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Autore: fliflai    04/11/2012    4 recensioni
Cosa succederebbe se Tsunayoshi venisse colpito dal bazooka dei dieci anni? e se si trasformasse in un bambino di quattro anni?
E dato che i suoi genitori non sono in casa per un mese, chi sarà a prendersi cura di lui?
Dopo che il braccio destro e il braccio sinistro del piccolo boss di sono tirati indietro entrerà in scena il nostro caro presidente del comitato disciplinare dalla Namimori....cosa succederà? scopritelo leggendo questa storia!
Vorrei aggiungere che è la prima fanfic che scrivo per cui non sò cosa è venuto fuori!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un Marmocchio Problematico.'
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E chi resisteva a quei suoi due enormi occhi da cucciolo?

In quel momento non Hibari e Mukuro, perchè ignorarono totalmente il povero ragazzo, ricominciando a combattere, fregandosene altamente della casa che stava per disintegrarsi.

Tsuna incominciò ad arrabbiarsi, e anche tanto. In un momento di pura follia si mise a urlare ai due: << Ora basta! SEDUTI! TUTTI E DUE! >>.

i due ragazzi si fermarono, sconvolti dalla sfuriata di Tsunayoshi, che incominciò a sgridarli con tono alto, spaventandoli per quel suo improvviso cambiamento di carattere.

 

*-*-*-*

 

Cosi, dopo che Tsuna riuscì finalmente a mandare via Mukuro, che non voleva saperne di lasciarlo, i due ragazzi della scuola Namimori rimasero soli.

Hibari sospirò. Non riusciva a sopportare quello stupido testa ad ananas.

Non gli era mai piaciuto, ma in quel momento non poteva proprio sopportarlo. Il moro aveva finalmente capito che stavano combattendo per la stessa cosa. E lui non perdeva mai una sfida.

Si girò e vide Tsunayoshi steso sul divano aspettando che la nausea passasse. Gli si avvicinò.

Quando l'altro lo vide sorrise, con aria dispiaciuta. << Scusa Hibari-san. Sto bene, non ti voglio trattenere. Non dovevi andare a fare la spesa? >>. Si preoccupava per una stupidaggine simile?

Evidentemente si.

Lo scrutò con il suo sguardo freddo. E prese una decisione. << Resto ancora u po' >>. Il più piccolo lo ringraziò a bassa voce.

Il silenziò calò nella stanza, pesante. Fu Tsuna a romperlo. << Io... io non so perchè ti ho chiamato Hiba-chan... ecco... non so, è come se ti appartenesse... >> mormorò arrossendo.

<< Per forza, stupido erbivoro, me lo hai dato tu! >> sbuffò Hibari.

Tsuna sgranò gli occhi. << I-io? E quando? >>. Il poveretto sembrava spaesato.

Hibari sospirò. << La storia è un po' lunga. Vedrò di riassumerla. Dopo che sei stato colpito dal bazooka di quella mucca rompi-disciplina hai non ti ricordi più niente vero? >>. Il castano annuì.

<< Ebbene, questo perchè ti sei trasformato in un fastidiosissimo marmocchio di quattro anni. Ti sei attaccato a me, senza ragione per altro,e non ti volevi più staccare. Quegli altri due erbivori ti hanno mollato a me e sono scappati. A quel punto mi hai assediato la casa. La prima notte te la sei fatta addosso due volte per la paura. La mattina volevi mangiare la frutta. Mi chiamavi Hiba-chan o papà, e tutte la ragazze che incontravi le chiamavi mamma. Giravi addirittura nudo per casa. Ho provato a insegnarti a nuotare, ma tu hai imparato solo quando Yamamoto Takeshi ti ha insegnato lo stile libero in modo davvero pietoso. Insomma, eri una vera seccatura. Poi sei divantato normale e sei scappato, svegliandomi >>. Tsuna era arrossito ad ogni parola del diciassettenne.

<< ero spaventato... mi sono svegliato in un posto sconosciuto a-abbracciato a t-te... p-penso di aver anche rubato qualcosa durante la fuga del maniaco,ma non mi ricordo bene... >> mormorò.

Hibari si fece attento. << Cosa hai fatto? >> chiese.

Tsuna abbassò ancora di più il viso, rossissimo per la vergogna. << Ho rubato qualcosa... un paio di occhiali da sole penso... >>. Sembrava davvero intimorito dallo sguardo dell'altro.

<< Degli occhiali... hai rubato degli occhiali... e dove sarebbero, adesso, questi occhiali? >> domandò.

Tsuna abbassò il capo, colpevole, e mormorò: << Ehm... ehm.. non... non lo so >> poi si affrettò ad aggiungere: << Cioè, non è che non me lo ricordo, solo che è uno dei ricordi andati perduti in memoria >>.

<< Non è una scheda telefonica, è il tuo cervello. Fai uscire quel ricordo hai capito? >> disse con tono intimidatorio.

Sawada, con voce impaurita esclamò: << Ma non posso! Non me lo ricordo! Il mio cervello ha bruciato quel ricordo! >>.

Hibari era perplesso dal discorso poco sensato che stavano facendo. Ma, d'altronde, quando in quell'ultimo periodo aveva fatto un discorso sensato con Tsunayoshi? Mai.

<< Stupido erbivoro! Il cervello non brucia informazioni! Non mi importa come, basta che ti fai venire in mente dove hai messo quei CAZZO di occhiali! >> disse con voce piuttosto alta.

Tsunayoshi tremò spaventato. << Non è colpa mia... non me lo ricordo! >> balbettò con voce tremante.

Cosa stava facendo? Si stava per rimettere a piangere? No, lo stava già facendo.

Hibari si calmò un po'. << Va bene, ricapitolando: sei scappato, ti sei fatto abbindolare da un maniaco che ti ha drogato. Sei scappato nuovamente, e hai commesso due crimini, quello di rompere una vetrina e quello di rubare un paio di occhiali, infine ti sei fatto quasi stuprare. E corretto? >> chiese.

Il ragazzo annuì tremante. Tirando su con il naso ribadì che non voleva rubare niente e che era davvero dispiaciuto di quello che aveva fatto.

Hibari gli si avvicinò e si inginocchiò in modo da essere alla sua altezza. Gli prese il viso tra le mani e glielo fece alzare.

Il volto di Tsuna era rosso e le guance erano rigate dalle lacrime.

Gliele asciugò con i pollici.

In quel periodo si stava rammollendo, si stava comportando sempre più spesso da erbivoro.

<< Va bene Tsunayoshi, questo problema si risolve. Andrò a cercare questi stupidi occhiali dove sei stato aggredito. Capito? >>. Tsuna annuì. << E smettila di piangere, non vedi che sono calmo? Non ti faccio niente! Per carità non fartela addosso! >> quasi implorò.

Tsuna lo guardò come se fosse pazzo. << S-scusa Hibari-san... ma perchè me la dovrei fare addosso? >> chiese guardandolo.

Kyoya era decisamente in difficoltà. Forse non riusciva ancora a distinguere tra il Tsunayoshi adolescente e quello bambino. Così preferì tacere. Tsuna non disse niente, e nella stanza calò un silenzio imbarazzante.

Sawada cercava un argomento con cui romperlo, ma non era facile. Cosa si poteva dire a uno come Hibari Kyoya?

Si mosse in imbarazzo, poi notò che gli occhi grigi del più grande lo stavano fissando. Arrossì. No, lo stavano studiando. Non capiva cosa volesse da lui, continuava a stare zitto, ma Tsuna capiva che gli voleva dire qualcosa. Però stava fermo e zitto.

Il ragazzo, ormai molto a disagio, alzò il viso per guardare l'altro, e si ritrovò a pochi centimetri di distanza dalle labbra dell'altro.

Tsuna sgranò gli occhi.

Hibari si era avvicinato, attratto dal volto dell'altro, rosso d'imbarazzo. Lo trovava assolutamente adorabile. E lui aveva un debole per le cose carine, lo sapeva da tempo ormai. Prima Hibird, poi Roll e infine Tsunayoshi Sawada.

Tutte cose decisamente carine.

Proprio per quello aveva avvicinato il volto a quello del suo Boss, attratto dalle labbra dell'altro.

Sawada non era perfetto, per niente. Non era bravo a scuola ed era un imbranato. Forse proprio per tutte queste sue caratteristiche piaceva ad Hibari. E quando si trovò a pochi centimetri di distanza da lui il suo cuore si mise a battere velocemente, sensazione che non aveva mai provato prima di allora. Quel ragazzo era riuscito, in poco tempo, a fargli provare certe sensazioni che Kyoya non credeva aveva mai provato.

Tuttavia, nonostante la situazione Tsuna continuava a guardarlo incuriosito.

<< Hibari-san cosa stai facendo? Ho qualcosa sul volto? >> domandò innocentemente.

Troppo innocentemente.

Ma come era possibile che non si rendesse conto delle sue intenzioni? Eppure il padre gli doveva aver insegnato qualcosa! Dove era finita la storia del sesso che era il sakè della vita?

Ad Hibari sorse un dubbio. Tsuna sapeva cosa voleva dire sesso?

Sperò di si, anche se non ne era così sicuro nonostante le diverse aggressioni che l'altro aveva subito.

Lo guardò ancora per qualche istante negli occhi, poi si ritrasse velocemente. Non voleva approfittare di Tsunayoshi.

<< Mi pare che tu stia bene ora. Me ne vado >> disse alzandosi velocemente.

<< Va bene, grazie Hibari-san! >> lo ringraziò con un sorriso a trentadue denti il castano.

Hibari si irrigidì. Quanto odiava quel sorriso da erbivoro! Riusciva sempre a mandarlo in confusione.

<< Tsunayoshi Sawada smettila di guardarmi ni quel modo. Mi irriti! >> ringhiò.

Tsuna fece un'espressione perplessa. << In che sen- >> non finì la frase. Hibari Kyoya si era già dileguato.

<< Hibari-san? >> chiese al vuoto Tsuna.

<< Ma come fa? >> si domandò il ragazzo perplesso.

Intanto Hibari Kyoya si stava lavando il volto con dell'acqua fredda. Non poteva continuare così.

Assolutamente.

 

 

 

Anche per un pezzo di questo capitolo devo ringraziare la mia cara amica, è riuscita a farmi finire questo capitolo!

Grazie!

  
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