Il vecchio zoppo

Un'intera settimana più tardi ed ancora niente, i suoi piccoli ometti non erano tornati....

Mihawk non si è mai mosso da casa.

I suoi colleghi avevano provato a tiralo su di morale convincendolo a tornare al lavoro, ma non ci fu niente da fare.

Lui restava a casa seduto sul divano aspettare il ritorno dei piccoli Hime, ormai la barba era ispida, i suoi capelli sono in disordine ; le occhiaie sotto i suoi occhi color ocra fanno presumere che ha passato intere notti in bianco. Suonò il campanello di casa.

Sarà il rosso pensò rassegnato.

Appena aprì la porta d'ingresso una palla di pelo color verde si lanciò contro buttandolo a terra

-ZORO!- esclamò occhi di falco incredulo

-Zio,zio è successo una cosa terribile!- gridò la tigre tra le lacrime

Mihawk guardò su, trovando Ace con una faccia scura, aveva gli occhi rossi ed un sacco di bende

-Abbiamo fatto un incidente con un cammion e siamo finiti nel fiume. Non sono riuscito a prendere in tempo Sanji né gli altri amici di Lufy. Sono stati portati via dalla corrente- il maestro abbassò lo sguardo lasciando che le lacrime solcassero di nuovo il suo viso

Occhietti stente a credere alle sue orecchie, guardò di nuovo Zoro che lo abbracciava disperato una lacrima abbandonò il suo viso stanco abbracciando di rimando la tigre.

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Mihawk fu pervaso da una nuova forza e il giorno seguente ritornò al lavoro intento a cercare sia quel piromane di Barbanera, sia cercare qualche notizia su Sanji.

Shanks, di nuovo a casa di occhi di falco, ascoltava il racconto drammatico dell'incidente.

-Un fiume in piena strano! Siamo in estate è praticamente impossibile che un fiume sia così potente da trascinare i tuoi amici- disse il rosso

-L'autista ha dovuto fare quella strada a causa di un ingorgo in autostrada, o almeno così ho capito- spiegò la tigre ancora scosso di aver perso i suoi amici...più il fratellino

-Darò una mano a tuo Zio nelle indagini, troveremo i tuoi amici- Shanks mise la mano sul cuore

Il verde lo abbracciò forte prima di piangere disperato

-Ho provato a prenderli,mancava così poco dalla mia mano!ma la corrente...- gridò disperato abbassando le orecchie

-Shhh...non sentirti in colpa,l'importante è che ci hai provato- lo rincuorò

Con calma cullò il piccolo Hime fino che, stanco da tutto questa vicenda, si addormentò sul petto del veterinario

-Spero che i tuoi amici stiano bene ovunque loro siano. Sono sicuro che riusciranno tornare a casa. Non ti disperare, non sentirti afflitto. Diventa forte per aiutarli- sussurrò il rosso dolce

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Ah...ahhh...ahhh...dove....dove sono? Si chiese Sanji sentendo i muscoli dolenti

AH!Ora ricordo! L'incidente.

la corrente mi ha allontanato da Zoro;chissà dove sono finiti gli altri

Aprì con non poca difficoltà i suoi occhi scrutando in giro,si mise seduto su una specie di spiaggia fatta di pietre,guardò attorno a sé trovandosi solo

Non sono con me costatò triste

Guardò in sù, trovando un muro molto alto dove si intravedeva dei palazzi. Cercò delle scale. Una volta finito di salire si trovò immerso tra case di periferia ed un sacco di traffico

Dove caspita mi ha portato la corrente?

Scrutò le varie abitazioni,non dicendogli niente di particolare, sospirò. Cominciò a camminare lungo il marciapiede verso quello che sembrava il centro città....le sue gambe fanno male...per non parlare del suoi polmoni.

Aveva lottato per ore contro la corrente prima di svenire dal troppo sforzo

Trovò un parco giochi, felicemente si sedette su una panchina lasciando i suoi muscoli indolenziti riposarsi un po'.

Vorrei tornare a casa pensò triste

Controllò se per caso avesse qualche ferita o livido,per fortuna niente....il che gli fece sperare di una veloce guarigione. Tornò a guardare i bambini giocare su quelle giostre mentre i genitori non li perdevano di vista.

Alcuni di loro sono Hime,mi sento un po' al sicuro.

Una mano callosa gli scompigliò i capelli, ringhiando guardò chi stesse facendo ciò.

Un uomo piuttosto anziano lo guardava curioso,portava una semplice camicia azzurra con dei pantaloni neri, i capelli biondo chiaro erano corti, invece due enormi baffi biondi sono messi a treccia si muovevano ogni volta che l'uomo muoveva le labbra

-Ti sei perso?Dove sono i tuoi genitori?- chiese con uno strano accento

-Io non so neanche dove sono- rispose timoroso sperando che non fosse uno di quelli “cattivi”

-Oh!vieni come me. Ti preparo qualcosa,così mi dici che ci fa un bambino solo,soletto qui uhm?- disse l'uomo incoraggiandolo a seguire

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Il vecchio lo portò in un ristorante. Aveva una bellissima scritta luminosa con scritto Baratie, l'ingresso era normale; se non fosse che una bocca di pesce spalancata mostrasse l'entrata.

Entrati nel ristorante l'uomo si fermò mostrandogli il posto.

-Aspettami qui. Dico ai miei cuochi di prepararti qualcosa di decente- lo intimò indicando la sala piena di tavoli

Sanji si sedette vicino alla porta in cui sparì il vecchio,con fatica riuscì ad arrivare alla sedia,una volta seduto controllò in giro sospettoso

Un posticino tranquillo ,molto ampio, conteneva un sacco di tavoli con le candide tovaglie e le sedie bianche di uno strano stile.

Al centro della sala un bar circolare con un enorme piastra al suo interno;alle pareti color mare erano appese ogni genere si cose ,tra le foto, conchiglie, denti di squalo, stelle marine.

Inoltre aveva un enorme portone dove era sparito il vecchio color rosso rubino, più in là un enorme vetrata dove si poteva vedere i cuochi all'opera tra i fornelli.

Una scala a chiocciola in un angolo della sala portava ai piani superiori.

Quel vecchio deve essere il proprietario di questo posto

La volpe mosse la coda ,osservando oltre alla vetrata ,i cuochi correre di qua e di là come se avessero il pavimento che scottasse.

Il vecchio tornò zoppicando con un piatto di pasta, una bottiglia d'acqua, dei pezzetti di pane e un fantastico gelato.

-Ecco qui. Mangia con calma mi raccomando- gli sorrise mettendogli davanti tutto.

Una volta che Sanji riempì il suo stomaco, stranamente affamato, raccontò la vicenda dell'incidente a quel vecchio gentile.

-Ah!Piccolo sei davvero molto lontano da casa!qui siamo in Francia. Rimani da me a riposare poi penso a come fare a portarti a casa.- disse l'uomo torturandosi i buffi baffi

-La ringrazio,mi chiamo Sanji-

-Bene Sanji, io sono Zeff GambaRossa. Uno chef in pensione ,teoricamente, chiamami pure Zeff-

-I tuoi patti sono davvero buoni,non pensavo che mi piacesse il gelato allo zenzero- sorrise la volpe

-Wow!mai nessuno ha scoperto che il mio gelato è allo zenzero!nemmeno gli Hime, il tuo palato è fino- disse sorpreso lo chef

-Grazie- disse imbarazzato il biondino

Il vecchio gli sorrise e si sedette vicino controllando il piccolo se avesse qualche ferita,una volta fatto ciò sospirò stanco

-Ahh, tu non sei messo poi così male, ma la mia vecchiaia si!Forza ragazzino,ti mostro dove dormirai-