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Autore: Gaia Bessie    03/11/2012    1 recensioni
[Drabble | Raccolta scritta per le Drabble's night con la Gin (e con chiunque abbia voglia di assecondarmi) | Un po' tutti]
Annabeth si tingeva di nero le occhiaie, come ogni mattina. Sospirò, mentre si guardava allo specchio con aria critica. Le sembrava che non fossero abbastanza scure da raccontare la sua desolazione. E Luke la guardava, dal fondo dello specchio, mentre lei aggiungeva ancora un po’ più di nero.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Quasi tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: Secondo giro di Drabble, sempre le stesse regole di prima solo che, questa volta, Esis ha preso il posto della Gin xD Vi dico subito che questa raccolta contiene un certo tasso di Nonsense...
Buona lettura u.u




1.  Ci sono due ragazzi morti (Follow the Mad – Ci sono due ragazzi morti) – Annabeth Chase

Annabeth odia quella foto. Ritrae Luke e Percy, durante la prima estae di Percy al Campo Mezzosangue. Ogni volta che Annabeth la guarda, quel pensiero si fa strada nella sua testa: ci sono due ragazzi morti, in quella foto.
Il marito che ha amato con tutta sé stessa, morto da pochi mesi, di cui si è innamorata quando aveva solo sedici anni.
E poi, c’è Luke.
Il suo amore di ragazzina, la bugia che le pesa sulla coscienza. Annabeth ricorda bene l’espressione addolorata di lui, quando lei gli ha detto che non lo amava.
Eppure, a lei quella frase era suonata fin troppo falsa. A Percy e Luke, troppo vera.
(110 parole)



2.   Calende Greche – Rachel\Apollo

Sospirò piano, Rachel, quando si svegliò che aveva appena iniziato ad albeggiare. Ecco, si disse, adesso dovrei dirgli che è il momento di andarsene. Se lo ripeteva ogni mattina, prima di svegliarlo. E lui, prevedibile come non mai, posticipava il momento di lasciarla alle Calende Greche, portandola con sé a far sorgere il sole. Semplicemente, Apollo non sapeva fare a meno di lei, da quando aveva scoperto il suo lato passionale. E Rachel, nel profondo del suo cuore, aveva paura che lui se ne andasse per sempre, una mattina. Così, quello delle Calende Greche, era sembrato proprio il giusto compromesso.
-Vieni con me- mormorò il Dio. Non poteva lasciarla sola.
(110 parole)




3. Dimmi che mi ami – Luke Castellan

-Dimmi che mi ami.
 Il sussurro di Annabeth si disperse nell’aria. Luke si voltò verso di lei, la camicia allacciata malamente ed i capelli scombinati. Le lanciò un’occhiata fredda ed indecifrabile, mentre le dava le spalle per uscire dalla finestra.
-Non ti amo- disse, freddo. Poi sparì nel buio.

-Dimmi che mi ami.
Solo Annabeth sentì il sussurro di Luke. S’inginocchiò accanto a lui, stringendogli la mano che si stava raffreddando, consapevole che presto Luke avrebbe smesso di vivere.
Sospirò.
-Non ti amo- disse, fredda.
Luke sorrise, mentre anche le ultime tracce di colore lasciavano il suo viso.
-Sei brava a mentire, finalmente hai imparato.
(105 parole)




4."Give me fuel, give me fire, give me what I desire" (Metallica- Fuel) - Chris/Clarisse.

Quando dormiva, Clarisse sembrava stranamente innocente. Dormiva rannicchiata come una bambina, la testa contro la schiena nuda di lui.
Chris quasi rise, pensando alla sua espressione per niente angelica che aveva assunto solo poche ore prima. Aveva seriamente rischiato l’autocombustione, quando Clarisse gli aveva teso quella sottospecie di agguato, a letto. Non che, ovviamente, gli fosse dispiaciuto. Rise per davvero, quando vide  Clarisse alzare gli occhi, sveglia come non mai.
-Adesso tocca a me- mormorò Chris, sul viso di lei. –Dammi quello che desidero.
E Clarisse rise, ripensando a quando le aveva pronunciate lei quelle parole, poche ore prima. La prima notte insieme.
(103 parole)



5. Olive – Atena\Poseidone

Atena aveva grandi occhi grigi, dello stesso colore delle nuvole plumbee. Aveva capelli color miele ed un cervello che non era proprio da buttar via. E soprattutto, odiava Poseidone.
-Olive? A cosa diamine servono le olive?-
Poseidone aveva gli occhi dello stesso colore del mare ed i capelli scuri. E soprattutto, odiava Atena.
-Perché, invece i tuoi cavalli sono utili?-
Atena gli lanciò un’occhiataccia, come per ricordargli che le sue olive erano utilissime, dato che gli Ateniesi le avevano preferite al pozzo d’acqua salata di lui.
Poco lontano, Estia scosse la testa, mentre badava al focolare. Quei due non sarebbero cambiati mai.
(102 parole)




6. Acqua – Calipso

Calipso amava l’acqua. E vivere su un’isola implicava che l’acqua fosse una delle costanti della sua vita, assiema alla solitudine. Callipso amava sedersi davanti al lago d’acqua dolce, fissando il proprio riflesso sul pelo dell’acqua. Con un dito, tracciava i contorni del suo viso, sull’acqua fresca che tanto amava.
Un giorno, ricordò, aveva provato ad annegarsi in quel lago. Era stato semplice, sporgersi troppo e precipitare sott’acqua, confondendosi con il suo stesso riflesso. Ovviamente aveva fallito e si era ritrovata di nuovo in superfice, bagnata e sola, le lacrime salate che si mischiavano all’acqua del lago.
Calipso odiava l’acqua.
(99 parole)
   
 
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