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Autore: _Spellcaster    03/11/2012    2 recensioni
-Fermare questa catastrofe è compito nostro ormai, vero?-
-Sarà divertente! Che ne dici, ne, Mark?-
-Tu sei completamente pazzo, Dylan.-
-Let's go to color the world, Mark!-
[...]
Boh, volevo scrivere una long su questi due che nessuno considera çWç Poori bimbi. E non volevo pubblicarla. Boh, avevo paura (?) Però se non pubblico niente, che ci sto a fare su Efpì? ❤
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Dylan Keith, Mark Kruger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER 1
WHITE - BEGINNING
 
 
Certo che era proprio grande New York, eh. I grattacieli erano altissimi ed erano sparsi per tutta la città come tanti di quei puntini con i numeri.
Sì, quelli che si uniscono con la penna.
Le persone sembravano minuscole formiche che correvano avanti e indietro con le loro zampette. Perché, in effetti, messi a confronto con le cose gigantesche che ci circondano, noi esseri umani siamo così piccoli ed insignificanti.
Davvero insignificanti.
Al mondo, sono tante le cose immense.
Il mare, le emozioni, il cielo, le parole...e la noia del ragazzo che prendeva il nome di Dylan Keith.
-Ehy Dylan!- Urlarono dei ragazzi quando lo videro sulla soglia della porta della classe.
-Yo ragazzi!- Rispose lui, sfoderando un sorriso radioso e alzando la mano, in segno di saluto.
Entrò, poggiò -scaraventò- la tracolla sul banco e si avvicinò al gruppetto di ragazzi vicino alla finestra, affianco all'ultimo banco. Le chiacchiere dei suoi amici non gli interessavano molto, in verità. Quella giornata si prospettava noiosa. Cioè, più del solito. Fuori, poi, diluviava.
A lui la pioggia non piaceva. Non piaceva affatto. Forse perché era sempre radioso, splendente. Un po' come il sole che, durante la pioggia, viene completamente oscurato dalle nuvole.
La pioggia batteva velocemente sui vetri. Ogni colpo sembrava rimbombare, nella sua testa.
-Dylan?-
Il ragazzo sobbalzò e si spostò una ciocca bionda di capelli dietro l'orecchio.
I ragazzi lo squadrarono bene, cercando di capire cosa gli stesse succedendo. Ma c'era ben poco da vedere con que suoi occhialoni.
Altra caratteristica di Dylan, era, appunto il fatto che portasse degli occhialoni molto grossi, ogni giorno, ogni ora. Tipo gli occhiali da sci, comprendete?
-S-sorry! Pensavo all'interrogazione di storia. Non ho neanche aperto il libro.-
Gli alti si scambiarono un'occhiata fugace, cercarono di scrutare meglio i suoi occhi e poi scoppiarono a ridere.
L'interessato sbatté le palpebre, confuso. Anche se le sue palpebre non erano poi così visibili.
Quei dannati occhialini.
-A che cavolo pensi, bro?! Oggi non c'è storia!-
Il biondo si portò una mano al mento pensieroso e realizzò, poi, dell'immensa sciocchezza che aveva detto. Scoppiò a ridere con loro, un po' imbarazzato. La campanella stroncò le loro risate e annunciò loro che il professore stava arrivando e che, quindi, la lezione avrebbe presto avuto inizio.
Si allontanarono dalla finestra e presero posto.
La professoressa di economia fece la sua entrata e, gli studenti, si alzarono in segno di saluto.
Ogni volta che ella entrava, subito si spargevano risate per la classe. La professoressa aveva capelli neri, lunghi e tagliati perfettamente alla stessa altezza. Molto robusta -molto più che robusta- aveva difficoltà ad alzarsi e sedersi. Un lunedì -non lo dimenticheranno mai, loro- alzandosi, rischiò di portarsi la sedia dietro. Il suo didietro, difatti, s'era incastrato. La chiamavano semplicemente 'toro con la parrucca', i giovani.
Dylan, però, non aveva molta voglia di prenderla in giro e farla esasperare, quel giorno. Perché la pioggia, oltre a non piacergli, lo deprimeva.
Era seduto non molto lontano dalla finestra. Cosa che andava completamente a sfavore per la sua attenzione per la lezione.
Passò l'ora a scarabocchiare sul banco. C'era scritto di tutto, dalle cazzate dei compagni, alle formule di geometria, a testi di alcune canzoni.
L'altra -nonché unica, praticamente- cosa ad attirare la sua attenzione, fu l'arrivo di nuvoloni ancora più neri, cupi e minacciosi.
Sospirò e fece scivolare la testa sul banco. Si circondò il capo con le braccia, tanto che neanche i sui grossi occhialoni potevano vedersi. Le palpebre si facevano pesanti, stanche. Non era in vena di fare assolutamente nulla.
Dormì, dormì per tutta la lezione, fregandosene altamente dei guai che avrebbe passato. Tanto, quell'anno, era già andato a farsi fottere del tutto.
-Mr. Due In Letteratura Dylan Keith!!-
-HERE I AM!-
E il suo bel sonnellino fu dolcemente interrotto dalla professoressa di letteratura che ora lo minacciava puntandogli contro un pezzo di gesso.
L'ultima cosa che vide e sentì, dopo le risate dei compagni, fu la faccia esasperata del preside e la sua noiosissima predica.
Tornò a casa, imboccando la solita strada. Solita casa, soliti alberi, solita vita. Sospirò. La pioggia, per sua fortuna, non scendeva più. I nuvoloni, però, non ne volevano sapere di andare via ed annunciavano un bellissimo acquazzone. Accelerò il passo. L'ultima cosa che avrebbe volto era beccarsi l'acqua. Si fermò di fronte ad unna vetrina. Il negozio si chiamava 'Shop and Us' e all'interno della vetrina, c'erano innumerevoli TV e tutte accese sul medesimo canale.
C'era, in TV, la tizia del telegiornare, che annunciava, mansueta: 'Strange case in Central Tower. Vandals enjoy themselves with a paint. Strange sightings in the sky.'
-Oooh! Wonderful!-
Ritrovata l'energia che gli era mancata per tutto il giorno, l'occhialuto biondino corse verso la torre centrale alla ricerca di qualcosa che stuzzicasse la sua attenzione. Perché lui, ai misteri, non poteva resistere. Così come ai party, eh.
E qualcosa di interessante l'avrebbe trovato. Eccome se l'avrebbe trovato.
 

 
 
*Angolino di colei che davvero non sa come le vengono fuori queste idee
Angolino di colei che scrive
Angolino di colei(?)
Premetto che si, fa schifo, non ha senso. Potete linciarmi, Yoshi ve lo permette.
FOOORCONI, TOOORCEEEEE. (?) Allora, è, diciamo, un aspetto generale di Dylan.
Uattafac?
CooomunGue. Spero che, almeno un pochino, abbia stuzzicato il vostro interesse. Maccosa? Maccchi?
Munque (?) Il secondo capitolo ce l'ho sul quaderno ma è incompleto çç Spero, unque (?), vi sia piaciuto ç V ç
E spero che mi vengano buone idee per il seguito DD: Non sono fantasiosa
Eeeee...lots of Kisses,
_Magician/Ninì/Ocomevoletevoi ♥
 
P.S.
Perdonate l'inglese sgrammaticato perché non ho usato Google Traduttore -SI,POTETEANCHENONCREDERCIMAL'HOFATTADASOLALAFRASE.
La tizia del telegiornale dice, praticamente:
'' Strano caso alla Torre Centrale. Vandali si divertono con della vernice. Strani avvistamenti in cielo.''
Perdonate lo schifo DD:
Io ODIO l'inglese.
  
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