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Autore: starmoon    04/11/2012    1 recensioni
Correre era la mia unica speranza…
-stai più attenta
un volto incappucciato…
una luce abbagliante e una strana ragazza
- dove diamine mi trovo??
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Finalmente dopo tanto sono riuscita a concludere il capitolo, non mi convince molto, ma ho voluto postarvelo lo stesso, spero che vi piaccia. Vi consiglio di ascoltare anche la canzone che da un idea più o meno della situazione.



  Sono un mostro 

Sulla Terra

 

Jason era appena ritornato da scuola, sentiva delle strane voci,ma non capiva di chi fossero, solitamente suo padre aveva molti amici,ma era sicuro di riconoscerli, entrò nella sua stanza e si buttò sopra il letto, con poca grazia, chiuse gli occhi e poi sentii un botto, corse verso l'ufficio di suo padre e lo vide per terra con tutti i libri sopra di lui.

-che stai facendo, e poi chi c'era con te?

- lo hai sentito?- suo padre era stupito

Jason lo guardava senza capire

- ti senti bene?- chiese al padre 

- si si stavo solo cercando un modo per attraversare il portale senza che nessuno se ne accorga 

- te lo detto devi chiedere aiuto a quell'uomo-Jason scattò 

- no questa volta ne sono sicuro ho sentito una voce 

- sono io- Jason si guardava intorno, ma non vedeva niente

- qui sotto

Il ragazzo abbassò lo sguardo, davanti a lui c'era un gatto, nero. 

- si sono io - Jason non disse nulla, non si mossa da dov'era.

- Jason stai bene?- suo padre si stava preoccupando, il figlio non dava nessun cenno 

-AHHHHHHHHHHHH 

- ecco dovevo aspettarmelo - Gerard si mise la mano sul volto. 

Appena Jason si calmo, Gerard gli spiegò la situazione, quel gatto non era altro che un suo compagno di avventure ad Eutopia, ma Jason non ci voleva credere, nonostante avesse visto con i suoi occhi, non si capacitava di quello che aveva davanti. 

- Lui non è un propriamente un gatto, è stato punito per aver infranto la legge

- in quel luogo hanno uno strano senso di punizione - Jason evidentemente si riferiva anche alla loro situazione - ma questo non spiega perché hanno richiamato Layla 

- deve essere stato il ciondolo di Aria, la regina di quel regno, era molto amica di vostra madre, prima di andare via le regalò quel ciondolo, in caso di pericolo l'avrebbe evocata, ma non mi spiego perché abbia richiamato la ragazza

Tutti e tre stavano cercando una soluzione, ma niente spiegava quello che fosse successo. 

- non ne ho idea, ma giuro che la riporterò a casa- Gerard aveva uno sguardo deciso, da esso si poteva scrutare tutta la sua preoccupazione, Jason si stupiva ogni giorno di più, nella sua mente incominciavano a farsi largo grandi dubbi, conosceva davvero suo padre? 

 

 

Eutopia 

L'atmosfera era davvero pesante, si intravedeva a mala pena la strada, un giovane dai capelli scuri, vestito in stile medievale, si dirigeva verso una nave, salì a bordo.

- finalmente dove ti eri cacciato?- un uomo enorme si avvicinò a lui, il suo sguardo era sadico, quasi come se volesse farlo a pezzi in quell'istante, nonostante fossero tutti li. 

- non sono affari tuoi Knox, il capitano?

- nella sua stanza 

Il ragazzo si diresse verso la stanza più lontano da tutte, era un lungo corridoio, solitamente ognuno di loro aveva una stanza semplice, un letto, un comodino e un armadio per i vestiti, quella del capitano invece sembrava una reggia, forse dipendeva dal suo modo di vivere, o per il semplice fatto che fosse il capitano. Il ragazzo bussò, ricevuto il permesso entrò.

- ho fatto le ricerche che mi avevi chiesto

- e allora?

- Layla Blake, figlia di Gerard Blake, ricercata con una grossa ricompensa. 

- perfetto

Eric avevano uno sguardo entusiasta, aveva in mente un piano, il ragazzo castano lo guardava impassibile, ormai non si stupiva più di niente.

 

 

Noel stava osservando l'orizzonte di fronte a se, la sua mente era perseguitata dal suo passato, immagini terrificanti, le urla, chi cercava disperatamente aiuto, chi correva il più lontano possibile, tra tutti lei se ne stava immobile, al centro della stanza, il terrore non la faceva muovere, le impediva qualsiasi movimento. Il fiato era come prosciugato. 

- NOEL!!!- Layla la interrompe dai suoi innumerevoli pensieri 

- ti eri imbambolata a fissare il lago

- scusa, ma è davvero splendido

-si direi di si- Layla era scettica, solitamente Noel non si incantava per osservare i paesaggi, fece finta di niente e raggiunse gli altri per accamparsi 

- proprio qui?- disse Dacy 

- siamo stanchi, sono giorni che non facciamo che camminare, sinceramente non ho la più pallida idea di che fare 

- Layla Blake che non ha idea, mi stupisci 

- Dacy Donvan tu che mi suggerisci vediamo? 

- smettetela di litigare e ascoltate? - Alan si era accorto di uno strano rumore 

- sembrano dei cavalli

- non ci sono dubbi è un armata 

Dacy riprese tutto, quello che avevano sistemato, all'interno del carro.

- dobbiamo nasconderci 

- perché mai?

- questa zona è famosa per i mercenari, noi abbiamo una bella taglia sulla testa, non voglio andare in gatta buia o morire quindi adesso noi prendiamo le nostre cose e ce la filiamo 

- non abbiamo molto tempo- disse Noel 

Layla si sentiva strana, come se il richiamo di quei passi la invitassero a raggiungerli, aveva un brutto presentimento, smise di sistemare le cose 

- andate avanti senza di me, io li distraggo voi avanzate

- ma che stai dicendo?- Dacy la prese per le spalle e la strattono - vuoi forse morire 

- non lo so sto solo seguendo il mio istinto- Dacy allontano le mani, decise di fidarsi di lei

- ma non possiamo lasciarti qui?- Noel era decisamente contraria 

- principessa Layla se la sa cavare benissimo da sola- Dacy aveva un sorriso strano in volto, guardò Layla che la ricambio, sembravano due complici, poi lo sguardo della ragazza si posò su Alan- anche tu vai con loro, prometto che tornerò

Alan la guardò negli occhi 

- è una promessa 

Layla sorrise e annuii, appena sparirono dal suo raggio visivo, il cuore incominciò a farle male, si accasciò a terra, non sapeva che le stesse succedendo. 

- ei ragazzina che ci fai a quest'ora nel bosco 

- aspetta Gin ha un volto familiare

- ma si ha ragione, l'abbiamo vista nella tabella dei ricercati 

Layla era nel panico, quel dolore non voleva abbandonarla, strinse con le mani al petto

- DANNAZIONE - urlò talmente forte che i cavalli quasi non impazzirono spaventati 

- ei che ti prende hai paura- un uomo di avvicinò a lei, indietreggiò, poi il dolore si faceva sempre più lieve, ma allo stesso tempo la sua vista si offuscava sempre di più, fino a perdere i sensi. 

 

Sulla Terra 

-c'è una persona sulla Terra che può aiutarvi- il gatto era seduto sul tavolino del soggiorno, mentre padre e figlio erano seduti sul divano - nella tua scuola c'è una ragazza, è la figlia di un ex soldato del regno d'acqua- Gerard prestava molto attenzione alle parole dell'amico, mentre il figlio si stupiva ogni attimo di più, altre persone di quel luogo vivevano sulla Terra. 

- aspetta un attimo anche lui è stato punito?

-no è stata una sua scelta, Eutopia non è un luogo paradisiaco come puoi immaginare, lo è stato, ma quando gli uomini hanno scoperto di poter evocare demoni il delirio si scatenò

- noi siamo demoni?- Jason fece questa domanda al padre, era terrorizzato dalla risposta.

- non del tutto, tu e tua sorella siete un misto, creature mai esistite, per questo dobbiamo affrettarci 

- sicuramente, ragazzo mio, tua sorella è in serio pericolo, l'essere umano ha sempre paura di ciò che è nuovo, ma allo stesso tempo ne è affascinato. 

 

 

Eutopia 

Noel si guardò indietro

- siamo sicuri di aver fatto la cosa giusta 

- per nient, ma voglio fidarmi di lei

- voi due nonostante vi odiate siete molto legate

- non dica scemenze, scusi il termine, ma io è quella ragazza non andremo mai d'accordo- Noel sorrise 

- non mi piace- disse Alan - c'è troppo silenzio

 

IRIDESCENT- LINKIN PARK 

Layla si sentiva stordita, non capiva cosa stava succedendo, non ricordava nulla di quello che era successo, aprì gli occhi lentamente, un odore fastidioso la inondò, era sangue, si alzò, ciò che vide era raccapricciante, tutti quegli uomini a terra agonizzanti, era come vedere un lago di sangue. Continuava a girare su se stessa, ad ogni lato lei si voltasse, c'erano decine di uomini mezzi morti.

-cos'è successo???

- t..tu…sei st..sta..ta tu!- un uomo le aveva preso la caviglia, si guardò le mani, erano ricoperte di sangue, era paralizzata, non riusciva a muoversi, continuava a guardarsi attorno disorientata e terrorizzata da se stessa.

Gli altri tre ragazzi del gruppo continuava la loro corsa disperata, Noel si sentì tirare il braccio, era uno dei mercenari, Dacy gli tirò uno pietra, ma l'uomo si riprese 

- vi prego aiutatemi…- il suo volto era sconvolto 

- li ha uccisi tutti, è stata LEI- incominciò a sbraitare, i ragazzi non sapevano che fare, avevano paura a chiedergli di chi stesse parlando, paura di sapere che fosse stata lei. 

Layla si accasciò a terra, non ci credeva, continuava a guardarsi le mani, diede dei pugni al terreno, così forte da farsi uscire sangue, non ricordava nulla, non sapeva cosa avesse fatto ne come, ma sapeva di non voler essere un assassina. Strinse gli occhi, non riusciva a guardare l'oscenità cha aveva davanti. Si strinse a se, così come se si abbracciasse, sentiva freddo, non solo per via della notte, si sentiva fredda, il suo corpo, la sua temperatura era cambiata, dentro si sentiva vuota e spaventata, tremava e non dava cenno di voler smettere. 

- cosa è successo?- era la voce di un ragazzo, si voltò e vide un ragazzo che la fissava, non sembrava ne spaventato ne tanto meno sorpreso. 

- sono un mostro - Layla era terrorizzata, lui le porse la mano per alzarsi

Layla si stava facendo il bagno nel grande lago, i suoi vestiti messi ad asciugare, guardava il suo corpo, così umano, così vero. La convinzione che fosse tutto un sogno stava incominciando a vacillare, pian piano si stava rendendo conto di quanto assurdo, ma vero, fosse.Lei era un assassina? era un mostro? se tutto questo fosse vero, come sarebbe riuscita a tornare alla sua vita di sempre? come avrebbe potuto guardare in faccia suo padre e suo fratello? e le sue amiche ? poteva stare vicino ai suoi amici? Alan le vorrebbe ancora bene?! Tutte queste domande tormentavano la sua mente. Chiuse gli occhi e andò sott'acqua, quella sensazione di vuoto, dove niente può raggiungerti, dove senti solo i tuoi pensieri. Uscì e riprese a respirare, alzò la mano destra al cielo, quella mano era capace di usare la magia, quella mano aveva ucciso, non ci credeva ancora, la riportò giù lungo i fianchi, un senso di malinconia le pervase tutto il corpo. Portò la stessa mano a stringere il ciondolo. Doveva tornare, voleva vederli ancora e ancora, le buffe facce del padre, i suoi comportamenti da effeminato incallito, le lunghe litigate con i fratello, le risate in famiglia, non le erano mai sembrate tanto lontane. La paura non l'abbandonava, strinse gli occhi per evitare le lacrime. 

- hai finito?- il ragazzo era voltato 

- si- lei prese i suoi vestiti e se li rimise 

- mettiti questo- lui le porse un mantello 

- chi sei?- le chiese 

- mi chiamo Layla Black

Il ragazzo cambiò espressione 

- ora si spiega tutto.

  
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