Giorni d'estate

L’estate.

La più bella e la più noiosa delle stagioni insieme.

Bella perché infondo il sole illumina piacevolmente ogni cosa, lavando via le tracce della primavera, fastidiosissima stagione intermedia che reca ancora tracce dell’inverno appena passato.

Noiosa perché questo clima eccessivamente caldo dopo un po’ diventa banale e ti fa sperare nel sopraggiungere imminente dell’autunno, altra stagione ambigua ma sicuramente più variabile della monotonia delle giornate estive.

Ed eccomi qui, come al solito, a lamentarmi di ogni stramaledetta cosa.

Mi sdraio svogliatamente sull’erba verdeggiante del nostro campo d’allenamento e fisso il cielo.

Il chiarore di quella distesa azzurra mi avvolge e mi fa viaggiare in posti lontani, posti che posso solamente vedere con l’immaginazione.

Piccole candide nuvole attraversano questo mare sospeso, cambiando continuamente ed impercettibilmente forma, accarezzate e delineate da luci ed impercettibili ombre.

Chiudo gli occhi e inizio a pensare, sognare.

Mi stacco da tutto ciò che mi tiene ancorato a terra e mi libro involo.

Ogni noioso ed inutile pensiero mi abbandona, non conta più nulla.

Lentamente perdo ogni catena che mi vincola al suolo, mentre la piacevole brezza vi sfiora il viso.

Mi sto per addormentare.

Dolcemente.

Piacevolmente……

“Shikamaru!!!!”

Il mio viso si contrae dal disappunto, mentre la tua voce aspra e piena di rimprovero mi assorda i timpani, diventati insolitamente sensibili ad ogni rumore eccessivamente fastidioso.

Socchiudo un occhio, fissandoti seccato.

-Proprio ora dovevi disturbarmi?-

“Shikamaru!!”

Ringhi di nuovo fissandomi con i tuoi occhi profondamente chiari.

Chiari come il cielo d’estate

“Che vuoi?”replico svogliato, socchiudendo anche l’altro occhio.

“Come ‘che vuoi’?! Razza di scansafatiche, mi chiedi pure che voglio?!?”

Non mi scompongo e ti fisso impassibile.

“Sai, dovresti regolare un po’ il tono, non si addice ad una ragazza…”

Il mio non è un tentativo di provocarti, solo una semplice constatazione: naturalmente tu lo prendi per l’esatto contrario.

“Sta zitto!”

I tuoi occhi sono così pieni di sfida che potrebbero incenerirmi all’istante.

Socchiudo anche l’altro occhio, mentre sul mio viso si dipinge un’espressione rassegnata.

-Addio sonnellino….-

“Ti rendi conto che avevano una commissione da svolgere?!Per colpa tua io ho dovuto fare anche la tua parte!!!”

Dannazione, è vero!Questo pomeriggio ci doveva essere quella noiosissima missioncina da genin da portare a termine.

Che noia!

“Che vuoi che ti dica…..non volevo venire, non ne avevo la minima voglia”

Incrocio le braccia dietro il capo e tu mi guardi furente.

Le tue guance si arrossano dall’agitazione; solitamente sono chiare.

Chiare come le nuvole estive.

“Ho perso la razione del tempo…..”

Altra inutile giustificazione, tanto so che tu non ti tranquillizzerai, anzi, forse diventerai ancora più furiosa.

“Proprio non ti capisco!”

Ti siedi al mio fianco.

-Cosa hai intenzione di fare?-

“Ora voglio proprio capire cosa ci trovi di così rilassante a startene fermo come uno spaventapasseri in mezzo al prato!”

Ti sdrai e fissi irata il cielo, quasi come se fosse colpa del suo azzurro se io sono così esageratamente svogliato.

E forse non hai tutti i torti.

Mi rimetto sdraiato anch’io e chiudo gli occhi.

Penso.

Viaggio.

Il tempo passa quasi fosse un soffio di vento.

Quando riapro gli occhi tu sei ancora stesa accanto a me.

Un sorriso si fa largo sul mio viso.

Ti sei addormentata.

Io ti guardo.

Tu, con i tuoi occhi azzurri.

Come il cielo d’estate.

Tu, con quel sorriso caldo e rassicurante.

Come il sole che splende in questo momento.

Tu, con la tua risata frizzante.

Come la brezza che mi solletica il viso.

Tu sei come l’estate.

“Dopotutto, forse questa è la mia stagione preferita, Ino”