-Cosa?!- urlai, in preda al panico.
-No, no, no... Sicuro che finisce proprio in questo modo?- mormorai implorante.
-Chaz, sono laureato. Pensi che non sappia una cosa così banale? E' strano che tu non lo sappia...-
Spalancai gli occhi e poggiai i gomiti sulle ginocchia, e usai le mani come appoggio per la testa.
Sospirai.
-Bene, perfetto!- Urlai rivolto al cielo, per poi ritornare alla posizione di poco prima.
-Almeno, spiegami come diavolo muoiono.- implorai una seconda volta a Mike. In quel momento era l'unico su cui potevo con certezza porre la mia fiducia.
-Beh, non sono entrambi delle belle morti.- sospirò -Entrambi per amore, comunque.-
Mi illuminai.
-Aspetta... Se muoiono entrambi per amore, vuole dire che noi decidiamo se morire oppure no!-
-Beh, più o meno.- sospirò una seconda volta Mike, facendomi perdere le speranze.
-Come più o meno?- chiesi irritato.
-Ragiona: anche se non morite, rimarrete separati. E solo finché morirete entrambi, lui sarà... "tranquillo". Anche se è un po’ agghiacciante sapere che un padre è disposto a sacrificare la figlia per una stupidata simile...- spiegò, parlando per lo più per se stesso.
Lo guardai con una vena di disperazione. Non volevo che finisse così.
No, non volevo.
Sopratutto per l'idea di sapere che una persona a cui vuoi davvero bene sarebbe morta per una tale sciocchezza.
-Ma chi muore per primo?- domandai, inquietato dalla risposta, qualsiasi potesse essere.
Mike mi fissò, dritto negli occhi. E non era uno sguardo allegro.
-Romeo, Chaz. Romeo.-
Mi spaventai. Sarei morto prima io.
Io.
Io sì che dovevo pagare per i miei errori, non Brad. Uno degli unici amici che avevo, e una delle uniche persone sane di mente e di cuore rimaste in terra.
Mi misi a fissare il muro.
Bianco e lindo.
Chiusi gli occhi, cercando di calmarmi un po’. Le mille vocine che risuonavano nell'ospedale arrivarono alle mie orecchie.
Li aprii e mi ritrovai davanti una tunica bianca, probabilmente indossata da un corpo femminile. Alzai di poco gli occhi. Era un'infermiera.
-Chi tra voi due si chiama... Uh... Michael Kenji Shinoda?- chiese, con l'aria di una davvero seccata, leggendo la scheda che teneva in mano.
Mike si alzò di scatto.
-Io! Si tratta di Anna, vero? Come sta? E' andato bene l'intervento? E' viva, vero? La prego mi dica che è viva!- chiese urlando il povero ragazzo frustrato, scuotendo appena il camice dell'infermiera.
La donna lo guardò con aria rimproverante e Mike mollò la presa, chiedendo nervosamente scusa.
-Forza, venga con me.- disse, rivolgendosi a Mike.
Io stavo per alzarmi, quando l'infermiera mi bloccò mettendomi la mano davanti alla faccia.
-No no no, tu rimani qui giovanotto. Per il momento solo a lui e ai parenti è concesso entrare.-
-Ma...-
-Ma niente ma. Rimani qui, da bravo.- disse infine, irritandomi appena.
Rimasi ad aspettare per qualche minuto, seduto scomposto, quando arrivò Mike, tutto di corsa, con le lacrime agli occhi.
-Anna è viva, vero?- chiesi, preoccupato.
Mi fissò, senza mostrare alcun tipo di sentimento. Quando mi abbracciò forte, quasi facendomi mancare il respiro.
-M-Mike! Rispondimi!- gridai.
Non capivo se quello era un bel segno oppure no.
Angolo Autrici
Ciao a tutti!
Io continuo a dire ciao a tutti quando alla fine c'è una sola persona che sta seguendo la storia...
Eh va beh sono una tipa positiva! xD
Quindi ciao a tutti u.u
QUesto capitolo l'ha scritto Monky_Blue :)
Ali, mi auguro che tu stia leggendo u.u
A domani per il prossimo capitolo :)