Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: biebermypride    05/11/2012    1 recensioni
"Ricordi? E' cominciato tutto da quel 7 gennaio, ed ora eccoci qui, dopo un anno e mezzo piu' uniti di prima, ne abbiamo superate tante, e sai cosa ti dico?" mi sorrise.
E in quel momento mi accorsi che il suo sorriso mi sarebbe mancato piu' di qualsiasi altra cosa, il sole non splendeva abbastanza, non abbastanza come quel sorriso, capace di illuminare l'intera Terra vittima di un black-out.
"Cosa?" dissi tra i singhiozzi.
"Supereremo qualsiasi ostacolo, anche la distanza, tanto è solo un numero, noi due insieme possiamo farcela, e poi sono solo 63 giorni, se tutto andrà bene io ti porterò con me, girerai il mondo con me." disse con occhi sognanti.
In fondo quello era sempre stato il suo sogno, e io non ero nessuno per distruggerlo, così sorrisi, forse l'unico sorriso sincero che avevo fatto in quel momento.
Ci abbracciammo.
"Inizia a fare il conto alla rovescia, in men che non si dica sarò a casa." disse avvicinandosi.
"Oh non vedo l'ora."
Mi baciò, oh le sue labbra, altro che droga, quelle erano peggio.
"A preso amore mio." mi sorrise allontanandosi.
"Ciao amore mio." sussurrai tra me e me.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eeehi ragazze, buonasera :)
Allora volevo cominciare col chiedervi scusa perchè ho aggiornato dopo un sacco, ma non è stato uno dei periodi migliori per me, fantasia e voglia non c'era proprio per continuare.
Seconda cosa volevo dirvi che si, la storia continua, non mi importa delle recensioni, adoro scrivere. 
Quindi boh, eccovi il quinto capitolo, spero vi piaccia, se magari non vi scoccia mi lasciate una recensione dai.
Alla prossima, grazie a tutte per seguire la storia, significa molto per me.<3


The smile on your face lets me know, that you need me.
There's a truth in your eyes saying you'll never leave me.
The touch of your hand says you'll catch me.
Whenever I fall.
You say it best, when you say nothing at all.

Capitolo 5.



“Ma davvero sono in camera di Jess, o in un santuario dove si onora Chris Brown?” entrò ridendo in camera mia.
Sobbalzai e risi nello stesso momento.
“Ho visto che lo ami tanto, domani farà un concerto, ci andrai?” disse sorridendo.
“Non posso sono qui da giusto una settimana, e i biglietti non sono riuscita a trovarli.” dissi depressa piu' che mai.
“Ah, mi dispiace.” disse fissandomi.
“Che ore sono?” dissi strofinandomi gli occhi.
“Le 17.” rispose lui tranquillo.
“Chiudi la porta Bieber.” continuai poi.
“Bieber, fa troppo da ARGH per una piccola e fragile Jess.scoppiò a ridere.
Si girò verso la porta e l'accompagnò per chiuderla.
Solo in quel momento mi resi conto dei pantaloni di Bieber, ma dove li portava? Gli si vedeva tutto il culo, e quelle cinture intuili?
“Qualche depravata lo violenta.” pensai ridendo.
Lui mi guardò male, e ne aveva tutto il diritto visto che stavo commentando come portava i pantaloni ma oook AHAHAHA.
“Allora domani è il tuo compleanno, vero?” mi sorrise.
“Yessa.” ricambiai il sorriso, come potevo non sorridere dinanzi quel meraviglioso, perfetto, radioso sorriso?
“Come lo festeggerai?” chiese poco dopo.
“In famiglia, nulla di speciale, se eravano in Italia passavo la serata con i miei amici.” scrollai le spalle.
“Ti manca l'Italia?” 
“Da morire.” dissi abbassando lo sguardo.
“Un giorno ti ci porterò, promesso.” disse sorridendo dolcemente.
“Non fare promesse che non potrai mai mantenere.” dissi guardandolo.
“Io Justin Drew Bieber ti prometto che ti porterò in Italia, a qualsiasi costo.” disse posandosi una mano sul cuore, serio, ma quella serietà non duro a lungo, perchè dopo neanche due secondi scoppiò a ridere accompagnato da me.
“Così il tuo secondo nome è Drew, mhmh interessante.” dissi facendo una vocina malefica.
“Mi fai paura Jey.” disse ridendo.
“Jey?” chiesi alzando un sopracciglio.
“Si, Jey, l'iniziale del tuo nome, d'ora in avanti ti chiamerò così.” disse mostrando i suoi denti perfettamente bianchi, per l'ennesima volta.
“Ed io ti chiamerò Ciastin, lol.” dissi ridendo.
“Eehi, non rovinarmi il nome.” disse spingendomi e ridendo sotto i baffi.
Baffi? Ma quali baffi? La sua pelle era candida e liscia come quella di un bambino.

#ore 23.30.
Avevamo chiamato la scuola nel pomeriggio, e ci aveva avvertiti che la scuola sarebbe iniziata lunedì prossimo, ciò significa che avevo altri 6 giorni di pacchia totale, devo dire che anche Justin l'aveva presa piuttosto bene. Dopo che gliel'ho detto ha iniziato a girare per casa urlando: INVIDIATEMI SFIGATIIIIII.
Quel ragazzo era spostato sul serio, quale angelo AHAHAHAHAHAHAHAH.
“E' tardi, devo tornare a casa.” disse alzandosi dal letto e barcollando un po'.
“Va bene, ci vediamo allora.” dissi sorridendo.
“Certo, a domani.” disse stampandomi un bacio sulla guancia.
LA TENEREZZAAAAA.

“Si, signora non si preoccupi, torneremo presto.” disse Justin sorridendo.
QUEL SORRISO RISPLENDEVA PURE NEL BUIO, AIUTO
Sentivo delle voci, e così scesi per vedere chi c'era, erano mia madre, mio padre e Justin che parlavano di non so cosa, ero curiosa.
“Va bene, mi fido di te sei un bravo ragazzo.” disse mia madre ricambiando il sorriso.
“La ringrazio, buonanotte signori Thomas.” disse Justin avviandosi verso la porta.
“A domani.” dissero all'unisco i miei, accompagnato da una pacca sulla spalla che mio padre diede a Justin, tipico dei maschi.
 

 

 

 

Fui svegliata dai raggi che penetravano la finestra e finivano direttamente sul mio volto, mi infastidii perchè potevo benissimo dormire di piu', ma in fondo un risveglio piu' bello non esiste, se non con Chris (pervesione mode on. AHAHAHAHAHAHAHAHA).
Mi alzai lentamente, percorsi il corridoio e scesi le scale con altrettanta lentezza.
Se un giorno avessero dato un premio alla ragazza piu' strafottente e pigra del pianeta io di sicuro sarei al primo posto, yeah buddy (LOL).
“Buongiorno Jeeeeess, aaaaaaaaaaaauguri.” mi spintonò mia madre.
“Eh? Ah, sisi grazie.” dissi ancora dormendo.
Si catapultò su di me e mi strinse forte.
“Sei sveglia finalmente, dovevo dare gli auguri alla nuova diciassettenne della casa.” disse Mattia avvicinandosi.
Mi abbracciò e iniziò a tirarmi le orecchie, cosa che si faceva solitamente in Italia.
Perchè dovevano iniziare proprio appena sveglia? Lo sanno che quando mi sveglio non voglio essere cagata, sono antipatica, almeno fino a quando non faccio colazione e mi riprendo.

 

“Tesoro preparati tra poco dovrai uscire.” disse mia madre dalla cucina, lavando i piatti del pranzo.
Erano le 17.15 credo, a quell'ora dove voleva andare?
Tutta la mattinata la trascorsi piantana davanti al pc a parlare con tutti i miei amici italiani, ero davvero felice mi avessero fatto gli auguri.
“Dovrò? E tu?” chiesi.
Non rispose, la odiavo quando faceva così.
La cosa che piu' odio è quando io parlo e nessuno mi ascolta, mi sento stupida a parlare così a vuoto.
Mi diressi in bagno per lavarmi e iniziai a prepararmi.
Non faceva freddo, si stava benissimo a maniche corte, così optai per dei jeans scuri, stivaletti corti e leggeri bianchi, la camicietta bianca e blu a manchi corte, con il golfino blu nel caso avessi sentito freddo.
“Sono pronta.” urlai scendendo le scale. 
Ma mia madre era in buona compagnia, trovai Justin in tutta la sua bellezza nel mio salotto.
Aveva dei jeans neri, le supra nere, e una maglietta bianca con la scollatura a V. 
Gli dei greci provavano invidia dinanzi tale splendore.
Il bacio sulla guancia da Justin mi fece ritornare alla realtà.
“Allora? Andiamo?” disse euforico.
“Certo, ma dove?” risi.
“Tu non preoccuparti.” disse facendo l'occhiolino.

Ok non conoscevo quella città e mi era abbastanza difficile capire dove mi stesse portando, tentai invana di chiederglielo, ma la sua risposta fu un semplice 'SSH, VEDRAI.'
“Siamo quasi arrivati, metti questa.” disse con fare misterioso, porgendomi una benda.
“Non solo mi stai portando a sperdere, ma devo portare anche questa specie di benda, voglio almeno vedere dove mi porti per quando dovrò chiedere aiuto.” dissi ridendo.
La sua risata accompagnò la mia, era così limpida, ti faceva venire voglia di sparare cazzate a raffica solo per sentirlo ridere, era il suono piu' bello sentito in vita mia.
Misi la benda e mi abbandonai ai miei pensieri. 
Ehi ora che ci pensavo, ancora deve farmi gli auguri, stronzo di un Bieber.

Sentì l'auto fermarsi, e lo sportello aprirsi.
“Non ti azzardare a sbirciare, o ti faccio tornare a casa a piedi, e credimi non è una bella cosa la sera.” disse ridendo.
C'era un casino, si sentiva gente che urlava da tutte le parti, forse era una discoteca.
Poco dopo sentì lo sportello aprirsi, e una mano prendermi per un fianco.
“Pronta?” disse sorridendo, gli si sentiva dalla voce.
“Se mi togliessi la benda sarebbe tutto piu' bello.” dissi scocciata.
Portò le due mani dietro la mia nuca e sciolse il nodo che teneva la benda sui miei occhi.
Osservai quel posto, quelle persone, poi i miei occhi puntarono due biglietti nelle mani di Justin.
“CHRIS BROWN.” lessi velocemente.
STAVO SOGNANDO? ERO DAVVERO AL CONCERTO DEL MIO IDOLO?
“Si, sei al concerto di Chris Brown.” disse come se avesse potuto leggermi la mente.
Cominciai ad urlare e gli saltai praticamente addosso stringendolo forte.
“Ma come diavolo hai fatto?” dissi ancora tutta eccitata.
“Piace molto anche a me, un biglietto lo avevo già era per me, questo l'ho avuto per puro caso, ieri e stamattina ho fatto un casino su internet per vedere qualcuno che lo vendeva, questo è il mio regalo.” disse soddisfatto.
Lo abbracciai nuovamente, e le sue forti braccia questa volta mi strinsero a loro volta, era l'abbraccio piu' bello e caloroso che io avevo mai ricevuto.
“Buon compleanno piccola Jey.” mi sussurò all'orecchio.
Questa volta fui io a stampargli un leggero bacio sulla guancia, e giuro potei notare un leggero rossore sulle guancie.

 Una volta dentro dovetti solo fare il conto alla rovescia, e poi il mio idolo sarebbe salito su quel palco, l'avrei visto per la prima volta in carne ed ossa, nessuna foto, nessun poster.
Il mio Chris davanti i miei occhi, aiuto.
Ci scatenammo insieme a tutti, soprattutto insieme a colui che permetteva tutto questo.
Era in assoluto il miglior compleanno di sempre, ero al concerto del mio idolo, con un ragazzo meraviglioso, al quale volevo già bene. Cosa potevo desiderare di piu'?
“TEAM BREEZY FOREVER.” urlai.
 
 
 

 

 
  
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