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Autore: fliflai    05/11/2012    6 recensioni
Cosa succederebbe se Tsunayoshi venisse colpito dal bazooka dei dieci anni? e se si trasformasse in un bambino di quattro anni?
E dato che i suoi genitori non sono in casa per un mese, chi sarà a prendersi cura di lui?
Dopo che il braccio destro e il braccio sinistro del piccolo boss di sono tirati indietro entrerà in scena il nostro caro presidente del comitato disciplinare dalla Namimori....cosa succederà? scopritelo leggendo questa storia!
Vorrei aggiungere che è la prima fanfic che scrivo per cui non sò cosa è venuto fuori!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un Marmocchio Problematico.'
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 Il giorno dopo Tsuna si ripresentò a scuola. La gioia dei suoi amici era palese, Yamamoto gli scompigliò i capelli e Gokudera lo abbracciò quasi.

All'inizio delle lezioni si giustificò per tutte quelle assenze a causa di una malattia. Il professore decise di non indagare oltre dopo aver visto lo sguardo assassino di Hayato Gokudera. Quel ragazzo a volte lo spaventava. Inoltre il Presidente del Comitato Disciplinare quella mattina, appena aveva messo piede nella scuola ( il territorio del ragazzo ), lo aveva minacciato di morderlo a morte se avesse fatto domande a Sawada. Quindi stette zitto. Non voleva morire così presto.

Durante la lezione tutti si resero conto che Tsuna non stava bene, continuava a guardare fuori dalla finestra con sguardo perso. Il centro dei suoi pensieri non era lontano. Si trovava nella terrazza della scuola.

Stava ripensando al giorno prima. Cosa aveva provocato quella reazione al suo Guardiano della Nuvola? Era stato lui? Non lo sapeva, ma si sentiva un po' in colpa. Forse non era un buon Boss.

Però lo aveva solo ringraziato per la sua gentilezza. Infondo lo aveva aiutato quando era un bambino! Chissà cosa aveva combinato durante quel periodo.

Forse un grazie non bastava ad Hibari. Era quella la ragione per cui se n'era andato via in quel modo?

Era offeso?

Tsuna continuò a guardare fuori, cercando un modo per dimostrare la sua gratitudine alla Nuvola.

E lo trovò.

 

*-*-*-*

 

Il giorno di San Valentino la scuola era piena di ragazze in agitazione.

A Tsuna non importava, tanto lo sapeva che nessuna ragazza gli avrebbe regalato la sua cioccolata. Ormai c'era abituato.

E poi aveva cose più importanti a cui pensare. Come a Hibari per esempio.

Da quel giorno il ragazzo moro non gli aveva più parlato, però lo incontrava sempre più spesso, e tutte le volte che provava ad alzare gli occhi su di lui doveva subito riabbassarli. Le pupille dell'altro sembravano incollate a lui, e non faceva altro che osservarlo. Da una parte quel suo comportamento lo spaventava, dall'altra gli faceva... piacere. Voleva dire che non era molto offeso.

O forse lo era talmente tanto che stava cercando il momento per morderlo a morte. Ipotesi molto più plausibile. Così il ragazzo castano cercava di restare solo il meno possibile.

Ma quel giorno avrebbe risolto tutto.

La campanella dell'intervallo suonò, tutte le ragazze si alzarono velocemente per portare la loro cioccolata al prescelto.

Una ragazza mora gli si avvicinò, sembrava imbarazzata.

<< Tsunayoshi Sawada? >> chiese con voce timida guardandolo.

<< Si? >> rispose. Non l'aveva mai vista ma aveva un non so chè di familiare...

<< V-vorresti la mia... cioccolata? >> gli domandò porgendogliela con un sorriso timido.

Il ragazzo avvampò di colpo.

Gokudera e Yamamoto, che stavano osservando la scena ( sotterrati dalla cioccolata ) rimasero sbalorditi.

Il castano rispose con un sorriso altrettanto imbarazzato, ma riuscì a dire: << Rokudo Mukuro perchè stai dando la tua cioccolata a me nel giorno di San Valentino? >>.

Il sorriso della ragazza cambiò radicalmente, come il suo aspetto.

<< Kufufufu Tsunayoshi-kun con te non c'è divertimento >>.

<< Ehi tu! Lascia in pace il Decimo! >> urlò l'italiano mettendosi tra i due.

<< Gokudera-kun lascia stare. Probabilmente Mukuro-san voleva solo essere gentile >> lo fermò Tsuna sorridendo all'illusionista.

Mukuro si chiese se il ragazzo si fosse reso conto di cosa volesse dire quel suo gesto. Dal sorriso che gli stava rivolgendo immaginò di no.

<< Erbivori che state facendo? La campanella è suonata. Se non andate a sedervi sarò costretto a mordervi a morte >>. Difficile non immaginare chi avesse parlato.

Hibari vide Rokudo accanto a Tsuna, e la cioccolata che quest'ultimo stava tenendo in mano.

I suoi occhi si accesero per la rabbia. << Rokudo Mukuro, cosa ci fai qui? Non è permesso entrare nella scuola agli estranei >> gli disse con voce alterata.

<< Kufufu va bene, me ne vado. Tanto il mio dovere l'ho fatto >> disse l'ananas. Prima di farlo però si chinò verso il castano. E gli sussurrò ad un orecchio: << Ci vediamo Tsunayoshi Sawada >>.

Poi gli diede un bacio sulla guancia.

Gokudera si arrabbiò moltissimo e incominciò a lanciare dinamite a destra e a manca.

Yamamoto capì che le intenzioni dell'illusionista verso il castano non erano proprio caste, sfoderò la spada ( uscita da chissà dove dove ), mettendosi davanti al suo Boss.

Hibari diede decisamente in escandescenze, prese i fidati tonfa, tirò Tsuna verso di sé. Con occhi che lanciavano fiamme si rivolse all'altro: << Fallo di nuovo e non mi limiterò a morderti a morte, stanne certo >>. persino Mukuro ebbe un brivido lungo la schiena nell'udire il tono con cui Kyoya pronunciò quelle parole.

<< Non ho capito bene perchè vi siete tutti arrabbiati così con Kufu-chan, ma non era necessario >> disse Tsuna ancora perplesso dal comportamento dei suoi Guardiani.

<< Kufu-chan? >> dissero in coro in coro il Guardiano della Tempesta e quello della pioggia.

Il castano si coprì la bocca con le mani. << Scusate, mi sfugge ancora qualche nome strano >> mormorò.

Nessuno fece commenti.

Il professore rientrò in classe, e il piccolo gruppo dovette dividersi. Mukuro scomparve, Hibari andò chissà dove ( probabilmente sulla terrazza ), e i tre si sedettero.

Quella lezione era noiosa, ma Tsuna non la ascoltò neanche. Era troppo felice, Hibari non era offeso allora!

Ma per esserne sicuro doveva fare quel passo e andargli a chiedere scusa nel modo che aveva scelto.

Solo così poteva esserne sicuro al cento per cento.

 

*-*-*-*

 

La scuola era finita da ormai dieci minuti, e Hibari aveva deciso di festeggiare la fine di quel giorno così da erbivori dormendo ancora un po' sul tetto.

Tanto nessuno glielo poteva impedire.

Quando ormai credette che tutti gli studenti se ne fossero andati chiuse gli occhi, rilassandosi. Poi sentì dei passi che si avvicinavano e la porta della terrazza che si apriva. Chi era l'erbivoro che aveva osato interrompere il suo sonno? Lo avrebbe morso a morte.

<< Hibari-san? Sei qui? >> chiese la voce incerta di Sawada.

Il moro si alzò subito, andando verso quella voce.

<< Cosa c'è? >> chiese comparendogli alle spalle. Il più piccolo sussultò dalla paura.

Si girò verso di lui e lo guardò incerto.

Cosa voleva adesso? Perchè continuava a guardarlo in quel modo?

Se continuava così non era certo di mandarlo a casa con ancora tutti i vestiti interi.

Per niente.

<< Ecco... io ti volevo dare questa! >> gli disse porgendogli un pacchetto. Con dentro della cioccolata.

A lui?

<< Cosa stai facendo Tsunayoshi Sawada? >> chiese guardandolo con occhi freddi. Però il suo cuore batteva a mille e probabilmente, se non fosse stato lui, sarebbe anche arrossito.

Il ragazzo sorrise. << Ti do la mia cioccolata >>.

<< Questo l'avevo capito da solo >> disse con voce ovvia. << Mi stavo domandando il motivo del tuo gesto >>.

Tsuna abbassò gli occhi, in imbarazzo.

Doveva dirgli una cosa dal genere “ Mi piaci, ti metteresti con me Hibari-san?” per caso?

Fa di si, fa di si, fa di si!

<< Ehm.. è per... >> cominciò incerto Tsuna.

Hibari si avvicinò maggiormente, il cuore ormai era a mille. Aspettava.

<< Per... >>.

Hibari si tese.

<< Per dirti grazie mille! >> esclamò il castano alzando di botto la testa, colpendolo quasi, e guardandolo.

<< Gra... grazie? >> sbuffò perplesso.

<< Si, perchè tu mi hai tenuto quando mi sono trasformato! Allora volevo ringraziarti,. Non sei arrabbiato vero? >>.

Kyoya era deluso. Molto deluso. Forse doveva aspettare ancora un po' per quel genere di dichiarazione...

<< Perchè dovrei essere arrabbiato erbivoro? >> chiese perplesso.

Tsuna lo guardò negli occhi. << Perchè non ti ho ringraziato come si deve no? Non era per quello che mi guardavi sempre in quel modo strano? >> disse un po' preoccupato dalla reazione dell'altro.

Ma allora non aveva davvero capito niente?

Lo rassicurò, non era affatto arrabbiato con lui. Quello era certo.

Il castano, con un enorme sorriso esclamo: << Davvero? Sono così felice! >>. poi lo salutò e se ne andò.

Hibari Kyoya sospirò afflitto per la prima volta in vita sua.

Si prospettava una conquista difficile.

  
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