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Autore: JustBreathe15    04/11/2012    1 recensioni
Spoiler dell'episodio 4x04!
Più tardi quella notte, dopo che Blaine ha confessato a Kurt ciò che ha fatto, Kurt non riesce a trovare le parole per esprimere come si sente. Così decide di scrivergli una lettera.
(Il raiting è arancione solo per il linguaggio, che in alcuni punti diventa piuttosto forte.)
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Note della traduttrice: sono _Abigail_ e questa è la traduzione della fanfiction Don't Speak dell'autrice JustBreathe15. Ho deciso di tradurla perchè trovo sia veramente splendida, e mi ha aiutata a mettere insieme i miei pensieri confusi post-diretta della 4x04. Tradurla è stato terapeutico, e spero che leggerla possa esserlo anche per chi ancora non è riuscito ad elaborare del tutto quello che è successo - cosa che io non sono ancora riuscita a fare del tutto, ma insomma. Speravo di pubblicarla prima, ma non sono riuscita a fare di meglio.
Ringrazio l'autrice originale per avermi permesso di tradurre la sua storia, e la mia stupenda beta Lorenza (EliCF) che mi ha aiutata a rendere questa traduzione migliore (love you).

Note dell'autrice
Riassunto: Dopo che Finn se ne va, Kurt scrive una lettera sperando di riordinare i suoi sentimenti per Blaine.
Disclaimer: Non possiedo Glee o i suoi personaggi. Appartiene tutto a Ryan Murphy.
Note: So che probabilmente ci saranno un mucchio di drabble sull'episodio di ieri notte, ma ero così arrabbiata che questo è praticamente avvenuto da sè. Quindi, inutile dirlo, se non avete ancora visto l'episodio "The Break-Up", non leggete! Grazie!

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Caro Blaine,

 
La penna cancella la breve frase con una riga. Capovolge il foglio per ricominciare dall’altro lato.
 
Blaine,
 
Molto meglio. Più freddo. Una volta deciso questo, la sua mente si svuota completamente. La penna sta aspettando tra le sue dita ma le parole si rifiutano di riversarsi sul foglio. Ci sono un migliaio di cose che vorrebbe dire – sono ancora di più quelle che vorrebbe urlare. Non può pronunciarle e quindi decide di scriverle. Non che sia davvero d’aiuto. Dentro, sta gridando e stracciando le parti del suo cuore che Blaine non è riuscito a infrangere. Fuori, Kurt è senza parole.
 
In passato, a Kurt è stato detto di cantare le sue emozioni. Ultimamente, sembra esserci una distanza maggiore tra lui e il canto. Da quando ha realizzato che il suo sogno di Broadway potrebbe non avverarsi mai, si è adattato a questa nuova vita. Una vita in cui raggiunge in bicicletta un lavoro dalle 9 alle 17 – lavora per un giornale che legge da quando è bambino e per una donna che è arrivato a vedere come una figura materna. Lì fa praticamente qualunque cosa – risponde al telefono, organizza progetti, revisiona articoli. La cosa più vicina alla musica che ha fatto di recente è stata ascoltare il suo iPod e provare con Rachel ancora e ancora. A differenza di prima, non sente il bisogno di appropriarsi dell’assolo. Non è più la sua vita. Quello che non aveva capito fino ad ora è che quella era la vita che aveva costruito con Blaine. È una coincidenza il fatto che la distanza sia cresciuta anche tra loro?
 
Giustifica il fatto che Blaine si sia fiondato nelle mutande di qualcun altro?
 
No cazzo.
 
Come hai potuto farmi questo?
 
Le parole si ritrovano lì prima che Kurt realizzi di aver scritto qualcosa. Poco elegante. Le donne di Dynasty sarebbero così deluse. Quella è tv – questa è realtà. Anche se non sembra. Vorrebbe svegliarsi domattina e realizzare che è stato tutto un sogno orribile. Chiamerebbe Blaine al telefono, gli racconterebbe dell’incubo, e Blaine riderebbe con dolcezza e lo rassicurerebbe del fatto che non farebbe mai nulla del genere. Blaine non farebbe nulla del genere. Il Blaine che conosceva non era perfetto. Il ragazzo per cui si era preso una cotta quel giorno alla Dalton era completamente diverso da quell’uomo che lo ha mandato a New York. Cazzo, Blaine lo ha spinto ad andare a New York! L’ha fatto per l’interesse di Kurt come dice di aver fatto? O era una bugia anche quella? Stava già girando intorno a questo ragazzo mentre Kurt era a Lima? La gelosia monta nel suo petto e gli sfreccia dritta in gola. La sua mandibola si irrigidisce mentre il pensiero lo colpisce. Altre parole si riversano sulla pagina.
 
Mi fidavo di te. Non mi sono mai fidato così di nessuno, ma credevo in te perché tu mi hai fatto credere in me stesso.
 
No. Kurt non aveva idea del fatto che Blaine dovesse dirgli questo stasera ma sa per certo che Blaine gli era ancora fedele quando era a casa. Parte di Kurt vorrebbe non averlo mai saputo, ma una parte grande, molto più grande, è arrabbiata per non essersi è accorta di quello che stava succedendo. Come avrebbe potuto? Blaine non è un traditore. Almeno non di natura. No, Blaine è alla ricerca di attenzioni. Blaine voleva approvazione e si nutriva di affetto. Probabilmente perché non ne aveva ricevuto tanto dalla sua famiglia. Per quale altro motivo Blaine avrebbe fatto il salto dalla sicura Dalton al McKinley? Perché per qualche meccanismo contorto, non bastava che Kurt gli dicesse di amarlo, Blaine aveva bisogno di sentirlo. Di percepirlo. In nessun altro modo ci avrebbe creduto.
 
Kurt aveva pensato che il fatto che Blaine lo avesse lasciato andare a New York, volesse dire che aveva fatto progressi. Invece, la pressione lo ha fatto crollare. Più ci pensa, più Kurt realizza che non è il ‘come’ Blaine gli abbia potuto fare questo…ma piuttosto perché ci abbia messo così tanto a farlo. La più grande rovina di Blaine non è stata solo l’aver bisogno di attenzioni – ma anche essersi caricato di un peso che non era in grado di sostenere lasciando andare Kurt.
 
Tu dici che non importa chi sia.
 
Fanculo. Sul serio. Importa. Renderebbe più sopportabile il dolore nel petto? No. Lo renderebbe peggiore? Probabilmente no, ma più che altro perché non potrebbe in alcun modo fargli più male di così. Kurt vuole sapere, perché vuole scoprire cosa sia stato di quest’uomo a far crollare Blaine. Cos’ha fatto cedere Blaine alla tentazione? Assomigliava a Kurt? Non assomigliava per niente a Kurt? Blaine era attratto da lui? O ha chiuso gli occhi fingendo che fosse Kurt? Ha immaginato le tante volte in cui hanno fatto l’amore? Quest’uomo andava bene per lui? O aveva intenzione di usare Blaine tanto quanto Blaine sembrava usare lui? Kurt non conosce nemmeno il nome di quest’uomo ma non ha mai odiato qualcuno come in questo momento. La parte assurda (tra le altre cose) è che Kurt vuole odiarlo. Come osa Blaine rubargli questo dopo averlo derubato di tutto il resto!
 
Eccome se importa.
 
Kurt sottolinea “eccome’ tre volte. Sembra evasivo a leggerlo attentamente ma a Kurt sembra che sia la cosa più articolata che ha scritto fino ad ora, come se quella frase riassumesse l’intera situazione. Sebastian non importava. Chandler non importava. La volta che Blaine ha cantato una serenata a Jeremiah, la volta che ha baciato Rachel, Karofsky che si butta addosso a Kurt: tutti quei piccoli momenti di insicurezza insieme a tanti altri litigi. Quello non importava. Quelle erano cose risolvibili. Questa – questa è tutta un’altra cosa. Questo è Blaine che dà a qualcun altro qualcosa che aveva dato solo a Kurt e viceversa. Questo è infrangere la promessa che Blaine aveva fatto a Kurt quando gli aveva dato quell’anello di carta per Natale. Questa è ogni paura che Kurt abbia mai avuto che si realizza e ancora di più. Questo importa perché non possono semplicemente passarci sopra. Kurt non è sicuro che ci sia una luce alla fine di questo tunnel. Non è nemmeno sicuro di voler ancora percorrere questa strada.
 
Questo importa perché cambia tutto.
 
Non me lo dirai e onestamente, questo non sistemerebbe le cose. Non so se qualcosa potrà mai sistemarle. Non solo hai tradito la fiducia che avevo riposto in te. Hai alterato la mia visione di te. Mi sono state tolte le lenti rosa e ora, non riesco a cancellare le immagini dalla mia testa.
 
Quando siamo andati a letto ho chiuso gli occhi. Non mi sono addormentato. Non ho sognato. Tutto quello che riuscivo a vedere eravate tu e lui. Non so com’è fatto, ma vedo lui e le cose che avete fatto insieme. È come un virus – inizia dalla mia salute mentale e poi si insinua nei miei ricordi, infettando ogni momento privato che abbiamo condiviso insieme. È al punto che se solo cerco di pensare alla nostra prima volta, penso a quella disgustosa immagine. Leggi questo e dimmi ‘non importa’.
 
Ricominciano le lacrime. Kurt non vuole più piangere. I suoi occhi sono stanchi e bruciano per tutte le lacrime che ha già versato. Vuole tornare ad essere quel ragazzino che era prima del glee club e prima di sapere dell’esistenza di Blaine. Il ragazzino che teneva alti i suoi muri e non lasciava entrare una sola persona. A quel tempo, a malapena sorrideva e ogni azione nascondeva un’altra motivazione. Vuole reclamare il Kurt Hummel che non aveva bisogno di nessuno e non voleva nessuno. Che sapeva quello che voleva e come avrebbe fatto ad ottenerlo – e in gran parte pianificava di farlo da solo. Quel ragazzino non si scomporrebbe per questo. Quel ragazzino avrebbe accusato Blaine di essere un idiota che non merita di essere al suo cospetto, figuriamoci nel suo letto. “Fallo dormire per terra com’è giusto che faccia un cane infedele come lui. Sembra piacergli quando altre persone gli gettano un osso,” immagina che dica quel Kurt. Quel ragazzino paffuto ancora in cerca di un senso di identità ma abbastanza intelligente da tenere al sicuro il suo cuore.
 
All’istante, sembra che quel Kurt stia scrivendo per lui.
 
Non posso non chiedermi se me l’avresti mai detto se non avessi notato i segnali. Magari avresti continuato a scoparti questo ragazzo nel tuo letto (dove abbiamo perso le nostre verginità, tra l’altro) per tutto il tempo in cui io resto seduto in un ufficio cercando di costruirmi la mia vita come tu mi hai detto che avrei dovuto fare. Sono venuto qui a causa tua, Blaine. Tu mi hai detto che era la cosa giusta da fare. Sei stato tu a spingermi fuori dallo Stato, e hai la sfacciataggine – cancella sfacciataggine – le palle di dirmi che non ero lì?
 
Se a scrivere per lui era il Kurt del secondo anno, perché le lacrime stavano ancora scorrendo? Quel Kurt non piangeva, o meglio, non piangeva per un uomo. O almeno, non per questo. Non poteva perché non lo conosceva ancora e non conosceva il potere che poteva avere su di lui. È a questo punto che Kurt realizza che non era quel Kurt a scrivere – era ancora lui. Quel Kurt è diventato questo. Si è adattato ad un ruolo che non aveva bisogno di tenere una difesa così alta e poteva lasciar andare di più le sue emozioni. Da un punto di vista molto strano, questo era il Kurt più avanzato – a parte per una piccola cosa. Era cambiato in questa persona che aveva bisogno di Blaine. Che per Kurt non ha funzionato su nessun livello. Era disposto a giungere a compromessi nella sua vita. Poteva barattare Broadway per la Moda. Poteva rinunciare alla NYADA per Vogue. Poteva smettere di comprare vestiti firmati solo per mettere insieme la sua metà di affitto. Ci vorrebbe una gelida, nevosa giornata all’inferno prima di permettersi di compromettere il suo orgoglio per tenere Blaine nella sua vita. Non può farlo. Non lo farà.
 
Allo stesso tempo, non vuole rinunciare a Blaine. Lui e Blaine hanno condiviso così tanto insieme. Lacrime, risate, baci, desideri. Si sono amati a vicenda mentre il mondo intero era contro di loro. Hanno sperimentato così tante prime volte e durante ognuno di quei momenti, Kurt aveva davvero creduto che Blaine sarebbe stato per sempre. Kurt immagina il suo futuro e onestamente non riesce a vedere quei giorni senza Blaine. È cucito nella sua mente come una toppa ed è qualcosa che era abituato a indossare con orgoglio. Ora, vorrebbe strapparla e fingere che non sia mai esistita. Non sa cosa sia peggio – il dolore che sente ora o l’idea di non aver mai incontrato Blaine.
 
Kurt si asciuga altre lacrime. Grazie al cielo, sono finite. Questa è una specie di terapia per lui. Ha sentito delle persone dire che scrivere è un’ottima cosa da fare quando sei in preda all’emozione. Non può dire che l’inchiostro impresso sul foglio elimini il gusto di “il-mio-ragazzo-mi-ha-tradito” dalla sua bocca ma sicuramente lo allevia un po’. Kurt sta iniziando a pensare lucidamente e dentro di sé inizia ad assestarsi.
 
Posso ammettere di avere responsabilità. Avrei dovuto trovare del tempo per te. Avrei dovuto rispondere di più al telefono quando mi chiamavi. Forse se mi fossi preso più di cinque minuti, non avresti cercato quei sentimenti in qualcun altro. Questo posso ammetterlo.
 
Kurt deglutisce mentre la gelosia brucia nella sua gola. Chiude gli occhi e prende un respiro profondo. Li apre lentamente e guarda il suo riflesso allo specchio. È come se il cambiamento stesse avvenendo davanti ai suoi occhi. Un'altra fase di evoluzione che era già in corso ma ora si sta avvicinando al completamento. In qualche modo, sembra più grande e più saggio di quando si è guardato allo specchio stamattina. Il profilo della città – gli edifici e le luci di New York – si mischia al suo riflesso. Sta diventando parte di lui – questa ora è casa sua. Questa ora è la sua vita.
 
Non c’è Blaine in questo riflesso. Blaine dice di vederlo ovunque ma non c’è nessuna grande allucinazione per Kurt. Solo lui e il posto a cui ormai appartiene.
 
Sbatte gli occhi e abbassa lo sguardo verso il foglio. Ora le parole vengono scritte molto più lentamente.
 
Il fatto, Blaine, è che non stavi annegando. Non avevi bisogno di nessuno che ti salvasse dalla solitudine. Dovevi nuotare fino all’altra sponda. Ci saranno momenti nella tua vita in cui tutto ciò che avrai sarà te stesso. È vero indipendentemente dal fatto che io o qualcun altro sia insieme a te o meno. Parlo per esperienza. Ho superato così tanti momenti difficili da solo – la morte di mia mamma, l’infarto di mio papà, e i miei primi due anni di liceo. Mi è piaciuto? L’ho odiato. Mi sono fatto strada perché pensavo di essere la persona migliore per farlo. Così è stato. Sono stato premiato con amici, famiglia e te. Tu eri sull’altra sponda. Mi hai salvato dalla solitudine. Mi dispiace che ti sia sembrato che io non potessi fare lo stesso, ma avrei potuto farlo se tu mi avessi dato più tempo. Lungi da me giudicarti, ma quattro settimane sono una quantità di tempo piuttosto breve da aspettare prima di arrendersi. È esattamente questo che hai fatto Blaine – ti sei arreso. Sono più deluso da quello che da qualunque altra cosa.
 
Ok, è una bugia. Sono deluso da un sacco di cose. Il fatto è che ho dedicato a te più di un anno della mia vita. Non posso arrivare a gettarlo via per adesso, ma non so nemmeno se voglio dell’altro tempo. Onestamente, ho paura che un giorno ci sposeremo, avremo una bellissima casa, metteremo al mondo dei bambini bellissimi, e dopo aver costruito questa vita io realizzerò di non riuscire a sopportare quello che hai fatto.
 
Mi piacerebbe credere di conoscerti. So che non sei un traditore, eppure hai tradito. Hai preso questa decisione ma io non riesco a gestire i miei sentimenti a riguardo. Mi conosci anche tu – e devi aver saputo che questo non è qualcosa che avrei lasciato correre. Sicuramente, dopo che tutto era stato detto e fatto devi aver realizzato che c’era un’alta probabilità che mi avresti perso.
 
Ma hey, come hai detto tu – non importa.
 
Le mani di Kurt iniziano a far male. Le sue palpebre ormai stanno iniziando ad abbassarsi. Ora la fretta se n’è andata. La sensazione di forza che aveva lo ha abbandonato. Ora si sente solo triste e depresso. Ma la lettera non può finire così. La mano di Kurt persevera nonostante il dolore per concludere il suo pensiero finale.
 
Non so se sarò mai capace di perdonarti. Domani, voglio che tu vada a casa. Metti insieme le tue cose, fa’ ciò che devi fare, ma non parlarmi. Se mi rivolgi anche solo una singola parola, ho paura che quelle che usciranno dalla mia bocca saranno “è finita”. Se hai qualunque speranza di preservare questa relazione, andrai a casa e aspetterai che prenda la mia decisione. Se mi ami, allora aspetterai fedelmente – altre tre sottolineature per ‘fedelmente’– la mia risposta. Non posso dirti che tornerò. Solo che quando e se lo farò, non sarò la stessa persona che ero prima, e non ti vedrò come ti vedevo prima.
 
Non una parola. Non parlare.
 
Kurt valuta la sua ultima riga per un secondo prima di decidere di aggiungerla.
 
Con amore,
 
Kurt.
 
Lo scrive perché vuole ancora che Blaine lo ami – anche se lui non ama più Blaine. La cosa triste, è che sa che Blaine lo ama. Non ne ha dubitato per un secondo. In qualche modo, questo rende molto più difficile essere in grado di affrontare ciò che ha fatto.
 
Kurt piega il foglio con mani tremanti e scrive ‘leggimi’ sul lato. Si alza, spegne la lampada e torna lentamente nella sua camera. Il suo sguardo si allontana dalla massa che occupa il lato sinistro del suo letto. Posiziona il biglietto sul tavolo, piegandolo in modo che sia impossibile non notarlo domattina.
 
I suoi occhi vagano – vede il viso di Blaine. Un migliaio di immagini corrono attraverso il suo cervello. Il momento in cui si sono incontrati per la prima volta, il loro primo bacio, il loro primo ballo, il loro primo ‘ti amo’, la prima volta in cui hanno fatto sesso, la loro prima lite – ogni loro prima volta insieme ai ricordi a cui hanno portato. Kurt è grato di essere troppo stanco per piangere di nuovo – anche se è come se la sua anima lo stesse facendo.
 
Con tutte le sue forze, ricaccia indietro quei pensieri e sale sul suo lato del letto. Quasi immediatamente, i suoi occhi iniziano a chiudersi. Alcuni ricordi irrompono e roteano nella sua testa. Kurt li lascia fare il loro corso finché tutto diventa scuro e lui inizia ad addormentarsi.
 
C’è silenzio. Non c’è più nulla da dire.
 
 
  
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