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Autore: Winry977    02/11/2012    6 recensioni
Essere condotti alla roulotte di una band da un cane per non vedenti non è una cosa che capita a tutti. Cosa potrebbe succedere?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passò un altro giorno, e io immaginavo Noah camminare con Iyo per la casa, scherzando e ridendo, per poi avvicinarsi a me, e mentre io la stringevo a me, ci baciavamo. A riscuotermi dalle mie fantasie fu Jinxx, che si sedette accanto a me sul divano sprofondandoci dentro. Era vestito di nero, come me. Gli altri si stavano ancora preparando per andare al cimitero. Pochi minuti dopo mi trovai il muso di Iyo tra le ginocchia e presi ad accarezzarlo distrattamente.

Quando finalmente ci trovammo tutti riuniti in soggiorno uscimmo di casa, portando anche il cane con noi. In qualche modo, avrebbe intuito che lei non era più tra noi.

Arrivammo al cimitero, dove un becchino ci aspettava con una bara semi aperta sporgente dall'auto funebre. Io vi gettai un ultima occhiata all'interno, e intravidi il viso di Noah rilassato e con le mani congiunte che reggevano il nostro Pentacharm. Le toccai un ultima volta i capelli, e feci una cosa che non mi aspettai nemmeno io. La baciai un'ultima volta. Le sue labbra gelide e morbide entrarono a contatto con le mie, ma non si mossero. Nulla. Una cascata di dolore mi si riversò addosso, mozzandomi il fiato mentre sentivo il suo leggero dolce profumo di pulito.

Dopo di me, anche i ragazzi si avvicinarono alla lapide e sfiorarono tristemente il volto di quella ragazza che amavamo con tutto il cuore e che aveva passato con noi giornate e momenti meravigliosi vivendo emozioni che persino noi ci sognavamo. Ad un tratto un forte senso di colpa mi gravò addosso. Era colpa mia se lei era lì. Tutta colpa mia. E io non potevo fare più nulla per tornare indietro.

Iyo guaì da dietro di me, e Jake lo accarezzò per calmarlo, lasciandogli annusare quel contenitore nero. Feci un respiro profondo e lasciammo che il becchino chiudesse la il coperchio della bara nera. Mi si strinse il cuore, e mi dovetti voltare a guardare altrove. Con noi non c'era nessuno, eravamo solo noi cinque e quell'uomo. Lo aiutammo a trasportare la bara fino ad un posto libero alla fine del cimitero cosparso di lapidi, finché non giungemmo davanti una fossa in marmo nero con sopra una lastra dello stesso materiale con sopra incise delle parole in oro, che aveva scelto Ashley al mio posto. Non ebbi neanche il fegato di leggerle, perché appena lessi il nome di Noah mi salì un groppo alla gola.

Posammo la bara nel marmo freddo e restai a guardare il becchino mentre chiudeva la tomba con un coperchio in marmo. Avrei voluto fermarlo, fargli riaprire la bara e farmi abbracciare Noah, ma era una cosa troppo assurda e impossibile da fare. Quando finì chiese se desiderassimo che dicesse qualcosa per onorare la morte di “quella povera ragazza”.

-No. Va bene così. Può andare se vuole.- lo congedai io. Lui ci strinse le mani, facendoci le sue più sentite condoglianze e ci lasciò da soli. Restammo a fissare in silenzio la tomba, con la fotografia di Noah incorniciata sulla sua lastra.

Ad un tratto la chitarra di Jake mi risuonò nella testa e istintivamente cominciai a cantare a bassa voce. -Praying for what your heart brings, thoughts of escape and bloodshot eyes. You're barely sleeping, no longer dreaming, now what you do to feel alive?- A me si unirono gradualmente tutti i ragazzi e intonammo Ritual tutti insieme.

Quando finimmo, sentii qualcuno tirare su col naso, ma non mi voltai a guardarli. Lasciammo Noah nella sua scatola marmorea e mi ripromisi che sarei andato a farle visita ogni giorno con Iyo, che per tutto il tempo della sepoltura aveva emesso leggeri guaiti.

 

Tornai il giorno dopo da solo, con dei fiori e con Iyo. Prima di entrare spensi la sigaretta che stavo fumando e la gettai in una pattumiera lì vicino. Poi sospirando attraversai il lungo sentiero che portava alla tomba di Noah. Quando vi giunsi davanti ebbi finalmente il coraggio di leggerci le parole iscritte.

“Lei ha vissuto la vita con la vista oscurata. Ma realmente ci guardava con gli occhi di un cuore sproporzionato. Riposerà in pace, con la melodia che più le stava a cuore durante sua esistenza.” respirai a fondo, e poggiai i fiori in un vaso di metallo lì vicino. Poi, stringendo il guinzaglio di io, rimasi a fissare il piccolo ritratto di Noah.

-Oh, cara...- sussurrai dopo un po'. -E' colpa mia. Perdonami. Perdona la mia imprudenza.- due lacrime mi scesero dagli occhi, la le asciugai subito. -Ora che non sei tra noi, so che ora potrai osservarci dall'alto o ovunque tu sia. Tu... accompagnerai sempre le mie giornate, non ti dimenticherò mai.- Iyo starnutì. -Visto chi c'è qui? Manchi anche ad Iyo. Beh, manchi a tutti noi. Spero che tu abbia sentito le nostre voci ieri. Eppure la tua era più forte della mia, e mi rimbombava nella testa.- mi interruppi un attimo pensando che se qualcuno fosse passato mi avrebbe preso per pazzo. Mi guardai attorno, ma non c'era nessuno a parte me, quindi ripresi il mio assurdo dialogo.

-Mi sto ancora chiedendo come farò senza di te e la vita mi appare senza senso. Ma poi penso a cosa mi diresti tu in condizioni del genere. Diresti che la vita continua e che le anime delle persone abbandonano i loro corpi tutti i giorni. Sto cercando di assorbire questa frase come se me l'avessi detta per davvero, ma non è facile.- mi interruppi un'altra volta. -Tornerò domani, sempre con Iyo, ma non smetterò di pensarti.- mormorai, lasciando che Iyo annusasse un'ultima volta la piastra nera. Poi me ne andai.

Mentre camminavo mi sentii un po' più leggero. Volevo togliermi il peso di aver causato la sua morte, ma non c'era modo di rimediare, e più che sussurrare e chiedere perdono non potevo fare. Sentii un calore accarezzarmi i capelli e vidi la mia ombra allungarsi sul pavimento.

Mi stupii di come la vita potesse continuare nonostante le persone morissero con tanta facilità. Era assurdo per me vedere persino il sole splendere nel cielo. Ma come si muore, si nasce, e nessuno poteva cambiare quell'incommensurabile verità.

Guardai Iyo, che zampettava accanto a me. -Lei vivrà per sempre con noi, nelle nostre menti e nei nostri cuori. Vero Iyo?- lui voltò il suo muso verso di me per poi girarlo e continuare a camminare con me. Appena misi piede fuori dal cimitero un venticello caldo mi sorprese il viso.

-Eh, già.- mormorai. -Vivrai ancora con noi, Noah.-

  
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