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Autore: Minina    04/11/2012    2 recensioni
Situato nella seconda stagione dopo l'episodio 2.04!!
Una straniera arriva a Storybrook oltrepassando il confine che lascia fuori il suo ragazzo. Lavorerà nella biblioteca di Belle stringendo un insolito rapporto con lei e con Mr.Gold, che crederà la ragazza la chiave per poter uscire dalla città e ritrovare Bealfire, di cui lei potrebbe sapere direttamente qualcosa; in più un nuovo personaggio si aggira per Storybrook, che ansioso di poter ritornare nel suo vero mondo, si serve della ragazza e di Tremotino.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DONNA CHE SCRIVE.

Allora questa è la mia fanfiction su Once Upon A Time e mooolto probabilmente non sarà nemmeno l'ultima me dato che mi delizio molto di più con le one shot mi vedrete realizzare quelle, ma non parliamo del futuro! Siamo nel presente.

Allora questa mia fanfiction sarà incentrata su Gold/Belle, ovviamente, e questa nuova ragazza arrivata a Storybrook. Com'è possibile? Chi è? Perché lei si e il suo ragazzo no?

Paola stringerà due tipi di rapporti diversi con Tremotino e Belle. Con Tremotino il rapporto sarà anche legato al fatto principale del racconto, che si scoprirà più avanti e a Bealfire. Cosa c'entra lui adesso?? lo scoprirete...lo scoprirete!

In più, vi faccio una piccola anticipazione, ci sarà l'arrivo di un altro personaggio del mondo delle favole....più animale che uomo però!

Per ora mi fermo qua. Spero che come primo capitolo/prologo possa piacere e incuriosire!

Chiedo perdono se in qualche momento i personaggi possono diventare OOC e per l'uso del nome Tremotino; per quanto sia legata anche io al nome di Rumpelstiltskin, faccio talmente fatica a scriverlo che ogni volta lo scriverei in modo diverso! Sono una causa persa, lo so.

Bhe, buona lettura!

 

 


 

 

Entrò con passo spedito da Granny's, il freddo fuori era insopportabile; ma come si richiuse la porta alle spalle sentì su di lei gli sguardi ti tutti, ma proprio tutti, che si erano voltati e la guardavano stupiti.

Attraversò inquieta il salone sedendosi su di uno sgabello davanti al balcone con un piccolo salto, data la sua statura un poco al disotto della media. Che diavolo avevano da guardala tutti e commentare sottovoce creando un fastidioso brusio? Che assomigliava ad una aliena, per caso?

Sospirò e scosse la testa.

“Hei!” la risvegliò una voce gioiosa. Una bella ragazza dai capelli lunghi e castani, con qualche ciocca rossa, le si era sporta in avanti guardandola con un sorriso radioso mentre masticava una gomma. “posso fare qualcosa per te?”

“bhe..” si schiarì la voce. “è da sta mattina presto che sono in giro e non ho ancora mangiato nulla. Potresti portarmi un cappuccino e, che so, una brioche?” domandò gentilmente.

“certamente! Arrivo subito” scomparì con un sorriso.

Quel breve scambio di parole le aveva fatto momentaneamente dimenticare l'odioso brusio e gli sguardi di fuoco. Ma dove sono capitata?

“Ecco qua tesoro” la servì Ruby. “serve dell'altro?”

“no grazie, a posto così” sorrise di rimando.

La straniera iniziò a sorseggiare il cappuccino bollente, chiudendo momentaneamente gli occhi, e quando li riaprì, l'eccentrica cameriera era ancora li a fissarla.

“Posso fare qualcosa per te?” chiese allungando le “o”.

“da dove vieni?” le domandò Ruby di punto in bianco. “non ti ho mai vista qui a Storybrook”

“bhe, io vengo dall'Europa, in effetti. Italia più precisamente.”

“Cosa cosa?? Italia?? e cosa diamine ci fai in un posto così, dall'Italia!?”

Roby guardava la straniera con due occhi esterrefatti e curiosi. Dall'Italia a Storybrook?? Oltre al fatto del viaggio incredibilmente lungo, a Storybrook non c'era niente che potesse attrarre un estraneo. Circa.

“ricerca” si limitò a rispondere “sto facendo una ricerca”

“e stai facendo questa ricerca tutta sola?”

“no, sono con il mio ragazzo” sorrise “ma per qualche strano motivo non è riuscito a passare il confine della città, come se qualcosa lo bloccasse. Come per magia!” rise “che cosa strana eh?”

Era sorpresa per quello strano fatto ma anche molto scettica. Insomma, la magia non esisteva nel mondo reale, o per lo meno non magia di quel tipo. Tuttavia quello strano evento le aveva lasciato l'amaro in bocca sia per il fatto che ora si trovava in quella strana cittadina sola, sia perché un fatto concreto che spiegasse la reazione, in fondo, non riusciva a pensarlo.

Ruby, dal canto suo, si ritirò un po' di più sulle sue facendo finta di niente.

Se lui non era passato. Perché lei si?

“bhe..” continuò come se nulla fosse “e ora lui dov'è?”

“è in un albergo nella città accanto, lo raggiungerò appena avrò raccolto materiale qui” disse appoggiando le labbra al bordo della tazza. “non dovrei metterci molto. A proposito! Sai mica consigliarmi un posto dove stare per qualche tempo?...e magari anche uno dove poter racimolare qualche soldo?”

“se ti fa piacere, posso chiedere a Granny se possiamo ospitarti qui! Abbiamo una camera libera, per noi non ci sarebbero problemi!” sorrise “mentre per il lavoro potresti andare a sentire Belle, è sola nella biblioteca magari un aiuto non le farebbe male”

La ragazza si sentì profondamente sollevata.

“sei il mio angelo! Grazie mille!” gioì tutta radiosa. “ma scusami, come ti chiami?”

“oh che terribile cafona non mi sono nemmeno presentata! Io sono Ruby, e per qualsiasi cosa mi trovi sempre qui! Tu invece?”

“io sono Paola” rise. Quella Ruby era veramente un vulcano attivo.

Finita la colazione, ringraziato la cameriera all'incirca mille volte per la disponibilità e sistemata la sua sacca nella piccola stanzetta che per il suo soggiorno sarebbe stata la sua casa, la ragazza si diresse a passo spedito verso la biblioteca della città, avvolta nella sua sciarpa leopardata bianca e nera maledicendo se stessa per non aver indossato pantaloni più pesanti. I leggings, con quel freddo, non erano proprio il massimo.

Mentre camminava per la via cercando un insegna con scritto “biblioteca” o per lo meno un qualche minimo indizio che la portasse in quel posto -dato che con la sua immensa furbizia si era dimenticata di chiedere indicazioni- iniziava quasi ad abituarsi agli sguardi e ai commenti dei cittadini che incontravano la sua figura.

Quasi.

Anzi no, scherzava. Non si sarebbe mai abituata.

Poi finalmente la scritta “biblioteca” sopra una porta di vetro le fece tirare un sospiro di sollievo; velocemente entrò richiudendosi la porta alle spalle come per cercare rifugio da tutto quello che si trovava la fuori.

Non le piaceva per niente essere “quella sulla bocca di tutti”; non lo era mai stata e non voleva iniziare proprio in quel momento. Sensibile com'era poi non lo avrebbe sopportato. Anzi, iniziava già a non sopportarlo e da quanto era li? Nemmeno un paio d'ore? Incoraggiante la cosa.

Inspirò profondamente ripetendo a se stessa “calma, calma Paola” facendo seguire alle mani il movimento del respiro.

“Va tutto bene?”

Paola spalancò gli occhi di colpo, maledicendo per l'ennesima volta la sua abitudine di pensare ad alta voce e gesticolare.

“Uh...” farfugliò “si si, va tutto bene, non si preoccupi! Stavo solo...stavo solo...”

la giovane donna la fissava con aria interrogativa, un po' preoccupata. Proprio con il piede giusto sono partita...

“Facciamo che non stavo facendo niente, ok?” si arrese cercando di mascherare l'imbarazzo con un sorriso, inutilmente.

La bibliotecaria rise divertita per quel comportamento così goffo ed impacciato, facendo svolazzare di qua e di la la gonna azzurra del vestito con il movimento che le risate la obbligavano a fare.

“felice di averle allietato la giornata” le disse la ragazza con tono rassegnato.

“Mi perdoni” terminò di ridere la donna “posso fare qualcosa per lei?”

“ecco Ruby, la cameriera di quel posto di cui ora non ricordo il nome, mi ha consigliato di venire qua da lei dicendomi che potrebbe servirle una mano. Vede sono qui di passaggio e mi serve un piccolo impiego.”

“beh...” si soffermò un momento a pensare. “credo che, effettivamente, un aiuto potrebbe servirmi”

il sorriso della straniera si allargò su tutta la faccia. “dice sul serio??”

“certamente” sorrise. “io mi chiamo Belle. Potresti venire qua tutte le mattine e qualche pomeriggio ok?”

“oh. Si come preferisce lei!”

Bella la fissò per un istante. “sei giovane. Quanti anni hai?”

“19. si, direi che sono ancora abbastanza giovane” sorrise portandosi le mani dietro la schiena.

“sei molto giovane! E che ci fai qui a quest'età?!”

“Sto facendo una specie di ricerca” disse rimanendo sul vago. “ma non appena avrò concluso questo viaggio tornerò nel mio paese a studiare. Posso dire che è un distacco momentaneo!”

Belle sorrise un po' rassicurata. “allora noi ci vediamo domani mattina, ok?”

“certo! A domani, e grazie mille per l'opportunità” disse Paola abbassando la testa in segno di ringraziamento e salutando con un cenno di mano.

Per qualche istante Belle rimase con lo sguardo fisso sulla figura della giovane ragazza che, correndo per la strada, quasi rischiò di essere investita.

“che strana ragazza” pensò ad alta voce sorridendo.

“che strana ragazza, chi?”

una voce alle sue spalle la fece sobbalzare di paura, facendole portare una mano sul cuore provato per il sussulto.

“mi hai fatto prendere un colpo. Non farlo mai più!” disse con voce da finta arrabbiata.

“perdonami daerie” ghignò l'uomo comparso come dal nulla nella stanza. “ma eri così bella assorta nei tuoi pensieri con lo sguardo fuori dalla porta, che non volevo rovinare il momento”

“così hai ben pensato di farmi venire un mezzo infarto”

Tremotino le si avvicinò passandole una mano sulle spalle. “dimmi allora, chi sarebbe questa strana ragazza?”

Belle dal canto suo gli gettò le braccia al collo, assaporando il calore di un suo abbraccio accoccolandosi per qualche secondo al suo petto, sorridendo dolcemente. Quanto le era mancato in quei 28 anni di reclusione.

Ora finalmente trascorrevano una vita felice: lei era tornata a vivere in quella casa ribattezzata come il loro castello e Tremotino cercava il più possibile di mantenere le promesse che lei gli strappava riguardo la magia, pur continuando a lavorare nel tentativo di trovare un modo per poter ritrovare il suo adorato Bealfire.

“quella nuova ragazza arrivata oggi” rispose Belle riportando entrambi alla realtà “e non le ho nemmeno chiesto il nome. Accidenti.”

Tremotino si distaccò un poco da lei. “arrivata oggi?” chiese. Nel suo sguardo si accese una scintilla.

Zoppicando si avvicinò alla porta di vetro guardando oltre Storybrook, oltre la foresta. Oltre il confine.

“Devo parlare con quella ragazza”.

 



 

Ed ecco la conclusione. Dato che non vorrei scrivere una fanfiction di moltissimi capitoli dato che non ne sono in grado perchè poi mi stanco, già dal prossimo capitolo si potrà intravedere come mai solo Paola è riuscita ad entrare a Storybrook e chi è il nuovo personaggio fiabesco.

Al prossimo capitolo, dearie.

   
 
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