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Autore: Rosette_Carillon    02/11/2012    1 recensioni
Clint durante la notte si sveglia a causa di un incubo riguardante Natasha, ma si sa: non tutto il male viene per nuocere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                        Nightmare

 

 

:<< Natasha. >>

La donna rispose con un gemito storcendo le labbra in una smorfia di dolore, tossì e sentì il sapore metallico del sangue in bocca. Portò le mani all’impugnatura del pugnale che aveva nel fianco e la strinse con entrambe le mani prima di estrarlo e lasciarlo cadere in terra.

Le gambe non la ressero e cadde in avanti, tossendo sangue, fra le braccia di Clint che  la strinse a se.

Clint si inginocchiò e si sistemò Natasha fra le braccia, in modo da farla stare comoda.

:<< Nat. >> le asciugò una goccia di sangue dalle labbra :<< Cosa ti è venuto in mente? >>

:<< Sa-saresti m-morto. >>

:<< Ora stai morendo tu. >>

:<< Siamo spie, prima o poi sarebbe successo. Dovresti saperlo. >>

Le accarezzò dolcemente il volto e non poté fare a meno di pensare quanto fosse bella anche così, con quell’elegante abito viola macchiato di sangue e il volto pallido come la morte.

Avrebbe voluto dirle che l’amava, ma lei l’avrebbe allontanato in tutti  i modi, lo sapeva: erano spie e non potevano concedersi il lusso di amare, per loro c’erano solo morte e pericoli, infatti ora lei gli stava morendo fra le braccia.

:<< Clint . . . forse questo non è il momento migliore per dirtelo . . . >> sorrise debolmente :<< ma non importa. Spero . . . spero che tu conosca un po’ di russo. >>

:<< Cos . . .? >>

:<<  Ya. . . ya vas ljubljù. >> mormorò la donna prima di chiudere gli occhi.

:<< Natasha? >> Clint la scosse, ma lei rimase immobile.

La consapevolezza che fosse morta si fece largo nella mente di Clint che non poté fare altro  se non stringere a se il corpo ancora tiepido e inerme della donna :<< Natasha . . . no, NO! >>

 

:<< Clint! Clint! >>

:<< Nat- Natasha? >> si guardò attorno spaesato: era nella sua stanza, nel suo letto, con Natasha al suo fianco.

Natasha? Si, era davvero lei ed era viva.

:<< Ehi, finalmente ti sei svegliato. Stavi urlando come un pazzo e continuavi a chiamarmi, hai avuto un altro incubo?  >> gli chiese con una lieve nota di preoccupazione nella voce.

:<< S-si. Era orribile. >> mormorò passandosi stancamente una mano sul volto.

:<< Come stai? >> chiese avvicinandosi un po’ a lui.

:<< Bene, ora è passato. Dopotutto era solo uno stupido incubo, nulla di reale. >> rispose.

:<< Si, ma sembri sconvolto. >> replicò lei.

Non lo aveva mai visto in quelle condizioni se non dopo che . . .

:<< Centra Loki? >>

:<< Cosa? >>
:<< Loki. C’era lui nel tuo incubo? >>

:<< No, non c’era. >> o forse si, non riusciva a ricordarselo. L’unica immagine che ricordava era Natasha che gli moriva fra le braccia :<< Scusa se ti ho svegliata, torna a dormire. >> aggiunse mettendosi seduto e poggiando la schiena contro la testiera del letto.

Natasha si sedette accanto a lui con un sospiro e gli cinse le spalle con le braccia attirandolo a se, lui poggiò la testa contro il suo seno cingendole la vita con le braccia.

:<< Promettimi che se qualcuno tenterà di pugnalarmi tu resterai a guardare e non tenterai di salvarmi la vita. >>

:<< Tenti il suicidio, Barton? >>

:<< Promettimelo Nat. >>

:<< Cosa hai sognato? >> chiese invece

:<< Venivi pugnalata allo stomaco al posto mio, mentre morivi fra le mie braccia mi dicevi una frase in russo. >>

La donna, anche se colta di sorpresa, riuscì a mantenere la sua solita calma :<< Che frase? >> domanda inutile, sapeva perfettamente di quale frase si trattasse: di quella che aveva pronunciato lei stessa cercando di calmare Clint.

:<< Ya . . .ya vas . . . >>

:<< Ljublju. Ya vas ljublju. >> 

:<< Si. Come lo sai? >>

Lei  gli sorrise, poi con una mano gli sollevò il volto delicatamente, guardandolo negli occhi, e si chinò su di lui :<< Significa che. . . . >>  lo baciò dolcemente sulle labbra.

Clint la stinse maggiormente a se e il bacio divenne più passionale mentre lei affondava una mano fra i suoi capelli e gli accarezzava una guancia con l’altra mano.

:<< Ricordami di avere incubi più spesso. >> disse lui quando si separarono: se avere un incubo comportava un “ti amo”, anche se in russo, detto da Natasha, allora gli incubi erano i benvenuti.

 

  
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