Sembrava una di quelle solite giornate di marzo, dove il tempo si divertiva a passare dal soleggiato al nuvoloso. Bè, sembrava così...però, dall'aria che s'ispirava in casa McCartney, la giornata si prospettava tutt'altro che tranquilla.
E questo non fuggì al sesto senso della cagnolina, che, fin dalle prime luci dell'alba, aveva notato il suo carissimo padrone mettere piede giù dal letto con un sorriso raggiante, come se qualcosa di straordinario dovesse accadere quel giorno.
Appoggiò la testa tra le zampe, i suoi occhi stanchi seguivano ogni mossa di Paul, che, in quel momento annodava la cravatta color senape al collo. Ogni singolo gesto che il suo padrone compieva, lei nnon lo perdeva di vista, neanche un secondo.
< Paul, dobbiamo andare >
La sua attenzione fu distolta da uno strano signore, che era appena entrato nella stanza.
< E' la sposa che deve farsi attendere...non lo sposo > Continuò il signore tutto raggiante.
Paul sorrise, continuando a rimirarsi allo specchio.
< Eccomi arrivo >
Si avviò verso l'uscita, per poi fermarsi. Sì girò verso la sua fedele amica a quattro zampe e sorrise.
< Ci vediamo dopo Martha....fai la brava >
Un brivido attraversò la spina dorsale del quatrupede. E mentre mirava la schiena del suo padrone allontanarsi, non poté non capire che, ormai, quell'uomo non sarebbe più stato solo e completamente suo.