Si morse il labbro. Non sapeva che Hagen fosse stato arrestato, né che sua sorella fosse scomparsa. Un brivido gli corse lungo la spina dorsale, facendogli accapponare la pelle. Allontanò da sé il giornale, spingendolo dalla parte opposta del tavolo, e strinse le mani attorno alla tazza bollente. Rivolse lo sguardo fuori, verso la porta del bar. Si chiese se anche suo fratello avesse fatto la stessa fine. Scosse la testa e sperò che nessuno si accorgesse dei suoi occhi lucidi.







Tino lasciò cadere la giacca della divisa sul divano e attraversò la stanza seguito da Hanatamago, che gli saltellava tra i piedi scodinzolando. Ogni tanto sentiva i denti della cagnolina afferrare e tirare l'orlo dei pantaloni per reclamare la sua attenzione. Fece una smorfia, massaggiandosi le tempie. A quanto pareva, l'aspirina non era servita a niente. Non restava che affidarsi ai vecchi, cari rimedi.

«Jos ei viina, terva tai sauna auta, tauti on kuolemaksi*... non è così, Hana?» sospirò dopo aver preso in braccio la cagnolina. L'abbaio che ricevette in risposta gli rimbombò nella testa, causandogli una fitta.

Di incatramarsi i polmoni non gli pareva il caso, fare una sauna, invece, era una prospettiva davvero allettante. Una rilassante vacanza al Camp Tamok non gli sarebbe affatto dispiaciuta, ma... scosse la testa. Non aveva tempo, ora. Gli restava solo...

Il cellulare iniziò a squillare, avvisandolo che era arrivato un messaggio. Tino corrucciò le sopracciglia e continuò a reggere Hanatamago con un braccio, mentre cercava di tirare fuori dalla tasca l'aggeggio urlante. Quando ci riuscì, premette un tasto per zittirlo, sbloccò la tastiera e sfiorò con il pollice la busta che lampeggiava sul piccolo schermo.




Tino osservò lo schermo per qualche secondo, indeciso. Hanatamago si agitò pericolosamente, rischiando di scivolargli di mano. Deglutì e riprese a picchettare sul touchscreen del suo cellulare.








Le luci al neon appese al soffitto illuminavano il corridoio di una cruda luce giallastra. Il silenzio era rotto solo dal riecheggiare dei passi della guardia carceraria e dal suono strascicato di quelli di Mathias.

Era passata più di una settimana da quando aveva saputo la notizia, ma aveva trovato il tempo di passare a trovare Hagen soltanto ora. Sospirò, tenendo lo guardo fisso sul pavimento bianco. Aggrottò le sopracciglia, sentì lo stomaco contrarsi. Anche il pavimento della cucina della vecchia casa di Hagen era bianco. Spesso, quando andava a studiare da lui, la piccola Belle preparava i waffel, inzaccherando le mattonelle con farina, zucchero e uova.

Le labbra di Mathias, a quel ricordo, si incurvarono in un sorriso leggero che scomparve non appena il carceriere indicò una cella alla loro sinistra, riportandolo alla realtà.

Hagen se ne stava seduto dietro le sbarre con la schiena curva e i gomiti poggiati sulle ginocchia. Teneva le mani premute contro la fronte e gli occhi, nascondendoli.

Mathias, vedendolo, avvertì una fitta al centro del petto.

Tra le dita stringeva un nastrino rosso.














Note:

* La frase detta da Tino è un detto finlandese, il cui significato dovrebbe essere "Se l'alcool, il catrame -inteso come tabacco o sigarette, credo- e la sauna non funzionano, allora la malattia/il malanno è fatale".





Postfazione -beh, più o meno!-


Per prima cosa mi scuso immensamente per il ritardo e vi avviso che per farmi perdonare pubblicherò il prossimo capitolo venerdì! ♥


Ora, tornando a noi... Ehilà! AlloVa? Vi sono mancata? C: *osserva balle di fieno che rotolano e rimbalzano sospinte dal vento *..... Sigh!

Beh, dicevo, questa non sarà una vera e propria postfazione -'Perché? Le altre lo erano?' direte voi, e, dopo tutto, avete anche ragione!- , quindi non ci sarà l'angolo delle domande. Le congetture, però, son sempre ben accette, eh!

I più attenti, o meglio, chi per colpa del mio increscioso ritardo non ha dimenticato gli scorsi capitoli, si saranno accorti che c'é qualcosa che non va... ma non disperate, nella seconda parte del capitolo capirete... forse :D


Bòn, smetto di tediarvi e passo ai ringraziamenti: come al solito ringrazio tutti quelli che han letto/recensito/messo la storia nelle seguite ♥

Un ringraziamento particolare, però, va a:

• TheJolly, che ha avuto la somma pazienza di leggere e recensire ogni capitolo di questa storia;
• E a Black Knight, le cui -minacce alla mia integrità fisica- gentili e cortesi parole hanno spinto la sottoscritta a finire di scrivere questo capitolo -che fino a ieri era composto di una manciata di righe XD- e che ha betato il finto articolo di giornale all'inizio del capitolo.

Grazie *stritola* ♥

Che altro? Se notate qualche errore o qualcosa non vi convince fatemelo sapere, non vi mangio mica -..... a meno che voi non sappiate di liquirizia-! C:

Bene, ora posso anche eclissarmi.

Ci si vede venerdì, scricciolini ;D

Ha det!!