Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: maxmin1997    05/11/2012    3 recensioni
Zoe Hastings è la ragazza stramba della scuola. Nessun amico, nessun interesse verso qualsiasi altra cosa che non siano libri e musica.
Jared Richmond, il bad-boy irromperà nella sua vita, mettendo in confusione tutto il suo mondo.
"Occhi-Di-Ghiaccio perse l’equilibrio e afferrò il primo appiglio possibile, la spalla di Zoe.
A quel piccolo contatto, la ragazza sentì la sua pelle bruciare e si limitò ad afferrare le braccia del ragazzo per aiutarlo.
Lui la guardò, quasi sorpreso che fosse ancora lì, e le fece un sorriso sarcastico, poi si scostò immediatamente, lasciandole una strana sensazione nel corpo, quasi di freddo."
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Come promesso, eccomi qui con un altro capitolo, e ci saranno sviluppi decisamente INTERESSANTI :3


Zoe si girò nel letto e si accoccolò a qualcosa di caldo… un attimo. Caldo?!
Aprì gli occhi di scatto e scoprì di essere appoggiata al muscoloso petto di Jared. Che ci faceva Jared nel suo letto? Come ci era arrivato?
Si tirò a sedere e per poco non le prese un colpo. I muri della camera erano bianchi, invece che verdi, il letto matrimoniale invece che a una piazza e mezza e una tv a schermo piatto proprio davanti ai suoi occhi. Quella di certo non era la sua camera. Proprio per niente.
Si stropicciò gli occhi, ma il minimo movimento le causava un dolore tremendo alla testa. E all’improvviso tutti i ricordi della sera precedente spuntarono fuori, colpendola come una mazza da baseball.
Si era ubriacata anche se aveva giurato a sua madre che non l’avrebbe mai fatto, e inoltre Noel l’aveva quasi stuprata! Si toccò lo zigomo e si rese conto che le doleva molto. Lo sguardo le cadde su Richmond e la ragazza non poté fare a meno di intenerirsi. Sembrava così innocente e indifeso, con i capelli in disordine e la bocca socchiusa. E quelle labbra piene e invitanti…
Si sporse un poco sul suo corpo e le sfiorò leggermente, dandogli un bacio.
Si alzò e notò con disappunto che aveva ancora gli stessi abiti della festa, ormai rovinati e probabilmente all’aroma di vodka.
Si guardò intorno e prese al volo una felpa del ragazzo. Gliel’avrebbe restituita a scuola. Si levò la maglietta e la appallottolò nella tasca più grande dell’indumento.
“Dove vai?” Zoe sussultò e si girò di scatto verso il ragazzo che ormai aveva gli occhi aperti e la guardava con rimprovero.
E tanti saluti al povero piccolo ragazzo innocente…
“Ehm… A casa?”
Lui si alzò con una leggerezza incredibile per uno appena sveglio.
“Ti fa male?” chiese indicando con un cenno la sua guancia.
Lei scrollò le spalle ed evitò di guardarlo negli occhi, vista la figura patetica che aveva fatto mettendosi a piangere sulla sua spalla.
Non voleva nemmeno immaginare com’era conciato il suo trucco a quel punto.
“Che cazzo ti è saltato in mente?!” lei abbassò lo sguardo e parlò a bassa voce.
“Che intendi?”
“Eri ubriaca, e per poco quel coglione di Bess non ti stuprava.” Disse ringhiando e stringendo i pugni.
“Sono dovuto venire io a salvarti.” A quel punto anche Zoe si scaldò.
“Ma chi cazzo te l’ha chiesto! Potevi farti gli affari tuoi, me la sarei cavata.” Disse mentendo spudoratamente. Sapeva di non aver speranze.
“Certo, come no, Hastings.”
Lei lo spintonò leggermente e finalmente lo guardò negli occhi.
“Non. Erano. Cazzi. Tuoi. Stai fuori dalla mia vita!” urlò la ragazza, ormai non ne poteva più.
Prima la trattava di merda, poi la baciava e poi la trattava di nuovo di merda. Poi la salvava e poi l’aggrediva in quel modo.
“Sai che c’è? Ci ho provato, non ci riesco. Non riesco a starti lontano, ok? Quindi sì, magari non erano cazzi miei, ma intanto sei qui grazie a me. E no, non sto fuori dalla tua vita. Questo concetto mi è impossibile da recepire, va bene?”
La ragazza per poco non si sentiva male. Aveva davvero detto quelle cose? Davvero le aveva detto che non riusciva a starle lontano? Per poco non si mise a sorridere come un’ebete.
E invece doveva assolutamente fermare tutto. Prima che le cose si facessero troppo scottanti, non le andava di rimanere fregata da uno come lui.
“Non è un mio problema. Levati questa fottuta ossessione che hai per me e lasciami in pace. Non avresti dovuto intrometterti nella mia vita.”
Jared spalancò gli occhi e la sua espressione si indurì in un modo che Zoe non aveva mai visto. Sembrava… sembrava una pietra.
“Bene, se è questo quello che pensi, allora ciao. Esci da casa mia e non farti più vedere da me.”
La ragazza annuì e, con le lacrime agli occhi, prese le scarpe e corse fuori da casa Richmond.
 
POV Jared.
Non ci poteva credere. Le aveva confessato una cosa davvero personale, qualcosa che non si sarebbe sognato di dire a nessuna ragazza, e lei lo aveva respinto, spazzato via come un insetto fastidioso.
Dal primo momento in cui l’aveva vista lottare contro di lui si era davvero interessato a quella ragazza. All’apparenza così innocente, eppure così… letale.
Si accese una sigaretta e smise di pensare a tutto.
Prese il telefono e osservò la rubrica per un po’. Cancellò il numero della Hastings e telefonò invece quello di Amber.
“Tesoro, era da tanto che non ti facevi sentire? Allora, finalmente hai deciso di rinunciare con quella puttanella di Zoe?”
“Sì, baby. Sono tutto tuo.”
 
 
POV Zoe.
“Zoe, scusami, ma tu non stavi insieme a Jared Richmond?”
La ragazza quasi si strozzò con il pranzo quando Lucy le fece quella domanda.
“No. Perchè?!” disse lei nervosa e agitata oltre ogni limite.
La rossa le fece un cenno dietro di lei, che si girò di scatto.
Il bellissimo moro dei suoi sogni camminava per la mensa con una mano che palpava il sedere di Amber Rune, rinomata troia della scuola.
Alta quasi quanto lui, bionda assolutamente tinta, occhi di un banalissimo color cioccolato e, ovviamente, un corpo invidiato da tutte le ragazze e desiderato da tutti i ragazzi. Gambe lunghe, seno abbondante e abbronzatura perfetta. Oltre al culo statuario che il suo nuovo ragazzo stava palpando, ovvio.
Lei si girò sorridendo maliziosamente e lo baciò, a lungo e con la lingua. Facendo rabbrividire Zoe. Sicuramente provava ribrezzo per quella scena, non era gelosia.
Quando la piovra si staccò, gli occhi azzurri di Jared si puntarono in quelli di Zoe e lei sentì una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Lui alzò un sopracciglio, come a voler dire: visto? Non eri poi così importante per me. Visto? Visto come mi sono consolato in fretta? Non sei mai stata niente.
Ok, magari stava esagerando, ma il succo era quello. Lei non era stata altro che un passatempo per il giovane Richmond, e ovviamente ora si era trovato di meglio.
Bene.
Se ne sarebbe sicuramente fatta una ragione e non avrebbe passato il pomeriggio guardando Orgoglio e Pregiudizio in lacrime davanti a una vaschetta di cioccolato.
Si alzò in fretta e corse fuori dalla mensa. Non avrebbe decisamente sopportato di vederlo di nuovo attaccato alla bocca di quel polipo.
“Ah, sei tu!” Zoe si girò di scatto e incontrò due occhi familiari, ma decisamente di una forma diversa.
“Ehm, dici a me?”
“Sì!”
Zoe esaminò la figura che le stava di fronte: un ragazzo alto e molto muscoloso, almeno il doppio di Jared, capelli corti e biondi, abbronzato e due occhi che, la ragazza ci avrebbe messo la mano sul fuoco, erano identici a quelli di Richmond. E non si stava facendo strani film mentali sul fatto che tutti quelli con gli occhi azzurri sembravano i suoi. Questi erano davvero uguali!
“E tu chi sei?”
“Sono il fratello di quello che ieri sera ti ha portato a casa nostra, svenuta e probabilmente ubriaca fradicia.”
“Oh…” un Jared Numero Due. Perfetto.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: maxmin1997