Passeggiavamo tranquillamente sotto la calda luce del sole di mezzogiorno.
Le mie dita intrecciate nelle sue mi davano l’impressione di avere tutto il mio mondo in una sola mano.
Ad un tratto vedo avvicinarsi verso di noi un ragazzo dai capelli castani, era Liam.
“Ciao Blair e… tu devi essere Harry, piacere di conoscerti io sono Liam” allungò la mano verso Harry che non distoglieva mai lo sguardo dai suoi occhi, si strinsero la mano e Liam tornò su di me : “Ha chiamato mia madre e mi ha chiesto a che ora saremmo tornati per il pranzo, tua madre non riesce a rintracciarti”.
“Che stupida, ho dimenticato di avvisarla. Non torno a casa, pranzo da Harry”
“Ah perfetto, allora credo che anche io rimarrò fuori a mangiare”.
Il suo sguardo si spostò su un ragazzo che era dietro di lui, un ragazzo che prima non avevo notato.
“Lui è Zayn, il ragazzo di cui ti ho parlato”
“Oh certo, piacere di conoscerti, io sono Blair”
“Liam mi ha tanto parlato di te, il piacere è tutto mio” mi disse portando il lato sinistro della bocca in su, accennando un mezzo sorriso.
Harry si avvicinò a me e mi sussurrò che saremmo dovuti tornare a casa per aiutare gli altri a preparare, sicuramente Louis lo stava tartassando di messaggi.
“Scusate ragazzi, noi dobbiamo andare, ma… ehi perché non vi unite a noi? Siamo solo in quattro”
Harry non mi sembrava molto entusiasta ma io cercai di ignorarlo e continuai : “Inoltre tua madre sarebbe più tranquilla sapendo che sei con me”.
Alla fine Liam accettò e con lui anche Zayn, così ci incamminammo verso casa.
Una volta arrivati presentai ai nuovi ospiti Louis e Serena che sembrarono subito legare, infatti Louis portò Zayn a vedere la sua amata collezzione di CD e Liam iniziò ad aiutare Serena in cucina; nel frattempo io ed Harry iniziammo ad apparecchiare.
E una volta tutto pronto ci sedemmo a tavola e iniziammo a mangiare.
Trascorremmo tutto il pomeriggio a chiacchierare sul divano e il tempo passò velocemente.
Tutta quella situazione mi divertiva molto, era come in quella serie tv, f.r.i.e.n.d.s, sembravamo un gruppo di amici che dopo anni e anni si rincontrava per aggiornarsi sulla propria vita.
Ormai, tra una risata e l’altra, si erano fatte le nove.                        
Così in un attimo di vuoto Serena disse: “Ragazzi io stasera sono stata invitata ad una festa in un  locale qui vicino, vi va di accompagnarmi?”
La reazione fu ovviamente positiva da parte di tutti “Allora andatevi tutti a preparare e vediamoci tra mezz’ora qui”.
 Tutti uscirono ed Harry accompagnò me e Liam a casa “Amore ti vengo a prendere più tardi, mi raccomando fatti bella per me stasera” sorrise e si avvicinò per baciarmi.
Mia madre e Jasmine non c’erano così salimmo velocemente al piano di sopra.
Per risparmiare tempo io mi lavai nel bagno di mia madre, in modo che Liam potesse usare il mio.
Decisi di indossare il vestito di payette dorato e dei semplici tacchi neri.
Mentre mi cambiavo sentivo un’energia crescere in me e non potevo fare a meno di sorridere, io ed Harry eravamo più uniti che mai e sentivo che quella sera sarebbe stata speciale.
Corsi in bagno a truccarmi e scesi in salone dove Liam mi stava aspettando.
“Harry non è ancora arrivato?” gli chiesi.
Lui guardò fuori dalla finestra ma non vide nessuno poi mi disse “Hai preso Harry alla lettera vedo, sei davvero bella stasera”.
Io sorrisi e così, mentre aspettavamo Harry, ci ritrovammo a parlare; lui mi raccontò di suo padre, di come aveva abbandonato sua madre quando lui aveva appena nove anni e della sua vita nel Galles.
Io lo ascoltavo e ritrovavo in lui un ragazzo non proprio tra i più fortunati, che aveva affrontato tanti ostacoli, superandoli tutti.
Fummo interrotti da un colpo di clakson, mi affacciai alla finestra e vidi il range rover di Harry sul vialetto di casa.
Entrammo in macchina ed Harry mi squadrò da capo a piede: “Bè non sei bella quanto me, però apprezzo lo sforzo”.
Ridemmo entrambi, in macchina con noi, oltre a Liam c’era anche Louis che iniziò a sfottere Harry per il papillon che aveva indossato, io lo trovavo fantastico.
Arrivammo nel locale dove si sarebbe tenuta la festa, gli altri erano lì che ci aspettavano.
C’era un  mucchio di gente, il locale era talmente pieno che per passare tra la folla avresti dovuto sgomitare, e parecchio.
Tutti iniziarono a ballare ma io ed Harry rimanemmo seduti, nel salottino che Serena aveva prenotato.
Harry si avvicinò a me “Che ne dici se fuggiamo via da tutti stasera?”
“E dove vorresti andare? Sentiamo”
Non mi rispose, ma in un attimo eravamo già in macchina, sulla strada di ritorno verso casa.
 Eravamo davanti casa e ci stavamo baciando.
Ci baciavamo avidamente, come se vivessimo solo per quello.
Mentre gli ero avvinghiata al collo, Harry pescava le chiavi nella tasca posteriore dei suoi jeans.
Aprì la porta e la chiuse alle nostre spalle.
Io mi sfilai i tacchi e corremmo in camera di Harry.
Non c’eravamo staccati un attimo e i baci diventavano, a mano a mano che andavamo avanti, sempre più intensi.
Lui mi fece sdraiare sul letto e si tolse velocemente il papillon, poi si avvicinò a me e delicatamente mi tolse il vestito, io feci lo stesso con la sua camicia.
Ci fermammo un momento e ci guardammo negli occhi.
Sorridemmo entrambi e lui ricominciò a baciarmi.
Sentivo le sue mani sul mio corpo, mi davano calore.
Le coperte del suo letto si intrecciavano a noi, mi sentivo bene, mi sentivo al sicuro.
Quando ero con lui, tutto mi sembrava diverso.
Sapevo che la nostra storia sarebbe durata per sempre, ognuno aveva ciò di cui aveva più bisogno; lui aveva me e io avevo lui ed ero certa che mi sarebbe bastato per sempre.
La mattina dopo fui svegliata dai suoi baci.
Sorrisi e lui si rese conto che ero sveglia “Finalmente, ti sto baciando da più di dieci minuti”
“Spero tu abbia preparato la colazione almeno”
“No, perché andremo a fare colazione fuori” mi fece l’occhiolino.
“Harry ma devo cambiarmi, non passerei inosservata se girassi con vestito di payette in pieno giorno”
Lui rise “Allora ti accompagno a casa, ti cambi e andiamo”.
Gli sorrisi e scesi in salone per prendere le scarpe che avevo lasciato lì ieri.
C’era Louis con un’aria a dir poco stravolta.
“Ragazzo che faccia Cosa è successo?”
“Ieri abbiamo bevuto parecchio” disse lui con un filo di voce.
“ho anche conosciuto una ragazza ma, date le mie condizioni, non penso di averle fatto una buona impressione; non ricordo quasi nulla di lei”.
Io risi “Sei un caso perso”.
Subito Harry mi raggiunse e, tirandomi per un braccio, mi portò in macchina.
Ci avviammo verso casa e non potevamo fare a meno di sorridere, eravamo felici.
Harry mi aspettò fuori ed io corsi a cambiarmi.
Cercai di fare più in fretta che potevo, in quel momento volevo stare il meno possibile lontano da lui.