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Autore: Dreammy    02/11/2012    1 recensioni
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
- Solo Charly può chiamarmi “Liammuccio”, anche se è un nome che fa cagare i culi delle padelle.
- Ma le padelle non hanno i culi.
- Quelle che cagano sì.
- Giusto.

Charly e Giò sono due diciassettenni che vivono a Leicester, una cittadina inglese nei pressi di Londra. Migliori amiche e Directioners da una vita, vincono un concorso che permetterà loro di incontrare i loro idoli.
Non sarà la solita storia scontata, non vi immaginate nemmeno quello che potrà succedere alle nostre due protagoniste.
I ragazzi saranno come se li aspettavano? Troveranno l'amore? Questo incontro cambierà tutto? Ma soprattutto, Niall mangerà abbastanza a cena?
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Abbiamo i pass!

Lanciai un urletto di gioia e mi buttai fra le braccia di Charly, che mi strinse.
- Ma ti rendi conto? – saltellavo in giro per la casa come in preda a un raptus. – Noi! Siamo state scelte noi, fra tutte. Noi! Passeremo una giornata con.. con loro! Conoscerò Harry! Potrò vederlo dal vivo! E poi.. anche gli altri! Insomma.. Niall! Il suo sorriso! E Zayn! Così gli chiederò il segreto della sua cresta! E Louis, il tuo Louis! E Liam! La sua dolcezza infinita! Noi.. loro! Oh, mio dio!
Ridacchiò. – Mi sembrava di aver capito che ero io la sognatrice, tra di noi. Non farti troppi filmini mentali, anche se.. cavolo. Il nostro sogno si avvera.
- Non credo di poter resistere una settimana.
- Neanch’io..
Ci abbracciammo nuovamente. Probabilmente un’emozione così non capita spesso. Avevamo partecipato a quel concorso quasi per scherzo, convinte che non avremmo mai vinto. Entrambe adoravamo scrivere, quindi, quando avevamo sentito che dovevamo scrivere un testo in cui dovevamo esprimere ciò che provavamo per i ragazzi, avevamo deciso di metterci in gioco, così, giusto per provare. E alla fine, quelle dieci pagine scritte a quattro mani (per la verità due, perché, da che mondo e mondo, a meno che tu non sia ambidestro scrivi con una mano sola!) avevano superato tutti.

Avevamo trascorso la settimana impazientemente, cercando di riempire i pochi spazi liberi che avevamo con il lavoro. Io ero un’insegnante, ma non di inglese, matematica o quelle robe lì. Insegnavo hip hop, una delle mie grandi passioni. Le mie classi erano composte da ragazzi dai dodici ai sedici anni ed era fantastico stare a contatto con loro, perché si creava una sorta di legame unico che ci univa. Non eravamo solo un’insegnante e degli allievi. Eravamo degli amici. Loro spesso venivamo da me. Mi raccontavano della loro prima cotta, o della prima volta, dei problemi in famiglia e delle delusioni. Contavano nella mia esperienza e adoravo aiutarli come meglio potevo.
Charly, invece, lavorava in uno studio di doppiaggio. Eh, sì! Essere una doppiatrice era il suo sogno fin da bambina e lì a Leicester aveva trovato uno studio che aveva apprezzato la sua voce, a mio parere meravigliosa, e le aveva offerto un posto di lavoro nonostante fosse giovane.
Entrambe, ma soprattutto lei, avevamo qualcuno a cui piacevamo. Nel mio caso, l’insegnante di danza classica dell’accademia in cui lavoravo, John, e nel suo caso tre colleghi, di due anni più grandi. I loro nomi erano Frank, Alex e Paul. Io, però, avevo giurato amore eterno a Harry Styles, anche se ancora non lo conoscevo e Charly.. beh, lei diceva di non voler perdere tempo in “quisquilie come l’amore”, anche se chiunque si era accorto che sperava di essere notata da Louis Tomlinson. Spendeva la maggior parte del suo tempo  mandandogli tweet che, puntualmente, lui sembrava non leggere. Non posso negare che anch’io bombardassi di tweet i One Direction ma, è risaputo, quando hai degli idoli diventi totalmente fuori di testa.

*

Pian piano, quasi di soppiatto, arrivò il tredici giugno. Quel giorno avevamo preso delle ferie. Passammo la mattina saltellando in giro. Eravamo davvero eccitate. Ehi, lo sareste anche voi se aveste la possibilità di incontrare i vostri idoli!
Quella sera, che tecnicamente sarebbe stata la notte del quattordici, il concerto sarebbe iniziato a mezzanotte e mezza. Vi chiederete perché così tardi, giusto? Prima di loro, si sarebbe esibita Nicki Minaj, alle nove e un quarto, quindi gli addetti dovevano avere il tempo di ripulire l’arena prima del concerto successivo. A Londra funzionava così.  Alle otto e mezza iniziammo a prepararci. Ci sarebbe voluta solo un’ora e un quarto per arrivare nella zona in cui si sarebbe tenuto il concerto, ma volevamo arrivare in orario! L’autobus sarebbe passato alle dieci. Io indossai la mia storica maglietta viola, con su scritto “I ♥1D” e dei pantaloncini di jeans, insieme alle mie inseparabili Superga. Charly, invece, optò per la canotta (lei odiava le maniche!) che le avevo regalato per il suo compleanno: era bianca, e sopra c’era scritto “I ♥ eating carrots”. Mise degli shorts di jeans e, ovviamente, le converse di Jack Skeletron. Ci eravamo vestite leggere in previsione del caldo che ci sarebbe stato dentro il Wembley Stadium. Come previsto, arrivammo alle undici e un quarto. Comprammo un kebab e aspettammo, pazientemente, la mezzanotte. Non appena l’ora x scoccò, ci fiondammo dal bigliettaio a fargli vedere i biglietti che avevamo ricevuto. Ci indicò i nostri posti.
- Non ci credo! – esclamò Charly, con gli occhi a palla. – Siamo in piedi!
Ci scambiammo un cinque e corremmo per accaparrarci la prima fila. Eravamo proprio sotto al palco. Quel concerto sarebbe stato memorabile.
 
Ore: 1.35 a.m.
 
- Oh mio dio! – continuavo a ripetere, mentre vedevamo la folla di ragazzine che si riversava fuori. – Oh mio dio, Charly. Ho toccato.. io.. ho toccato la mano di Harry.
Rise, anche se, per una volta nella sua vita, aveva le lacrime agli occhi. – Sì e io.. Louis. Mi ha.. toccato. E tra un po’ ci parleremo! No, ma dico, non è un sogno, vero? Ci parleremo! Gli diremo che siamo follemente innamorate di loro e..
- Pianeta terra chiama Charlotte! – scherzai. – Forza, muoviamoci!
Ora, molti di voi si staranno chiedendo come avessimo fatto a toccare due quinti dei nostri idoli. In realtà, mentre stavano cantando Stand Up, si erano chinati in avanti per stringere le mani a coloro che si stavano sbracciando, sotto al palco. Il caso volle che Harry stringesse la mia, per un attimo che non dimenticherò mai, e Louis quella della mia migliore amica.
Ci prendemmo per mano e ci avvicinammo all’omone che stava davanti al dietro le quinte. – Cosa volete? – borbottò.
- Ehm.. noi.. abbiamo i pass. – spiegò Charly, mostrandogli quei preziosissimi cartoncini.
- Passate pure. – il suo volto sembrò distendersi, mentre si faceva da parte per farci passare.
- Oh dio! – esclamai.
- Siamo dentro! – completò la mia frase Charly.
Sempre mano nella mano, tremanti come delle foglie, iniziammo a camminare per quel lungo corridoio. Facevamo fatica a trattenere degli urli liberatori. Liberatori dell’adrenalina a mille che avevamo in quel momento.
- Ok, dobbiamo stare calme. – disse la mia migliore amica, che però fremeva come non mai.
- Sì, non dobbiamo fare le fans impazzite, o si spaventeranno e.. – iniziai il mio discorso.
- Oh, al diavolo! – imprecò lei.
- Noi siamo delle fans impazzite! – esclamammo all’unisono.
Facemmo pochi passi, meravigliate dall’idea di camminare dove, poco tempo prima, i nostri idoli avevano poggiato i piedi. Alla fioca luce di una lampada che proiettava luce bianca sulle pareti e sul pavimento, vedemmo cinque figure scure, che camminavano verso di noi. Mi voltai verso Charly ad occhi sbarrati.
- Secondo te sono.. loro? – mi domandò, con voce flebile.




L'angolo di Dreammy

Eccomi qui! Ho aggiornato in fretta, lo so, ma solo perché speravo di attirarvi un po' di più u.u
Mi piacerebbe sapere che ne pensate. Che ne dite di una recensioncina?
#BarbonaModeOn
Ok, al prossimo capitolo bella gente! :D

~Dreammy
   
 
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