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Autore: usemeholly    01/11/2012    3 recensioni
Skye prese fiato e iniziò a parlare, un sorriso gioioso apparve sul suo volto. – indovinate chi torna qui dall’ Europa! –
Il più grande, che non aveva parlato per tutto il tempo e si era limitato a guardare gli altri tre, sussultò incredulo.
Incontrò gli occhi scuri del suo migliore amico, ingranditi per lo stupore e forse anche per la paura.
- Jennifer – sussurrò Tom tremando
Enjoy it (?)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mark Hoppus, Scott Raynor, Tom DeLonge
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Sorry. Can I dance with you?"


Jennifer guardò con occhi vacui la sua camera. Era identica a come l’aveva lasciata quattro anni fa. Certo, ora i mobili non straboccavano più di libri, non c’erano poster sulle pareti e soprattutto non c’erano foto sul comodino della ragazza.  Le aveva prese tutte, tutte tranne una. Non era una foto particolare. Era stata scattata in una giornata di sole, quando lei e i suoi amici avevano deciso di fare una gita a San Diego. Nella foto c’era Skye, Scott, Mark, lei e Tom che sorridevano. L’immagine di quel Tom sorridente si sovrappose all’immagine del Tom di quella mattina e Jen sentì un groppo in gola.
Mi odi ancora Tom? pensò tra se la ragazza.
Una lacrima  scese lenta sulla guancia della mora, che subito l’asciugò.  Il cellulare suonò riempiendo il vuoto lasciato dal silenzio.
- pronto?-
- ehy Jen, sono Skye. Ricordi che questa sera c’è la festa? –
-ehm… si, certo! – mentì. Okay, se n’era completamente dimenticata.
Skye, conoscendola, non ne restò sorpresa.
Sospirò esasperata – bene, tra dieci minuti sono lì e ti porto a fare shopping –
Jennifer, seppur a malincuore, decise di accontentare l’amica – perfetto, a dopo –
Jen rimase col telefono sospeso a mezz’aria, sentendo il suono del campanello. Skye non poteva già essere arrivata. Non le aveva neanche dato il tempo di posare il telefono. Scese di sotto e aprì la porta pensando di trovarsi davanti alla bionda. Sbagliato. Sull’ uscio della porta c’era Tom.
Jennifer spalancò gli occhi e iniziò a balbettare.
- t-tu c-che ci fai qui? – domandò incredula e imbarazzata.
- Io… prendi la borsa, si esce – disse il ragazzo cercando di non far trasparire il suo nervosismo e sperando che l’amica accettasse.
- scordatelo – disse Jennifer impuntandosi ostinatamente.
Quel ragazzo era assurdo; prima decideva di trattarla come una pezza e poi pretendeva che lei lo seguisse come un cagnolino. E Jennifer non era di certo una ragazza arrendevole.
- come? – chiese Tom incredulo con un tono lamentoso.
- hai capito bene. S.c.o.r.d.a.t.e.l.o. –  
Stava perdendo la pazienza, decisamente.
- ma perché? – domandò il ragazzo sempre più confuso.
Perché?  
Quella semplice parola rimbombò nella mente della mora, facendola irritare ancora di più.
- hai anche il coraggio di chiedermelo? PRIMA MI TRATTI COME UNA SCONOSCIUTA E POI PRETENDI CHE IO TI VENGA APPRESSO COME UN FOTTUTISSIMO CAGNOLINO?! – urlò.
Si, aveva decisamente perso la pazienza.
Tom, spaventato dalla reazione non molto pacifica della ragazza, decise di dirle tutto ciò che non aveva detto fino ad allora.
- Jen… mi dispiace,okay? Hai ragione, sono stato un idiota. E lo sono ancora. Solo, non volevo trattarti così questa mattina. Sono passati quattro anni – forse anche di più – ed ormai è tutta acqua passata. Entrambi abbiamo fatto i nostri sbagli e siamo equamente colpevoli. Non voglio litigare con te, Jen. Sei pur sempre la mia migliore amica. Non voglio perderti di nuovo, mi sei mancata. – A Tom costò molto ammettere tutto e questo Jennifer lo sapeva. Non era facile per un tipo come lui fare questo tipo di confessioni. Lui era uno scemo, era il ragazzo che non riusciva mai ad essere serio e che farneticava su tutto ciò che gli passasse per la testa; ma in quel momento no. In quel momento era serio, era dispiaciuto, pentito. E la mora aveva le lacrime che premevano per uscire. Anche lei, come il ragazzo, era una tipa decisamente emotiva. Gli corse incontro e lo abbracciò, facendo quasi perdere l’equilibrio al ragazzo per la foga.
- ti voglio bene, Tom – disse affettuosamente.
Il ragazzo ricambiò la stretta e affondò la testa nei capelli di lei. Profumava di buono,di pulito, di qualcosa di familiare.
- allora? Andiamo a fare questo shopping?! – disse Tom sarcastico, sapendo quanto l’amica odiasse fare shopping.
Jennifer annuì di malavoglia  e, insieme al ragazzo, uscì.
 Vagarono tutto il pomeriggio per negozi, si, ma non quelli di vestiti o scarpe. Girarono tutti i negozi di musica, negozi per skater e fecero un sacco di acquisti.
Jennifer e Tom erano intenti a parlare, quando il cellulare della ragazza squillò.
- pronto? –
- JENNIFER, DOVE DIAVOLO SEI?! –
La mora deglutì. Cazzo, si era completamente dimenticata di Skye.
- ehm… sono in giro con Tom –
Sentendo queste parole, la bionda sembrò tranquillizzarsi
- dimmi che, almeno, avete comprato qualcosa che tu possa metterti questa sera – pregò l’amica.
Jen lanciò un’occhiata alle buste che aveva in mano, contenenti cd, pantaloni e felpe.
- certo – mentì, sperando che Skye se la bevesse.
- se questa sera tu e quell’altro decerebrato del tuo amico non vi presentate con un vestito decente, stai sicura che…-
- Tranquilla Skye! – la interruppe – io e Tom siamo prontissimi per questa sera. –
Lanciò uno sguardo all’amico che, terrorizzato, la guardava cercando una soluzione.
- bene, a dopo.- salutò.
Jennifer posò il telefono.
- e ora? – chiese a Tom.
Il ragazzo si guardò intorno, finché una strana espressione comparve sul suo volto. Jennifer era terrorizzata
 - ho la soluzione – annunciò trionfante.
- non mi fido – disse subito la mora.
Il ragazzo sembrò offeso e Jennifer roteò gli occhi – okay, vediamo la tua soluzione,genio. –
Tom e Jennifer camminarono per una mezz’ora, finché la ragazza non scorse un negozio in lontananza. Tom la condusse dentro e Jen si chiese come il ragazzo facesse a conoscere un posto così. La risposta non tardò ad arrivare.
- posso esservi utile?- domandò la commessa, senza nemmeno alzare lo sguardo dalla rivista che stava leggendo.
-  ciao April –
A quel saluto la ragazza alzò di scatto la testa.
- ehi Tom – ricambiò, accompagnando il saluto con un sorrisetto malizioso.
- la mia amica sta cercando un vestito per una festa –
La ragazza sconosciuta spostò lo sguardo su Jennifer  con una smorfia scocciata che la mora non tardò a ricambiare.
- aspettate un attimo, cerco qualcosa – disse e sparì nel retro del negozio.
- DeLonge? -
-mmh?-
- siamo qui per comprare un vestito, non perché tu faccia colpo sulla commessa – disse acida, scatenando le risa del ragazzo.
- non è colpa mia se sono irresistibile –
Jennifer aveva già la risposta pronta, ma non poté controbattere perché venne interrotta dalla commessa.
- questo dovrebbe andarti bene – disse porgendole un vestito nero.
Jennifer si girò ed entrò nel camerino incerta. Si infilò il vestito e si guardò nello specchio. Era nero,  tranne per un pezzo viola che  dalle spalline le arrivava subito sotto il seno. Anche la fine del vestito era dello stesso colore. Aveva degli inserti di pizzo sul petto e l’area del petto e delle maniche era arricciata. Non era molto corto, ma in compenso era molto attillato e faceva risaltare la figura minuta della ragazza. Jennifer si infilò le converse nere e uscì dal camerino.
La commessa fece una smorfia schifata nel vederla, ma Jen cercò di non farci caso e si concentrò sull’ espressione dell’amico.
Tom la guardava in un modo che la fece arrossire e che infastidì non poco April.
- stai bene – disse infine.
Jen sorrise soddisfatta e andò nel camerino a rivestirsi. Uscirono dal negozio  e si avviarono verso casa della mora.
Arrivati, presero le scatole con le cose della ragazza da portare al campus e si diressero lì. Skye fu sorpresa quando vide i due amici insieme e lo fu ancora di più quando vide il vestito dell’amica.
Tom si congedò e le ragazze  passarono il resto del pomeriggio a prepararsi.
- dimmi una cosa – disse Jen, infilandosi le scarpe – cos’è successo da quando sono partita ad oggi? –
La bionda sospirò prima di raccontare - beh i primi giorni eravamo tutti tristi, nessuno aveva voglia di parlare della tua partenza, ma quello che è stato più male era Tom. Sembrava l’ ombra di se stesso  e solo dopo un anno o giù di lì è ritornato il solito o almeno ci ha provato. In questi anni lo abbiamo visto ogni giorno con una ragazza diversa. Invece Scott ha iniziato a bere, ma penso che la tua sia stata solo una delle cause. Abbiamo  provato ad aiutarlo e sembra che la situazione sia migliorata. Mark è stato l’ anima di tutti, riusciva a farci tornare il sorriso in qualsiasi giorno, anche in quelli più tristi. È  stato semplicemente fantastico –
- ne parli come se ne fossi innamorata – osservò Jennifer.
- forse perché è così – ammise Skye, distogliendo lo sguardo.
- beh, dopo quattro anni sei riuscita ad ammetterlo. –
- già…-
Calò il silenzio prima che Skye parlasse di nuovo – e tu con Blake? Siete una bella coppia. –
- beh, si. Io lo amo – disse la ragazza arrossendo, gli occhi le brillavano parlando del suo ragazzo.
- come lo hai conosciuto? –
- a scuola. È stato l’unico ad avvicinarsi a me i primi giorni. Odiavo essere in Inghilterra, essere lontana da voi. Lui non mi ha mai chiesto niente, nemmeno cosa fosse successo qui. Non vuole farmi soffrire –
- sono contenta per te – disse Skye,sorridendo e abbracciando l’amica.
Le due amiche sciolsero l’abbraccio solo quando sentirono qualcuno bussare alla porta della loro stanza.
Mark e Blake erano davanti alla porta, imbarazzati e desiderosi di trovarsi entrambi in un altro posto.
- pronti per andare? – chiese Mark abbracciando entrambe.
Le due amiche annuirono e Jennifer si sporse per baciare il suo ragazzo.
- tutto bene? – chiese Blake.
La ragazza sorrise e annuì, prendendolo per mano. Presero la macchina di Blake per andare a casa di Scott.  Quando arrivarono c’erano già un sacco di persone, molte delle quali ubriache. I quattro amici riuscirono a farsi spazio tra la folla e trovarono Scott e Tom.
- ben tornata – urlò a Jen uno Scott un po’ brillo.
Jennifer rise e lo prese per mano – dai Scott, andiamo a ballare –
Vennero trascinati dalla folla e Jen, dopo aver ballato con quasi tutti i suoi amici, riuscì a liberarsi e raggiunse Blake.
Lui, senza nemmeno parlare, la invitò a ballare il lento che era appena partito.  Ballarono insieme gran parte della sera, finché la ragazza non chiese al fidanzato di andarle a prendere qualcosa da bere.
Mentre si riposava, Jen sentì qualcuno abbracciarla da dietro.
- dove vai? Devi ballare con me – disse Tom.
- Tom…- sussurrò la mora,arrossendo.
- niente ma. Tu balli e basta. – disse prendendola per la vita e attirandola a sé.
La ragazza cedette e appoggiò la testa sul petto dell’amico, sentendo le pulsazioni del cuore confondersi con la musica e le sue braccia cingerla.
Nessuno dei due si accorse che la canzone finì e ci pensò Mark a riscuoterli, con la scusa di voler fare un ballo con la ragazza.
La serata finì così, tra un ballo e un altro con gli amici.
Presto Jennifer e Blake scomparvero e Mark e Tom si ritrovarono a parlare, brilli ma non del tutto sbronzi.
- ehi Mark, non penso di tornare al campus ‘sta sera. Quella ragazza mi ha puntato dall’ inizio della festa e la sua amichetta e carina – disse il biondo, sfoderando un sorrisino poco rassicurante.
Mark ci pensò su, poi – a causa delle continue preghiere dell’amico – acconsentì ad accompagnarlo.
Skye guardò tutta la scena e, triste e arrabbiata,  decise che quella sera nemmeno lei sarebbe ritornata a casa. 







Angolo dell'autrice: Salve!
Chiedo perdono per il ritardo. Avevo programmato di aggiornare almeno due giorni fa, ma ci sono stati alcuni contrattempi xD
Non ho molto da dire su questo capitolo, mi scuso per la lunghezza,ma mi era impossibile dividerlo in due parti. Beh Jennifer e Tom hanno fatto pace  e si iniziano a capire un pò di cose...
Ringrazio
Layla e A_DeLonge182 per aver recensito
Magari fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione ^-^
Usemeholly
Ps. Chiedo scusa per eventuali errori di battitura, di ortografia,  di grammatica ecc... ma non ho avuto il tempo di corregere.
  
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