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Autore: dolce82    22/05/2007    14 recensioni
Hermione è stanca di pensare. ... con tutta una vita dietro e con tutta una vita davanti, sente il peso di quelle responsabilità, il peso di essere sé stessa, il peso di non aver più vie di fuga da un’esistenza perfetta che è una turris aeburnea, la gabbia dorata della sua immaginazione e della sua spontaneità. Hermione non vuole pensare. Ed è stanca di essere la donna perfetta che tutti vedono in lei. E' per questo che Hermione ha scelto di vivere la sua tentazione.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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breve

SOLO UNA TENTAZIONE?

 

Hermione sente il rumore lieve del suo respiro dietro di sé.

Finge di leggere, ma sente solo il suo cuore battere all’impazzata. E non capisce più niente.

Come può farle quest’ effetto?

 

"Sei un diavolo tentatore"

La sua voce, sulla spalla nuda, protetta solo da una spallina sottile.

Il suo respiro su quella pelle diafana dove poche ore prima ha steso la crema idratante dalla leggera fragranza estiva.

Un brivido.

Solo un brivido.

Ma profondo.

 

"Perché?"

Un mezzo sorriso le increspa le labbra.

Che razza di seduttrice è diventata?

Ma non sono forse tutte le donne delle tentatrici?

Come sirene nel mare sterminato, capaci di attirare a sé qualunque uomo.

Lui le scosta i capelli ricci dalla spalla e le sfiora il collo con le labbra calde.

Ancora un brivido.

Che la scuote.

 

Hermione si volta.

E lo fronteggia.

Anche se gli arriva appena alle spalle.

Anche se lui sorride e non pare intimidito.

Anche se è lei quella bloccata, ora, fra il tavolo e il corpo dell’uomo.

Che preme urgente sul suo.

Che sembra volersi fondere con lei.

Che lei ora sta toccando con mano lieve, osservando il percorso delle sue dita sulla stoffa della maglietta a maniche lunghe.

Sono frustranti le maniche lunghe. Preferirebbe mille volte quelle corte. Per sfiorargli la pelle. Beh, forse sarebbe meglio dire che preferirebbe nulla. A torso nudo sarebbe decisamente meglio.

Lui si sfila la maglia dalla testa con un movimento fluido che avvicina ancora di più – come è possibile? - i loro corpi. Le legge dentro.

E alla stessa maniera, leggendole dentro, le si avvicina e la bacia.

Non il bacio irruento di un ragazzo innamorato, ma quello delicatamente sensuale di un amante sapiente.

Un bacio in cui la lingua le sfiora appena le labbra ma non la invade con prepotenza.

In cui le mani di lui sono, prima che lei se ne possa rendere conto, sulla sua schiena.

E le slacciano il reggiseno.

E le sfiorano la pelle nuda.

E le sfilano la maglia.

I brividi aumentano.

Ma non è la finestra aperta.

Hermione inarca il corpo cercando un contatto diverso.

Lui si tende sul suo petto e scende a baciarle il collo e poi il seno.

Le mani le toccano la pancia e giocano col suo ombelico.

Lei si tiene alla scrivania con tutte le dita di una mano.

L’altra sta percorrendo la linea del collo dell’uomo che la sta facendo impazzire.

E’ una tortura.

Una delle migliori, in verità.

Le alza la gonna con un gesto rapido.

E’ un istante.

Lui la solleva prendendola per le natiche.

E’ sulla scrivania, ora, con le gambe lunghe e morbide avvinghiate ai suoi fianchi.

Sente l’eccitazione del ragazzo.

Nel suo respiro teso e veloce.

Nel calore attraverso la stoffa dei jeans.

Gli sbottona la cintura, mentre è preda delle sue labbra che le stanno togliendo il fiato.

Ma sarebbe sbagliato, forse, morire così, per il non poter respirare?

Lui si toglie pantaloni e boxer.

Nudo e bello la osserva a qualche centimetro di distanza.

Lei protesta per questa lontananza e lo attira a sé.

Non si vuole fermare.

Fermarsi significa pensare ed Hermione è stanca di pensare.

A 27 anni, con un passato da eroina nella guerra che ha finalmente visto trionfare il bene, con un fidanzato che la crede in giro per shopping, con una laurea babbana e un diploma da auror nel mondo magico, con tutta una vita dietro e con tutta una vita davanti, sente il peso di quelle responsabilità, il peso di essere sé stessa, il peso di non aver più vie di fuga da un’esistenza perfetta che è una turris aeburnea, la gabbia dorata della sua immaginazione e della sua spontaneità.

Hermione non vuole pensare.

Per questo ha flirtato con lui per settimane.

Per questo lascia che lui la penetri adesso.

Per questo domani non si pentirà e terrà questo ricordo in un cassetto, assieme ai racconti mai fatti leggere e ai desideri creduti irrealizzabili.

Hermione sa che questo non è un tradimento, ma un momento di magia, quello in cui un desiderio diventa reale.

E ne vale la pena.

Qualunque cosa questo comporti.

Per questo ora lascia che sia solo la passione a travolgerla.

Mentre lui si muove in lei con tutta la forza e la dolcezza che si possano immaginare mescolate insieme.

Gemiti e stordimento.

Lei si tiene sui gomiti. I corpi sono vicini.

Lui la bacia, la tocca ovunque.

Si muove lento e poi veloce.

Le entra nel corpo, nei pensieri, nell’anima.

Due lacrime le scendono leggere sulle gote arrossate.

Ma sono lacrime di liberazione.

Lui le raccoglie con le labbra. E poi torna sulla sua bocca facendole assaggiare quel sapore salato.

E fanno l’amore, con tutto il trasporto che solo una passione sopita per troppi anni può scatenare.

Con gioia di essere insieme.

Con dolore per due vite che forse avrebbero dovuto o potuto essere diverse. Ma nessuno lo saprà mai.

Con desiderio.

E con dolcezza.

E raggiungono insieme un orgasmo travolgente che li ritrova abbracciati, sudati, sorridenti.

 

Venti minuti dopo Hermione è già sulla porta.

"Se ti avvicini non ti lascio andar via." Sussurra lui, con un ghigno beffardo che ora le fa tenerezza.

Una mano sottile gli sfiora un accenno di barba bionda.

"Ciao Draco."

Le labbra si sfiorano.

Lui si impone di rimanere immobile.

Hermione esce.

Dalla porta.

Dalla casa.

Dal momento.

Dalla sua vita.

 

 

  
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