“Avete
seguito il mio consiglio?”, chiese timidamente Hannah
Abboth.
Scossero
la testa all’unisono, e infatti dopo la parte ilare sarebbe arrivata la parte
fatta di ringhi maschilisti e femministi.
Se
solo Hannah non avesse parlato, probabilmente quella lezione si sarebbe svolta
nella normalità, che non avrebbe implicato uno scambio di pareri
piuttosto acceso di due adolescenti folli.
“Sai
Granger, mi chiedevo se Sharon non fosse totalmente
pazza…”
“Perché
dovrebbe esserlo?”
“Non
è da persone normali innamorarsi di un sorriso…”
“Non
è da tutti innamorasi di un sorriso, Malfoy. C’è una grossa
differenza.”
“Al
momento la differenza mi sfugge”, celiò.
“Ti
sfuggono un po’ troppe cose”, disse vaga.
Draco
Malfoy fu punto nell’orgoglio, un orgoglio strano a dire la
verità.
“Tu
invece afferri sempre tutto, vero Granger?”
Si
guardarono per un bel po’, ormai succedeva ad ogni
lezione.
A
molti sembrò di vivere una delle scene del libro; la storia era piena di
battibecchi da manuale, e quello sembrava interpretato da Sharon e Trevor.
Quasi identico.
“Sì”,
una risposta secca che non ammetteva ripensamenti.
Orgoglio.
Una
risata sarcastica uscì dalla bocca del Serpeverde, “Come sospettavo”, e con un
gesto sensuale ma privo di meditazione si portò una sigaretta alla
bocca.
Sacrilegio.
I 7 non erano pronti per quell’immagine che senza pietà si sarebbe impossessata
delle loro giovani menti. Le sigarette non erano ammesse ad Hogwarts, e Draco
Malfoy, l’incarnazione del peccato, aveva addirittura uno di quegli strumenti
malefici tra le labbra.
“Come
mai non credi che Trevor sia un insulso sentimentale? E’ lui che alla fine cede
all’amore…”
La
frase di Hermione fece scaturire mille domande contrastanti a cui lui però non
dette adito.
“Forse
perché non ho abbastanza elementi per giudicarlo…”
Frase
parecchio matura per essere stata proferita da lui.
Prese
un grande respiro, “Allora credi che esista l’indirizzo dell'’amore?”, il tono
di voce titubante, non era sicura di voler fare quella domanda né tanto meno di
avere una risposta da lui.
“No,
l’amore non esiste, tanto meno il suo indirizzo”, risposta
secca.
Parole,
gesti, frasi di libri, convinzioni… vorticava tutto troppo velocemente nella
testa di Hermione. Alcuni istanti di religioso silenzio, solo le palpitazioni
accelerate dei 7 si sarebbero potute sentire con un minimo di concentrazione in
più. Ma né a Draco né ad Hermione interessava sentire i palpiti dei cuoricini di
7 stupidi idioti.
“Malfoy, spero non ti disturbi sapere che
il libro da leggere per la prossima settimana l’ho scelto io e non la
professoressa Romance…”
Draco
si voltò verso Hermione, “Non è un romanzo, è una fiaba, la mia preferita per
l’esattezza, e mi piacerebbe poterne discutere con te, sono curiosa di sapere
come smonterai questa storia
d’amore”, continuò porgendogli, stavolta garbatamente, il libro. Beauty
and The Beast.
Il
titolo non sembrava male.
“Ok
Granger, farò del mio meglio”, e presa la sua sacca uscì
dall’aula.
Dieci minuti dopo suonò la campanella che
annunciava una stressante ora di Erbologia.
Campanella,
oh suono stupendo??!!?
Ragazza
perdonatemi per il ritardo mostruoso con il quale sto postando, ma ormai la fine
della scuola è imminente e gli esami di maturità sono vicinissimi-___-
Mi
dispiace immensamente, spero comunque che questo capitolo sia stato di vostro
gradimento.
Vorrei
potervi ringraziarvi tutte come meritate, ma non ho davvero tempo: Svevo
Pirandello e Saba mi aspettano… e c’è anche Joyce che freme per avere la mia
compagnia^___^
Ok,
sono definitivamente da portare via!
Grazie
a:
London,
sweet_puffola_pigmea, Cherry, Aysha, Sonaj, Auror Girl, white_tifa, Chiaras,
Erin, Synilla, Merryluna, SweetChocolate, Cobwy23, Aryka, 1992, Herm90,
camyxpink, stellinainnamorata90 e yuna_forever.
GRAZIE
DI CUORE.
Kisses